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lunedì 6 settembre 2021

Non si esaurirà in poco tempo come in Vaticano qualcuno spera?

La guerra del latino e negli Usa spuntano adesivi sulle auto: «Papa Francesco ci odia»


Città del Vaticano - Non accenna a placarsi la reazione dei tradizionalisti cattolici per il divieto di celebrare la messa in latino decisa da Papa Francesco con un Motu Proprio ad hoc, firmato il mese scorso con il quale è stata, di fatto, cancellata la liberatoria del predecessore Ratzinger. Una bega interna spinosissima destinata a non esaurirsi a breve anche se riguarda una sparuta minoranza di cattolici fedelissimi al rito secondo l'antico messale (che prevede l'uso della lingua latina e la celebrazione all'altare con le spalle rivolte verso l'assemblea).

A sollevare ulteriori malumori sembrerebbero essere le spiegazioni fornite da Papa Francesco sui motivi che lo hanno spinto ad intraprendere questa strada. Nella intervista rilasciata alla Cope, l'emittente radiofonica cattolica spagnola, si è addentrato nei particolari del processo decisionale illustrandolo in una lunga risposta e un finale piuttosto tranchant: «Ho fatto una sorta di schema, l’ho fatto studiare e ho lavorato, ho lavorato molto, con gente tradizionalista di buon senso. Ed è emersa questa cura pastorale che occorre avere, con alcuni limiti ma buoni. Per esempio, che la proclamazione della Parola sia in una lingua che tutti capiscano; altrimenti è prendersi gioco della Parola di Dio». Quel “prendersi gioco della Parola di Dio” ha finito per irritare ancora di più l'arcipelago tradizionalista e, negli Usa, sono iniziati a spuntare degli adesivi choc che sono stati messi sulle vetture. Poche parole ma al vetriolo: “Francesco ci odia perchè diciamo la messa in latino”. 

Nel frattempo in Francia sono nate iniziative più istituzionali e strutturate come quella di tutte le comunità tradizionaliste che hanno chiesto formalmente ai vescovi francesi di tentare una mediazione con il Vaticano. Alcuni vescovi hanno affermato che avrebbero esercitato la loro legittima potestà (contemplata nel motu proprio del Papa) di far celebrare la messa in rito antico laddove fosse richiesta sul territorio diocesano. Da come si stanno accendendo tante voci critiche è immaginabile che questa protesta si possa estendere ancora e non esaurirsi in poco tempo come in Vaticano qualcuno spera. 

Anche tra i cardinali arcivescovi sono emerse posizioni differenti e si è realizzata una spaccatura tra coloro che hanno emanato disposizioni per ammettere sul territorio della propria diocesi il rito antico e chi, invece, lo ha messo subito al bando. L'ultimo cardinale  di un certo peso ad averlo fatto è stato l'americano Di Nardo che ha vietato tassativamente questo tipo di rito, naturalmente sollevando una gragnuola di critiche.

di Franca Giansoldati

https://www.ilmessaggero.it/vaticano/messa_latino_papa_francesco_usa_ratzinger_vaticano_proteste_adesivo_guerra-6177299.html

“Francesco: Papa della guerra e dell’esclusione”: manifestanti fuori dalla nunziatura a Parigi

Fuori dalla nunziatura apostolica a Parigi, sabato scorso, un gruppo di agguerriti manifestanti ha esposto striscioni e cartelli invocando la “pace liturgica” ed accusando Bergoglio di essere autore di “guerra ed esclusione”. Vedere lo screenshot superiore tratto da Gloria.tv (Source: Lettre du 4 Septembre 2021). Gli aderenti alla protesta si opponevano al clima scaturito dalla pubblicazione del Motu Proprio Traditionis Custodes.

Ciò che lascia perplessi è la richiesta di concordia liturgica, dal momento che i due “riti” implicano due visioni di Chiesa molto distanti: diversa lex orandi, diversa lex credendi. Da una parte il neomodernismo conciliare, dall’altra il Cattolicesimo Romano.


https://www.radiospada.org/2021/09/francesco-papa-della-guerra-e-dellesclusione-manifestanti-fuori-dalla-nunziatura-a-parigi/


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