ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 14 gennaio 2013

Preti per tutte le sponde?


Preti con Ingroia

Riferisce l'agenzia d'informazione religiosa Adista:"Il Vaticano e la Conferenza episcopale italiana tifano per Monti che, insieme al fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, ha arruolato il presidente delle Acli Andrea Olivero e alcuni dei dirigenti delle associazioni cattoliche del Forum di Todi.
Il Partito democratico, per non essere scavalcato al centro, ha annunciato la candidatura di quattro cattolici doc come la storica Emma Fattorini, l’organizzatore delle Settimane sociali Edoardo Patriarca, il direttore dell’Istituto Toniolo (ovvero l’Università Cattolica del Sacro Cuore) Ernesto Preziosi e la segretaria dell’Istituto Sturzo Flavia Nardelli. E il Pdl si tiene stretto lo “zoccolo duro” di Comunione e Liberazione, a cominciare dal “celeste” Roberto Formigoni. Ma c’è anche una parte del mondo cattolico di base, quello più lontano dai palazzi del potere e maggiormente impegnato nel sociale, che è schierato con le liste di “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia. In particolare in Campania autorevoli esponenti di questa area hanno deciso di sostenere pubblicamente la candidatura, come capolista alla Camera nella circoscrizione Campania 2, dello storico casertano Sergio Tanzarella, già designato dall’assemblea di Caserta di “Cambiare si può Caserta”, a cui hanno aderito anche i partiti politici che fanno parte di Rivoluzione Civile, ma non ancora inserito nelle liste che verranno chiuse nelle prossime ore. A chiedere ad Ingroia di candidare Tanzarella sono, fra gli altri, il parroco di Mercogliano (Av) don Vitaliano Della Sala, da sempre vicino ai movimenti no global; il prete anticamorra don Aniello Manganiello; il gesuita padre Fabrizio Valletti, direttore del Centro Hurtado di Napoli e animatore del Progetto Scampia; suor Rita Giaretta, da più di 15 anni impegnata a Caserta per la liberazione delle donne vittime di tratta e ridotte in schiavitù come prostitute dalle organizzazioni criminali e lo scorso anno protagonista di un duro attacco contro l’ex premier Berlusconi i cui comportamenti «offendono e umiliano la donna». Ma anche cattolici laici come Francesco Gesualdi, ex allievo della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, fondatore del Centro nuovo modello di sviluppo, fra i principali animatori e diffusori del Commercio equo e solidale in Italia; e il giornalista e scrittore Ettore Masina, biografo del vescovo Oscar Romero, ucciso dai sicari della giunta militare del Salvador nel 1980 mentre celebrava la messa. Sergio Tanzarella insegna Storia della Chiesa alla Facoltà teologica dell’Italia meridionale (retta dai gesuiti) ed è autore di numerose monografie sulla storia del cattolicesimo italiano, in particolare su don Lorenzo Milani, sui temi della pace, dell’obiezione di coscienza e dell’antimilitarismo. Fra il 1994 e il 1996 è stato deputato al Parlamento eletto nelle liste dei Progressisti ed è fra gli animatori di Speranza Provinciale, un movimento civico nato a Caserta nel 2010 attivo soprattutto sulle questioni sociali, ambientali e di contrasto alla camorra, che alle elezioni comunali del capoluogo del 2011 ha ottenuto il 6,5%, eleggendo due consiglieri. «Tanzarella sarebbe la persona in grado di far convergere consensi e riaccendere speranze in molte cittadine e in molti cittadini delusi e sfiduciati e di rappresentare le esigenze di un Meridione abbandonato al clientelismo, alla camorra e alla rassegnazione», affermano i firmatari dell’appello a sostegno della sua candidatura. Le liste sono in via di definizione: nella circoscrizione Campania 2 il capolista sarà Antonio Ingroia e il numero due dovrebbe essere il giornalista di Servizio Pubblico Sandro Ruotolo. I sostenitori di Tanzarella, fallito, come sembra, il piazzamento ai primi due posti, puntano al numero tre. Anche perché scendendo più in basso, dato il sistema elettorale vigente, l’elezione sarebbe molto incerta".

