Tutte le Religioni sono Buone?
Tratto dal libro “Brevi e famigliari risposte alle obbiezioni che si fanno più frequentemente contro la religione”, dell’Abate francese Ségur . Anno 1870
«Tutte le religioni son buone?
» — Ciò vuol dire, non è egli vero, che, purché io sia presso a poco un
uomo onesto, poco importa l'essere Pagano, Giudeo, Turco, Cristiano,
Cattolico, Protestante?
Ciò vuol dire ancora che tutte le religioni sono invenzioni umane di cui Iddio deve ben poco curarsi?
Ciò vuol dire infine che tutte le religioni son false?
Ma,
ditemi, dove avete imparato che ciò che si pensa dell'Essere superiore
gli sia indifferente? E chi vi ha rivelalo che tutti i culti che si
vedono sulla terra gli siano graditi egualmente ?
Perchè vi sono delle false religioni, ne segue egli forse che non siavene una vera?
E perchè siamo circondati da ingannatori, non è più possibile distinguere l'amico sincero?
“Tutte le religioni non sono che invenzioni umane, indifferenti?”
Ma vi pensate? E non vedete che date così una smentita al genere umano intiero?
Il
Pagano che piega il ginocchio davanti il suo Giove, l'Indiano che onora
le incarnazioni ridicole del suo Budda; il Musulmano che venera il suo
falso profeta, non li vedete dominati da una stessa e grande credenza,
la credenza che Dio non ha abbandonato l'uomo a se stesso, e che
nell'ordine religioso meno ancora che negli altri, noi non siamo
separati dal nostro Creatore ? — Se il diluvio delle superstizioni
indiane, egiziane, druide, greche, romane, pagane, maomettane, non potè
distruggere questa credenza, non verrà da ciò che essa è la voce
indestruttibile della verità, il grido, il bisogno della natura, la
tradizione costante del genere umano? Il raggio della verità può egli
sólo penetrare attraverso di tante ombre.
E voi,
voi venite a decidere il contrario? — Voi scopriste che Dio accoglie
collo stesso amore e il cristiano che adora Gesù Cristo, e il Giudeo che
non vede in lui che un vile impostore? Che ò lecito e permesso
d'adorare in luogo di Dio supremo nelle contrade pagane Giove, Marte,
Priapo, Venere? Di rendere in Egitto gli onori divini ai coccodrilli
sacri e al bue Apis? Presso i Fenici di sacrificare i propri figli al
Dio Moloch? Nel Messico d'immolare migliaia di vitlime umane agli
orribili idoli che vi si venerano? Altrove di prostrarsi davauti un
tronco d'albero, davanti pietre, piante, avanzi d'animali, avauzì impuri
della morte? Di ripetere dal fondo del cuore, a Costantinopoli « Dio è
Dio, e Maometto è suo profeta? » A Roma, a Parigi abborrire tutte queste
false divinità, disprezzare questo stesso Maometto come un impostore?
Ma è impossibile che ciò crediate seriamente! — Ecco ciò che intanto voi dite : « Tutte le religioni sono buone. »
Perchè
non avere piuttosto il meritodella franchezza, e confessare che non
volete darvi la pena di cercare la verità, che essa poco v'importa e che
la tenete come una cosa oziosa?
La ricerca della
verità religiosa, inutile! . . . . Insensato ! E se contro la vostra
afférmazione per nulla fondala, Dio ha imposto all'uomo una regola
determinata di culto? Se tra tutte le religioni, una, una sola è la
religione, la verità religiosa, assoluta come ogni verità che respinge
ogni mescolanza d'errore, escludendo tutto ciò,
che non è essa.... a qual sorte voi v'esponete? Credete voi, che la vostra indifferenza vi scuserà avanti il tribunale del Giudice supremo? E potete voi senza follia avventurarvi ad un sì terribile avvenire?
che non è essa.... a qual sorte voi v'esponete? Credete voi, che la vostra indifferenza vi scuserà avanti il tribunale del Giudice supremo? E potete voi senza follia avventurarvi ad un sì terribile avvenire?
Osservate
adunque la miseria dell'uomo senza una religione divina! Vedetelo colla
pallida luce della sua ragione, abbandonato al dubbio, sovente pure
all'ignoranza la più inevitabile, la più pericolosa sulle questioni
fondamentali della sua sorte, del suo dovere, della sua felicità! «
D'onde vengo io? Chi sono? Dove vado? Qual è il mio ultimo fine? Come vi
devo tendere! qual cosa vi ha dopo questa vita? che cosa è Dio? che
vuol egli da me? ecc. ecc. »
Abbandonala alle
sole sue forze, qual cosa risponde la ragione a questi grandi problemi ?
