“Sui morti niente, se non bene”. Si diceva così, e vorrei essere fedele a questo detto. Non dire niente. Ma poichè tutti dentro e fuori la Chiesa si sbracciano per incensare un uomo che ha combattuto di continuo la Chiesa, la sua dottrina, e la sua morale (Humanae vitae), mi limito a ricordare la proficua collaborazione tra Martini e Ignazio Marino, alfiere “cattolico” di aborto, ricerca occisiva sulle embrionali, liberalizzazione delle droghe, eccetera.
E penso tra me e me che qualcuno avrebbe dovuto farlo firmare a Martini, un preambolo sulla sua adesione alla fede cattolica; che, per lui, un cattolico dovrebbe solo pregare “con timore e tremore”. Gli elogi post mortem, tanto più a chi non li merita, non servono a nulla per la salvezza dell’anima…
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/09/un-requiem-per-martini/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-requiem-per-martini
E' morto il modernista Cardinale Martini, uno dei fautori dello sfascio concilare si è presentato davanti al Signore per rendere conto del Suo operato anticattolico...
2012-08-31 Radio Vaticana
Cordoglio nella Chiesa, ma non solo, per la scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini, spentosi nel pomeriggio di ieri presso l’Aloisianum, istituto dei Gesuiti a Gallarate, in provincia di Varese: il porporato, malato da tempo di Parkinson, aveva 85 anni. “Pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa - scrive il Papa in un telegramma al cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola - ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di Sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, e quindi come solerte e saggio” arcivescovo di Milano. Benedetto XVI sottolinea anche il “competente e fervido servizio” reso da questo “insigne pastore” alla Parola di Dio, “aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della Lectio divina”. Nel messaggio il Papa ricorda quindi la lunga infermità del cardinale Martini, da lui vissuta “con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore”.
In un suo messaggio il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone rileva che il cardinale Martini “ha testimoniato e insegnato il primato della vita spirituale e al tempo stesso l’ascolto attento dell’uomo nelle sue diverse condizioni esistenziali e sociali”. Tra i tanti i messaggi di cordoglio, anche quello del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano che definisce la scomparsa del cardinale Martini “una dolorosa, grave perdita non solo per la Chiesa e per il mondo cattolico ma per l'Italia”. "Nella metropoli lombarda – afferma il capo di Stato - ha lasciato l'impronta profonda della sua attività pastorale così ispirata e socialmente sensibile”. "Personalmente – conclude - conservo incancellabile il ricordo dei numerosi incontri e colloqui che ebbi con lui, nella sede della diocesi milanese, da Presidente della Camera e ancor più, da Ministro dell'Interno, soprattutto sui temi dell'immigrazione. Ne trassi ogni volta illuminate e concrete suggestioni''.
I funerali del cardinale Martini saranno celebrati lunedì 3 settembre alle 16.00 nel Duomo di Milano. Oggi la salma sarà esposta in Duomo a partire dalle 12.00.
Ultimo aggiornamento: 1 settembre 2012
Cordoglio nella Chiesa, ma non solo, per la scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini, spentosi nel pomeriggio di ieri presso l’Aloisianum, istituto dei Gesuiti a Gallarate, in provincia di Varese: il porporato, malato da tempo di Parkinson, aveva 85 anni. “Pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa - scrive il Papa in un telegramma al cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola - ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di Sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, e quindi come solerte e saggio” arcivescovo di Milano. Benedetto XVI sottolinea anche il “competente e fervido servizio” reso da questo “insigne pastore” alla Parola di Dio, “aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della Lectio divina”. Nel messaggio il Papa ricorda quindi la lunga infermità del cardinale Martini, da lui vissuta “con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore”.
In un suo messaggio il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone rileva che il cardinale Martini “ha testimoniato e insegnato il primato della vita spirituale e al tempo stesso l’ascolto attento dell’uomo nelle sue diverse condizioni esistenziali e sociali”. Tra i tanti i messaggi di cordoglio, anche quello del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano che definisce la scomparsa del cardinale Martini “una dolorosa, grave perdita non solo per la Chiesa e per il mondo cattolico ma per l'Italia”. "Nella metropoli lombarda – afferma il capo di Stato - ha lasciato l'impronta profonda della sua attività pastorale così ispirata e socialmente sensibile”. "Personalmente – conclude - conservo incancellabile il ricordo dei numerosi incontri e colloqui che ebbi con lui, nella sede della diocesi milanese, da Presidente della Camera e ancor più, da Ministro dell'Interno, soprattutto sui temi dell'immigrazione. Ne trassi ogni volta illuminate e concrete suggestioni''.
