Accusata di antisemitismo ha generato contrasti accesi nel paese. Ma i responsabili che hanno radunato a Roma il 7 novembre migliaia di sostenitori respingono al mittente le accuse
L'emittente cattolica di Toruń, fondata e diretta dal redentorista polacco padre Tadeusz Rydzyk, spesso accusata da una parte di stampa e opinione pubblica di propagandare l'antisemitismo, celebra i vent'anni di attività.
Diecimila dei suoi sostenitori, uniti nella cosiddetta Rodzina Radia Maryja, famiglia di Radio Maryja, sono giunti a Roma ed hanno partecipato all'udienza generale di mercoledi il 7 novembre. Rivolgendosi a loro il Papa si e limitato ad un cordiale saluto: “ai pellegrini polacchi, e in particolare la Famiglia di Radio Maria con i Vescovi”. Prima di lasciare la piazza Benedetto XVI si e intrattenuto con i singoli presuli polacchi.
La loro opinione i presule l'hanno espressa del resto qualche ora prima, durante la messa mattutina presso la tomba di Giovanni Paolo II, presieduta dal cardinale segretario di stato Tarcisio Bertone. Nell'omelia l'arcivescovo di Częstochowa Wacław Depo, presidente del consiglio delle comunicazioni sociali dell'episcopato polacco, ha espresso questo pensiero: “In nome di che cosa si emana le norme restrittive in materia di telecomunicazioni per ostacolare la presenza nello spazio pubblico della Radio Maryja e della televisione Trwam?”
Per ragioni amministrativo-legali la televisione Trwam e stata estromessa dalla piattaforma digitale controllata dal governo polacco. Per cui l'arcivescovo Depo lamentava in San Pietro “la tendenza a spingere la feda nella sfera privata” che si scontra con la stessa natura della fede e costituisce una discriminazione”. “Come comunità di fede crediamo che al centro della lotta per la verità e la libertà si trovi la coscienza dell'uomo e la sua sensibiltà al bene e al male... per cui e chiaro e ovvio che dovremmo avere il diritto di formare la vita sociale e politica alla luce della nostra fede e delle nostre convinzioni”, ha successivamente aggiunto il presule polacco.
Che alla fine del discorso cito le parole pronunciate dal papa l'8 luglio scorso durante la recita dell'Angelus: “Saluto i partecipanti al pellegrinaggio della Famiglia di Radio Maria, radunati a Jasna Góra (Częstochowa), i quali pregano per la Patria, per le famiglie e per la libertà di espressione”. Questo sostegno di Benedetto XVI non sfuggi all'attenzione dei media polacchi.
Un certo feeling della Santa Sede con Radio Maryja viene poi certificato dalla lettera spedita il 28 giugno del 2011 dal nunzio apostolico a Varsavia monsignor Celestino Migliore al suo superiore cardinale Bertone e riguardante proprio l'emittente di padre Rydzyk, pubblicata nel libro di Gianluigi Nuzzi “Sua santita. Le carte segrete di Benedetto XVI”.
La Santa Sede aveva da poco respinto la nota di protesta del governo polacco, offeso dalle parole del religioso che qualche giorno prima a Bruxelles aveva sostenuto che la Polonia fosse un paese totalitario. Dopo aver affermato che si trattava di “una nota che neanche Cuba o Sudan si sono permessi di inviare”, mons. Migliore ammoniva le autorita polacche: “Non potranno farsi illusioni: se tirano la corda e provocano padre Rydzyk,... scherzano con il 'leone', il quale rincarera la dose” (pagine 266-269). L'uscita di questo documento non suscito nessuna reazione ufficiale del governo di Varsavia, cosicche il 'leone' di Toruń non ebbe bisogno di ruggire di nuovo.
Intanto il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato ha espresso parole generali nel salutare il pellegrinaggio polacco ha fatto alcune puntualizzazioni sul compito e la responsabilità dei mezzi di comunicazione di massa: "La radio e la televisione sono diventati mezzi non solo di informazione, ma sempre più anche di comunicazione e di formazione", e in quanto tali "sono importanti strumenti della nuova evangelizzazione, cioè della proclamazione di Cristo in modo adeguato alla cultura, alle esigenze e alle sensibilità degli
uomini di oggi".
uomini di oggi".
MAREK LEHNERTROMA
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