L’Indifferentismo Religioso del Papa non è solo Sbagliato, è Sconcertante
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra interessante condividere con voi questo articolo apparso su OnePeterFive, di Steve Skojec, e che l’amico Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, ha tradotto per Stilum Curiae. Buona lettura.
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L’indifferentismo religioso del papa non è solo sbagliato, è addirittura sconcertante
Steve Skojec Steve Skojec 5 gennaio 2021
Ho già scritto sugli “indizi piuttosto importanti” che indicano in Papa Francesco un religioso indifferentista , e sul perché “questa sia una brutta cosa”.
I lettori abituali non necessitano di spiegazioni aggiuntive.
In effetti, la maggior parte di noi è assolutamente stanca di sentir parlare di lui. È cattivo, lo sappiamo, e non possiamo incidervi più di tanto. Molti hanno iniziato ad ignorarlo e probabilmente, a questo punto, è meglio così.
Ma c’è un nuovo “video papale” oggi che, oltre a farmi chiedere perché diavolo mostri persone di fedi diverse che, dalle mani giunte in preghiera passano a scambiarsi in modo casuale messaggi ed emoji senza una ragione apparente, dopo di che sono ridicolmente divertite nel ricevere quei testi, questo video, dicevo, mi ha ispirato una domanda a cui non trovo risposta.
Oggi voglio proporre una riflessione su questa domanda.
Innanzitutto, ecco il video in questione, che ho sottotitolato in basso con la traduzione. (N.d.T. Il video è in spagnolo ed i sottotitoli sono in inglese. Per un lettore italiano il testo, con il Papa che parla spagnolo, è comprensibile anche conoscendo poco l’inglese). Dura solo un minuto e mezzo, ma si può visionare anche eliminando il sonoro ed evitando di serrare i denti. È quello che avrei dovuto fare io:
Il video si apre con Francesco che dice: “Quando preghiamo Dio seguendo Gesù” – una strana costruzione grammaticale, lo so – “ci riuniamo come fratelli e sorelle con coloro che pregano seguendo altre culture, altre tradizioni e altre credenze. ” (Taglio da una signora che prega il rosario a una donna musulmana su un tappeto da preghiera.)
“Siamo fratelli e sorelle che pregano”,continua Lui, “La fraternità ci porta ad aprirci al Padre di tutti e a vedere nell’altro un fratello o una sorella, a condividere la nostra vita o a sostenerci, ad amarci ed a conoscerci”.
Di nuovo si serve del termine “fraternità”. Ne abbiamo discusso parlando di “Fratelli Tutti”. È inquietante perché ricorda molto da vicino il linguaggio massonico – e i massoni sono assolutamente d’accordo. Ricordiamo cosa ha twittato la Gran Loggia di Spagna dopo il rilascio di quell’enciclica:
“La Chiesa valorizza l’azione di Dio nelle altre religioni”, prosegue Francesco, “senza dimenticare che per noi cristiani, la sorgente della dignità umana e della fraternità è nel Vangelo di Gesù Cristo”.
Per noi .
Questa è un’enorme insegna lampeggiante al neon che grida: “RELATIVISMO !!!” La Chiesa non insegna affatto che Gesù sia “la fonte della dignità umana e della fraternità”. Insegna che Egli è il Divin Figlio Incarnato dell’Eterno Padre, la Seconda Persona della Santissima Trinità, il Messia la cui passione e morte ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e ha reso possibile la vita eterna a coloro che credono in Lui e vivono di conseguenza.
Ma questo vale per tutti, non solo per i cristiani. “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non per mezzo di me “, disse Gesù, e il papa potrebbe non essere sicuro di averlo inteso bene, ma i cristiani sono piuttosto convinti di questo.
Non è una di quelle proposte del tipo “tutte le strade portano a Roma“. La Chiesa insiste, ed in modo stringente, che fuori di lei non c’è salvezza.
Se vuoi contestare questa affermazione, esponi i tuoi ragionamenti ma, con un minimo di onestà intellettuale, faresti meglio a non fingere che la Chiesa non lo insegni. Soprattutto se la qualifica del tuo incarico è “Romano Pontefice”.
“Noi credenti dobbiamo tornare alle nostre fonti e concentrarci sull’essenziale”, prosegue.
In altre parole: se sei musulmano, torna al Corano. Ebreo, vai al Talmud. Indù, riprendi i Veda. Eccetera.
Oh, sì, e voi cristiani potete tornare alla Scrittura e alla Tradizione se volete. Suppongo. Qualunque cosa questo significhi.
“Ciò che è essenziale per la nostra fede”, continua, “è adorare Dio e amare il prossimo. Preghiamo che il Signore ci dia la grazia di vivere in piena comunione con i nostri fratelli e sorelle di altre religioni e non combatterci a vicenda e, pregando gli uni per gli altri, aprirci a tutti “.
