ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 16 aprile 2020

Mascherine e museruole

MUSERUOLE E LORO POST VERITA’


In virus, post veritas, nel virus, la loro "post verità": mascherine, museruole e post verità? Presto avremo "il vaccino" sarà obbligatorio, nessuno chieda la vera composizione, salverà grandi e piccini e i malvagi saranno puniti 
di Roberto Pecchioli  

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Esci di casa e, se hai ancora gli occhi collegati al cervello, ti è tutto chiaro. All’angolo, la coda per entrare al supermercato, gente rassegnata, silenziosa e distanziata; un incaricato della catena di distribuzione fa il caporale di giornata, allontana chi si approssima e impedisce, inflessibile, l’accesso. Si gode il suo grottesco potere, come in un vecchio film di Totò, Siamo uomini o caporali. Caporali, principe De Curtis, non dubiti. Tra la gente, prevalgono i volti coperti da mascherine; più in là, una signora di cui si distinguono solo i capelli, tra maschera e occhialoni, porta in giro il cane con guinzaglio e museruola. Mascherine e museruole, ecco l’immagine, unita a quella degli sgherri felici di poter, finalmente, mettere in fila i loro simili. 

Fai qualche altro metro, e una pattuglia di vigili urbani chiede con fiero cipiglio a un vecchio dove stia andando. Ha due sacchetti dell’immondizia, scuote la testa e con ammirevole presenza di spirito propone ai cantonieri di gettare essi stessi la spazzatura nei vicini cassonetti, badando a separare i rifiuti misti da quelli di carta e cartone.
A questo è ridotto l’orgoglioso homo sapienscon tutta la sua scienza, la supponenza e l’immensa superiorità che ostentava sino un mese e mezzo fa. Accetta di non vivere- qui e adesso- per non morire (forse). Tutta colpa di un virus, certo, ma le cose sono un po’ più complicate. Maschere che diventano museruole, caporali che impartiscono ordini, città spettrali, la paura, uomini e topi, e il sorriso amaro di chi, invecchiato, canticchia come all’asilo: casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra. Non mettiamo in dubbio la necessità dell’attuale serrata generale: da che mondo è mondo, davanti alle malattie contagiose, i sani si rinserrano, rinchiudono i contagiati, costruiscono muri. Un amico ci ha mostrato un avviso relativo alla tragica “grippe” del 1918, che sterminò più europei della guerra in corso. Le stesse prescrizioni, i medesimi consigli con un secolo di anticipo, meno la chiusura del mondo.

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La tragica “grippe” del 1918

Sarebbe uno spettacolo istruttivo, se non ci fossero i lutti e le sofferenze al tempo del moto perpetuo, dei ponti da costruire e dei muri da abbattere, della retorica cosmopolita e della libera circolazione obbligatoria, metafora della felice condizione del migliore dei mondi possibili. Puff, tutto svanito, una gigantesca bolla di sapone, il virus corre a 5G e non esiste comando della Matrix globale in grado di bloccarlo. Si aspetta il miracolo: habemus vaccinum, presto qualcuno, un nome a caso, Bill Gates, darà l’annuncio. Chissà quali sostanze, quali intrugli con effetti a lungo termine sui popoli aggiungeranno alla prodigiosa pozione. Ma che importa, tutti in fila a braccio scoperto in attesa della siringa liberatrice, meglio se accompagnata da qualche chip a radiofrequenza, così, tanto per monitorare, verbo passepartout, parolina magica che apre ogni porta e cela indicibili verità. 
Per ora, siamo tutti fieri difensori del nostro lebensraum, lo spazio vitale, grottesca geopolitica di salvaguardia individuale. L’uomo torna ai fondamentali, la lotta per la sopravvivenza, la paura, il vicino è un nemico, il respiro altrui preoccupa. Tutto vero, ma, “benché il parlar sia indarno”, si rende necessario ridare fiato al pensiero critico, abbandonare la stupida retorica ufficiale dell’”andrà tutto bene” , la più comica, rassicurante fake news clamorosamente contraddetta dai bollettini quotidiani e dal fondato terrore di una spaventosa crisi economica. Per una volta, usciti di casa e osservato il desolato panorama, pensiamo anche al dopo, se potremo viverlo. Le mascherine si trasformano in museruole, nella marcia trionfale della post-verità. Dovunque nel mondo, in sinistra contemporaneità e con modalità pressoché identiche, i governi chiamano menzogna ogni notizia non filtrata da loro e dalle sacre “istituzioni”.

