ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 10 febbraio 2016

La "Nuova Chiesa" adotta il Bipensiero

Papa Francesco avrebbe mandato Padre Pio a pulire i pavimenti
Fatima 2017
Papa Francesco: «Il confessore non deve essere un "bastonatore". Piuttosto pulisca i pavimenti»

roma.diariodelweb.it/roma/articolo/?nid=20160209_374308 

Davvero "insolito" che Papa Francesco parli di confessori "bastonatori" proprio in questi giorni.
Chi ha conosciuto Padre Pio sa benissimo che se c'era una cosa su cui era assolutamente intransigente era proprio sulla terribile serietà della Confessione.
Ergo, possiamo dedurre, che non era "misericordioso"?
Forse i fan di questa misericordia-prezzemolo dovrebbero iniziare a farsi qualche domanda e a capire che qui c'è qualcosa che non quadra.....
Un confratello raccontava: “Un giorno padre Pio negò l’assoluzione ad un penitente e poi gli disse: “Se vai a confessarti da un altro, vai all’inferno tu e quell’altro che ti da l’assoluzione”, come a dire, senza proposito di cambiare vita si profana il sacramento e chi lo fa si rende colpevole davanti a Dio.
www.padrepio.catholicwebservices.com/La_confessione.htm 

La "Nuova Chiesa" adotta il Bipensiero
Bipensiero: doublethink in inglese: la volontà e la capacità di sostenere un'idea e il suo opposto, in modo da non trovarsi mai al di fuori dell'ortodossia
1984 - George Orwell
http://www.luogocomune.net/LC/index.php/forum/miracoli-e-profezie/49-fatima-2017#1721




Padre Pio, imbroglione o santo?

