“Non sappiamo cosa succederà”, dice lo storico Carlos Eire, “ma c’è la promessa che la Chiesa non scomparirà e che c’è un Altro responsabile che è umano e divino”.
Una interessante intervista fatta da Edward Pentin allo storico della Chiesa Carlos Eire, pubblicata su National Catholic Register e che propongo alla riflessione dei lettori di questo blog nella mia traduzione. 
Prof. Carlos Eire
Prof. Carlos Eire – Foto: Ariane Moya
Come esperto cattolico della Riforma protestante, il professor Carlos Eire conosce bene le crisi che la Chiesa cattolica ha periodicamente affrontato nel corso della sua storia.
Esiliato cubano, che nel 1962 è stato portato via dall’isola per sfuggire al regime di Fidel Castro, Eire ha conseguito il dottorato di ricerca a Yale nel 1979, è entrato a far parte della facoltà di storia dell’Università nel 1996 e ha scritto diversi libri molto apprezzati non solo sulla Riforma, ma anche una biografia di Santa Teresa d’Ávila e un premiato libro di memorie sulle sue esperienze a Cuba e sul suo esilio.
In questa recente intervista al National Catholic Register, Eire parla della crisi attuale della Chiesa e del papato, di come questi eventi si configurano alla luce della storia e di come, nonostante le sfide e le sofferenze che perennemente affronta, la Chiesa sia sopravvissuta – anche in un periodo in cui c’erano tre uomini che si dichiaravano papi.
 Data la sua conoscenza della storia e la sua competenza, come direbbe che questo papato si confronta con i precedenti?
Papa Francesco è molto meno cauto o attento dei papi non solo nella storia recente, ma anche nei precedenti secoli XIX, XVIII e XVII, tutti molto attenti. Mi sorprende sempre, come sorprende tutti gli altri. Ma quello che trovo molto strano in lui è che è un gesuita, eppure la tradizione gesuita ha sottolineato per tanto tempo l’attenzione. Così, lui si fa proprio sfuggire le cose…(dalla bocca, ndr)
 Avendo studiato la storia dei papi, pensa che la grazia dell’ufficio supererà le sfide e le controversie?
Oh, certamente. Questo non è niente in confronto alle precedenti crisi o ai precedenti papi. È un gioco da ragazzi.
 Ma i critici affermano che papa Francesco ha impattato sulla dottrina, come Amoris Laetitia.
Sì, ma ogni volta che c’è stato un qualsiasi tipo di conflitto dottrinale o c’è stato un qualsiasi tipo di intoppo, è arrivato, è andato, a volte c’è stata una ricaduta, ma è stato risolto. Come per la vecchia Chiesa cattolica dopo il Vaticano I, c’è sempre qualche ricaduta, ma la Chiesa è sopravvissuta alla crisi. Nel mio corso di tradizione intellettuale cattolica, che insegno insieme a due colleghi, abbiamo cercato di far capire agli studenti che la crisi è costante. I dettagli delle crisi possono essere diversi, e l’intensità delle crisi può variare, ma per l’amor del cielo, 70 anni ad Avignone – e poi tutti gli anni successivi del Grande Scisma del 1378 dove non avevi due, ma a un certo punto tre papi rivali – e la Chiesa è sopravvissuta. I conciliaristi depongono due papi ed eleggono un nuovo papa, ma il risultato sono solo tre papi.
Se durante quello scisma aveste attraversato la Manica, se aveste attraversato l’Inghilterra verso la Francia, sareste stati immediatamente scomunicati. Se si attraversava dalla Francia all’Inghilterra, si passava dall’altra parte, perché l’Inghilterra riconosceva il papa a Roma, e la Francia, naturalmente, riconosceva il papa ad Avignone e quindi c’era una scomunica reciproca.
Sarebbe ancora più scioccante perché lì almeno bisogna salire su una nave e attraversare l’acqua, ma sul continente, basta andare qualche chilometro da questa parte e c’era un altro papa riconosciuto, e viceversa. Quindi, non dovremmo preoccuparci troppo, perché si risolverà da sola.
 Questo influisce sulla sua fede?
Qui lo storico e il credente possono adottare due approcci molto diversi. Io sono entrambi, quindi lo storico da questa parte del mio cervello dice che questo sembra problematico – come guardare due veicoli o due treni che stanno per scontrarsi e non sai esattamente cosa succederà. Ma il credente da questo lato della mia testa dice che ci vorrà un po’ di tempo prima che la polvere si calmi. Non sappiamo cosa succederà, ma c’è la promessa che la Chiesa non scomparirà e che c’è qualcun Altro al comando che è umano e divino.
 Quindi c’è protezione, ma questo non preclude l’azione umana, vero?
Oh, no – Dio ha lavorato attraverso di noi per proteggere. Molti di questi conciliaristi durante lo scisma cercavano di risolvere la situazione multi-papa. Avevano buone intenzioni e in realtà molti di loro, senza il loro lavoro, il problema non sarebbe stato risolto. Non è che Gesù sia apparso magicamente a un certo punto e abbia detto: “Va bene, questo è il Papa”.
