ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 2 febbraio 2014

La nuova Chiesa e il nuovo O.R.

Riecco il solito vizietto neocatecumenale: mistificare e addirittura addomesticare le parole del Papa di ieri (1° febbraio 2014), alterandole in funzione delle comodità del Cammino Neocatecumenale.
Stavolta a darcene un esempio è il «Caporedattore e Cofondatore di Romagiornale.it»: un sito web che si qualifica così:
Romagiornale significa verità e libertà d’informazione... Romagiornale combatte per manifestare ed eliminare corruzione e falsità, ma difende la dignità di ogni singola persona rispettandone la privacy.
Ebbene, cosa bisogna pensare del fatto che il suo Caporedattore e Cofondatore pubblica una sua versione "aggiustata" dell'intervento del Papa di ieri?
Prima di proseguire è necessario mettere un paio di puntini sulle "i":
  • il Papa ha pronunciato un discorso (aveva dei fogli); "pronunciare" non significa "recitare", per cui può benissimo esserci qualche differenza fra il discorso effettivamente pronunciato e quello poi pubblicato dalla Santa Sede;
  • le modifiche "a braccio" (cioè aggiunte o omissioni rispetto al testo scritto) ci sono gradite perché spesso aiutano a capire meglio le intenzioni del Papa, ma a far testo è il discorso pubblicato dalla Santa Sede;
  • il breve video del discorso del Papa è già disponibile su Youtube (per esempio a questo [link]); il testo ufficiale della Santa Sede è sul sito del Vaticano (bollettino Sala stampa, a questo [link]).
Ieri il sopracitato Romagiornale ha pubblicato una pagina intitolata Udienza di Papa Francesco con Cammino Neocatecumenale. Testo completoTale "testo completo" però non rispecchia né il discorso tenuto dal Papa, né il testo pubblicato dalla Santa Sede.

Il testo riportato dal Cofondatore di Romagiornale differisce in parecchi punti dal testo effettivamente pronunciato dal Papa e da quello pubblicato dalla Santa Sede.

Ora, siccome la pagina di Romagiornale è stata intitolata "testo completo", chi va a leggerla si aspetta che contenga o la "sbobinatura" della registrazione, o semplicemente il testo ufficiale riportato dalla Santa Sede (nota bene: qui sotto - con la sola eccezione delle parole «l'ho detto a Kiko» - faremo riferimento al testo ufficiale poiché quello effettivamente pronunciato se ne discosta poco).

Il neocatecumenato: cerchietti, pallini e simboletti
per spiegare al Papa come mai una "iniziazione seria"debba durare vent'anni e più...
A che servirebbe mai pubblicare i propri appunti presi in fretta e furia quando nell'arco di pochissime ore il video sarebbe finito su Youtube e la Sala stampa avrebbe rilasciato il testo ufficiale? Se la figuraccia da dilettante allo sbaraglio del sullodato Caporedattore e Cofondatore riguardasse solo lafoga di spacciare i propri appunti per "testo completo", si poteva comodamente ignorare tutta la faccenda.

Ma c'è qualcosa che attira la nostra attenzione e che merita un'analisi più dettagliata. All'inizio dell'intervento il Papa ha detto «sacerdoti», il testo ufficiale dice «sacerdoti», ed il cofondatore di Romagiornale lo neocatecumenalizza scrivendo invece: «presbìteri».

Eh, già: siccome gli iniziatori Kiko e Carmen disprezzano come retaggio pagano il concetto di «sacrificio», e siccome il termine «sacerdote» è troppo legato al termine «sacrificio eucaristico», allora nel Cammino vige la regola (non scritta) del qualificare «presbìtero» ogni sacerdote... perfino quando il termine è adoperato dal Papa! Un riflesso automatico, pavloviano.

Vediamo qualche altro esempio di riflessi pavloviani neocatecumenali mentre alterano le parole del Papa per farle diventare comode per il Cammino.

