Seconda mossa: aggirare gli ostacoli
Il liberalismo è una delle due forme – contrapposte solo in superficie – dell’impostura mediante la quale i cabalisti delle società segrete hanno stravolto l’ordine sociale e politico stabilito da Dio per ridurre in schiavitù l’umanità intera, asservita finanche nella mente ai loro perversi disegni di matrice satanica. L’altra forma è quella dei regimi di ispirazione marxista, che oggi sopravvivono formalmente in pochi Stati (come Cina, Corea del Nord, Vietnam e Cuba) ma, sotto apparenze “democratiche”, opprimono ancora molti altri Paesi, come il nostro. Seppure per vie diverse, il mondo è stato condotto verso il medesimo obiettivo: l’instaurazione di un regime totalitario globale che elimini anche i più piccoli spazi di libertà individuale e collettiva. Come già osservavo nel giugno scorso, tale processo pare giunto all’ultima tappa, grazie allo scatenamento di una pandemia pianificata che deve portare a una grande reimpostazione (the great reset, come lo chiamano gli “illuminati” del Forum Economico Mondiale) dell’ordine finanziario mondiale.
In questo scenario, sembra ormai chiaro che l’Italia debba essere immolata agli spiriti immondi che quei signori adorano. Non sono bastati quasi tre mesi di prigionia per abbattere la nostra economia e prosciugare il risparmio privato, una formidabile ricchezza che ci vede primi al mondo; perciò la banda di criminali che ci governa ha deciso – o meglio: ha ricevuto l’ordine – di insistere con misure draconiane quanto assurde che, con il pretesto di contenere il contagio, rovineranno pure chi finora è riuscito a sopravvivere. La macchina mediatica continua a martellare la popolazione con l’immane mistificazione di decine di migliaia di contagiati che semplicemente non esistono. Il virus del terrore, in realtà, non è stato nemmeno isolato; in ogni caso, non può essere identico a quello della primavera scorsa, dato che muta continuamente. Risultare positivi non significa affatto averlo contratto, visto che i tamponi rilevano svariati tipi di virus o di batterio (di cui il nostro organismo ospita diversi miliardi, pur senza averne alcun danno grazie alle difese immunitarie sviluppate in modo naturale), compreso quello del comune raffreddore.
Da un punto di vista umano, sembra che l’unica via d’uscita da questo tritacarne sia connessa alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Intendiamoci: il deep State americano è una rete trasversale che si estende a destra e sinistra; tutti i politici, che appartengano al partito repubblicano o a quello democratico, sono controllati dall’alta finanza ebraica (o, più esattamente, ashkenazita, quindi priva di radici israelitiche, se non sul piano culturale). Il conflitto reale è tra la corrente nazionalista del sionismo, che fa capo allo Stato d’Israele e da più di un secolo si appoggia sugli Stati Uniti come potenza egemone, e la corrente mondialista, che ha scommesso invece sulla Cina. In ogni caso, i banchieri emigrati oltreoceano dall’Europa centro-orientale assunsero il controllo politico dei primi già nel 1913, con la fondazione della Federal Reserve. Basti pensare che durante la Prima Guerra Mondiale i “fratelli” residenti in Germania, congiurando contro il Paese che li ospitava, furono in grado di promettere alla Gran Bretagna l’intervento americano in cambio del permesso di colonizzare la Palestina, che stava per diventare suo protettorato (Mandatory Palestine).
Comunque sia, la supremazia di Washington, nonostante i reiterati, gravissimi crimini commessi in ogni parte del mondo a prescindere dall’amministrazione in carica, sarebbe certamente meno dura di quella di Pechino. Sembra inoltre che Donald Trump, oltre a combattere frontalmente la mafia del deep State, intenda ritagliarsi un margine di autonomia rispetto alle petulanti pretese di Tel-Aviv, malgrado l’influenza del genero lubavitcher acclamato come messia in eretz Israel. La mente che studia le sue mosse geniali è quella di un consumato agente segreto come il generale Flynn, in quella collaudata alleanza tra industria ed esercito che ha già consentito la vittoria nei due conflitti mondiali. Per di più il coinvolgimento italiano nella scandalosa montatura del Russiagate, qualora Trump ottenesse un secondo mandato, potrebbe presto portare a un grosso reset (ben gradito, questa volta) anche della politica nostrana. Il problema è che non si vedono soggetti capaci di sostituire in modo adeguato la casta da cui siamo attualmente oppressi, cioè statisti preparati e competenti più che demagoghi, a meno che non si lascino emergere quelli finora tenuti in disparte.
