Ieri il neoministro della pubblica istruzione ha fatto un tweet che sembrerebbe perfettamente innocuo a chi non conoscesse le persone coinvolte:
Oggi mi è venuto a trovare il mio collega e amico Jeffrey Sachs, uno dei più noti economisti al mondo. Abbiamo discusso di come fare dell'Italia un pioniere globale dello sviluppo sostenibile applicato al processo di formazione e ricerca in tutti i settori
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Un incontro fra due amici ed accademici, ma chi è questo “Amicone” Jeffrey Sachs? Presentiamo qualcosa di lui.
Jeffrey Sachs è un professore americano noto per le sue posizioni iperliberiste ed a favore dell’aborto come sistema di riduzione della natalità. Su questo secondo punto intervenne nel 2015 ad un convegno perfino in Vaticano. Quali sono le sue idee a proposito? Condensiamole in un paio di frasi simpatiche, dal suo libro manifesto sulla materia “Commonwealth: economics for a crowded planet”:
- l’Aborto è “un’opzione a basso rischio ed a basso costo” piuttosto che portare al mondo una vita;
- “la legalizzazione dell’aborto dimezza il tasso totale di fertilità di un paese in modo significativo, solitamente di mezzo figlio in media” evidentemente per lui l’aborto è un fenomeno di massa;
Insomma per Sachs il problema è esclusivamente economico ed i bambini sono da eliminare perchè la loro cura non è economicamente proficua. Certo sarebbe da chiedere cosa ne pensa in una società come quella europea che invecchia in modo progressivo e la cui stagnazione economica è essenzialmente dovuta ad un problema di carattere demografico, ma probabilmente non gli interessa.
Sachs è noto inoltre per essersi occupato della transizione dei paesi Ex comunisti, o sud americani, nella strada verso lo sviluppo. Su questo vi proponiamo questo estratto:
La citazione è tratta da “The Handbook of Liberalism” dove si tratta dell’esperienza di Jeffrey Sachs in questi processi di trasformazione nei primi anni novanta. Sachs è noto per la “Shock therapy” per cui non si può trasformare una società poco alla volta, bisogna applicare degli shock liberalisti anche a costo di provocare dei disastri dal punto di vista sociale. Traduciamo un pezzo:
Sachs si era imbevuto nella fantasie neoliberali nella Harvard degli anni 70 ed andò ad applicare i suoi noti programmi di “Terapia Shock” in Polonia ed in Colombia, basate su una grossolana liberalizzazione di queste economie. Nonostante gli alti costi sociali queste misure vennero celebrate dalle elite neoliberali come in grado di aprire questi paesi agli investimenti, e quindi come casi di successo del neoliberalismo (sappiamo che non lo furono, e che la Polonia cresce con un governo identitario , Ndr). Sachs quindi applicò le sue misure alle Russia. Man mano che la Russia scivolava nella crisi un economista premio Nobel lo invitò a “Ricordare la storia di un’entità costruita artificialmente come il mostro di Frankenstein”. facendo notare che Sachs rischiava di costruire una specie di mostro se la velocità delle riforme non fosse stata rallentata e non si fossero prese le necessarie tutele istituzionali, e concluse che “quella di Frankestein può essere una parabola applicabile al caso”. Purtroppo Sachs scelse di ignorare i consigli ed il Mostro di Franckestein andò in piena frenesia di distruzione. In Russia la Shock Therapy causò una delle più profonde e lunghe recessioni della storia moderna, mettendo Sachs di fronte alla realtà del Capitalismo sotto forma di un sistema segnato dalla crisi che fece a pezzi la società russa con una apparentemente incontrollabile furia distruttiva.
Chi non è un ragazzino ricorda bene cosa fose la russia di Eltsin, divisa fra pochi rapaci miliardari ed una massa di poveri disposta a tutto per sopravvivere, mentre lo stato e le tutele sociali cadevano a pezzi.. La reazione è stata la Russia di Putin che ha rifiutato buona parte della lezione di Sachs.
Ecco, questi sono gli amici del Ministro dell’Istruzione Fioramonti. Ora potete sentirvi più tranquilli. L’iperliberalismo abortista vi salverà.
Guido da Landriano
Ma guarda un po':
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