Questo mi ricorda il “video del papa” del gennaio 2016. Ricordi questa immagine? INSERIRE IMMAGINE CON I SIMBOLI DELLE 4 RELIGIONI
Visivamente, ci dice che tutte le religioni sono uguali. Stiamo solo arrivando a Dio attraverso percorsi diversi.
E infine, questo sembra essere il tema del video di questo mese.
Quindi, a parte gli altri commenti che ho esposto sopra, ecco cosa non capisco: che tipo di credenze devi avere per pensare a Dio in questo modo?
Ho posto questa domanda su Twitter ed Eric Sammons mi ha dato la seguente risposta: INSERIRE RISPOSTA TWIT DI ERIC SAMMONS
(N.d.T. – La domanda di Steve Skojec… è questa: Sto cercando di immaginare un sistema di credenze in cui questo tipo di indifferentismo religioso abbia un senso. Che tipo di dio potrebbe essere veramente trovato in religioni diverse, che fanno affermazioni esclusive e che sono totalmente incompatibili l’una con l’altra ? O una sola religione è vera o nessuna lo è, no ? La risposta di Eric Sammons recita : Penso che sia un sistema di credenze in cui tutti i dogmi non siano importanti. Dio è come una maestra d’asilo. Vuole solo che noi, bambini litigiosi,andiamo d’accordo e, finché lo facciamo,a chi importa ciò in cui crediamo ? E se andiamo d’accordo ci permetterà di tirare fuori le nostre merendine e le bibite durante la ricreazione).
E sebbene Eric abbia probabilmente ragione, ciò significherebbe che, con questo tipo di teologia, sapere qualcosa su Dio sarebbe essenzialmente inutile. Non importa quello in cui crediamo, perché in ogni caso avremmo tutti la merendina ed il succo di frutta.
Il che implica direttamente un Dio a cui non importa o, più precisamente, nemmeno vuole che lo conosciamo. Non vuole che sappiamo nulla sul suo vero essere.
Per quanto strano possa essere, Dio è piuttosto imperscrutabile e le persone possono avere alcune strane convinzioni su di lui. Non mi sorprende mai quando le persone con un vago impulso numinoso attribuiscono questa o quella cosa a Dio, o decidono che a Lui in realtà non importa quello che pensiamo, vuole solo che siamo brave persone, ecc.
Questo può andare bene per hippy e deisti terapeutici morali. Ma non spiega perché qualcuno sia disposto a rinunciare al naturale desiderio di matrimonio e di avere una famiglia per diventare un sacerdote cattolico. Fare il percorso formativo in seminario. Imparare la teologia – anche la teologia gesuita – per comprendere meglio un Dio che, visto attraverso la lente cattolica, vuole assolutamente essere conosciuto. Superare poi gli ostacoli burocratici e politici per diventare vescovo. E poi cardinale.
Ed infine realizzare finalmente l’obiettivo ambizioso di tutta la vita dopo aver sgomitato per scalare le vette della Chiesa cattolica, in particolare usufruendo di una cospirazione malvagia e ben congegnata.
Perché qualcuno che pensa che a Dio non potrebbe importare di meno di quale religione praticano le persone, che dice ai fedeli di non angustiarsi per convincere qualcuno a diventare cattolico, che dice anche agli atei che non ha alcun interesse per la loro conversione, vorrebbe ricoprire il ruolo più importante del mondo nell’ufficio ecclesiastico cattolico, con tutta la difesa del deposito della fede che questo comporta?
Perché dovrebbe preferire lo stress, le richieste, la responsabilità per qualcosa in cui nemmeno crede?
A meno che non creda davvero che sia importante, e abbia una missione da compiere per minare quella verità. A meno che non veda l’integrità della fede cattolica come il nemico naturale della sua azione e non voglia abbatterla dall’interno.
Non riesco a pensare a una sola buona ragione per cui un indifferentista dichiarato voglia essere papa se non fosse per ottenere il potere di distruggere il papato, e gran parte del cattolicesimo insieme ad esso.
Voi riuscite a pensarlo?
Steve Skojec è l’editore fondatore e direttore esecutivo di OnePeterFive.com. Ha conseguito la laurea in Comunicazione e Teologia presso l’Università Francescana di Steubenville nel 2001. I suoi commenti sono apparsi su The New York Times, USA Today, The Washington Post, The Washington Times, Crisis Magazine, EWTN, Huffington Post Live, The Fox News Channel , Foreign Policy e la BBC. Steve e sua moglie Jamie hanno sette figli.
Marco Tosatti
12 Gennaio 2021 24 Commenti
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