L’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele
Lo «sgoverno» umano è biblico – rivelato. È la costante storica che, in vista del moltiplicatore storico di un «crescente progresso», è aumentato a dismisura.
È in crescita galattica riguardo alla tecnologia cosmica e guerrafondaia; invisibile riguardo al rispetto per la vita animata da un’anima spirituale immortale.
E poiché procede dall’abuso della libertà data da Dio all’uomo per riconoscere la verità, ma che è usata per conquistare potere per flagellarla e crocifiggerla, sta per giungere al suo epilogo.
Sì, la fine dello «sgoverno» a comando, e il via verso lo «sgoverno» a sbaraglio della guerra.
Era inevitabile; forse lacerante fatalità necessaria per tornare alla verità e alla conversione;
il ritorno alla verità manifestata con un’auto punizione per un potere rapinato e abusato.

Le tre fatali «alienazioni» bibliche e storiche
Naturalmente questa realtà è capita solo da quei pochi che hanno assimilato le tradizionali e dimenticate conoscenze che sono anche nei vecchi catechismi, dove, le verità riguardo alla vita dell’uomo sono viste alla luce del nostro fine ultimo rivelato.
Il mondo, però, non si accorge che uno squarcio sul futuro umano è nelle Sacre Scritture.
Eppure oggi riviviamo in pieno quanto predetto da Gesù (Lc 21, 24): “…vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani (nazioni) finché i tempi dei pagani (delle nazioni) siano compiuti”.
La storia umana nell’Antico Testamento culmina con l’alienazione del popolo che, eletto per realizzare il disegno del Padre di unire la famiglia universale nella Parola del Figlio, non riconobbe l’Incarnazione del Verbo, del Messia.
Fu così che il «Desiderato dalle nazioni», il cui “regno sarà universale, definitivo e spirituale venne ripudiato: Is. 11, 10; 42, 1-7; Ier. 31, 31-34 = Ebr. 8, 8-12; Dan. 7, 14-27; 9, 24.
Chi sarà fonte di benedizioni per tutte le genti si fa crocifiggere (Ez. 34, 26 = Gen. 12, 2).
Il «popolo teologale» fallì nella comprensione del Volere divino e fu disperso dal tempo del suo rifiuto del Verbo, ma rimase da duemila anni unito dal piano di potere terreno che ora sembra ultimato proprio secondo le parole di Gesù sulla Città santa (Lc 21, 24).
Pagani, gentili, popoli e nazioni, sono i non ebrei, quelle nazioni dove il Cristianesimo fu allora accolto, al contrario di quanto fece il vecchio Israele. È il mondo oggi in rotta.
Si può capire, allora, che il “tempo delle nazioni” si compie alla stessa strega del tempo della visita del Signore al vecchio Israele: tempo della cristianizzazione, rifiutata dagli ebrei, ma accolta dalle nazioni gentili per lo spazio di due millenni.
Il tempo compiuto col rifiuto ecumenista della «grande apostasia» a Roma e dintorni.
Tempo di rifiuto dei segni profetici per sanare lo «sgoverno» umano.
La profezia del 13 settembre 1917 a Fatima
Le ultime parole di Maria Santissima a Fatima in quella data furono:
“In ottobre farò il miracolo affinché tutti credano”.
Un gran miracolo prenotato, giorno e ora era un evento incredibile!
La prenotazione è stata, però, conosciuta nel mondo e dalla moltitudine. Almeno 70 mila persone, tra le quali pure giornalisti agnostici e atei, corsi alla fangosa Cova da Iria per sbugiardarla.
E il fatto «incredibile» è avvenuto con lo straordinario e decisivo “miracolo del sole” del 13 ottobre 1917. Fu pure registrato dalla stampa, provocando grosse polemiche nel Portogallo dominato dai massoni!
Come reagì la Roma di Papa Benedetto XV? Con un lungo silenzio!
L’apparizione non era per portare quel messaggio? E il “miracolo affinché tutti credano” non doveva accreditare quelle parole profetiche perla Chiesa?
