CHISSÀ. FORSE SCALFARI CERCAVA UNA CONVERSIONE, DAL PAPA…
Carissimi Stiluncuriali, monsignor Ics ha letto il commento del vostro blogger su Scalfari e il Pontefice regnante, e ha voluto condividere con voi alcune riflessioni, e un’ipotesi provocatoria, ma interessante. Buona lettura.
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Mons. ICS a Tosatti.
Gentile dottor Tosatti, mi permetta una considerazione, anzi due, sull’ultimo suo commento riferito alla “Never ending story”, tra Papa Bergoglio e Scalfari?
Vediamo. Mi pare troppo facile e scontato vedere nelle conversazioni (e negli articoli successivi su Repubblica) il confronto tra un “furbacchione” che mira a dimostrare che finalmente c’è un papa che spiega che dio non esiste, ed un “sempliciotto” convinto che la chiesa non abbia nulla da insegnare e debba riconciliarsi con il mondo ed utilizzi anche il “furbacchione” per farlo. E’ troppo evidente la commedia o la farsa, per ambo le parti. Sia per il mondo laicista che per quello cattolico.
Mi concede una ipotesi (semi inverosimile) provocatoria? E se le cose fossero totalmente diverse? Se da parte di Scalfari ci fosse stata diversa intenzione, iniziando il rapporto con Bergoglio?
Se (come fu per Papini, per esempio) Scalfari avesse cercato argomenti per convertirsi? Sentendo un bisogno di redenzione?
Immaginiamo per ipotesi questo evento miracoloso.
Ma ora grazie al rapporto “never ending story” con Bergoglio, Scalfari non ha più ragioni per non confermare la sua “laicità”.
O no?
Lei non crede Tosatti che nella vecchiaia la vita fisica, indebolendosi, influenza la vita spirituale, che una persona potrebbe voler rinascere?
Certo per il “furnbacchione” sarebbero state necessarie anche dosi massicce di Sacramenti, ma perché non credere ai miracoli?
Certo Scalfari è un immaturo in sapienza perché pensa di sapere cosa è la verità tanto da insegnarla a un papa.
Ma anche Bergoglio è un immaturo (e non solo in sapienza) dimostrando confusione dottrinale, teologica, culturale, scientifica, economica. In più cambia opinione spesso, si altera e diventa aggressivo spesso, non ascolta e non sa analizzare e riconoscere gli errori, teme di confrontarsi con il prossimo. Non sa conoscere il prossimo, discernendo gli spiriti.
Sa Tosatti, i due personaggi mi paiono due “poveretti”, che sembrano compiacersi di una forma, da loro scoperta, di “comunione di immaturi”.
Mi permetta ancora un brevissimo confronto tra Scalfari e il prof. Severino appena morto. Severino insegnò in Cattolica dal 1961 al ’69 (essendo Papa Paolo VI), anno in cui la Congregazione per la Dottrina della Fede, stabilì che il suo pensiero filosofico insegnato era incompatibile con la dottrina cattolica (queste conclusioni le tirò il grande P. Cornelio Fabro, massimo tomista al mondo).
Si pensi se il papa, invece di Paolo VI, fosse stato Bergoglio, impregnato (grazie a Karl Rahner e Kasper) di filosofia di Heidegger, maestro spirituale di Severino.
Come minimo Severino sarebbe divenuto Rettore della cattolica e la sua filosofia sarebbe stata insegnata nei seminari…(magari sarebbe stato meglio dell’insegnamento di quella di Kasper…).
Ho una tentazione finale, Tosatti. Perché non suggerire al card.Sarah di andare a trovare Scalfari, nell’intento di confessarlo?
Mons. ICS
Marco Tosatti25 Gennaio 2020
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