ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 18 gennaio 2012

La Chiesa una e indivisa



Attorno alla metà di gennaio è d'uso promuovere incontri e dialoghi tra le varie Chiese cristiane. In questi raduni ricorre spesso un concetto: nel primo millennio la Chiesa era indivisa.

Questo concetto di "Chiesa indivisa" lo troviamo in bocca a cattolici ed ortodossi. Non mi sembra che interessi particolarmente al mondo protestante, il quale pare avere altre idee a tal proposito. Questo è un fatto.

Un altro fatto è la continua confessione, da parte delle Chiese storiche dell' "unicità della Chiesa", quindi del suo non spezzettamento. Sia nelle liturgie cattoliche, sia in quelle ortodosse, si recita il Credo niceno-costantinopolitano il quale, a tal proposito, dice: "Credo la Chiesa UNA....".

Che gli stessi gerarchi ortodossi e cattolici in sede ecumenica confessino la "Chiesa indivisa" morta nel primo millennio e poi, in sede liturgica confessino l'attualità della "Chiesa UNA", fa pensare ad alcune cose:

1) Forse quello che dicono e pensano in sede ecumenica non ha a che fare realmente con quanto credono?

2) Forse quello che dicono in sede ecumenica non è veramente creduto mentre aderiscono a quanto confessato nella liturgia?

3) Forse è vero il contrario del punto due o nessuna di entrambe le opzioni?

Non si sa che dire...

Quel che è certo è che l'idea di una "Chiesa indivisa" in senso sociale e storico è errata. Infatti:

1) anche nel primo millennio, se lo si osserva storicamente e socialmente, la Chiesa non è mai stata totalmente unita. Le stesse comunità paoline tendevano già ad essere "di Paolo, di Giacomo, di Apollo", piuttosto che "di Cristo", come riferisce l'Apostolo.

2) L'idea di "Chiesa indivisa" sembra coincidere con un concetto politico e sociale - l'impero romano - più che ecclesiastico in senso proprio. Nel momento in cui questo concetto politico si rompe completamente in Occidente (con l'avvento degli Ottoni che rivendicano un impero totalmente diverso da quello greco, per quanto definito come "romano"), si rompe anche l'unità della Chiesa.

Invece le cose non stanno così, non devono essere considerate in questo modo profano da uomini di Chiesa.

L'unità e l'indivisione della Chiesa, per quanto si riferisce a comunità ecclesiali specifiche, non ha mai una radice politica o sociale ma mistica, nella confessione della vera fede.

La "Chiesa indivisa", dunque, non ha mai cessato di esistere, nonostante scismi, divisioni, dissidenze, dal momento che non ha mai cessato d'esistere, nella storia, chi confessasse la retta fede.

Inoltre, la "Chiesa indivisa" richiama il Corpo di Cristo il quale, per definizione, non puo' dividersi, si raccorda con l'unicità dell'esperienza in Cristo dei credenti.

Tutto questo, oggi, è offuscato dai messaggi pieni di buona volontà, ma contraddittori che ci giungono in occasione di molti incontri ecumenici.


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