Colloquio con lo storico Alberto Melloni che ricostruisce le vicende del passato e ricorda che anche Giovanni XXIII era pronto a trasferirsi a San Giovanni
"Giovanni XXIII voleva tornare a vivere a San Giovanni", spiega a "Vatican Insider" lo storico del cristianesimo, Alberto Melloni ora che si ipotizza che Francesco possa realizzare l'intenzione del suo predecessore.
"E' il ritorno al palazzo dl vescovo invece che al palazzo del principe - precisa il professor Melloni -.Innocenzo III abitava in Laterano, lo spostamento dei Pontefici in Vaticano corrisponde nel Quattrocento al papato trascendentale e ad una particolare visione ecclesiologica".
L'appartamento papale a San Giovanni era stato completato, ma Roncalli non fece in tempo ad andare a viverci perché si ammalò e morì. Per volontà del cardinale vicario Poletti, l'abitazione fu smantellata e annessa al museo del Vicariato nel quale sono esposte opere d'arte e doni ricevuti dalla diocesi di Pietro. Quasi per scongiurare per il futuro l'eventualità di un trasferimento che finirebbe inevitabilmente per sottrarre potere a chi governa la diocesi per conto di Sua Santità.
Più che Papa, Francesco si è subito presentato ai fedeli come vescovo di Roma e come tale ha celebrato la messa per la presa in possesso della cattedrale di Roma e del mondo. Una definizione che può assumere un peso positivo anche in senso ecumenico e di dialogo inter-religioso. San Giovanni, infatti, è la "mater et caput" di tutte le chiese di Roma e del mondo.
Dal Laterano prendono il nome i canonici regolari lateranensi: religiosi che vivono in comunità secondo la regola di Sant'Agostino adottata nel 12° secolo. Sede del Pontefice dall’età di Costantino fino alla partenza dei papi per Avignone (1305). Al loro ritorno fu preferito come sede papale il Vaticano. Il complesso comprende la basilica, il battistero, il palazzo vescovile, la cappella del Sancta Sanctorum. Il 7 aprile Francesco è entrato per la prima volta nella basilica per insediarsi come vescovo dell’Urbe sulla Cathedra romana. Nel rito, previsto dalla “Universi Dominici Gregis” di Giovanni Paolo II e modificato recentemente da Benedetto XVI, Francesco ha apportato un’ulteriore novità significativa. Il testo, ispirato a una tradizione patristico-liturgica antica, col quale il cardinale vicario di Roma lo saluta appena prima che egli si sieda sulla Cathedra contiene parole completamente inedite.
Prima, infatti, il cardinale di Roma diceva al nuovo Papa: «Come il vignaiolo che sorveglia dall’alto la vigna, sei posto in posizione elevata per governare e custodire il popolo che ti è affidato».Stavolta, invece, il cardinale Agostino Vallini ha detto, leggendo un testo del tutto nuovo, che il Papa da questo «luogo eletto presiede nella carità tutte le Chiese e con ferma dolcezza tutti guida sulle vie della santità». Basilica anteposta anche a San Pietro, così ancora oggi, nonostante dopo il ritorno dei Papi da Avignone abbia perso la sua importanza.
Sulla balaustra della facciata le statue raffigurano il Cristo, i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista e i dottori della chiesa. All’interno la pianta è a croce latina con cinque navate. Qui il 19 dicembre 1903, il chierico Angelo Roncalli venne ordinato diacono dal cardinale arciprete della basilica, Pietro Respighi. Qui potrebbe tornare ad abitare il Papa argentino che si ispira al "Papa buono".
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
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