PADRE PIO

Il chiasso mediatico del viaggio turistico della salma di Padre Pio dalla cripta dorata di San Giovanni Rotondo alla piazza domata di San Pietro in Roma non può zittire tutti gli interrogativi sulla storia del cappuccino di Pietralcina. Le migliaia di flash che illuminano la bara del "santo" non riescono a diradare la nebbia che avvolge il personaggio. E tra le opposte sponde della venerazione e del biasimo, delle lacrime di commozione e dei gesti di rigetto sorge imperioso il bisogno di sapere, di vederci chiaro, e soprattutto di distinguere.
In occasione della canonizzazione di Padre Pio, decisamente voluta e pomposamente celebrata da papa Giovanni Paolo II il 16 Giugno del 2002, Giancarlo Zizola ebbe a dichiarare: "Se restano delle domande sul fenomeno di Padre Pio, tanto più inquietanti quanto più imponente è la massa che lo acclama santo in San Pietro, esse non riguardano affatto la sua santità, per quanto connotata da forme religiose primitive e fortemente antimoderne". A noi sembra, invece, di dover affermare che il "fenomeno" pone delle domande sul fatto stesso della sua "santità". Una santità, sia chiaro, non intesa secondo i canoni della religiosità popolare o, peggio, secondo le straordinarie capacità divinatorie; ma una santità che porti i connotati di colui che, per noi cristiani, è l' "Unico Santo": Gesù di Nazareth.
A noi non risulta che questo Gesù abbia passato la sua vita rinchiuso in un confessionale, tra peccati e assoluzioni, così come ha fatto padre Pio. Né ci risulta che padre Pio abbia percorso, come Gesù, le strade polverose della sua Puglia accogliendo i piccoli e denunciando i poteri. C'è un libro, edito dalla Einaudi: "Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento" di Sergio Luzzatto dal quale, nel blog di don Franco Barbero, Antonio Vigilante estrae tre episodi della vita di questo frate molto significativi.
Primo. 1911-1913. Dopo essere stato ordinato sacerdote, il giovane fra' Pio passa quasi tutto il tempo nella sua casa di Pietrelcina, perché malanni non meglio precisati gli rendono impossibile la vita in convento. E da casa sua scrive lettere ai suoi direttori spirituali, fra' Benedetto e padre Agostino, entrambi di San Marco in Lamis. Lettere nelle quali descrive con trasporto il suo travaglio spirituale, le sue estasi, il suo rapporto personale con Cristo. Ma le lettere sono copiate, per la precisione riprese parola per parola dell'epistolario di Gemma Galgani, una donna di Lucca che aveva ricevuto le stimmate nel 1899, e il cui libro era tra le letture del giovane frate.
Due. 15 agosto 1920. San Giovanni Rotondo. Un'automobile esce dal convento dei cappuccini per giungere nella piazza principale del paese. A bordo padre Pio, acclamato dalla folla. Giunto in piazza, il frate benedice la bandiera dei reduci, che nella zona hanno organizzato le prime squadre fasciste. Due mesi dopo, in quella stessa piazza, undici contadini socialisti saranno massacrati dai soldati. All'indomani dell'eccidio, il frate accoglierà con grande cordialità nel suo convento Giuseppe Caradonna, figura di primo piano del nascente fascismo in Capitanata.
Tre. 1921. Il Santo Uffizio manda a San Giovanni Rotondo monsignor Raffaele Carlo Rossi, per interrogare il frate. Tra le altre cose, monsignor Rossi gli chiede conto di una certa sostanza da lui ordinata in gran segreto in una farmacia locale, che poteva servire a procurare le stimmate. Il frate si difende sostenendo che intendeva usarla per fare uno scherzo ai confratelli, mischiandola al tabacco in modo da farli starnutire.
Antonio Vigilante conclude, tagliente: "Il profilo che emerge è quello di un fascista un po' imbroglione, privo di qualsiasi spessore umano e culturale". Che non sembrino irriverenti questi termini. Padre Gemelli, il fondatore dell'Università cattolica di Milano, in una relazione dopo una sua visita di ispezione lo definì "autolesionista, imbroglione, psicopatico".
Lasciamo agli specialisti l'analisi sociopsicologica sul rapporto tra questo frate e la massa di devoti che lo adorano al limite del feticismo. A noi non resta che denunciare il fenomeno: un minestrone tossico di superstizione, di fanatismo, di miracolismo. E in più: l'esteriorità dei riti, la rinuncia al pensiero, l'affarismo, la furbizia, l'abuso della credulità popolare. E ci interroghiamo su una Chiesa tutta ripiegata nella gestione affaristica del fenomeno, convinti, con il compianto Giancarlo Zizola, che tutto ciò non fa bene alla crescita della fede e alla maturazione dei fedeli. "Dubito - scriveva su Rocca del luglio 2002 - che la fede abbia qualcosa da guadagnare da questo genere di sfruttamento del mito messo in scena. Vi è una visibilità della religione che oscura il volto del Dio di Gesù Cristo, con le maschere di un Dio falso e perfino perverso, troppo simile alle figure degli idoli delle religioni naturalistiche. Per chi sente coabitare sotto lo stesso tetto della coscienza il credente e il non credente, è legittimo, e anzi necessario dichiararsi ateo di quella specie di falso dio".



Don Aldo Antonelli Headshot

                           

Dossier sui Francescani dell'Immacolata e cattive interviste vestite di "rosso"


Riprendiamo un articolo dal Blog All Christians 
sugli ultimi dossier contro il fondatore dei Francescani 
dell'Immacolata Padre Stefano Mannelli. 
Segnaliamo inoltre una - secondo noi - imprudente e cattiva intervista al Prefetto della Congregazione dei Religiosi, 
Braz de Aviz, in cui applicando la ben nota misericordia di questi ultimi tempi, ci dice:

È il caso dei Francescani dell’Immacolata? 
Molte persone sono turbate dalle notizie relative a patti vergati 
con il sangue, marchiature a fuoco

Stiamo lavorando con tenacia, perché i disguidi sono seri. 
Il terribile voto nel sangue è stato sciolto da Papa Francesco. 
Stefano Manelli è stato allontanato. La questione economica è 
in mano alla magistratura italiana. 
La formazione è stata affidata alle Università Pontificie e ai centri riconosciuti. Ci sono tre commissari che stanno guidando 
l’Istituto in un percorso di normalizzazione. Ciò avverrà 
soltanto se ci sarà un cambiamento: non tutti, però, sono d’accordo.
Abbiamo fiducia che qualcosa si muova. 
Quel che è sicuro, è che Stefano Manelli non potrà più restare.