Se il fatto “incredibile” era divenuto chiaro a molti che lo videro, perché il messaggio di quest’apparizione, riconosciuta dalla Chiesa come autentica e credibile – anche perché quanto annunciato è già parte della storia contemporanea – deve essere ancora sospettato?
Il processo canonico per autenticare le apparizioni di Fatima con un vescovo locale sarebbe facilitato. Purtroppo il Cardinale Patriarca di Lisbona, Mendes Belo, tornando nel 1919 da Roma, dove era stato esiliato dal governo della repubblica, minacciò di scomunica qualsiasi sacerdote che propagasse la devozione di Fatima. Si ricercava un compromesso politico e religioso con i massoni e l’apparizione di Maria in quel frangente, anche senza il suo messaggio, sembrava porsi come un ostacolo a tali trattative.
Pare allora che era proprio la fede nell’intervento divino nel mondo che entrasse in crisi.
Ciò è detto con l’intento di mettere in luce la lezione che la conversione evangelica alla fede è necessaria a tutti e sempre, non solo per chi vive lontano dalla religione o fuori dalla Chiesa. Anzi, nessuno più dei capi religiosi ha bisogno di preoccuparsi della propria conversione. La responsabilità, accanto alle difficoltà dei tempi moderni lo impone.
Basti pensare che le autorità non solo non siano guidate, come i subordinati, ma spesso vengono illuse dall’adulazione o dalla riverenza, considerando che qualsiasi suo giudizio o atto è saggio, se non ispirato. Non pochi leader, dall’alto delle loro posizioni, si dimenticano dello scopo e del dovere della vigilanza perenne sulla propria fedeltà.
Ecco un po’ la storia dell’avviso profetico di Fatima, la cui grandiosa promessa di conversione e pace è rimasta sospesa. Sembra proprio che la sua autenticità è destinata ad essere riconosciuta sempre troppo tardi; dopo lo scatenarsi dei castighi dovuti all’empietà umana, come fu per il comunismo in Russia. Ecco perché sul Papato ci sono quelle parole dette da Gesù alla veggente Lucia: “Fai sapere ai miei ministri che siccome essi hanno seguito l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia domanda, lo seguiranno nella di­sgrazia…La Russiaavrà sparso i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Il Santo Pa­dre avrà molto da soffrire!”
Il riconoscimento ufficiale dell’Apparizione del 1917 avvenne solo il 13 ottobre 1930, 13 anni dopo il grandioso Miracolo del sole, sigillo divino di portata cosmica – di cui non si ha notizia dai tempi di Gesù Cristo – per convalidare il messaggio profetico con la richiesta portata dalla Madre di Dio che avrebbe servito in quel momento storico ad evitare tanti mali.
Tale ritardo dev’es­sere la ragione per cui la richiesta del Messaggio dell’Apparizione di Fatima non fosse adempiuta da Pio XI nell’occasione propizia per la consa­crazione della Russia in pericolo e in vista della sua conversione. Purtroppo ragioni di politica internazionale avrebbero impedito che l’occasione si ripetesse, con le tragiche conse­guenze che presto si manifestarono conla Grande Guerra! Per tutto ciò la comunicazione del Signore a suor Lucia si riferisce a quel ritardo: “Fai sapere ai miei ministri che siccome essi hanno seguito l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia domanda, lo seguiranno nella di­sgrazia…”.
Roma non accoglievala Suadomanda e il Signore paragona il flagello mondiale, in cui stava per trasformarsila Rivoluzionerussa, alla Rivoluzione che colpì il Re­gno di Francia (e il mondo), perché Luigi XIV non accolse la richiesta del 1689 di consacrarlo al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1789, cent’anni dopo, a Luigi XVI hanno tagliato i poteri… e poi la testa!
La di­sgrazia?…La Russiaha sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Il Santo Pa­dre ha avuto molto da soffrire!… Tutto ciò è avvenuto e l’ateismo si è sparso nel mondo e nella Chiesa. Inoltre, la visione simbolica del Terzo Segreto di Fatima è l’eliminazione del Papa con tutto il suo seguito; decapitazione papale che sarebbe stata più chiara nel 1960, con un massone ad occupare il Soglio di Pietro!
