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giovedì 23 febbraio 2012

"Morte al cristianesimo"! I cristiani della Palestina sotto attacco


FOTOGRAFIE: LASCRITTA “MORTE AL CRISTIANESIMO” VERNICIATA A SPRUZZO SU UNA CHIESA DIGERUSALEMME NELL’ATTACCO DENOMINATO “PRICE TAG”[1] [“Cartellinodel prezzo”]

Martedì, 21 febbraio 2012


Vandali hanno verniciato a spruzzo “Gesù è il figlio di unaputtana”, e hanno bucato le gomme di un’auto parcheggiata nella congregazionebattista di Narkis Street a Gerusalemme.


Il pastore Chuck Kopp osserva le scritte verniciate aspruzzo con i messaggi di odio: “Cartellino del prezzo”, “Vi crocifiggeremo”, “Gesùè morto” e “Morte al cristianesimo”.


La scritta “Cartellino del prezzo” verniciata a spruzzosulla proprietà della congregazione battista di Narkis Street. 

“Gesù è il figlio di una puttana”, “Vi crocifiggeremo”, “Gesùè morto” e “Morte al cristianesimo” sono i messaggi lasciati dai vandali chehanno attaccato oggi la congregazione battista di Narkis Street a GerusalemmeOvest. Nell’attacco sono state anche bucate le gomme di diverse autoparcheggiate all’interno del complesso.

Le foto suddette sono state scattate dal collaboratore di Electronic Intifada Ryan RodrickBeiler[2].

La scritta “Cartellino del prezzo” è stata verniciata aspruzzo sulla proprietà diverse volte, in riferimento alla “punizione che icoloni esigeranno di fronte ad ogni tentativo del governo israeliano di tenerea freno gli insediamenti nella Cisgiordania occupata”, come riferisce oggi l’agenziaReuters[3].

La Reuters ha aggiunto: “Due settimane fa, scritte analoghesono state scarabocchiate sul Monastero della Croce, dell’undicesimo secolo,ubicato anch’esso a Gerusalemme Ovest”, ma nessuno era stato fermato per taleattacco.

The ElectronicIntifada ha riferito di tali attacchi; il mese scorso, una donna dellacittà di Hebron, nella Cisgiordania occupata, ha proseguito lo sciopero dellafame per protestare per la violenza dei coloni contro la sua famiglia e la suaproprietà[4].

Tali attacchi avvengono su entrambi i lati della Linea Verde– la linea dell’armistizio del 1949 che segna il confine tra Israele e laCisgiordania. L’anno scorso, Jillian Kestler-D’Amours riferì[5] per Electronic Intifada che i leaderdella comunità palestinese di Israele protestavano per l’inerzia del governo israelianonell’affrontare i crescenti attacchi in Israele contro i palestinesi.

“Siamo davvero preoccupati. Adesso queste persone attaccanoi luoghi sacri; domani potrebbero danneggiare anche le persone”, ha detto SamiAbu Shehadeh, residente a Jaffa e membro del consiglio comunale di TelAviv-Jaffa, a Electronic Intifada.
Un grazie a DenaShunra per aver tradotto dall’ebraico le scritte sui muri delle foto.
FINE DELL'ARTICOLO DI ELECTRONIC INTIFADA.
Che cioia essere amici di "Israele"!



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