Mons. Ics Commenta in Maniera Lapidaria il Viaggio in Iraq.
Carissimi Stilumcuriali, affido alla vostra condivisione questo commento lapidario di mons. Ics. Buona lettura.
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Caro Tosatti le propongo il mio commento su Stilum Curiae più breve della storia del suo Blog:
Repubblica di oggi : Il Papa nella casa di Abramo: “ Chi ha fede non ha nemici“.
Mi verrebbe da aggiungere: tranne chi ha fede cattolica, che sembra aver come nemico proprio Bergoglio.
Ma non poteva andare a SanRemo? Avrebbe trionfato anche li, con i Maneskin naturalmente…
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Papa Francesco a Erbil: "Qui la Chiesa è viva"
Il Santo Padre in Iraq celebra la Messa accanto alla statua della Madonna decapitata dai tagliagole dell'Isis: "Qui ferite della guerra"
Il Santo Padre in Iraq celebra la Messa accanto alla statua della Madonna decapitata dai tagliagole dell'Isis: "Qui ferite della guerra"
(Erbil) Papa Francesco entra nello stadio di Erbil sulla papamobile. I cristiani d'Iraq, oltre diecimila, lo attendono da ore.
Tutti lo vogliono vedere e, per questo motivo, il Santo Padre compie il giro di tutto lo stadio, accompagnato da una grande ovazione. Tutti provano a fare una foto con lui, ma solo pochi ce la fanno.
Ad attendere Francesco sull'altare, c'è la statua della Madonna decapitata dai tagliagole dell'Isis ai tempi dello Stato islamico. Ora l'immagine sacra è stata ristrutturata, ma porta ancora i segni della barbarie jihadista. "La stiamo restaurando, ma vogliamo mantenere i segni del crimine", ci aveva detto qualche giorno fa Malik Kadifa, mentre la ristrutturava. È stato di parola. Il Santo padre la cosparge d'incenso subito dopo esser arrivato sull'altare.
Nella tribuna d'onore ci sono le autorità curde, a cominciare da Massoud Barzani, quelle diplomatiche come il console italiano Serena Muroni, e quelle militari, come alcuni soldati, non italiani, della missione Nato comandata dal generale Francesco Principe.
"Qui in Iraq, quanti dei vostri fratelli e sorelle, amici e concittadini portano le ferite della guerra e della violenza, ferite visibili e invisibili! La tentazione è di rispondere a questi e ad altri fatti dolorosi con una forza umana, con una sapienza umana. Invece Gesù ci mostra la via di Dio, quella che Lui ha percorso e sulla quale ci chiama a seguirlo", ha detto il Papa durante l'omelia. E poi: "La Chiesa in Iraq, con la grazia di Dio, ha fatto e sta facendo molto per proclamare questa meravigliosa sapienza della croce diffondendo la misericordia e il perdono di Cristo, specialmente verso i più bisognosi. Anche in mezzo a grande povertà e difficoltà, molti di voi hanno generosamente offerto aiuto concreto e solidarietà ai poveri e ai sofferenti. Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a venire in pellegrinaggio tra di voi a ringraziarvi e confermarvi nella fede e nella testimonianza. Oggi, posso vedere e toccare con mano che la Chiesa in Iraq è viva, che Cristo vive e opera in questo suo popolo santo e fedele".
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https://www.ilgiornale.it/news/mondo/papa-francesco-erbil-qui-chiesa-viva-1929407.html
Dallo zucchetto bianco di Bergoglio, dopo l’Iraq sta per uscire un altro viaggio choc: la Corea del Nord. Nell’ultimo periodo, infatti, un emissario di Kim Jong-Un è stato avvistato nei sacri palazzi e questa volta ci vorrà tutto l’acume del Segretario di Stato Piero Parolin, che sta riprendendo le fila di quello che resta della diplomazia vaticana, per evitare, dopo Bagdad, un ennesimo strappo
I viaggi mancati di Bergoglio
Sono molti, e non solo in Vaticano, a chiedersi se siamo proprio sicuri che i musulmani ci vogliano davvero come fratelli, come supplica sempre Francesco, accolto con le scimitarre sguainate a Bagdad, da sempre simbolo di terrore soprattutto per i cristiani. Che durante il suo pontificato ci sia stato un incremento delle persecuzioni contro i cristiani e, soprattutto, contro i cattolici, sono i dati ufficiali a dirlo. Siamo tutti fratelli? Può darsi, ma bisognerebbe ricordarlo anche in Nigeria, dove il presidente ed ex generale Muhammadu Buhari, a forza di armare i pastori dell’etnia fulani, oltre a massacrare i cristiani del suo Paese sta facendo espandere la guerra santa islamista in tutta l’Africa centro meridionale, partendo da Camerun, Mali, Burkina Faso fino a Congo e Mozambico.