Oggi non c’è bisogno di credere nel messaggio di Maria SS. per verificare come tutta questa terribile realtà ha un riscontro storico. Allora, ignorare l’avviso e l’aiuto divino attraverso quel Miracolo «prenotato» dalla Madonna per il giorno e l’ora precisa fu fatale per la difesa della Fede. Si può ritenere che l’incredulità di Benedetto XV e il dubbio di Pio XI verso Fatima, hanno fatto si che la situazione ereditata da Pio XII, consacrato vescovo nel 13 maggio dell’Apparizione di Maria SS. a Fatima, fosse calamitosa; pullulavano intorno al Papa quei tanti innovatori modernisti che dopo la sua morte nel 1958, avrebbero resa la situazione deleteria perla Fede. Infatti, il papato fu sovvertito con l’occupazione di chierici aperti al «diritto alla libertà», non solo agli errori della Russia, ma al vilipendio e persecuzione della Chiesa del Santo Sacrificio.
La mutazione riguardante il Santo Sacrificio
L’alienazione del Verbo da parte degli ebrei e quella dei popoli cristiani dopo lungo tempo fa capire cosa possano significare le parole di Gesù su questo tempo delle nazioni che si compie.
Ci siamo? Tutto indica di sì perché contemporaneamente Gerusalemme torna ad essere dominio degli ebrei. Sarebbe una straordinaria coincidenza, non fosse che tutto questo – profetizzato da Gesù – ora svela il suo pieno riscontro storico: è la pesante realtà presente. Si tratta delle condizioni per l’alienazione finale a Roma della Parola del Padre e del Sacrificio del Figlio, che fanno capire la fine del tempo delle nazioni cristiane (cf. Lc 21, 24).
Oggi, non solo Gerusalemme non è più calpestata dai Gentili, ma si deve riconoscere il dominio della “lobby” ebraica sulla politica della grande potenza mondiale americana (Maurizio Blondet, «Chi comanda in America», FdF, Milano, 2002; A. Daniele, «L’alienazione americanista che ha inquinato il mondo», FdF 2006). E se ciò è una realtà nel piano civile, altro tanto si può dire nel piano religioso, in speciale nel controllo del Vaticano conciliare con “orientamenti” per l’applicazione del documento «Nostra aetate» a favore degli ebrei, perfino a livello catechistico.
Avendo in mente che tutta la storia si svolge incardinata in queste tre fatali alienazioni riguardantila Parolae il Sacrificio di Dio, questa terza fase si caratterizza per una mutazione nella Dottrina, ma anche nel Santo Sacrificio che è rinnovato nella Santa Messa cattolica.
Gesù rimanda, infatti, alla profezia sulla sospensione del Sacrificio perpetuo vaticinato dal profeta Daniele per la fine dei tempi.
Si può negare che nell’Europa e nell’Occidente cristiano oggi si sta compiendo questa generale alienazione del Cristianesimo in combutta con i capi della seconda grande alienazione?
Ma gli allarmi proporzionati alla débâcle non sono sentiti. Al contrario, sono annullati da quel nefasto relativismo religioso ecumenista imperante proprio in Vaticano.
Prepariamoci, allora perché i segni ci sono e chiari e non solo della prossima guerra. Sono:
- i sommi inganni dei falsi cristi e dei falsi profeti a Roma, nuova Babilonia;
- la fine del tempo delle nazioni e del ritorno degli ebrei a Gerusalemme;
- l’abominio della desolazione riguardante il Santo Sacrificio.
Intanto, il segno della predica del Vangelo nel mondo è ormai compiuto (Mt 24), ma è ora neutralizzato dalla sua inversione con la perfidia ecumenista.
Al di sopra delle doppiezze e iniquità conciliari dei «pontefici» in comunella con i cupi poteri mondiali, sta la forza e la luce della Fede nutrita nell’amore dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Solo la Parola di Dio non mancherà mai per salvare quanti La onorano.
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