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Il potere è esso stesso la verità: possiede le conoscenze psicologiche e antropologiche per ingannare, ricorrendo ai meccanismi neurocognitivi alla base delle trappole mentali che ci portano a distorcere i dati di fatto!

La censura e la sorveglianza intensificate mirano a controllare le masse e non sono destinate a sparire quando la minaccia sparirà. Non stiamo per strada, le comunicazioni sono limitate, i dispositivi che portiamo in tasca sono soggetti a sorveglianza sempre più invasiva. Naturalmente ci sono persone in buona fede che vogliono proteggere le persone dal virus, ma dove c'è potere e paura, esiste un programma per togliere la libertà. Messaggio difficile da far pervenire alle masse terrorizzate, ridotte a istinto di conservazione, nuda vita biologica, ma in tempi di menzogna, dire la verità è un atto rivoluzionario.  La narrazione ufficiale è la seguente: I metodi di sorveglianza di massa potrebbero salvare vite umane in tutto il mondo, consentendo alle autorità di tracciare e frenare la diffusione del nuovo coronavirus con velocità e precisione senza precedenti. Lo dissero anche a proposito delle misure eccezionali contro il terrorismo, con i risultati che conosciamo.
Ugo Mattei, teorico dei “beni comuni”, ha descritto i droni che volteggiano sopra le nostre teste con una felice immagine: uccelli che ti fotografano a tua insaputa. Spiano non terroristi o malviventi, non trafficanti di uomini ma pescatori, cercatori di funghi, uomini e donne a passeggio. I commenti sulle reti sociali fanno presagire un ulteriore degrado civile: maledizioni, delazioni, auguri di morte. Tempo di sicofanti che accusano il vicino, il conoscente, il collega. Nei momenti gravi, emerge il meglio e il peggio della natura umana. Rimaniamo disgustati, anzi demoralizzati dall’egoismo da ratti di tanti criceti in gabbia. Il presente è la concretizzazione delle peggiori distopie letterarie, ma corrisponde agli auspici dei potenti, i Rothschild, Soros, Bill Gates, che intimano controllo, isolamento e vaccini con supporto di microchip.

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Oggi si aspetta il miracolo: habemus vaccinum, presto qualcuno, un nome a caso, Bill Gates, darà l’annuncio. Chissà quali sostanze, quali intrugli con effetti a lungo termine sui popoli aggiungeranno alla prodigiosa pozione. Ma che importa, tutti in fila a braccio scoperto in attesa della siringa liberatrice!

Questo non significa una lettura complottistica per attribuire loro tutte le nostre disgrazie. Significa che l’oligarchia dominante approfitta della situazione – le tragedie sono sempre una magnifica occasione per qualcuno- per far avanzare la sua agenda di controllo e dominazione. Le campagne governative, dietro le quali c’è la manona del livello alto del potere, avvertono di notizie false, “bufale” che circolano in rete, (dis)informazioni pericolose sul contagi. Facebook è in grado di controllare la circolazione di certi messaggi su Whatsapp, in maniera da limitarne la diffusione. Basta poco: la messaggeria fa sì che una comunicazione si possa condividere con uno solo dei contatti, anziché cinque. Il gigante di Zuckerberg non legge, né seleziona i messaggi, almeno così assicura: sarebbe censura! Può limitarsi a quelli che stanno diventando, come si dice, “virali”. Qualcuno farà circolare l’ultima barzelletta o una fotografia piccante, ma i più sono messaggi critici con i governi e il potere in tempo di coronavirus. Così, pervertendo la realtà, considerando fake news, bufala, ciò che diventa voce di popolo, arriva, senza parere, la censura.
Dalle mascherine si passa alle museruole, tra gli applausi di masse raggelate dalla paura della morte – tornata alla ribalta dopo essere stata nascosta, silenziata, negata per decenni- e la collaborazione attiva dei delatori appollaiati sul balcone. Un libro fortunatissimo è Venti lezioni, dell’americano Timothy Snyder. La prima delle lezioni, il cui titolo originale è On tiranny, Sulla tirannia, prescrive di non obbedire in anticipo. “Un cittadino che si comporta in questa maniera sta insegnando al potere ciò che esso sarà capace di fare.” E’ assolutamente vero. La tirannia più insidiosa non s’impone con la violenza, ma acquista potere attraverso i nostri cedimenti progressivi. La rana bollita a fuoco lento non si avvede del suo destino e reagisce quando è troppo tardi. Snyder avverte che chiunque sia in grado di fare breccia nella nostra sfera privata può umiliarci e distruggere a suo piacimento le nostre relazioni. Abbandonare i fatti è abbandonare la libertà, dice, concludendo però con una frase grottesca: la post-verità è pre-fascismo.