Sir è purtroppo l'agenzia ufficiosa della Cei e che per stigmatizzare le affermazioni imprudenti e cattive del Prefetto basterebbe sommessamente notare che 
nessun giudizio canonico è stato ad oggi emesso. 
L


All Christians  24-1-2016
TESTIMONIANZA DI SUOR NUNZIA PIA LOMBARDI

Con dolore, ma nella consapevolezza di non fare altro che assolvere un mio dovere di coscienza, mi accingo a scrivere questa testimonianza per smentire quanto i miei familiari, attraverso i media, stanno diffondendo sull’Istituto religioso a cui appartengo, distorcendo la verità dei fatti e presentando un quadro assolutamente negativo della vita religiosa da me vissuta in esso ormai da tanti anni. 

Sono entrata tra le Suore Francescane dell’Immacolata nel 1995, ho ormai 20 anni di vita religiosa e sono felice della scelta fatta e del carisma francescano-mariano che contraddistingue il mio Istituto.
Come è emerso dalle interviste rilasciate da mio padre e mia sorella nel corso di alcune programmi televisivi trasmessi nei mesi scorsi dalla RAI (Rai 2: “Fatti Vostri”, 9 novembre 2015; RAI 1: “La via in diretta”, 1° e 14 dicembre 2015), i miei familiari non hanno condiviso la mia scelta vocazionale. Ma pur esprimendomi i motivi per cui, secondo loro, avrei dovuto abbandonare l’Istituto, essi hanno sempre ragionevolmente rispettato la mia decisione di rimanere in esso. Nonostante la disapprovazione della mia scelta, fra me e la mia famiglia c’è stato sempre un rapporto sereno e cordiale. Sono perciò rimasta molto sorpresa della loro attuale presa di posizione e sono convinta che essi siano pilotati da altre persone. Ciò posso affermarlo con cognizione di causa perché, quando circa un anno fa ho trascorso un lungo periodo in famiglia, ho potuto constatare personalmente che una persona, una sorta di “coordinatore”, contattava ex frati, ex suore e famiglie di questi per la raccolta di accuse contro il nostro Fondatore, Padre Manelli, e contro il nostro Istituto di suore. 

Mi preme affermare, con piena libertà e sincerità che:

    •    Non  sono affatto oppressa o forzata ad agire contro la mia volontà dalle mie superiore; sono rimasta e continuo a rimanere nell’Istituto senza costrizione o plagio e, se avessi voluto, avrei potuto chiedere di abbandonarlo per mia libera scelta, senza alcuna pressione o difficoltà!

    •    Non corrisponde a verità ciò che è stato detto dai miei familiari riguardo alla possibilità di avere visite e cure mediche: ogni volta che si è manifestata la necessità di ricorrere al medico o di fare qualche  esame specifico è stato sempre possibile farlo, per me come per tutte le mie consorelle.

- Le affermazioni riguardo a una certa signora, madre di una consorella, che mi avrebbe visto piangere alla cerimonia della mia entrata nella nostra Casa di contemplazione di Alassio e che, anche se non è stata indicata per nome, ho potuto facilmente identificare, sono assolutamente false per il semplice motivo che essa non era presente all’evento! È falso, inoltre, che io l’avrei supplicata al telefono di aiutare me e le mie consorelle ad uscire. Non avevo nessuna necessità di essere liberata: da chi? da che cosa? Se avessi voluto uscire non mi sarei rivolta di certo a lei, ma alle mie superiore.

    •    La mia esperienza negli Stati Uniti come missionaria, e poi in clausura come contemplativa, è stata motivata dall’accoglienza benevola da parte delle mie superiore dei miei desideri e aspirazioni, e non da alcun oscuro motivo, come è stato fatto intendere nell’intervista, perché sono stata io a farne richiesta alle mie superiore. 

Con profondo dispiacere ho dovuto contraddire la mia famiglia, ma non ho potuto tralasciare di scrivere per offrire la veritiera versione dei fatti che mi riguardano e che solo io, e non altri dall’esterno, posso attestare avendone esperienza diretta.

Concludo chiedendo ai lettori di buona volontà di unirsi alla mia preghiera all’Immacolata, Mediatrice di tutte le grazie, affinché cessi presto questa  terribile  guerra mediatica e ogni questione venga ricondotta nelle sedi competenti, ove si dovrà far emergere finalmente la verità. 

Sr. Maria Nunzia Pia Lombardi
http://blog.messainlatino.it/2016/02/dossier-sui-francescani-dellimmacolata.html#more











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