Il Papa ieri ha detto: 
...questo significa mettersi in ascolto della vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano...
Vediamo come il Caporedattore e Cofondatore modifica le parole del Papa:
Questo significa che dovrete mettervi in ascolto delle Chiese in cui sarete invitati.
Capite? il Papa conferma che a mandare le famiglie sono stati i responsabili del Cammino (non è il Papa a inviare le famiglie! sono i responsabili del Cammino! è volontà di Kiko!)... e invece il nostro caro Caporedattore censura il "soggetto inviante" e addirittura mette in bocca al Papa un presunto "invito" delle diocesi destinatarie delle famiglie kikiane.
Ma andiamo avanti. Il Papa prosegue raccomandando l'unità con la Chiesa locale:
...a valorizzarne le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali.
 Sentiamo come il Cofondatore e Caporedattore altera le parole del Papa:
Camminate insieme come un unico gregge, sotto la guida delle Chiese locali.
Glielo avete dato al Papa
il santino di san Kiko?
Capite? il Papa parla della vita diocesana, dell'ubbidienza ai Pastori, dell'unità, e invece il nostro caro Caporedattore censura tutto e mette un «camminate insieme» indirizzato ai soli neocatecumenali. Dopotutto è facile per i kikos camminare insieme ai kikos, vero? Il Caporedattorecensura le parole sgradite del Papa e gli mette in bocca un invito a curare la sola vita interna del Cammino.

Naturalmente per i neocatecumenali l'espressione «sotto la guida delle Chiese locali» non significa sotto i legittimi Pastori, ma significa sotto i responsabili NC locali. Comodissima la sfumatura, vero? L'hanno già applicata i preti kikiani Redemptoris Mater in Giappone: hanno preteso e ottenuto di avere un intermediario neocatecumenale per poter avere finalmente un dialogo coi propri vescovi...

