ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 22 settembre 2018

A ciascuno il suo profeta

IL “PROFETA” MANDATO DA BERGOGLIO A ISTRUIRE I SACERDOTI



El Papa manda Enzo Bianchi a insegnare ai sacerdoti la sua dottrina.





El cardinal MAradiaga,  l’amico de El Papa:  cardinali sodomiti? “Fatti privati, questioni amministrative”





























Quanti gradini sulla scala della depravazione morale deve avere già sceso un uomo di Chiesa, per derubricare la corruzione sessuale con abuso di potere di generazioni di seminaristi come un “fatto privato”, da risolvere in via “amministrativa”?

     2 commenti
https://www.maurizioblondet.it/il-profeta-mandato-da-bergoglio-a-istruire-i-sacerdoti/

IMPORTANTE "RIVELAZIONE": ECCO IL TERZO SEGRETO DI FATIMA!!!



Si tratta della sintesi proposta da Fra Michel de la Sainte Trinité, il massimo studioso del Segreto di Fatima che nel Terzo volume della sua trilogia su Fatima dedica un'indagine approfonditissima al Terzo Segreto.

Affinchè vi rendiate conto che queste parole riportate da fra Michel non sono elucubrazioni prive di fondamento, rimando a questi tre miei articoli in cui ho provato a charire la questione.

Leggendoli capirete da dove sbuca questa "rivelazione" tirata fuori dallo studioso francese:


UNA BUSTA ED UN ALLEGATO_Fatima ed il mistero del Terzo Segreto

«La grande apostasia nella Chiesa inizierà dai suoi vertici» (Card. Ciappi): ecco di cosa parla il Terzo Segreto di Fatima

Terzo Segreto di Fatima: «IL CASTIGO CHE STA PER SOPRAGGIUNGERE, DI POTENZA "ESPONENZIALE", SARÀ IL PEGGIORE DEI VOSTRI INCUBI» (il gesuita padre Malachi Martin).


A chi sia interessato a seguire il discorso sul Segreto di Fatima in maniera più ampia invito a visitare il sito tempidimaria.com, in cui vi ho dedicato uno studio a parte (in particolare sul, Terzo Segreto) alla fine del quale ho elaborato una serie di 14 articoli:
Il Segreto

 Tempi di Maria
https://gloria.tv/photo/KvxaDrr1pkYe1m9vQ8gYxv9uS


Padre Pio santo eremita. L’incontro con Dio sulle orme dei Padri del deserto
di Alessandro Gnocchi e Serafino Tognetti  Ed. Fede &Cultura 2017
Cinquant’anni fa, il 23 settembre 1968, Padre Pio da Pietrelcina lasciava questo mondo ed entrava nella Vita Eterna. Pochi religiosi hanno segnato, come lui, il XX Secolo. Nel tempo in cui è iniziata la grande crisi della Chiesa, il frate di san Giovanni Rotondo è stato un vero faro di luce, una testimonianza costante di Fedeltà a Cristo. Era nato nel 1887, e durante la sua giovinezza si era fatto largo il Modernismo, la terribile eresia che papa Pio X sanzionò con l’enciclica Pascendi, del 1907, quando Francesco Forgione muoveva i primi passi della sua vocazione religiosa. Alle sirene delle eresie- antiche e nuove- il frate fu sempre assolutamente refrattario, e il suo operato lo confermò sempre.

