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giovedì 26 luglio 2012

CORRUZIONE E LIBERAZIONE (DA FORMIGONI)

 -  - RIEPILOGANDO: I VIAGGI AI CARAIBI, L’USO ESCLUSIVO DI UNO YACHT, LO “SCONTO” SULLA VILLA IN SARDEGNA, LE CENE ELETTORALI - TOTALE: NOVE MILIONI DI “QUISQUILIE” PER FAR OTTENERE ALLA FONDAZIONE MAUGERI RIMBORSI PER 200 MILIONI - DOPO LE ULTIME FUGHE DI NOTIZIE, I PM HANNO RIDOTTO ALL’OSSO UN ATTO CHE NON RIPORTA GLI ULTIMI VERBALI D’INTERROGATORIO MA SI LIMITA ESCLUSIVAMENTE AL CAPO D’IMPUTAZIONE…. -
Paolo Colonnello per "la Stampa"
«Qui la corruzione la ghé minga». In fondo, per Roberto Formigoni sono quisquilie: i viaggi ai Caraibi, i capodanni milionari, l'uso esclusivo di uno yacht, lo «sconto» sulla villa in Sardegna, le cene elettorali.
SAN FORMIGONISAN FORMIGONI Solo che messe insieme, mattone dopo mattone, spesa dopo spesa, viaggio dopo viaggio, collegate all'attività di lobbing del «facilitatore» Pierangelo Daccò e tracciate fin dai suoi conti in Svizzera, Austria, Malta e Seychelles, le «quisquilie» fanno in tutto quasi 9 milioni di euro: il prezzo, secondo la Procura, della corruzione (aggravata) per il presidente della Regione Lombardia in cambio di delibere, almeno 15, destinate dal 2002 al 2011 a far ottenere alla Fondazione Maugeri rimborsi per circa 200 milioni di euro, oltre a quelli già normalmente versati alla clinica privata di Pavia, per le cosiddette «funzioni non tariffabili» previste per la riabilitazione, la ricerca e la didattica.

VIGNETTA BENNY FORMIGONI IN BARCAVIGNETTA BENNY FORMIGONI IN BARCA Chiamato dunque per la prima volta a comparire in veste d'indagato per un interrogatorio che dovrebbe svolgersi sabato davanti ai pubblici ministeri («Dipenderà dai suoi impegni pregressi», fa notare il suo legale, l'avvocato Salvatore Stivala), Formigoni dovrà fornire spiegazioni più convincenti di quelle raccontate con il sorriso ieri in una conferenza stampa in Regione.
Anche perché, dopo le ultime fughe di notizie, gli inquirenti hanno volutamente compilato un provvedimento ridotto all'osso che non riporta, ad esempio, gli ultimi verbali d'interrogatorio dei vari protagonisti della vicenda ma si limita esclusivamente al capo d'imputazione.
COSTANTINO PASSERINO jpegCOSTANTINO PASSERINO jpeg Laddove Formigoni «con più azioni consecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso con Pierangelo Daccò, il presidente della Fondazione Umberto Maugeri, l'ex a.d. Costantino Passerino, Antonio Simone, il direttore generale della Sanità Roberto Lucchina e altri pubblici ufficiali in corso d'identificazione», avrebbe ricevuto denaro sotto forma di «altre utilità» per «partecipare alla formazione di delibere dirette a trasferire ingenti risorse pubbliche ulteriori, finalizzate a far ottenere alla Fondazione Maugeri indebiti vantaggi». Ovvero i rimborsi per le «funzioni non tariffabili».
ANTONIO SIMONE EX ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO ALLA SANITAANTONIO SIMONE EX ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO ALLA SANITA Il provvedimento, che rappresenta al tempo stesso un'informazione di garanzia e certifica, nonostante le diffide del Governatore e la sua ostinazione a non volersi considerare coinvolto nell'inchiesta, la sua iscrizione nel registro degli indagati fin dal 14 giugno scorso, contempla per ora il solo reato di concorso in corruzione aggravata dalle operazioni transnazionali di Daccò per celare le rimesse della Fondazione Maugeri su conti esteri: in tutto quasi 70 milioni di euro.
PIERANGELO DACCO'PIERANGELO DACCO'I magistrati infatti hanno ritenuto di non interrogare per ora Formigoni sull'altro reato che pure continua a pendere sulla sua testa di indagato, ovvero la violazione del finanziamento illecito ai partiti, intravedendo un «vulnus» giuridico nella legge per quanto riguarda la riferibilità a una fondazione senza obblighi di registrazione a bilancio, trattandosi di circa 600 mila euro che sarebbero stati versati dall'ex amministratore delegato della Maugeri a Daccò per la campagna elettorale di Formigoni del 2010.
FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCOFORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO Ma gli elementi d'accusa contenuti nel provvedimento, bastano e avanzano per un politico come Formigoni che il 22 maggio aveva dichiarato: «Se qualcuno dimostrasse che Daccò ha avuto un vantaggio dai rapporti con me, mi assumerò le mie responsabilità e mi dimetterò».
Ora «il vantaggio» è stato messo nero su bianco dalla Procura che lo accusa in sostanza di aver usufruito dei servizi di lusso forniti da Daccò in cambio di una corsia preferenziale per la Maugeri nei rimborsi regionali. Altro che «affari tra privati».
FONDAZIONE MAUGERI bmpFONDAZIONE MAUGERI bmpAd appesantire l'accusa nei confronti del Governatore lombardo c'è poi l'aggravante della «transnazionalità» del reato, ovvero il fatto che i soldi sborsati da Daccò e Simone sono stati fatti transitare prima su conti esteri, in particolare in Svizzera, dove risiede il fiduciario del faccendiere in carcere dal novembre scorso: ovvero Giancarlo Grenci l'uomo che ha raccontato di aver movimentato in questi anni almeno 70 milioni di euro arrivati da pagamenti della Maugeri per prestazioni professionali «inesistenti». Su questa somma di denaro, «già indebitamente trasferita all'estero, venivano poste in essere numerose ulteriori operazioni dirette ad occultarne la provenienza delittuosa, impedirne la tracciabilità e consentirne il reimpiego».
 http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/corruzione-e-liberazione-da-formigoni-riepilogando-i-viaggi-ai-caraibi-luso-esclusivo-di-uno-42029.htm