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In virus, post veritas, nel virus, la loro "post verità": mascherine, museruole e post verità? Presto avremo "il vaccino" sarà obbligatorio, nessuno chieda la vera composizione, salverà grandi e piccini e i malvagi saranno puniti!

Ahi, ahi, ci risiamo con il fascismo immenso ed eterno, sentina di ogni male, definizione buona per tutto ciò che non piace, metafora del Male, nero come la morte. Come sempre, chi è padrone del linguaggio, se la canta e se la suona. Battere il nemico assente è un gioco da ragazzi. Se tuttavia osserviamo in controluce, ci accorgiamo che talvolta confessano. Post-verità fu eletta parola dell’anno nel 2016 dall’Oxford Dictionary. Da allora non si fa che parlare di false notizie, ossia di vere menzogne. Il potere attribuisce la falsificazione ai suoi oppositori, agendo come ci avesse aperto gli occhi all’improvviso sul potere dell’informazione e della disinformazione; sull’uso che se ne può fare a livello politico ed economico; sulle potenzialità e i rischi legati ai nuovi media e alle nuove tecnologie. In sostanza, ammette l’imbroglio, semplicemente spostandolo al lato opposto.
Il loro fascismo eterno, l’urfascismo di Umberto Eco, ha un padre, l’antagonista di Socrate in un dialogo della Repubblica di Platone, Trasimaco, il quale, da disincantato uomo politico, definisce la verità come l’utile di chi è potente. Il potere ha la forza per imporre la sua versione, che diventa verità.  Nel mondo di oggi, peraltro, la verità è bandita in favore dell’opinione, dell’interpretazione, del relativismo; è sostituita dall’esattezza scientifica, dalla tecnica, dal modello matematico. Il potere ne dispone, dunque esso stesso è la verità. Possiede le conoscenze psicologiche e antropologiche per ingannare, ricorrendo ai meccanismi neurocognitivi alla base delle trappole mentali che ci portano a distorcere i dati di fatto. Lo sapeva benissimo Lee Mc Intyre, autore del saggio intitolato Post verità, l’inventore del termine. E’, se letto in filigrana, una vera e propria confessione. La post verità si rivela per quello che è: un contesto in cui la falsificazione vince in quanto a nessuno – tanto meno al potere- interessa la verità. Quando si mente, si cerca di convincere qualcuno che quel che si sostiene è vero. Con la post-verità, ciò è irrilevante. Non occorre sforzarsi di ingannare. Non si devono costruire prove false. Quel che conta è avere la forza di imporre la propria versione, indipendentemente dai fatti. Basta ripetere concetti semplici e accattivanti, anche se infondati, con tutta la forza della comunicazione.

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Chi controlla la catena dell’informazione e della cultura, non casualmente è anche proprietario delle più importanti tecnologie, impone il linguaggio e decide quali sono i fatti. A tutti gli altri, la trascurabile maggioranza, resta la scelta tra l’adesione acritica o l’ingresso nel girone infernale dei mentitori, dei diffusori di false notizie, dei venditori di post verità. L’inversione è compiuta, i ruoli si rovesciano, il perdente, nella lotta per la “narrazione” non ha semplicemente torto, è un malvagio, un immorale da bandire in nome della verità!