Padre Pio non fu un intellettuale, un teologo: il suo magistero ebbe modo di esercitarsi nel confessionale, nella guida delle anime, nell’animare i gruppi di preghiera, nella celebrazione della Santa Messa che per lui fu sempre- fino all’ultima, drammatica, struggente Messa, quella di sempre. Non uno spettacolo di cabaret, ma la celebrazione della Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore.
Su Padre Pio è stato scritto molto, moltissimo, forse troppo. Molte pubblicazioni si sono focalizzate sugli aspetti taumaturgici del santo frate: i suoi miracoli, oppure le sue stimmate, quelle che ricevette il 20 settembre del 1918, in seguito ad una visione. Quelle stimmate che erano state anche di san Francesco, e che tutte le descrizioni oleografiche ed ecologistiche del santo di Assisi dimenticano di citare, perché il Cristianesimo non è solo zuccheroso “accompagnamento” dei periferici esistenziali, ma è anche dolore, Croce.
Questo libro restituisce la piena dimensione di Padre Pio, un uomo di profonda Fede, un mistico, un ascetico, un maestro spirituale. Gli autori mostrano come il santo stigmatizzato si trovi perfettamente a suo agio tra i monaci e gli eremiti che hanno fatto fiorire il deserto dei primi secoli. La sua genealogia spirituale ha origine fra gli antichi Padri che hanno inseguito la solitudine e una vita di penitenza per incontrare Dio, pregando, combattendo il demonio e preoccupandosi solo della salvezza delle anime. Ciò che attirava le folle fra le montagne scheletriche di Scete, di Nitria o di Tebaide fra il IV e il VI secolo è la stessa forza che le chiamava a San Giovanni Rotondo, sulle alture del Gargano, ai tempi dei viaggi nello spazio: la sete di Dio e la certezza di trovare una santità che la lenisce nei corpi e nelle anime di uomini votati alla rinuncia guerreggiante al mondo, al lavoro manuale, al silenzio, al digiuno, al canto dei salmi, all’orazione, alla contemplazione, al sacrificio del proprio ego incenerito sull’altare del Signore.
 Questo libro fa capire con chiarezza perché  Padre Pio fu perseguitato dal Vaticano e dagli esponenti di punta della “conciliazione” col mondo. Cominciò  fin dal 1920 padre Agostino Gemelli, medico, psicologo e consulente della Santa Sede, che fu  incaricato di visitare Padre Pio ed eseguire “un esame clinico delle ferite”. Padre Gemelli espresse quindi la diagnosi: “isterico e psicopatico”.
Nonostante tutto, col passare degli anni la fama di santità del cappuccino continuò a crescere, e il giudizio del Vaticano che sosteneva che non ci fosse nulla di soprannaturale in lui venne demolito dall’evidenza dei fatti. Padre Pio aveva continuato imperterrito una vita di preghiera, di digiuno, di espiazione, di sacrificio per le anime, come ben dimostra il libro di Gnocchi e Tognetti. “Distacchiamoci dal mondo in cui tutto è follia e vanità” aveva detto un giorno, e il distacco fu quello che visse e insegnò: distacco dai beni materiali, distacco per il peccato. Nei confronti del peccato era durissimo: con il male non si viene a compromessi, si combatte con tutte le proprie forze.  Certo, il Signore è misericordioso, perdona, ma il perdono è subordinato al pentimento, al ravvedimento, alla conversione.  Altro che certo buonismo ecclesiastico contemporaneo.
Ebbe a dire un giorno ai suoi figli spirituali: “Perché il male nel mondo? Sta bene a sentire… C’è una mamma che sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi… E dice: “Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?”! Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell’armonia del disegno. Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso”.
Bisogna essere grati agli Autori di questo libro che ci hanno restituito una immagine autentica e allo stesso tempo inedita di Padre Pio, erede dei grandi Padri del Deserto, e allo stesso tempi così vicino alle figure di santi della Tradizione Orientale. Si può davvero affermare che il frate di san Giovanni Rotondo sia stato il più grande Starets dell’Occidente. Autori che a loro volta sono immersi in una spiritualità intensa: padre Serafino Tognetti, della Comunità dei Figli di Dio, successore di Divo Barsotti, e Alessandro Gnocchi, giornalista che ha messo da anni la sua brillante penna al servizio della Difesa della Fede.
– di Paolo Gulisano
LA BIBLIOTECA DI RISCOSSA CRISTIANA. 
By Redazione On 22 settembre 2018 · 2 Comments

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