Ma perché Francesco non è andato ad Abuja, piuttosto che a Lagos, a dire che così non si fa? Siamo tutti contro le persecuzioni sofferte dall’etnia bengalese, sconfinata in Myanmar, dei Rohinga. Il rapporto di Open Doors, l’agenzia cristiana che si occupa di perseguitati, pone Bangladesh e Pakistan tra i Paesi a più elevato tasso di violenza anticristiana: niente viaggi papali dunque a Dacca e Islamabad? Tralasciando l’Argentina, dove ormai hanno capito non arriverà mai, come lui stesso ha confessato, neppure da morto, non trovando neppure il tempo per una visita nella chiesa Argentina di Roma dove troneggia comunque una sua grande foto. Misteri forse del suo passato a Buenos Aires tra peronisti di sinistra e generali golpisti e difficilmente, come fu per Evita, si può immaginare per lui una canzone come “don’t cry for me Argentina”.
Se poi questi appaiono viaggi troppo faticosi, ci sarebbe anche una visita in Lussemburgo, il cui premier del Partito Democratico (in teoria, un partito di ispirazione cattolica) Xavier Bettel si è addirittura presentato in Vaticano con il coniuge dello stesso sesso, o a Madrid dove è partito l’assalto a tutto quanto sa di cattolico. E, per restare nelle vicinanze, sarebbe stata più significativa una presenza del Pontefice in luoghi come Bergamo, segnata da un sacrificio umano che lascia sgomenti con i camion di bare che sono diventate l’immagine simbolo del Covid nel mondo. Francesco, che ha voluto eliminare il titolo di Vicario di Cristo, forse si sta preparando a rinunciare anche a quello di Primate d’Italia.
Chiaro segnale ai seguaci di Ratzinger
Nel frattempo, compie l’ennesima provocazione alla Curia accettando le canoniche dimissioni del settantacinquenne Cardinale Robert Sarah, il più sottile interprete dell’Emerito Ratzinger, da Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, forse per l’unica pecca di aver criticato Bergoglio. La notizia ha creato sgomento anche perché è consuetudine prorogare il mandato dei capi Dicastero fino al compimento degli ottanta anni di età a maggior ragione se, come nel caso del Cardinale Sarah, godono di buona salute (vedi card. Sandri e Versaldi 77, Ravasi 78). Sembrerebbe un altro chiaro segnale indirizzato ai Prelati considerati conservatori e ad un fedelissimo di Benedetto XVI. Al suo posto, si sussurra, arriverà il solito “frate di strada” piemontese o l’attuale Segretario dello stesso Dicastero, l’Arcivescovo Monsignor Arthur Roche, ovviamente anche lui fedelissimo del Papa.
Sono ormai tanti, come li chiamano a Santa Marta, i “martiri viventi” del suo pontificato, sempre più punto di riferimento di una Chiesa che sa attendere e che considera al declino il tempo di Francesco. Non si ha memoria di un Papa così isolato e, se per i suoi predecessori si evocò la canonizzazione in tempi rapidi, non tutti sono pronti a scommettere su altrettanta celerità per un Pontefice sicuramente tanto amato ma con tanti nemici interni che stanno vivisezionando al microscopio sin da ora ogni singolo atto da inviare eventualmente alla Congregazione dei Santi. Lunga vita al Papa.
https://www.nicolaporro.it/ecco-il-prossimo-viaggio-choc-del-papa/?
«Se non vi convertite, perirete tutti» (Lc 13, 1-5)
Riflessioni sull’articolo del 29 settembre 2020
Quaresima 2021
Pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, nella fiducia che ciascuno saprà prendere i contenuti in maniera al contempo serena, equilibrata e zelante (NdR).
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«Abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnavano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla Sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! » (dal Terzo Segreto di Fatima pubblicato).
«Padre, non stiamo ad aspettare un appello alla penitenza dal Santo Padre, né dal nostro Vescovo o dalle Congregazioni religiose. No! Nostro Signore si è già servito molto spesso di questi mezzi e il mondo non se ne è curato affatto. E’ per questo che ora è necessario che ciascuno di noi inizi a riformare se stesso spiritualmente» (dal Colloquio di Suor Lucia con il Padre Fuentes, 26 dicembre 1957).
«Alla Chiesa di Laodicea scrivi: [...] “tu non sei né freddo né caldo. Magari fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, cioè non sei né caldo né freddo, Io sto per vomitarti dalla Mia bocca”». (Ap.3, 14)
«[Dice il Signore] Se il Mio popolo mi ascolta, Io gli darò sacerdoti buoni; ma se il Mio popolo non ascolta, Io gli darò sacerdoti cattivi» (San Giovanni Eudes).
Un lettore
Per leggere l’articolo del 29 settembre scorso sull’enorme potere della Penitenza, cliccare qui.
http://disputationes-theologicae.blogspot.com/2021/03/se-non-vi-convertite-perirete-tutti-lc.html
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