Andiamo avanti. Il Papa prosegue parlando dello stare in comunione con tutta la Chiesa:
La comunione è essenziale: a volte può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte.
Secondo voi come è stato riassunto ciò dal caro Cofondatore e Caporedattore? Tenetevi forte:
Per questo a volte bisogna rinunciare a vivere pienamente il vostro Cammino, per garantire l’unità e la comunione.
L'unità e la comunione, sì, ma... all'interno del Cammino, è ovvio. Rinunciare a vivere pienamente il Cammino (per esempio quando ti danno un anno di sospensione per "convertire" tua moglie al Cammino), sì, ma... solo per il bene del Cammino, solo per l'unità col Cammino, solo la comunione col Cammino... ovvio!
Capite? Dopo aver censurato i legittimi pastori e la vita diocesana, censura di nuovo la comunione ecclesiale, e nuovamente fa dire al Papa uno slogan della propaganda kikiana.
Orrida croce kikiana
vista nell'incontro di ieri
Credevate che fosse finita? Macché! Sentiamo cosa dice il Papa:
Da qui scaturisce la necessità di una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite. Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua locale, a volte difficile, e questo sforzo è apprezzabile. Tanto più importante sarà il vostro impegno ad "imparare" (l'ho detto a Kiko) le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo.
Ecco invece la versione neocatecumenalizzata del nostro caro Cofondatore:
Si tratta di un ambiente molto differente da quello da cui provenite, farete fatica con la lingua, e questo sforzo è apprezzabile. Imparate le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno del Vangelo che c’è ovunque.
Capite le censure neocatecumenali applicate alle parole del Papa? Proviamo ad elencare:
  • censurata l'attenzione alla diocesi dove andranno in missione: i neocatecumenali se ne infischiano dei contesti culturali, vogliono portare solo il "vangelo" del kikismo-carmenismo cancellando via tutto il resto!
  • censurato l'impegno ad imparare le culture: i neocatecumenali danno per scontato che è solo questione di imparare la lingua straniera (e senza mica scomodarsi ad impararla prima di partire per la missione: sei stato sorteggiato, devi partire subito, allo sbaraglio!)
  • censurata l'azione già compiuta dallo Spirito Santo! i neocatecumenali vanno in missione come un "rullo schiacciasassi" che può disprezzare qualsiasi esperienza cristiana che trova, perché pensano di avere l'esclusiva assoluta mondiale dello Spirito! a loro non interessa far crescere la fede dei cristiani, a loro interessa solo fagocitarli nel Cammino.
Un esempio delle mistificazioni
Riflettiamo bene con un semplice esempio: il "contesto culturale" giapponese - una mentalità molto attenta alle forme, alla compostezza, alla sobrietà... vede con l'arrivo dei neocatecumenali la comparsa dei funerali con chitarrella ndrùng-ndrùng-ndrùng!
Come può un Caporedattore Cofondatore censurare le parole che il Papa dichiara di aver detto personalmente a Kiko? Non so rispondere: è un vero arcano...
Ma sentiamo ancora il Papa quando nega la superiorità del Cammino e addirittura comanda di rispettare i fuoriusciti:
In questi casi l’esercizio della pazienza e della misericordia da parte della comunità è segno di maturità nella fede. La libertà di ciascuno non deve essere forzata, e si deve rispettare anche la eventuale scelta di chi decidesse di cercare, fuori dal Camminoaltre forme di vita cristiana che lo aiutino a crescere nella risposta alla chiamata del Signore.
Sentiamo come il Caporedattore Cofondatore censura e aggiusta a modo suo le parole del Papa:
In questi casi l’esercizio della pazienza è sempre una dimostrazione di fede. La libertà di ciascuno non deve essere forzata e deve essere sempre rispettata la volontà di cercare la Fede anche in altre realtà.
 Capite?
  • viene censurata la misericordia della comunità: dopotutto i fuoriusciti del Cammino (insieme a coloro che non lodano il Cammino) sono tutti "Giuda", "fichi sterili", "Faraoni" che si "perderanno",per loro non c'è misericordia;
  • vengono modificate le parole sulle forme di vita cristiana in... «cercare la Fede»: come se uscire dal Cammino significasse non avere la Fede...
  • viene censurata la risposta alla chiamata del Signore: infatti per i neocatecumenali il Signore ti chiama al Cammino e basta: il resto della Chiesa è fatto di trascurabili e disprezzabili "cristiani della domenica"! I kikos non hanno alcun interesse a promuovere la tua fede, non hanno nessuna intenzione di aiutarti a rispondere alla tua specifica chiamata, vogliono solo far crescere il Cammino.
Il Papa prosegue e dice:
...Dio ama l’uomo così com’è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, anche con i suoi peccati.
Sentiamo invece la versione personalizzata del Caporedattore Cofondatore:
...Dio ama l’uomo cosi com’è, anche con i suoi sbagli, con i suoi peccati.
Oops... che fine hanno fatto i limiti?
Capite? Si parla dei limiti umani, che non sono "sbagli", non sono "peccati", sono semplicemente "limiti": ce lo dice persino il Papa, ma i neocatecumenali non possono dircelo.
Chissà se tale omissione ha a che fare con il fatto che nel Cammino tutto ciò che va storto viene attribuito al diavolo, cioè l'idea kikiana-carmeniana che l'uomo sarebbe «schiavo del demonio». Non prendono proprio in considerazione i limiti umani.
Alcune brevi note conclusive:
  • Romagiornale si presentava come «verità» e come eliminazione delle «falsità»: ma allora perché ha pubblicato un articolo che mistifica le parole del Papa per trasformarle in propaganda kikiana?
  • l'articolo del Caporedattore Cofondatore, dopo tutte le mistificazioni, in conclusione riesce perfino scrivere "Maria" in minuscolo, come fanno "distrattamente" tanti neocatecumenali che frequentano questo blog (dev'essere un altro arcano!)
  • e non vogliamo commentare un altro articolo del Caporedattore Cofondatore dove contraddice sé stesso e parla di "75 famiglie" anziché di "450 famiglie" (ma erano 75? 450? 120? 414? boh?)
  • nonostante il Papa abbia detto che sono i responsabili neocatecumenali ad inviare le famiglie kikiane in missione neocatecumenale, l'articolo conclude dicendo che «il Papa ha inviato le 450 famiglie»;

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.