ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 giugno 2016

Assolutamente inutile

Lutero, scuse ai gay e il rischio della confusione                                        Ieri sui giornali di tutto il mondo titoli sulle dichiarazioni del Papa sui gay nella conferenza stampa al ritorno dall'Armenia. Una risposta approssimativa a una domanda tendenziosa e il gioco è fatto. Ancora una volta all'opinione pubblica viene data l'immagine del "Papa rivoluzionario" e ai fedeli motivo per disorientarsi. Adesso appare proprio inutile cercare di rileggere la risposta del Papa, provare a spiegare che dalla risposta – per quanto confusa - si capisce che parla delle persone con tendenza omosessuale e non del movimento gay, che parla di pastorale e di accompagnamento e non di rivendicazioni politiche; che nel fare riferimento al catechismo si può immaginare che intenda tutto quello che il catechismo dice in materia. È assolutamente inutile, perché il messaggio - frutto della conferenza stampa sull'aereo di ritorno dall'Armenia - è già passato su tutti i media internazionali: «Il Papa: la Chiesa si scusi con i gay». 
Potremmo stare qui a discutere giorni, non cambierebbe la storia: anche chi solo si è distrattamente imbattuto in un giornale, in un sito web di informazione, in un notiziario radio e tv, ha già recepito e digerito il messaggio: la Chiesa si è sempre comportata male con i gay e ora deve chiedere scusa (il che, tradotto nel linguaggio mondano, significa assecondare tutte le richieste del movimento gay).

Purtroppo siamo davanti al solito corto circuito comunicativo frutto di conferenze stampa “senza rete”, ovvero senza avere le domande in anticipo in modo da preparare le risposte. Anche questo sembra inutile ripeterlo, visto che ormai è successo tante volte che non si può onestamente attribuire questi incidenti al caso. Fatalmente in conferenze stampa di questo genere, a domande impegnative che magari richiederebbero risposte ponderate e precise nei termini, arrivano invece risposte approssimative e spesso confuse, tipiche di una chiacchierata colloquiale: gioia per i giornali che hanno assicurato un titolo ad effetto, motivo di disorientamento e confusione per i normali fedeli. 
Non solo le scuse ai gay, nel viaggio di ritorno dall’Armenia un altro punto fortemente critico è venuto dalla risposta su Lutero, presentato come «un riformatore» che forse ha sbagliato un po’ nei modi ma che in fondo aveva anche ragione su tante cose. In particolare, ha detto il Papa, «oggi luterani e cattolici, con tutti i protestanti, siamo d’accordo sulla dottrina della giustificazione: su questo punto tanto importante lui non aveva sbagliato». In realtà la questione è più complessa, la dichiarazione comune luterani-cattolici del 1999 non ha affatto risolto tutti i problemi legati alla dottrina della giustificazione. Ma certo sono questioni difficili da spiegare in due battute rispondendo a un giornalista che chiede se non sia arrivata l’ora di riabilitare Martin Lutero (clicca qui per un primo affronto dei problemi legati alla dottrina della giustificazione).
Stessa cosa per quel che riguarda la storia delle scuse ai gay. La giornalista americana chiede se ha ragione il cardinale Marx (uno dei 9 cardinali che affianca il papa nella riforma della Curia) a dire che «la Chiesa cattolica deve chiedere scusa alla comunità gay per aver marginalizzato queste persone» e se la strage di Orlando non sia da attribuire anche all’odio alimentato dalla comunità cristiana.

Avrà letto il Papa ciò che il cardinale Marx ha detto la scorsa settimana a Dublino in occasione di una conferenza? Probabilmente no, così pare dalla risposta che infatti parte con il ricordare la prima conferenza stampa, quella del famoso “chi sono io per giudicare?”. Non c’entrava molto con le dichiarazioni di Marx che non solo ha detto che la Chiesa deve chiedere scusa, ma che è parte delle scuse riconoscere la positività delle unioni omosessuali, discorso già fatto nel Sinodo 2014 scandalizzando – lo ha detto lui – diversi confratelli (clicca qui). Né si può dire che il cardinale Marx sia isolato in questa visione, anche in Italia abbiamo visto sostenere posizioni analoghe ai massimi livelli ecclesiastici, come più volte abbiamo scritto.

