La JAHLF (John Paul II Academy for Life and Family), presieduta dal prof. Josef Seifert, ha espresso il suo appoggio all’arcivescovo Carlo Maria Viganò con questa lettera aperta datata 29 settembre 2018, festa di san Michele arcangelo, diffusa oggi alla stampa, a firma dello stesso prof. Seifert e di molti membri dell’Accademia.
Lettera aperta dell’Accademia Giovanni Paolo II per la Vita umana e la Famiglia a Papa Francesco e a tutti i cardinali, vescovi, sacerdoti, membri, religiosi e laici della Santa Chiesa cattolica e a tutti gli uomini e donne di buona volontà, a sostegno dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
Desideriamo esprimere il nostro profondo sostegno al coraggio, alla carità e alla fedeltà di monsignor Viganò a Pietro, poiché riconosciamo che solo al servizio della verità l’arcivescovo Viganò, con grande eroismo e senza alcun ulteriore motivo personale, ha rivelato i più tristi fatti e accadimenti che si sono verificati nella vita della Chiesa.
Come ha affermato l’Arcivescovo Viganò nel suo secondo messaggio, pubblicato il 29 settembre 2018, festa di San Michele Arcangelo, ogni segreto (incluso un segreto pontificio) che non è sotto il sigillo della confessione, cessa di imporre l’obbligo di silenzio non appena tale silenzio possa rappresentare causa di gravi danni alla Chiesa. Certamente, persistere nel rimanere in silenzio sui crimini sessuali commessi da preti e prelati – crimini che causano gravi danni non solo a molte anime ma anche a tutta la Chiesa – è di per sé un grande crimine.
È un grande crimine perché è un silenzio velenoso, che ostacola l’adozione di misure per proteggere i giovani seminaristi, sacerdoti e laici da ulteriori danni. Tale silenzio non è il Santo Silenzio di Gesù davanti a Pilato (al quale aveva già rivolto molte parole importanti prima del Suo silenzio), ma è un silenzio malvagio, che rivela un patto silenzioso con il diavolo. È un silenzio che consegna altre vittime innocenti ad ulteriori abusi sessuali.
È anche un silenzio che permette ai sacerdoti e ai prelati di continuare nel loro ufficio pastorale e nel governo della Chiesa, quando dovrebbero, secondo le prescrizioni del diritto canonico, essere privati del loro incarico e mandati invece al confino a fare penitenza per i propri peccati. Il silenzio che taluni richiedono all’arcivescovo Viganò è il silenzio dei cattivi pastori che fuggono e consegnano il loro gregge ai lupi, anziché resistere a loro con forza e coraggio e cacciarli via.
Sosteniamo pienamente anche il sincero appello dell’arcivescovo Viganò affinché tutti i responsabili di tali silenzi e insabbiamenti ricevano l’ordine di dimettersi dalle più alte cariche ecclesiastiche, o, meglio ancora, vogliano dimettersi liberamente secondo la verità e la voce della loro coscienza in cui le parole del nostro Salvatore Gesù Cristo dovrebbero risuonare forti e chiare: «Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel fondo del mare»(Matteo 18: 6).
Possano la Madonna, Regina di tutti gli Angeli, Regina di Tutti i Santi, San Michele Arcangelo Patrono della Santa Chiesa, svegliare nostro Signore e tutti coloro che Lo rappresentano sulla Terra quando sembra che dormano durante la tempesta con le sue pericolose onde che ci colpiscono, così che, attraverso la loro intercessione al Suo Sacro Cuore, Gesù, vero Dio e vero Uomo, possa muoversi a compassione, come avvenne con Pietro, si alzi e benedica la Chiesa in questa attuale tempesta e comandi il silenzio ai venti e alle acque turbolente che minacciano di rovesciare la barca della Chiesa. Possa Dio stesso dare alla Sua Santa Sposa, la Chiesa, tanto deformata dai peccatori, vera guarigione e rinnovamento! Questa è l’unica speranza per la Chiesa, che è anche la speranza dell’arcivescovo Viganò, una speranza che tutti condividiamo con lui.
Chiunque lo accusi di orgoglio, divisione o mancanza di rispetto per il Papa commette un atto di calunnia nei suoi confronti, perché è uno di quei buoni pastori della Chiesa che, per quanto riguarda lo scandalo degli abusi sessuali, parla apertamente come fece San Paolo con Pietro durante il Concilio Apostolico. Lui non fugge lasciando il suo gregge ai lupi, né alle menzogne, né protegge i criminali trasgressori con le bugie o il silenzio peccaminoso.
Sua Eccellenza, arcivescovo Carlo Maria Viganò, sarebbe un grandissimo onore per noi se accettasse il nostro più cordiale invito a diventare membro dell’Accademia Giovanni Paolo II per la Vita Umana e la Famiglia. Ringraziamo Dio per il grande dono che Egli ha fatto alla Chiesa attraverso l’arcivescovo Viganò.
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