ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 28 ottobre 2011

Il day after

Assisi, il giorno dopo

A consuntivo dell'evento Assisi, estraggo dalla discussione precedente questo pensiero che condivido.

Senza niente rinnegare di quanto pensato, detto e scritto in passato ed in questi giorni su Assisi e sugl'inutili e pericolosissimi raduni falsamente ecumenici, c'è da prendere atto che si è voluto non pregare insieme. L'aspetto comunitario della preghiera ci è stato risparmiato. Le chiese e gli altari non sono stati profanati. Speriamo che sia il primo passo per chiudere definitivamente le triste pagine di questo inglorioso libro.

Purtroppo non sono mancate, come c'era da aspettarsi, sottolineature tipo questa dell'ASCA: "Il Papa rilancia lo spirito di Assisi" è il titolo di stamane de Il Giornale dell'Umbria oppure resoconti - qualcuno ce n'è, pur nella generale poca attenzione mediatica all'evento - che continuano a parlare di incontro INTERRELIGIOSO! (vedi http://it.gloria.tv/?media=209292), quando il dialogo tra fedi è impossibile, ferma restando l'opportunità di quello tra le culture ai fini di garantire una civile convivenza.

Per quanto tempo ancora "lo spirito di Assisi" farà da pendant allo "spirito del Concilio"?

Lascio cadere l'attesa delusa di quanto auspicato in precedenza, nel senso di una pubblica energica confessione del primato di Cristo. Non possiamo ignorare infatti che nessuna delle 'purificazioni' - indicate nelle esortazioni del Papa e affidate ad un generico comune sano umanesimo - ha consistenza ed efficacia, se non avviene in Cristo Signore l'Unico che può imprimervi il respiro Divino e Soprannaturale dell'Eternità.

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