ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 14 ottobre 2013

Cardinali in fuga! (vai Leo che vai forte...!)


Sandro Magister ha concluso l’incontro lodando il Motu Proprio, e riassumendo in questi termini in che cosa il Magistero liturgico di Francesco è consistito:
La proibizione dell’uso del Rito romano antico a un gruppo di fedeli: i Francescani dell’Immacolata, contravvenendo al diritto universale riconosciuto da Papa Benedetto XVI.
La sostituzione in blocco (che, a suo dire, non è stata commentata da nessun giornalista o blogger) dell’équipe di consulenti dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Papa: i cinque ratzingeriani (Bux, Gagliardi, Silvestre, Gunther, Lang), sostituiti da vari professori della Sant’Anselmo (linea anti-ratzingeriana e pro-Piero Marini) e il rettore del Collegio Greco di Roma, Padre Nin, monaco di Monserrat che celebra tuttavia in Rito bizantino.

Cambiamento del modo di celebrare la liturgia – e a tal proposito ha citato l’articolo di Lucrecia de Rego de Planas.
“Arresto” dell’esame che stava facendo sulla messa definita “Kika” o neocatecumenale una commissione nominata da Benedetto XVI. L’ultima notizia in tal proposito è che Francesco ha ricevuto il 5 settembre Kiko e Carmen, che sono usciti dall’udienza molto contenti e tranquillizzati.
Le parole di Francesco in un’intervista rilasciata tempo fa alla Civiltà Cattolica, in cui, parlando della liturgia, ha difeso la riforma liturgica dandone una nuova visione: “
Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea. Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Il lavoro della riforma liturgica è stato un servizio al popolo come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta.
Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell’oggi che è stata propria del Concilio è assolutamente irreversibile. Poi ci sono questioni particolari come la liturgia secondo il Vetus Ordo.
Penso che la scelta di Papa Benedetto sia stata prudenziale, legata all’aiuto ad alcune persone che hanno questa particolare sensibilità. Considero invece preoccupante il rischio di ideologizzazione del Vetus Ordo, la sua strumentalizzazione
”.
Secondo Magister questo Papa si sta comportando in modo molto dolce con tutti tranne che coi tradizionalisti e ha dato un’interpretazione restrittiva dell’uso della liturgia antica, considerandola di nuovo qualcosa di limitato a gruppi “che hanno questa particolare sensibilità” e che potrebbero ideologizzarla. [
leggere qui la reazione]

In sintesi, ha affermato Magister, la liturgia non sarebbe più opera di Dio, ma servizio al popolo e rilettura alla luce dei nostri tempi. L’arricchimento reciproco che auspicava Benedetto non sembra possibile per il momento con Francesco.
Ma l’avvenimento più eclatante dell’evento è stata l’uscita del Cardinal Burke e di Monsignor Pozzo a metà dell’intervento di Magister, non si sa se perché era per loro già ora di andarsene o per prudenza, vista la critica serena ma dura di Magister a Francesco.

La ritirata di un Cardinale durante un evento di rilievo è qualcosa di eclatante. E tutte le interpretazioni sono legittime.


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