ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 9 gennaio 2021

Il Mistificatore etico

Il Papa al Tg5: "Il vaccino si deve fare. Negazionismo suicida"

Papa Francesco si scaglia contro gli anti-vaccinisti e annuncia di essersi prenotato per il vaccino. Condanne alla violenza di Capitol Hill

Jorge Mario Bergoglio ha deciso di fotografare il momento storico, parlandone al Tg5.


L'intervista a papa Francesco andrà in onda nel corso della serata di domani, alle 20.40, ma sono già emerse alune anticipazioni in grado di chiarire le riflessioni del Santo Padre in questa fase così complessa per il mondo intero.

L'ex arcivescovo di Buenos Aires ha deciso di prendere posizione soprattutto su due questioni: i fatti avvenuti a Capitol Hill, con l'assalto dei manifestanti pro Trump, e l'inizio della campagna per la vaccinazione, cui anche la Santa Sede partecipa in modo convinto ed attivo.

Sul vaccino c'è poco da dibattere: per Francesco bisogna sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Non c'è spazio, dunque, per quello che il vescovo di Roma ha chiamato negazionismo: "C'è un negazionismo suicida - ha infatti dichiarato il pontefice sudamericano al telegiornale della rete Mediaset - che non saprei spiegare, il vaccino si deve prendere". E ancora:"Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un'opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri".

no vax, insomma, compomettono anche la salute altrui, oltre alla loro. E Bergoglio ha anche fatto presente come si sia già prenotato per essere sottoposto al vaccino, così come ripercorso dall'Adnkronos. Anche il Papa è in fila: "La settimana prossima - ha spiegato - inizieremo a farlo qui ed io mi sono prenotato, si deve fare". Possibile che il Santo Padre venga dunque vaccinato duranta la prossima settimana in Santa Sede.

Jorge Mario Bergoglio ha anche ripercorso in parte la storia delle vaccinazioni, sottolineando le difficoltà dei suoi tempi e la riuscita della lotta alla poliomelite ed al morbillo. Il vescovo di Roma ha dato dunque un'indicazione precisa, che potrebbe essere anche utile a convincere chi, nonostante tutto, è ancora scettico sul vaccino anti-Covid19 e sui vaccini in generale.

Per quanto riguarda la burrascosa serata in cui alcuni manifestanti - quelli che Joe Biden ha definito tuttavia "terroristi domestici" - hanno invaso il Campidoglio americano, il Santo Padre non ha risparmiato avvertimenti sul fatto che gli errori della storia non vengano ripetuti. I vescovi americani, nel corso di queste ore, hanno stigmatizzato quanto avvenuto. Tra gli esponenti ecclesiastici che hanno tuonato c'è anche il neo-cardinale americano ed arcivescovo di Washington Wilton Gregory. E il Papa, stando alle anticipazioni, si è detto "stupito" per l'assalto, soprattutto a causa della forte tradizione democratica che da sempre contraddistingue gli Stati Uniti d'America.

Secondo quanto riportato dall'Agi, il Papa ha infatti dichiarato: "Io sono rimasto stupito perché un popolo così disciplinato nella democrazia". Una premessa chiara, dunque, che prelude al resto del ragionamento: pure all'interno delle comunità sane - ha fatto notare Francesco - c'è gente "che prende una strada contro la comunità, contro la democrazia, contro il bene comune". Il Papa ha condannato il movimento, a prescindere però dalle persone. Ferma condanna, ovviamente, anche nei confronti della violenza.

 

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-tg5-vaccino-si-deve-fare-negazionismo-suicida-1915424.html

Papa Francesco: «Il vaccino Covid? È un’opzione etica, io mi sono prenotato: si deve fare»



L’anticipazione dell’intervista che il pontefice ha rilasciato al Tg5: «Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri»

«Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri». Lo dice Papa Francesco in un’intervista esclusiva rilasciata a Mediaset in un passaggio che andrà in onda questa sera al Tg5 alle 20.40. In un colloquio col vaticanista Fabio Marchese Ragona, il Pontefice annuncia che si sottoporrà al vaccino contro il Covid-19. «La settimana prossima», spiega Papa Francesco, «inizieremo a farlo qui in Vaticano ed io mi sono prenotato, si deve fare».

«Noi bambini e l’arrivo dell’antipolio»

Nell’intervista il Papa ha sottolineato: «Quando ero bambino ricordo che c’è stata la crisi della poliomielite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici per questo e c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero, poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini, per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini. Non so perché qualcuno dice che il vaccino è pericoloso, ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo? C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino».