Non possiamo certo pensare che il Papa condivida questo approccio, che sarebbe l’esatto opposto non solo del catechismo ma anche di quanto diverse volte detto dallo stesso papa Francesco a proposito dell’ideologia gender. 
Bisogna dire invece una volta per tutte che a questi monsignori non sta tanto a cuore il destino delle persone con tali tendenze quanto la legittimazione dell’omosessualità. Altrimenti penserebbero a chiedere scusa, casomai, per le persone omosessuali che vengono ignorate nel loro bisogno di sanare la ferita all’origine della loro tendenza, e vengono invece spinte a persistere in comportamenti contro natura.
Sta di fatto che, a prescindere dalle intenzioni di papa Francesco, in un momento in cui tanti vescovi e sacerdoti sono sotto tiro per annunciare con chiarezza la verità sulla sessualità umana e sui rapporti uomo-donna, l’opinione pubblica è portata a pensare che il Papa sia contro di loro. Non c'è dubbio che ad alcuni in Vaticano questo faccia comodo, ma se c’è qualcuno tra i suoi collaboratori che vuole davvero bene a papa Francesco, che almeno lo renda consapevole.
di Riccardo Cascioli28-06-2016
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lutero-scuse-ai-gay-e-il-rischio-della-confusione-16618.htm

San Nicodemo, devo delle scuse ai sodomiti?

Partecipanti a un gay pride (foto LaPresse)
San Nicodemo, devo fare come te? Sei riuscito a finire sui calendari nonostante tu sia l’eponimo del nicodemismo, ossia del conformarsi pubblicamente alla religione dominante seppellendo la propria fede nell’intimità (pur di conservare il posto nel Sinedrio giudaico andavi ad ascoltare Gesù di nascosto, di notte). Dunque io dovrei fingere di ignorare l’Antico e il Nuovo Testamento, il Genesi e la Lettera ai Romani, pur di mostrarmi obbediente al Sinedrio cattolico, ai vescovi, ai cardinali e ai Papi (quaggiù viviamo una situazione neomedievale di papato molteplice) secondo i quali devo delle scuse ai sodomiti? Dunque dovrei deplorare la balentìa sarda che a Oristano e Palmas Arborea si è opposta con biblico vigore alla propaganda omosessualista, e dire che l’esposizione stradale di fotografie in cui uomini si baciano e donne si accarezzano è cosa buona e giusta? San Nicodemo, illuminami, sono tormentato dai dubbi.

11 commenti:

  1. Come sempre" Egli" non perdere l'occasione di sproloquiare . Però è nei viaggi aerei che da il meglio si sè stesso. jane

    RispondiElimina
  2. Perché, signora jane, tiene così tanto a firmare ogni volta gli insulsi commenti che propina ogni volta??? Potrebbe concedersi il lusso di rimanere anonima, ne approfitti che è meglio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. caro omonimo, se lei avesse anche solo un decimo della saggezza e coscienza cattolica dell'amica Jane varrebbe la pena di leggerla, ma visto cosa scrive è assolutamente inutile sprecare tempo con lei; ma questo dovevo proprio dirglielo (quando ce vò, ce vò). Brava Jane, continui così, e che il Signore la benedica e la protegga. Pace e bene.

      Elimina
    2. e il gridolino non lo fai ?

      Elimina
    3. Al caro anonimo topolino o topolina delle 14,34 .Lo so , non si può piacere a tutti,e non me ne rammarico. Finchè all'amico Brontolone (del quale è il blog ) la cosa va bene, continuerò a scrivere e a firmare le mie insulsaggini con buona pace dell'anima sua. Saluti jane

      Elimina
    4. Vai tranquilla carissima Jane, lascia che gli anonimi lussuosi si crogiolino nella loro lussosuria anonima (finché dura..)

      Elimina
    5. Grazie amico Brontolo. jane

      Elimina
    6. Al caro amico anonimo che non apprezza i commenti di Jane.
      E perché lei non trova l'occasione e prende l'abitudine a firmarsi con nome e cognome.
      E la finiamo con l'anonimato, dietro cui si scrivono una marea di insulsaggini (per riprendere la formula di Jane).

      Francesco Retolatto

      Elimina
  3. il gridolino era diretto all'anonimo delle 14,24

    RispondiElimina
  4. Mi capita spesso di domandarmi con quale soprannome - legato ad una sua qualche peculiarità - verrà ricordato dai posteri papa Bergoglio.

    Questo anche pensando ai soprannomi dati ai suoi predecessori:
    'il papa buono', 'il papa triste', 'il papa col sorriso', 'il papa mistico', 'il papa teologo'.

    La domanda in me trova una pluralità di risposte, non tutte rispettose purtroppo, dato il continuo altalenare in questa figura di nobiltà e miseria, con un netto peggioramento a carico della seconda.

    Stamane, leggendo su un giornale online i commenti alla notizia delle 'scuse da chiedere ai gay secondo Bergoglio', ho avuto un piccolo sussulto: un lettore diceva il suo convincimento che Bergoglio sara' ricordato come 'il pecoraio folle'(definizione in cui ha il sopravvento, sull'irriverenza, il rispetto del dato di realtà).

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.