I funerali del cardinale Martini saranno celebrati lunedì 3 settembre alle 16.00 nel Duomo di Milano. Oggi la salma sarà esposta in Duomo a partire dalle 12.00.
Ultimo aggiornamento: 1 settembre 2012
2012-09-01 Radio Vaticana
Sulla figura del cardinale Martini la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, il padre gesuita Federico Lombardi:
La morte del cardinale Carlo Maria Martini è un evento che suscita grande emozione ben aldilà dei confini della pur vastissima Archidiocesi di Milano, che ha governato per 22 anni. Si tratta infatti di un vescovo che con la sua parola, i suoi numerosi scritti, le sue innovatrici iniziative pastorali ha saputo testimoniare e annunciare efficacemente la fede agli uomini del nostro tempo, guadagnandosi la stima e il rispetto di vicini e lontani, ispirando nell’esercizio del loro ministero tanti confratelli nell’episcopato in molte parti del mondo.
La formazione e la personalità di Martini erano quelle di un gesuita studioso della Sacra Scrittura. La Parola di Dio era il punto di partenza e il fondamento del suo approccio ad ogni aspetto della realtà e di ogni suo intervento, gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola la matrice della sua spiritualità e della sua pedagogia spirituale, del rapporto continuo, diretto e concreto, fra la lettura della Parola di Dio e la vita, del discernimento spirituale e della decisione alla luce del Vangelo.
Fu coraggiosa intuizione di Giovanni Paolo II mettere la ricchezza culturale e spirituale di colui che era stato fino allora uno studioso, Rettore del Biblico e poi della Gregoriana, al servizio del governo pastorale di una delle diocesi più grandi del mondo. Il suo fu uno stile di governo caratteristico. Nel suo recente ultimo piccolo libro – “il Vescovo” – Martini scrive: “Non pensi il vescovo di poter guidare efficacemente la gente a lui affidata con la molteplicità delle prescrizioni e dei decreti, con le proibizioni e i giudizi negativi. Punti invece sulla formazione interiore, sul gusto e sul fascino della Sacra Scrittura, presenti le motivazioni positive del nostro agire secondo il Vangelo. Otterrà così molto di più che non con rigidi richiami all’osservanza delle norme”. E’ un’eredità preziosa, su cui riflettere seriamente quando cerchiamo le vie della “nuova evangelizzazione”.
Sulla figura del cardinale Martini la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, il padre gesuita Federico Lombardi:
La morte del cardinale Carlo Maria Martini è un evento che suscita grande emozione ben aldilà dei confini della pur vastissima Archidiocesi di Milano, che ha governato per 22 anni. Si tratta infatti di un vescovo che con la sua parola, i suoi numerosi scritti, le sue innovatrici iniziative pastorali ha saputo testimoniare e annunciare efficacemente la fede agli uomini del nostro tempo, guadagnandosi la stima e il rispetto di vicini e lontani, ispirando nell’esercizio del loro ministero tanti confratelli nell’episcopato in molte parti del mondo.
La formazione e la personalità di Martini erano quelle di un gesuita studioso della Sacra Scrittura. La Parola di Dio era il punto di partenza e il fondamento del suo approccio ad ogni aspetto della realtà e di ogni suo intervento, gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola la matrice della sua spiritualità e della sua pedagogia spirituale, del rapporto continuo, diretto e concreto, fra la lettura della Parola di Dio e la vita, del discernimento spirituale e della decisione alla luce del Vangelo.
Fu coraggiosa intuizione di Giovanni Paolo II mettere la ricchezza culturale e spirituale di colui che era stato fino allora uno studioso, Rettore del Biblico e poi della Gregoriana, al servizio del governo pastorale di una delle diocesi più grandi del mondo. Il suo fu uno stile di governo caratteristico. Nel suo recente ultimo piccolo libro – “il Vescovo” – Martini scrive: “Non pensi il vescovo di poter guidare efficacemente la gente a lui affidata con la molteplicità delle prescrizioni e dei decreti, con le proibizioni e i giudizi negativi. Punti invece sulla formazione interiore, sul gusto e sul fascino della Sacra Scrittura, presenti le motivazioni positive del nostro agire secondo il Vangelo. Otterrà così molto di più che non con rigidi richiami all’osservanza delle norme”. E’ un’eredità preziosa, su cui riflettere seriamente quando cerchiamo le vie della “nuova evangelizzazione”.
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