Nell’attesa, se non siamo pronti a reagire come sta succedendo a Napoli, dobbiamo rispolverare la nostra antica arte di aggirare gli ostacoli. I ristoranti costretti a chiudere prima di cena, per esempio, possono intensificare la consegna a domicilio, visto che quest’ultimo servizio è in funzione già da mesi. L’attività fisica può essere svolta all’aperto, magari con la fatidica mascherina sotto il mento onde non soffocare, pronta all’uso in caso di controlli. Le riunioni nelle case possono tenersi con cautela; ai vicini impiccioni, soprattutto se superstiziosi, sarà sufficiente promettere un bel Requiem aeternam, così da scoraggiare la delazione. A parte gli scherzi, la fantasia non ci manca di certo, se non ci lasciamo completamente istupidire dalla propaganda e paralizzare dalle gride governative. Non possiamo permettere che quattro cialtroni incompetenti, manovrati dall’oligarchia luciferiana, facciano colare a picco il nostro Paese. D’altronde le forze dell’ordine non possono essere ovunque; se la resistenza si generalizza, non riusciranno a intervenire dappertutto. In casi estremi, l’uso di un diversivo può distrarle da un’azione “eversiva”.
È pur vero che il popolo italiano si è rammollito con il benessere e rincitrullito con la televisione, in parte addormentato dagli psicofarmaci e abbrutito dalla pornografia; ma non dimentichiamo che siamo stati capaci di far fronte all’occupazione nazista. Certo, l’abilità e la destrezza di chi doveva arrangiarsi per sopravvivere appartengono ai ricordi dei nonni, ma buon sangue non mente; il patrimonio genetico non può esser mutato. Forse è la volta buona per essere obbligati a svegliarci. La differenza, rispetto alle invasioni straniere, è che i nostri agenti sono dotati delle stesse risorse mentali; di conseguenza, in molti casi, è possibile ragionare con loro in modo gentile e pacato, a meno che non sian talmente ideologizzati da risultare refrattari ad ogni tentativo di ricorrere al buon senso. Comunque vada, non perdete mai la calma, essendo inevitabilmente in posizione di debolezza. Se in momenti di difficoltà pregate interiormente con fede ardente, potreste anche assistere a inaspettati “miracoli”, specie se capitate davanti al Vaticano per recitare – che so? – un esorcismo… Un’Ave Maria, in certi casi, può sbloccare situazioni apparentemente insolubili; figuratevi un Rosario completo!
In conclusione, occorre pregare intensamente per la vittoria di Donald Trump. Spero di non dovermi in futuro pentire di questa indicazione, qualora gli eventi ne smentissero la correttezza. Posso però contare sul parere qualificato di monsignor Viganò, che come uomo di limpida fede ed ex-diplomatico della Santa Sede vede meglio di me in questo genere di questioni. Perfino il documentario dedicato a “Francesco” è un volgare spot pubblicitario (come pure la massonica “enciclica” Fratelli tutti) a favore di quel criminale di Biden a pochi giorni dal voto, segno che la lobby di satanisti pedofili che lo sostiene teme seriamente la sconfitta. Con pari tempismo, l’approvazione delle “unioni civili” per i sodomiti ha causato un danno enorme, risultando un formidabile assist ai promotori del più infame disegno di legge della storia repubblicana. Il servile valletto che l’oligarchia ha collocato alla testa del Vaticano, ancora una volta, s’è vilmente prestato alla commedia, ricevendo addirittura il regista, in un clima di grande familiarità, poco prima della proiezione. Tuttavia egli non può certo ignorare che, se non si converte, finirà all’Inferno.
Rendiamoci conto, infine, che la preghiera, le rinunce e i sacrifici offerti da chi è in stato di grazia sono azioni soprannaturali, nelle quali Dio coopera con l’uomo mettendo la propria onnipotenza a sua disposizione; per mezzo di esse possiamo quindi intervenire ovunque, nel mondo visibile come in quello invisibile. «Con Dio siamo onnipotenti per le opere di Dio», scrive un anziano, santo sacerdote che la Provvidenza mi ha concesso di conoscere in uno sperduto villaggio dell’Abruzzo. Continuiamo dunque a pregare e offrire con indomita fede per ottenere la liberazione dal regime da cui siamo oppressi, sia nella Chiesa che nello Stato. Chiediamo l’epurazione del Vaticano da intrusi e impostori, nonché il rinnovamento della classe politica italiana e la vittoria di Donald Trump, il quale – speriamo lo abbia fatto con sincerità – si è di recente appellato pubblicamente a Gesù Cristo per convincere l’elettorato a conferirgli il nuovo mandato che, a quanto pare, intende affidargli il Cielo stesso. Nei confronti dei nemici di Dio, della famiglia e della Patria, invece, ricorriamo come sempre alla parola ispirata dei Salmi.
Deus destruet te in finem; evellet te, et emigrabit te de tabernaculo tuo, et radicem tuam de terra viventium. Videbunt iusti, et timebunt; et super eum ridebunt, et dicent: Ecce homo qui non posuit Deum adiutorem suum (Dio ti distruggerà fino in fondo; ti strapperà e ti scaccerà dalla tua tenda, ti sradicherà dalla terra dei viventi. I giusti vedranno e avranno timore; rideranno su di lui e diranno: Ecco l’uomo che non ha fatto di Dio il proprio aiuto; Sal 51, 7-9).
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