Un prete divorziato "sarebbe un guaio". Il cardinale Camillo Ruini, in una esplosiva intervista al Corriere della Sera, mina sul nascere il progetto di Papa Francesco per far saltare l'obbligo del celibato, punto cruciale del Sinodo sull'Amazzonia, e dare ossigeno attraverso ai diaconi sposati a una Chiesa sudamericana in drammatica crisi di vocazioni e risorse umane.
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"In Amazzonia, e anche in altre parti del mondo, c'è una grave carenza di sacerdoti, e le comunità cristiane rimangono spesso prive della messa - ammette lo stesso Ruini -. È comprensibile che vi sia una spinta a ordinare sacerdoti dei diaconi sposati, e in questo senso si è orientato a maggioranza il Sinodo. A mio parere, però, si tratta di una scelta sbagliata. E spero e prego che il Papa, nella prossima Esortazione apostolica post-sinodale, non la confermi". "Le ragioni principali sono due - spiega lo storico cardinale emiliano -. Il celibato dei sacerdoti è un grande segno di dedizione totale a Dio e al servizio dei fratelli, specialmente in un contesto erotizzato come l'attuale. Rinunciarvi, sia pure eccezionalmente, sarebbe un cedimento allo spirito del mondo, che cerca sempre di penetrare nella Chiesa, e che difficilmente si arresterebbe ai casi eccezionali come l'Amazzonia. E poi oggi il matrimonio è profondamente in crisi: i sacerdoti sposati e le loro consorti sarebbero esposti agli effetti di questa crisi, e la loro condizione umana e spirituale non potrebbe non risentirne".
Il cardinale Ruini: "Chiesa dialoghi con Salvini. No a preti sposati"
Il cardinale Camillo Ruini ha dichiarato che "la Chiesa deve dialogare con Salvini". E che i preti sposati sarebbero un errore
Il cardinale Camillo Ruini ha dichiarato che "la Chiesa deve dialogare con Salvini". E che i preti sposati sarebbero un errore
Autorevolezza della Chiesa in declino, la necessità di dialogare con Matteo Salvini e l'errore di proporre i sacerdoti sposati.
Questi e altri temi sono stati affrontati dal cardinale Camillo Ruini nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Si parte subito con la perdita del richiamo cattolico-democratico in politica, certificata anche dalle ultime elezioni regionali in Umbria. Ruini non può far altro che confermare la realtà dei fatti: “Il “Cattolicesimo democratico, cioè il cattolicesimo politico di sinistra, in Italia ha sempre meno rilevanza”. Il “Cattolicesimo democratico, cioè il cattolicesimo politico di sinistra, in Italia ha sempre meno rilevanza
Si passa poi al ruolo dei cattolici nell'arena politica odierna. Non contano più come una volta “anche se – spiega il cardinale – spero non si tratti di una situazione irreversibile”. Eppure, continua Ruini, i tempi non sono ancora maturi per fondare un partito capace di far sentire la voce dei cattolici: “Mancano i presupposti. Non è questo il tempo adatto”.
Si passa poi al ruolo dei cattolici nell'arena politica odierna. Non contano più come una volta “anche se – spiega il cardinale – spero non si tratti di una situazione irreversibile”. Eppure, continua Ruini, i tempi non sono ancora maturi per fondare un partito capace di far sentire la voce dei cattolici: “Mancano i presupposti. Non è questo il tempo adatto”.
Dialogare con Salvini e no a preti sposati
Quando gli viene chiesto di dare un giudizio su Matteo Salvini, Ruini sottolinea come sia sbagliata l'immagine che viene proposta in certi ambienti dal leader della Lega: “Ritengo abbia notevoli prospettive davanti a sé. Ha bisogno di maturare ma il dialogo con Salvini mi sembra doveroso”. In ogni caso, puntualizza Ruini sui migranti “vale per lui come per ciascuno di noi la parola del Vangelo sull'amore del prossimo, senza però sottovalutare i problemi che le migrazioni possono comportare”.
Insomma, nonostante le polemiche che una buona parte della Chiesa ha montato in questi ultimi mesi per attaccare Salvini, Ruini ha una posizione più pragmatica rispetto a molti dei suoi colleghi. Anche quando si parla del rosario, spesso utilizzato dall'ex ministro degli Interni durante i comizi: “Il gesto può sembrare strumentale e urtare la sensibilità. Ma non credo si tratti solo di strumentalizzazione. Può anche essere una reazione al politicamente corretto, un tentativo di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico”.
Niente da dire sul crac finanziario della Santa Sede (“Non ho informazioni in merito”) e tanta perplessità per la proposta fatta da Papa Francesco, sull'eventualità di far diventare preti anche i diaconi sposati: “A mio parere è una scelta sbagliata. Prego che il Papa non la confermi”. I motivi dietro la presa di posizione di Ruini sono due: “Il celibato dei sacerdoti e un segno di dedizione totale a Dio” e “il matrimonio oggi è in crisi”, quindi “i sacerdoti sposati sarebbero esposti agli effetti di tale crisi”.
Il ringraziamento di Salvini
Matteo Salvini ha ringraziato il cardinale Ruini per i concetti espressi dall'ex presidente della Cei nell'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. Questo il commento del leader leghista: "Ringrazio il Cardinal Ruini, che spero di poter incontrare, per le parole che invitano al confronto, all'apertura, alla riflessione e all'incontro, per lo sviluppo di valori, principi e idee che sono molto spesso comuni. L'Italia o è cristiana o non lo è. Un conto è accogliere chi scappa dalla guerra, un altro è far finta che in Italia ci sia spazio, casa e lavoro per tutti, cosa che non è e che porta allo scontro. Sul diritto alla vita, sulla tutela della famiglia, sulla libertà di scelta educativa e sulla difesa delle nostre radici le posizioni della Lega sono assolutamente salde".
Federico Giuliani
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