Dall’aborto a Capitol Hill, i temi dell’intervista

Secondo quanto riferisce un comunicato stampa di «Mediaset», nel colloquio con il giornalista Fabio Marchese Ragona, avvenuto nella residenza Santa Marta in Vaticano, il Pontefice ha affrontato vari temi, tra cui: la pandemia, il vaccino, i disordini negli Stati Uniti («Sono rimasto stupito, ma nessun popolo può vantarsi di non avere un giorno, un caso di violenza.. Si tratta di capire bene per non ripetere, e imparare dalla storia perché così si può porre rimedio») l’aborto, la politica e com’è cambiata la sua vita per il virus.

di Ester Palma

https://www.corriere.it/cronache/21_gennaio_09/papa-francesco-vaccino-covid-coronavirus-65bfb8c6-528f-11eb-bd49-c1eb648dc155.shtml

Hanno violentato la Democrazia! Chi ha violentato la Democrazia?

Hanno violentato la democrazia. Ma chi ha violentato la democrazia? L’allarme è stato lanciato – con tanto di stracciamenti di vesti e invocazione del venticinquesimo emendamento – da tutti i media generalisti a regime unificato. Hanno violentato la democrazia americana. È successo il sei di gennaio. È stato stuprato il simbolo stesso, il sacro cuore pulsante della Dea Democratica: Capitol Hill. E la colpa è dell’uomo cornuto e di quell’altro bevuto.

Secondo il clichè dei polizieschi noiosi, è stato trovato subito tutto: la vittima (la democrazia USA, appunto); il mandante (il puzzone Trump); il colpevole (il popolaccio populista). Poi è partito il coro dei salotti tivù con il classico format del dibattito democratico prêt-à-porter: il conduttore dà la notizia (hanno violentato la democrazia ed è colpa di Trump e del popolaccio populista); l’ospite di grido grida il suo dolore (hanno violentato la democrazia ed è colpa di Trump e del popolaccio populista); l’intellettuale di riferimento analizza criticamente l’accaduto (hanno violentato la democrazia ed è colpa di Trump e del popolaccio populista); infine, l’inviato speciale da Washington ci spiega cosa è successo davvero (hanno violentato la democrazia ed è colpa di Trump e del popolaccio populista).

Mai, da quando esistono i media di massa, un fenomeno ha ricevuto una copertura mediatica non solo così “totale”, ma così “totalitaria”. Il dissenso sul tema, semplicemente, non era contemplato. Eppure, un filo di dissenso meritava asilo, da qualche parte. Per esempio, quello derivante non dalla  accorata denuncia (hanno violentato la democrazia), ma da una provocatoria domanda (ma chi ha violentato la democrazia?).  La risposta non è facile, ma neppure impossibile. Forse i violentatori della democrazia sono più d’uno. E forse ci sono stati più stupri.

Quello gravissimo e “formale” (la violazione dello spazio istituzionale del Campidoglio) su cui siamo tutti d’accordo e su cui si è parlato fin troppo. E quello altrettanto grave, e  “sostanziale”, di cui non parla e non ha parlato quasi nessuno. Lo stupro sostanziale ha a che fare per esempio  con la più smaccata frode elettorale della storia. Denunciata dal Presidente della più grande democrazia eccetera eccetera senza che i sedicenti cultori della più grande democrazia eccetera eccetera si sentissero in dovere di sguinzagliare i loro segugi migliori per verificare se fosse, putacaso, vero. Niente: nessuna inchiesta dei media “affidabili”, nessun approfondimento, nessun dossier. E, badate bene, parliamo di quel quinto potere che una volta si autodefiniva “cane da guardia della democrazia”. E che oggi funziona benissimo come cane da riporto delle veline dell’establishment.

E poi c’è lo stupro sostanziale rappresentato da un Presidente del paese più potente del mondo (democraticamente eletto quattro anni fa) al quale viene chiuso l’account Facebook da tal Mark Zuckerberg con questa surreale e – va da sé – “democratica” enunciazione: «Siamo convinti che i rischi di permettere al presidente di continuare a usare il nostro servizio durante questo periodo sono troppo alti». Per fortuna che Zuckerberg veglia sulla democrazia americana intanto che Bill Gates vigila sulla nostra salute e Jeff Bezos sul nostro divertimento.

A questo punto, il rischio è sopravvalutare l’episodio di Capitol Hill che è solo una parte – per così dire – coreografica, e forse persino fuorviante, dello stupro. Mentre la parte sostanziale è costituita da un Sistema globale dove l’informazione non è più libera perché posseduta da quegli stessi Poteri Forti che dovrebbero temerla. I quali non solo scrivono l’Agenda della Storia, senza esserne stati legittimati, ma poi la “legittimano” (anzi, la “giustificano”) a loro volta attraverso il monopolio dei canali delle news: diffondendo, e permettendo, un solo pensiero accettato, e accettabile.