MASCHERINE, MUSERUOLE E POST VERITA’ 
di Roberto Pecchioli
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Fate presto, col VACCINO! (finché la gente ci crede)

di Alberto Medici
In questo periodo di reclusione forzata stanno succedendo molte cose che ci fanno pensare. Vorrei attirare la vostra attenzione su un particolare che è apparentemente insignificante ma, come insegna l’ottimo Roberto Quaglia nel suo “Il mito dell’11 Settembre”, a volte è proprio nei particolari che anche il più preciso e meticoloso dei criminali si perde e lascia qualche traccia, qualche segno che porta alla sua identificazione.
Soprattutto se ripercorriamo la storia, e due dei fatti più gravi degli ultimi anni di storia moderna, scopriamo come una analisi attenta degli eventi possa aiutarci a leggere, in filigrana, la firma del falsario. A cosa mi riferisco? Vediamo con calma.

Evento numero 1: il crollo delle torri gemelle

Come riportato nella cronologia degli eventi da Wikipedia:
08:46:30: Il volo American Airlines 11 si schianta alla velocità di circa 490 miglia orarie (circa 790 km/h) fra il 93º e il 99º piano della Torre Nord del World Trade Center.
09:03:11: Il volo United Airlines 175 si schianta ad una velocità di circa 590 miglia orarie (circa 950 km/h) fra il 78º e l’84º piano della Torre Sud del World Trade Center.
09:59:04La Torre Sud del World Trade Center crolla su sé stessa in diretta televisiva mondiale. Sono passati circa 56 minuti dall’impatto del volo UA175.
10:28:31: Anche la Torre Nord del World Trade Center crolla su se stessa. Sono passati un’ora e 42 minuti dall’impatto del volo AA11.
Per i meno attenti (non preoccupatevi se non ve ne eravate accorti, a distanza di anni si continuavano a trovare persone che NON sapevano del crollo della terza torre, il Solomon Brothers Building): la torre che è stata colpita per prima è caduta per seconda; la torre colpita per seconda crolla per prima. Può sembrare un particolare da poco, ma l’ottimo Quaglia sottolinea molto intelligentemente che il fumo delle fiamme stava cambiando colore, iscurendosi, segno di mancanza di ossigeno e imminente spegnimento (probabilmente dovuto al fatto che buona parte del carburante dell’aereo era fuoriuscita dal palazzo, creando quella palla di fuoco a fianco della costruzione che tutti abbiamo visto), e non c’era pertanto abbastanza carburante da mantenere acceso un incendio che potesse in qualche maniera giustificare il surriscaldamento, il cedimento strutturale, ecc.
Soluzione: tiratela giù, subito, adesso! Prima che qualche osservatore acuto possa farsi la domanda: ma come mai è venuta giù dopo che le fiamme si erano già estinte?

Evento numero 2: il bombardamento della Libia

Qui mi autocito (in realtà lo spunto mi è stato dato da Marco Cedolin) e riprendo quanto scritto allora:
Mi è tornato in mente questo particolare pensando all’attacco alla Libia di questi giorni. Non vi siete un po’ stupiti anche voi pensando alla celerità con cui le decisioni sono state prese? Nel giro di pochissimi giorni riunioni, decisione e attacchi aerei? Ma neanche con Saddam Hussein si era stati tanto veloci: mi ricordo che erano stati dati ultimatum con alcune settimane di anticipo… qui no: detto fatto. Perchè? La risposta mi è venuta da un articolo di Marco Cedolin su www.luogocomune.net, che cito testualmente:
La decisione non stupisce più di tanto, dal momento che l’insurrezione in Libia, organizzata dagli oppositori di Gheddafi, con il sostegno angloamericano e dei seguaci della monarchia, stava fallendo miseramente e senza un intervento armato occidentale sarebbe stata destinata a spegnersi entro un paio di giorni.
E quindi, visto che i sovvenzionamenti ai ribelli, i rifornimenti di armi, visto questo tentativo di accendere la miccia non stava dando gli effetti desiderati, era opportuno intervenire subito, prima che la situazione tornasse alla normalità (come in effetti stava succedendo).

