Come ogni mercoledì che si rispetti, in piazza San Pietro – e al cospetto di oltre 100mila fedeli – il Sommo Pontefice presiede l’Udienza Generale. Papa Francesco, nel consueto giro della piazza prima dell’Udienza e a bordo della celeberrima papa-mobile (la jeep bianca scoperta) saluta i pellegrini giunti da ogni parte del mondo.
È affettuoso, come al solito. Si avvicina alla folla, sorride a tutti incurante dei grattacapo e della tensione dei suoi uomini di scorta. E un saluto particolare, oggi, lo dedica a un gruppo di ragazzi disabili che partecipano all’udienza di oggi e che sono seduti in prima fila.
L’occhio di virus in action è attento, scruta la folla e guardando bene si accorge di un volto noto in prima fila. Un signore distinto, di mezza età, con occhialetti rotondi e tanto di chierica francescana. Ma non è un frate, né un prete: è Ignazio Marino, il piddino candidato sindaco di Roma, che schierato tra i ragazzi disabili fa capolino sorridendo al Pontefice. Bergoglio lo riconosce (nonostante in città non ci siano faccioni elettorali), gli si avvicina e gli porge un sorriso garbato. Marino prontamente ricambia, gli bacia la mano e gli porge un pacchetto bianco. È un libro. Virus in action non riusce a leggere il titolo. Ma può immaginarlo: Credere e Curare, di Ignazio Marino.
Non si sa mai, potrebbe portar bene a Marino. Peccato solo che per il suo partito non basterebbe un pellegrinaggio a Lourdes.
Francesca Siciliano
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