Essa balbetta, essa sta muta, essa dà delle probabilità!dei forse
insufficienti mille volte per farci vincere la violenza delle passioni,
per mantenerci nel difficile sentiero del dovere!....
E
voi vorreste, che il Dio di ogni sapienza, bontà, luce abbia
abbandonato in tal modo la sua creatura ragionevole, l'uomo, il capo
d'opera delle sue mani ?
No, no. Egli ha fatto
splendere ai suoi occhi una luce celeste, che corrispondendo
cogl'imperiosi bisogni del suo essere, gli rivela con una divina
evidenza la natura, la giustizia, la bontà, i disegni di questo Dio suo
primo principio, e suo ultimo fine, una luce che gli addita la via del
bene, e la via del male, entrambe aperte avanti a lui, l'una avendo capo
ad eterna gioia, l'altra ad eterna punizione, una luce, che in mezzo ai
falsi lumi di cui l'umana corruzione 1'ha circondata, si distingue per
il solo splendore della sua verità, una luce che illumina, che vivifica,
che perfeziona tutto ciò che essa penetra....
E
questa luce è la rivelazione cristiana, il Cristianesimo, la sola
Religione, che abbia delle prove, che illumini la ragione, la sola che
santifichi il cuore, che indirizzando tutta la nostra perfezione morale
alla conoscenza, ed all'amore di Dio, sia degna e di Dio, e di noi
stessi.
Qual lingua umana potrebbe esprimere tutte le ragioni, che ha il Cristianesimo alla nostra credenza?
Vedetelo
da principio, salire alla culla del mondo, colle profezie, che
l'annunziano, per la fede, la speranza, l'amore dei santi Patriarchi, e
per lo cerimonie del culto Mosaico, e primitivo che lo figurano.
Infatti vi è sempre stata una sola e stessa religione, benché siasi sviluppata in tre successive fasi.
1. Nella religionepatriarcale che durò da Adamo sino a Mose.
2. Nella religione giudaica che Mose promulgò per comando divino, e che durò sino alla venuta di Gesù Cristo.
3. Nella religione cristiana o cattolica insegnata da Gesù Cristo stesso, predicata da' suoi apostoli.
Nel
principio si sviluppava con lentezza e maestà, come tutte le opere di
Dio; — Come l'uomo che passa per l'infanzia, poi per l'adolescenza, pria
d'arrivare alla perfezione della vita; — Come il giorno che passa per
il crepuscolo e l'aurora, pria di splendere nel suo pien meriggio; —
Come il fiore che dapprima è una gemma, poi un bottone chiuso, pria di
lasciar travedere le ricchezze del suo seno.
E
così il Cristianesimo, ed egli solo abbraccia tutta intiera l'umanità,
domina tutto il tempo e i secoli. Egli parte dall'eternità per rientrare
nell'eternità, esce da Dio per riposarsi eternamente in Dio...
Tutto in lui è degno del suo autore. Tutto qui è verità e santità.
E quei che lo studiano, vi scoprono una meravigliosa armonia, bellezza e
grandezza, ed una evidenza di verità sempre crescente a misura che ne
scandagliano i dogmi.
Esso tocca e purifica il cuore nel tempo stesso che rischiara lo spirito, esso empie l'uomo lutto intiero.
Il carattere sublime, sovrumano, incomparabile di Gesù Cristo suo fondatore (1);
La perfezione divina di sua vita;
La santità della sua legge;
La sublimità pratica della dottrina che insegnò ;
Il suo linguaggio che è una follia se non è divino;
Il numero, l'evidenza de' suoi miracoli riconosciuti anche da'suoi più accaniti nemici;
La potenza della sua croce;
Le circostanze della sua ineffabile passione, tutte per lo avanti predette;
La sua gloriosa risurrezione annunziata da lui stesso per quattordici volte ai suoi discepoli, e la incredulità stessa de'suoi apostoli che la stessa evidenza obbligava a credere alla verità della risurrezione del loro maestro;
La sua ascensione al cielo in presenza di più di cinquecento testimoni ;
Lo sviluppo sovrannaturale della sua Chiesa, malgrado tutte le impossibilità naturali, fisiche e morali ;
Gli stupendi miracoli che accompagnarono in tutta la terra la predicazione dei suoi apostoli, pescatori, ignoranti e timidi cambiati di un tratto in dottori e conquistatori del mondo.
La forza sovraumana de' suoi diciotto milioni di martiri.
Il genio dei padri della Chiesa distruggente tutti gli errori colla sola esposizione della fede cristiana.
La santa vita dei veri cristiani opposta alla corruzione e debolezza naturale degli uomini.