Un Sistema in cui le espressioni private, tentacolari e onnipervasive del capitalismo mediatico e social (in stretta combutta con le ramificazioni economiche, finanziarie, bancarie, occulte di una stessa Matrice) dettano la linea al Futuro. E se gli eletti del popolo non si adeguano, gli “elevati” possono stabilire se quegli eletti hanno o meno (e fino a che punto) diritto di parola. Una volta erano i dittatori dichiaratamente “fascisti” a censurare la libertà di espressione privata. Oggi funziona al contrario: sono i monopolisti privati della libertà di espressione a censurare i presunti dittatori “fascisti”.

Quindi abbiamo almeno due monumentali problemi di democrazia sostanziale: 1) la denunciata adulterazione dell’esito di un voto “democratico” non indagata da chi avrebbe dovuto farlo per vocazione professionale; 2) l’esistenza di una cupola di multimiliardari cui è stato, di fatto, consegnato il “volante” del domani: essi ci guidano verso un Destino (deciso da loro) disegnando – come marmocchi capricciosi in preda a demenza senile –  i “grandi reset” del nostro piccolo mondo antico.

Se poi certe elezioni non vanno come lorsignori desiderano, c’è sempre la possibilità di “aggiustarle”. E c’è anche la stupenda possibilità (paradossale) di censurare non solo i dissidenti (rispetto al Sistema), ma persino il Presidente della più “grande democrazia del mondo”. Eppure, per il mainstream, il problema è solo la (pur deprecabile) invasione di Capitol Hill. Forse la chiave di lettura più adeguata sta nel commento di un democratico nostrano, il Presidente della Provincia di Bergamo Giorgio Gori, il quale ha così sintetizzato la vicenda: “Guardo e riguardo queste persone sfilare. Chi sono? Proletari, mi verrebbe da dire”. E ancora: “Poveracci poco istruiti, marginali, facilmente manipolabili, junk food e fake news, marionette nelle mani di uno sciagurato che li ha usati per il suo potere. È così che si diventa fascisti?”.

Probabilmente ha tolto le parole di bocca a molti esponenti di un partito che si vantava di rappresentare i proletari. Il che fa sorridere, ma aiuta a capire. La sola preoccupazione  di troppi “democratici” è la democrazia formale oltraggiata da quattro buzzurri “proletari”. Invece, la democrazia sostanziale stuprata dai Nuovi Padroni del mondo va benissimo com’è. Facciano attenzione, però: è anche così che si diventa fascisti.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com

https://scenarieconomici.it/hanno-violentato-la-democrazia-chi-ha-violentato-la-democrazia/

Damnatio memoriae (di G. Palma)

Provo a ragionare.

L’irruzione al Congresso Usa non può in alcun modo averla voluta Trump, ben cosciente che una follia del genere ne avrebbe delegittimato l’immagine, l’autorità e le battaglie sui presunti brogli elettorali. Il vichingo – immagine simbolo di quanto accaduto il 6 gennaio –  ha rappresentato il pretesto, non so se organizzato o meno, per umiliare la presidenza.

Nessun tentativo di colpo di stato di Trump dunque, è stata nei fatti una carnevalata vergognosa e di cattivo gusto – condotta da personaggi che meriterebbero quantomeno un approfondimento di indagine – che ha prodotto solo effetti negativi per la presidenza. Tanto più che ci sono stati 4 morti.

Il mondo Dem e non solo, tanto in America che in Europa, ha espresso tutto il proprio sconcerto per i fatti di Washington, accusando Trump di aver fatto violenza nei confronti delle Istituzioni democratiche. In Italia i commentatori più rabbiosi, gli stessi che qualche anno fa dedicarono un’aula del Senato ad uno col passamontagna che – con un estintore in mano – si dirigeva minaccioso contro una camionetta dei Carabinieri. Così è.

Il vero colpo di stato, più sottile, subdolo, si è consumato oggi: la sospensione dei profili social del Presidente Usa e di coloro che in America lo sostengono. Twitter, Facebook etc hanno deciso chi può parlare e chi no, e soprattutto cosa sia giusto dire e cosa non lo sia.

Oggi, proprio con questa censura, finisce la democrazia liberale. Altro che la pagliacciata del vichingo!

È il bavaglio alla libertà di pensiero da parte di soggetti di diritto privato nei confronti di soggetti di diritto pubblico. Gli Stati sono dunque ridotti a zerbini delle multinazionali. Ma non da oggi è così, e non solo in tema di espressione del libero pensiero.

Adesso arriva addirittura la proposta Dem di impeachment nei confronti dell’attuale presidente, oppure di una sua rimozione ai sensi del 25esimo emendamento. Invece di ricucire gli animi di un Paese profondamente lacerato, i Dem vogliono consumare una vendetta – con scopi di umiliazione e damnatio memoriae – nei confronti del loro nemico politico n. 1, Donald Trump. Del resto non è un mistero che Biden non abbia la sensibilità e la statura politica di Lincoln.

Su tutta questa vicenda la penso come George Orwell in 1984:
Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire”.

Giuseppe PALMA

https://scenarieconomici.it/damnatio-memoriae-di-g-palma/

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