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Caso Formigoni, anche amico Perego indagato per villa in Sardegna

L'amico di Formigoni ha goduto, secondo l'ipotesi della procura di Milano, di un consistente sconto nell'acquisto di una villa in Sardegna tramite i buoni uffici di Pierangelo Daccò. L'imprenditore brianzolo, 64 anni, fa parte dei Memores domini, il grado più elevato della scala spirituale di CL. Come il governatore con cui convive da anni

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C’è’ un nuovo indagato nell’inchiesta Maugeri che vede accusato per corruzione Roberto Formigoni. Si tratta di Alberto Perego, l’amico in Comunione e liberazione del governatore lombardo, che avrebbe goduto, secondo l’ipotesi della procura di Milano, di un consistente sconto nell’acquisto di una villa al mare in Sardegna.  Perego, imprenditore brianzolo, 64 anni,  fa parte deiMemores domini, il grado più elevato della scala spirituale di Comunione e Liberazione. Un’appartenenza che comporta vita comunitaria e s’impegna a non possedere niente di personale e a mettere tutto in comune con gli altri confratelli. Negli anni scorsi in più di un’occasione, Formigoni ha beneficiato Perego con bonifici per decine di migliaia di euro. E l’acquisto della villa in Costa Smeralda è solo l’ultimo anello, il più vistoso, di una lunga catena di regalie, omaggi vari e bonifici. Per cui il governatore ha prestato circa un milione di euro all’amico per permettergli di concludere quello che si può considerare un affare visto i prezzi degli immobili nella zona.
La contestazione a Perego emerge dall’invito a comparire inviato ieri a Formigoni. Formalmente ad acquistare la proprietà, tramite l’imprenditore Pierangelo Daccò, nell’ottobre 2011, è Perego, convivente del presidente della Regione Lombardia.  Secondo i pm di Milano la magione a due passi da Porte Cervo sarebbe stata venduta a prezzo di favore dall’imprenditore in carcere per l’inchiesta san Raffaele e Maugeri. Il valore della villa “Li Grazii” sarebbe stato maggiore di almeno 1 milione e 300 mila euro in più. Di Perego aveva parlato anche il comandante di uno degli yatch frequentati dal governatore lomabardo e dall’amico. Secondo il capitano sulla Ojala i due si comportavano come i padroni. Perego è da sempre vicino a Formigoni ed un personaggio che è stato così vicino al presidente da beccarsi una condanna per falsa testimonianza s per aver negato di essere il beneficiario di un conto bancario svizzero nell’inchiesta della Procura di Milano denominata “Oil for food” che ha sfiorato proprio il Celeste. 

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