Evento numero 3: la pandemia attuale

Siccome “a pensar male si fa peccato ma, di solito, ci s’azzecca!” mi son detto: vuoi vedere che la velocità con cui sta venendo fuori il vaccino anti-Covid (negli ultimi giorni è tutto un susseguirsi di notizie trionfali: “abbiamo sequenziato il genoma!Evviva!”) è dovuta al fatto che la cosiddetta “Pandemia” si sta sgonfiando, e che soluzioni molto più semplici (vedi ad esempio Blondet, qui e qui) siano in sperimentazione e stiano dando ottimi risultati?
Presto!!!!! Il vaccino, prima che ci si renda conto che non serve!!!!
FONTE: ingannati.it
LINK: https://www.ingannati.it/2020/04/15/fate-presto-col-vaccino-finche-la-gente-ci-crede/

1 commento:

  1. Nell'anno 150 dopo la scoperta della velocità worp su un pianeta della galassia in un laboratorio deputato alla ricerca e allo studio di malattie virali,finanziato in realtà dall'esercito,"sfugge"improvvisamente un virus che può essere letale per l'intera popolazione:tutto viene bloccato,qualsiasi attività,qualsiasi rapporto sociale,ogni manifestazione,isolamento totale,bisogna evitare che il contagio si diffonda...coprifuoco e corte marziale a chi non rispetta le direttive!!In breve tempo la pandemia viene fermata,le morti contenute,i contagi ridotti a zero:qualcosa è profondamente cambiato tuttavia in quel paese...ogni forma di protesta politica e religiosa che mostrava forte disappunto contro un governo oppressore,grazie al virus è scomparsa!!Tutto è annientato,coloro che volevano un sistema diverso di modus vivendi,spariti nel nulla uccisi o neutralizzati dalla "paura"del virus!Le attività riprendono"ma niente sarà più come prima"avvertono chi detiene il potere e controlla tutta l'informazione! Ma accade qualcosa di" imprevisto"...su di un altro pianeta si"diffonde"lo stesso virus,quindi stessa procedura,totale isolamento ,cessazione di tutte le attività,allestimento di strutture sanitarie per accogliere gli ammalati,molte bare per i defunti.Ma il pianeta dove era fuggito il virus,vuole "aiutare"il secondo a loro "vicino" :tale virus è "ucciso"da un farmaco che fluidifica il sangue... la notizie è vera a metà in quanto il governo di quel pianeta non può ammettere che in realtà quella era un arma batteriologica che avrebbe ucciso persone ed eventuali eserciti di altri pianeti causando tromboembolia polmonare e che eliminato tale effetto con un farmaco trombolitico conosciuto in tutta la galassia da almeno cento anni la virulenza di tale pandemia si riduceva a semplice malattia da raffreddamento(certo fuori stagione!)Ma il pianeta su cui si sta diffondendo,è un ottimo partner commerciale,e il "suo blocco totale di produzione"potrebbe causare un grave danno anche al pianeta da dove era sviluppata la prima pandemia!Tuttavia anche sul secondo pianeta vi è un governo illegittimo,le forme di opposizione sono diventate ormai la maggioranza,la popolazione è stufa di essere governata da personaggi inetti e corrotti:quindi viene ignorata la cura,creato il terrore,instaurato lo stato di polizia,con un crescendo via via di morti"incomprensibile "visto le drastiche misure di contenimento adottate.Direttive diverse sono giunte dal centro della galassia: l'unione dei pianeti,alla quale aderisce, i cui capi non sono i governanti più o meno legittimamente eletti,ma pochi elementi occulti che controllano quasi tutte le ricchezze della galassia vuole arrivare a controllare anche tutte le numerose popolazioni dei vari pianeti imponendo una forma nuova di schiavitù basta sul motto "decidiamo noi cosa devi pensare e cosa sia la Verità" e hanno trovato con il virus lo strumento ideale per tale progetto....ma questa è fantascienza!

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