Ramadan, sgarbo al cardinale Scola la Curia protesta per il messaggio
snobbato
L’arcivescovo di Milano Angelo Scola, grande fautore del dialogo interreligioso, manda un
messaggio di auguri per la fine del Ramadan. Ma i capi della comunità islamica non lo leggono
durante la celebrazione pubblica e negano la parola al suo delegato. È il Ramadan delle polemiche
quello che si è chiuso ieri a Milano, con una cerimonia davanti a 10 mila fedeli riuniti per la prima
Una prima polemica c’era già stata nei giorni scorsi, quando i leader delle associazioni si erano lamentati per avere appreso che il sindaco non avrebbe potuto partecipare alla festa: «Siamo discriminati.
Pisapia è andato dal Papa e dal Dalai Lama, ma snobba noi». Ieri l’assessore Cristina Tajani è
intervenuta in rappresentanza del sindaco dal palco all’Arena portando il saluto dell’amministrazione.
Diversamente è andata a don Giampiero Alberti, delegato di Scola. «Grazie degli auguri, ma noi
non veniamo a parlare alla vostra messa di Natale in Duomo», lo ha stoppato Davide Piccardo,
portavoce del coordinamento islamico. «Mi dispiace che si sia persa un’occasione per mostrare tanti
anni di collaborazione», il commento di don Alberti. I ringraziamenti a Scola sono arrivati solo alla
fine del sermone, pronunciato dallo sceicco tunisino Abdelfattah Mourou, mentre l’Arena si
svuotava. Nel pomeriggio, la retromarcia, con una visita di cortesia dell’Imam al delegato della
Diocesi ambrosiana: «È stato un disguido, non volevamo offendere la chiesa cattolica con cui
abbiamo avviato il dialogo da anni». La Curia milanese accetta le scuse: «L’incidente è chiuso, non vogliamo polemiche».
di Zita Dazzi
in “la Repubblica” del 20 agosto 2012
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