ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 27 gennaio 2018

Equiparando il male al bene..

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Bilancio di una situazione apocalittica


In sintesi, si può affermare che la società contemporanea – e ora anche la dirigenza della Chiesa Cattolica – sta frullando i cervelli per ridurre tutti e ciascuno a burattini manovrabili a piacimento. Lo scopo è sempre più evidente: distruggere la persona umana equiparando il male al bene, anzi rendendo il primo preferibile al secondo, fino a farlo apparire praticamente obbligatorio. È così che il divorzio va deciso nell’interesse dei figli, altrimenti obbligati a vivere in situazioni di conflitto; l’aborto è inevitabile in nome dell’autodeterminazione della donna e, nel caso, della salvaguardia di un esserino malformato cui verrebbe inflitta, facendolo nascere, una vita di sofferenza; ai bambini bisogna lasciare facoltà di scegliere l’orientamento sessuale liberi da stereotipi di genere imposti all’umanità per migliaia di anni; purché ci sia l’amore, tutti hanno il diritto che sia pubblicamente riconosciuta la loro unione – possibilmente contro natura – con tanto di sussidi e sgravi fiscali; se per un malato non c’è più niente da fare, è opera buona accorciargli la vita addormentandolo in modo irreversibile o sospendendogli nutrizione e idratazione…

Sono soltanto alcuni esempi, fra i più eclatanti, di discorsi totalmente irragionevoli, diventati però, nel giro di pochissimi anni, filosofia di vita delle moltitudini, anzi dogmi e precetti assolutamente indiscutibili. Il problema è che un simile sragionare è sintomo di un vero e proprio squilibrio mentale, sebbene non sia riportato come tale nei manuali di psichiatria. Se non altro, però, l’attuale congiuntura culturale dimostra in modo lampante l’intima connessione esistente tra sana dottrina, retta ragione e sanità cerebrale. Sebbene, in astratto, la nostra mente sia di per sé in grado di riflettere correttamente sulla realtà, l’ignoranza o l’abbandono della verità rivelata, almeno in culture un tempo cristiane, la espone a tutta una serie di errori e incongruenze in cui rischia seriamente di smarrirsi e che incidono sul suo equilibrio. Oggi, per una valida psicoterapia, occorrerebbe ripartire dai fondamenti del retto pensare, altrimenti si rimane sulla superficie di difficoltà esistenziali quasi sempre dovute a un’educazione sbagliata.

Se quanto sta accadendo a livello politico provoca in chi è ancora sano un profondo smarrimento, il fatto che la Chiesa taccia in proposito o sia addirittura connivente lo getta nello sgomento. Ciò a cui stiamo assistendo, d’altronde, non è altro che lo scoppio di un bubbone che maturava da mezzo secolo, periodo in cui si è riproposta la fede e la morale aprendo continuamente varchi all’errore con la scusa di “aggiornarle”. Così da una parte la contraccezione è intrinsecamente cattiva, ma dall’altra c’è la paternità responsabile; da una parte c’è l’apertura alla vita, ma dall’altra il bene degli sposi; da una parte si mette in guardia da un uso improprio del matrimonio, ma dall’altra si invita a riscoprire un eros redento… e così via, per limitarsi a un ambito determinato, un tempo croce dei confessori (che ora, invece, rischiano di usare il sacramento in modo tale da incitare al peccato contra sextum). La convivenza non è ammessa, ma è normale che due fidanzati, visto che si vogliono bene, facciano prima una prova; se non dovesse funzionare, possono ancora scegliere di non volersi più bene…

Ringraziamo il Signore se questi discorsi ci fanno inorridire: è buon segno. In questa situazione apocalittica, significa che abbiamo ricevuto la grazia inestimabile di conservare la sana dottrina, la retta ragione e l’equilibrio mentale. Non è affatto una forma di presunzione riconoscere la propria sanità spirituale sulla base della Rivelazione divina, di un intelletto funzionante e di una coscienza ben formata; metterla in dubbio, al contrario, sarebbe un grave affronto al Creatore (nonché a sé stessi). È ovvio che questa certezza non debba diventare motivo di superbia o di fanatismo, ma una serena consapevolezza dei doni ricevuti non ha nulla a che vedere con quegli atteggiamenti. La controprova di una buona salute dell’anima è un’umiltà sincera e non affettata, una carità fattiva e discreta, un’inalterabile pace di fondo nella lotta e, non da ultimo, una certa dose di scanzonato umorismo, anzitutto nei propri confronti.

Non so se andiamo incontro a cambiamenti sconvolgenti; come al solito, preferisco non azzardare previsioni. Finora hanno seguito la collaudata tecnica della “rana bollita” e dell’avvelenamento graduale; l’effetto, in molti casi, è l’inavvertita morte della coscienza per “addormentamento palliativo”. Qualsiasi cosa succeda, comunque, dobbiamo conservare la granitica certezza che, malgrado i cattivi Pastori e l’apostasia dilagante, la Chiesa è e rimane indefettibile, sia pure oscurata. Essa persiste in un piccolo resto. Non sono le folle dei movimenti, nei quali si semina sull’acqua per mancanza di una solida formazione umana al retto pensare e al retto agire, ovvero si costruiscono cattedrali sul nulla di un’ignoranza pressoché totale della sana dottrina e della vita virtuosa. C’è invece un popolo di resistenti – sparpagliato, ma perseverante – a cui il Signore non fa mancare le grazie necessarie per mantenere la rotta nella tempesta, nonostante la colossale mistificazione di cui siamo vittime da cinquant’anni.

La Madonna sta radunando i suoi eletti, sacerdoti e fedeli, facendoli incontrare e unendoli tra loro a dispetto delle fragilità di ognuno e delle differenze di provenienza, temperamento, formazione ed esperienza. L’importante è sforzarsi di essere docili alle guide che la Provvidenza ci ha posto accanto, rinunciando una volta per tutte a vagabondare da un sito all’altro a caccia di presunti messaggi, profezie e rivelazioni. Non mi stancherò mai di mettere in guardia da questo pericolo. Abbiamo già elementi più che sufficienti per fare una diagnosi adeguata della situazione; ora dobbiamo concentrarci nell’unione con Dio, nella formazione religiosa e nella pratica delle virtù,in primis la carità, soprattutto con le persone a noi più vicine e magari più disorientate. La Madre della Chiesa e degli uomini sta riversando fiumi di grazie sui suoi figli, perché li vuole salvare. Per farci Suoi collaboratori, mortifichiamo dapprima la volontà propria e ricerchiamo quel silenzio interiore che ci permetta di udire gli appelli dello Spirito Santo.

In virtù del Tuo Sacrificio e per la mediazione della Beata Vergine Maria, Signore Gesù Cristo, regna sul mondo intero, salva la Tua Chiesa peregrinante sulla terra, libera le anime del Purgatorio e riversa su di noi i torrenti della Tua misericordia.

Che il Tuo Sangue prezioso scenda su di noi, sulle persone che portiamo nel cuore e ci sono affidate, sulla Santa Sede e su tutta la Chiesa militante, ne allontani ogni male e influsso diabolico e vi faccia trionfare la grazia (da ripetere all’elevazione).

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