La metamorfosi sociale che il cristianesimo operò ed opera tuttavia ai nostri giorni in tutti i paesi dove penetra.
La santità della sua legge;
La sublimità pratica della dottrina che insegnò ;
Il suo linguaggio che è una follia se non è divino;
Il numero, l'evidenza de' suoi miracoli riconosciuti anche da'suoi più accaniti nemici;
La potenza della sua croce;
Le circostanze della sua ineffabile passione, tutte per lo avanti predette;
La sua gloriosa risurrezione annunziata da lui stesso per quattordici volte ai suoi discepoli, e la incredulità stessa de'suoi apostoli che la stessa evidenza obbligava a credere alla verità della risurrezione del loro maestro;
La sua ascensione al cielo in presenza di più di cinquecento testimoni ;
Lo sviluppo sovrannaturale della sua Chiesa, malgrado tutte le impossibilità naturali, fisiche e morali ;
Gli stupendi miracoli che accompagnarono in tutta la terra la predicazione dei suoi apostoli, pescatori, ignoranti e timidi cambiati di un tratto in dottori e conquistatori del mondo.
La forza sovraumana de' suoi diciotto milioni di martiri.
Il genio dei padri della Chiesa distruggente tutti gli errori colla sola esposizione della fede cristiana.
La santa vita dei veri cristiani opposta alla corruzione e debolezza naturale degli uomini.
La metamorfosi sociale che il cristianesimo operò ed opera tuttavia ai nostri giorni in tutti i paesi dove penetra.
Finalmente
la sua durata, l'immutabilità del suo dogma, della sua costituzione,
della sua gerarchia cattolica, la sua indissolubile unità, in mezzo agli
imperi che cadono, alle società che si modificano; tutto
ci mostra che il dito di Dio è là, e che non è nel potere dell'uomo né di concepire, nè di fare, nè di conservare un'opera simile.
ci mostra che il dito di Dio è là, e che non è nel potere dell'uomo né di concepire, nè di fare, nè di conservare un'opera simile.
Vi è dunque, voi lovedete, una vera religione, una sola, la religione cattolica.
Essa sola è la Religione cioè il sacro legame che ci unisce a Dio, nostro Creatore, e nostro Padre.
Essa
sola ci trasmette la vera dottrina religiosa, ciò che Dio ci fa
conoscere di lui stesso, della sua natura, delle sue opere, di noi, del
nostro eterno destino, dei nostri doveri morali.
Tutte
le altre pretese Religioni, che insegnano ciò che rifiuta il
Cristianesimo, che rifiutano ciò ch'egli insegna, paganismo, giudaismo
(2), maomettismo, qualch'esse siano, sono adunque false, e perciò
cattive.
Queste sono invenzioni umane, mentre che la religione è un'istituzione divina.
Sono imitazioni sacrileghe della vera religione, come la moneta falsa è una colpevole imitazione della vera.
Sono imitazioni sacrileghe della vera religione, come la moneta falsa è una colpevole imitazione della vera.
Non
sarebbe egli follia il dire: « Tutte le monete son buone, » senza
distinguere le vere dalle false? Egli sarebbe ancor più insensato il
ripetere ancor questa parola, a cui noi abbiam risposto : « Tutte le
religioni son buone. »
0 è un'enorme empietà, o
un'enorme bestialità. Una empietà se si dice per indifferenza, una
bestialità se si dice per ignoranza, per scempiaggine.
(1) Noi partiamo più particolarmente mel numero seguente della divinità di Gesù Cristo.
(2)
Per la Religione giudaica vi ha una difficoltà speciale; perchè essendo
stata nei disegni di Dio la preparazione alla venuta del Messia, e
quasi la seconda base della vera Religione, essa è stata, ma
dopo Gesù Cristo non è più la vera religione. Il Giudaismo era come il monte del muratore necessario per costruire l’edificio. Terminata la casa il ponte deve essere tolto; esso non è più che un ostacolo inutile ed importuno.
dopo Gesù Cristo non è più la vera religione. Il Giudaismo era come il monte del muratore necessario per costruire l’edificio. Terminata la casa il ponte deve essere tolto; esso non è più che un ostacolo inutile ed importuno.
Il Giudeo stupido ha abbandonata la
casa per guardare il ponte; ha sacrificalo la realtà alla figura. Dopo
la venuta del Messia, senza tempio, senz'altare, senza sacrifizio, il
popolo giudeo disperso in tutto il mondo, dove non può essere distrutto,
porta con sè il suo cadavere di religione, egli sussiste a traverso i
secoli, secondo la predizione di Gesù Cristo, per servire di perpetuo
testimonio al Cristianesimo, come l’ombra di un corpo ne prova
l’esistenza.
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