La gente lavorerà sempre duramente e spesso incontrerà un’enorme resistenza. Questo per me, come storico e come credente, è sempre un costante richiamo al fatto che qualsiasi cosa accada sulla terra, gli esseri umani prendono decisioni, fanno scelte, a volte molto difficili, e Dio opera attraverso le persone.
 E lo fa per il bene, alla fine?
Alla fine – e questa è sempre un problema per noi, perché la nostra vita è breve. Quindi, è possibile che quando le cose vanno male, un individuo possa non vederle mai risolte nel corso della sua vita e, nel corso della sua vita, dovrà sopportare un bel po’ di cose. Il teologo San Vincenzo Ferrer ha sostenuto il Papa di Avignone per alcuni anni e poi ha finalmente visto la luce e ha dovuto fare marcia indietro. Ma nel frattempo ha reso la vita miserabile a chi ha accettato il papa romano fino al punto in cui ha cambiato sponda, ma è così che vanno le cose.
 Qual è la sua opinione sui casi in cui un papa è stato accusato di non ortodossia o forse persino di eresia?
È molto raro. Ma, ancora una volta, non ci sono problemi veramente grossi a meno che non venga invocato il Vaticano I, a meno che non venga invocata l’infallibilità. È lì che le cose si complicherebbero. Essere un eretico e non parlare ex cathedra – anche se è un problema, non è il peggior tipo di problema. E in realtà, la maggior parte dei cattolici non conosce il famoso caso invocato durante il Concilio Vaticano I, che fu il caso di papa Onorio I, che nei colloqui con il patriarca di Costantinopoli espresse il suo accordo con la proposizione eretica su Cristo – il monotelismo – l’idea che il Cristo avesse una sola volontà, la volontà divina. Papa Onorio disse: “Mi sembra giusto”. Così, durante il Vaticano I, questo è stato portato come un esempio di papi non infallibili. Ma è qui che entra in gioco la nube dell’ex cathedra: Onorio non parlava ex cathedra. Quella era una conversazione privata.
 Era molto raro.
È molto raro, ma hanno dissotterrato i suoi resti e li hanno gettati nel Tevere, quindi è così raro. È stato così raro. Ma per l’amor del cielo, tutti i disaccordi sull’Immacolata Concezione prima che fosse pronunciata come dogma – la gente si schierava da entrambe le parti, compresi i papi. Ma questo papa sta probabilmente pattinando sul ghiaccio più sottile rispetto a chiunque altro – non solo tra i vivi, ma tra i morti o gli spettatori. E probabilmente lo stanno [guardando]. Deve essere così sorprendente.
 Pensi che, con il senno di poi, guardando indietro, forse tra 30 anni, ci guarderemo indietro e vedremo perché questo è successo e che forse era davvero necessario?
C’è sempre un certo grado di bene che viene fuori da ogni crisi e che sia intenzionale o meno da parte del responsabile della crisi è irrilevante a lungo termine.
 Quando si ha a che fare con i papi e la Chiesa, allora di solito le cose si risolvono?
Di solito si risolvono. Si dovrebbe dire – dato che siamo nel 2019 – non di solito, ma sempre. Lo dico alle mie classi e poi i loro occhi si spalancano: “Sapete, la Chiesa cattolica è l’istituzione continuativa più longeva della storia dell’umanità”. Nemmeno i faraoni avevano questo tipo di continuità istituzionale, che è ciò che ho sempre trovato notevole. E non è solo un’istituzione, è una monarchia assoluta. Certo, la “monarchia” viene eletta, ma il monarca è assoluto, ha potere assoluto.
 Si potrebbe sostenere che anche se un papa cambiasse l’intera essenza del papato, perché l’ufficio è guidato da Cristo e dallo Spirito Santo, alla lunga non avrebbe davvero importanza? Il papa potrebbe cambiarlo radicalmente e sopravviverebbe comunque.
Oh sì, sicuramente. Abbiamo molti esempi, non solo i papi, ma di Concili che hanno votato nel modo sbagliato e poi ci sono voluti anni, ma le cose sono state corrette. Succede. Ma quello che mi ha sempre sorpreso, sia come storico che come credente, è una sorta di… chiamiamolo “il principio del rimbalzo con ritorno indietro”, un effetto che normalmente non si vede con le istituzioni umane. Ed è quello che penso sia uno degli aspetti più notevoli della storia della Chiesa cattolica.
 Nonostante i migliori sforzi di alcuni membri per minarla, [la Chiesa] continua ad andare avanti.
Continua ad andare avanti e a volte c’è tanta cattiveria e tanta sofferenza in questi momenti critici, in queste crisi. È quasi come se – credo che un paragone azzeccato possa essere una malattia da cui alla fine si è guariti. Non è mai piacevole da affrontare, ma la guarigione è sempre un meraviglioso lasso di tempo, perché la guarigione, anche se lenta, è sempre benvenuta.
Di Sabino Paciolla