Giacomo Galeazzi
VATICANISTA DE LA STAMPA
http://www.lastampa.it/2013/01/14/blogs/oltretevere/preti-con-ingroia-s9abRv9mBzSow6rriMGCzI/pagina.html


Chiesa, paura Radicale

Perché ai funerali di Melato la diocesi ha vietato il discorso di Emma Bonino. Politica atea. Divorzista. E pro-aborto.

di Antonietta Demurtas
L'ultima volontà di Mariangela Melato era che il suo ricordo durante l'onoranza funebre fosse affidato all'amica Emma Bonino. Ma la leader radicale ha potuto salutare l'attrice scomparsa l'11 gennaio solo alla fine del funerale, fuori dalla Chiesa degli Artisti, nel sagrato.
Per lei nessun altare, nessun microfono, ma una piazza gremita di gente che neanche è riuscita a sentire le sue parole di commiato.
LA DECISIONE PRIMA DEL FUNERALE. La decisione di non far parlare Bonino in chiesa è stata comunicata poco prima del funerale dal celebrante don Walter Insero a Renzo Arbore, amico dell'attrice, che il giorno prima aveva già concordato con il prete la presenza di Bonino. «Avevo assicurato che non avrebbe parlato di politica, ma di Mariangela», ha raccontato Arbore ancora scosso e indignato.
Una precisazione fatta proprio per evitare qualsiasi polemica sulla presenza della senatrice radicale, ma che non è servita a chiudere le porte della Chiesa e a lasciare tutti interdetti.Lettera43.it ha provato a parlare, invano, con don Insero per capire quali fossero le motivazioni di una simile scelta.

Dell'Olio: «Un'accoglienza che la comunità cristiana deve sempre offrire»

Sebbene infatti «nel rito delle esequie, secondo l'ordinamento liturgico, non è previsto che ci siano altri interventi oltre quello del celebrante», osserva conLettera43.it don Tonio Dell'Olio, portavoce e responsabile internazionale di Libera, membro del centro interconfessionale per la pace (Cipax) e della Tavola della pace, «nemmeno ci sono norme che lo vietano. Anzi una volta conclusa la celebrazione, è bello che un parente o un amico del defunto salga sull'altare per ricordare la persona cara con un breve discorso, una parola di affetto, una poesia».
Secondo Dell’Olio, che ai tempi della vicenda Welby si schierò dalla parte della famiglia contro il rifiuto della Santa Sede di celebrare l'onoranza funebre, coinvolgere più persone durante queste commemorazioni «è una prova di accoglienza che la comunità cristiana deve sempre vivere e offrire».
PER LUCIO DALLA PORTE APERTE. Così è successo durante i funerali di Lucio Dallacelebrati nella Basilica di San Petronio a Bologna. In quell'occasione non solo le letture furono affidate ad amici dell'artista quali Vito Mancuso, Benedetto Zacchiroli e padre Enzo Bianchi, ma durante la funzione religiosa il compagno e più stretto collaboratore di Dalla, Marco Alemanno diede l'ultimo saluto leggendo il testo della canzone Le rondini. E lo fece dall'altare.
«Ad acconsentire a quella richiesta fu il vicario», ricorda oggi con Lettera43.it don Bernardo Boschi, amico e confessore di Dalla che celebrò l'omelia. «Di solito si usa far parlare una persona cara, ma la scelta è sempre a discrezione del vescovo della curia», dice il padre domenicano che davanti al “caso Bonino” ipotizza una spiegazione: «Forse non l'hanno fatta parlare perché non era ben vista, perché non era credente».
Che padre Insero, rettore della Chiesa degli Artisti o lo stesso cardinale vicario Agostino Vallini, di cui Insero è portavoce, abbiano preferito non accogliere la politica radicale nota per le sue vittoriose lotte referendarie in tema di divorzio e aborto, è infatti l'ipotesi più accreditata.
SCELTA CONTRARIA ALLA PRASSI EVANGELICA. Un vero e proprio paradosso secondo padre Dell’Olio «che va contro la prassi evangelica perché Gesù, da cui dovremo tutti prendere esempio, incontrava gli eretici, i samaritani, le donne peccatrici. E la Bonino non rappresenta neanche uno di questi casi».
Certo che fosse anticlericale è noto a tutti. Ma, come ricorda Dell'Olio, tutti i sacerdoti dovrebbero far tesoro e ricordarsi ciò che è scritto nel Capitolo otto dedicato alle messe per i defunti dell’Ordinamento generale del messale romano: «I pastori d’anime abbiano un riguardo speciale per coloro che in occasione del funerale assistono alla celebrazione liturgica o ascoltano la proclamazione del Vangelo, siano essi acattolici o cattolici che non partecipano mai o quasi mai all’Eucaristia, o che sembrano aver perduto la fede; i sacerdoti sono per tutti i ministri del Vangelo di Cristo».
OCCASIONE PERSA PER LA CHIESA. Insomma davanti ai fedeli le porte della casa del Signore devono restare aperte, davanti agli infedeli devono spalancarsi.
Inoltre visto «la sua sensibilità e la commozione per la perdita dell'amica Melato, Bonino non avrebbe certo strumentalizzato quel momento per fini politici», ribadisce Dell’Olio, che definisce la decisione di non accogliere il commiato della Bonino «solo l’ennesima occasione persa per la comunità ecclesiastica».

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