ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 21 dicembre 2012

LA BOLLA DI PAOLO IV È DAVVERO LA CORAZZATA POTËMKIN DEL SEDEVACANTISMO?


Pontifex.Roma
La Bolla di Paolo IV recentemente proposta su Pontifex offre l'occasione per evidenziare alcuni aspetti legati ad essa che possono apparire oscuri a prima vista, destare perplessità, ovvero essere utilizzati in chiave "antipetrina" da una pubblicistica molto popolare in ambito sedevacantista, ma priva del minimo riscontro storico.
Attorno alla Bolla è sorta infatti una vera e propria mitologia che continua a circolare sul web malgrado sia stato ampiamente dimostrato essere inconsistente. L'essenza della questione, come tutti sanno, in estrema sintesi è la seguente: Paolo IV nel timore che un eretico professo, tra i possibili suoi successori potesse giungere al soglio pontificio proclamò nulla col documento la sua eventuale elezione. Questa circostanza è stata assunta quale giustificazione 'magisteriale'da un certo filone sedevacantista estendendo en passant il sano timore del Carafa a tutti i casi di 'eresia sopraggiunta' (superveniens), in particolare ...
... quelli della travagliata stagione postconciliare.
Alessandro Sanmarchi ha dimostrato con ampio dettaglio che in nessun modo si può desumere dalla Bolla l'intenzione del pontefice di normare tale circostanza, essendo chiaro che questa riguarda solo ed esclusivamente il caso di eresia accertata "ante" , precedente cioè all'elezione.
I due articoli per chi volesse approfondire la questione sono disponibili sul sito dell'autore:
A. Sanmarchi, Il «sedevacantismo» e la bolla di Paolo IV «Cum ex apostolatus officio», pubblicato su Internet il 25/07/08
A. Sanmarchi, Ulteriori specificazioni contro il «sedevacantismo», pubblicato su Internet il 03/06/09
Goffredo

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