Francescani dell’Immacolata. P. Rosario P. Sammarco scrive una lettera ricca di tenerezza francescana
Premessa. Dire ciò accade, dire la verità, è sempre rischioso. Abbiamo pubblicato l’articolo “Firenze . Incredibile e increscioso episodio di intolleranza religiosa”, nel quale Pucci Cipriani ha reso noto un fatto davvero poco edificante avvenuto in Ognissanti a Firenze. Apriti cielo! Mai dire ciò che accade, soprattutto se ciò che accade è sgradito ad orecchi troppo delicati.
di Paolo Deotto
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Capita così che troviamo su Facebook una lettera di P. Rosario P. Sammarco, attuale rettore della chiesa di Ognissanti che, in mancanza di argomenti migliori, inizia subito – con tipica dolcezza francescana – a classificarci come “idioti”. Mentre ringrazio il buon religioso per questa squisita apertura di dialogo, mi sento in dovere, come direttore di questo sito, di fare poche e brevi precisazioni, per passare poi la parola all’amico e collega Pucci Cipriani, col quale ho l’onore di condividere la stessa passione per la Chiesa che ci spinge a fare questo lavoro, e col quale da ora condivido anche la qualifica di “idiota”.
Lo scandalo del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho detto “lo scandalo” e lo ribadisco, perché ciò che è avvenuto e che avviene non ha alcuna giustificazione, se non la pervicace volontà di distruggere una Congregazione che aveva sempre brillato per la grande testimonianza di fede e che aveva avuto uno sviluppo incredibile in tempi in cui – ahimè – vediamo gli Ordini religiosi che si stanno sgretolando e la Chiesa tutta che vive un periodo di terribile crisi. Ai molti fedeli che, ormai da tempo (dal luglio dello scorso anno), hanno chiesto di capire il perché di questo commissariamento, il perché del trasferimento di tanti frati, della chiusura del seminario, del terz’ordine e così via, a tutti questi fedeli turbati e scandalizzati non è mai stata data una spiegazione che fosse una. Si è cercato di far scivolare voci maldicenti su “ben altri motivi… “ che non riguardavano solo la Messa in Vetus Ordo; ma poiché questi “ben altri motivi… “ non esistono, non c’è mai stata spiegazione.
In questi giorni, gli ultimi (per ora) episodi che hanno sconcertato i fedeli: l’allontanamento di P. Leopoldo (“Fra Sorriso”) e l’incredibile episodio del fedele scacciato in confessione.
Né siamo noi di Riscossa Cristiana dei visionari, visto che lo scandalo del commissariamento ha ormai interessato tanti altri siti, la stampa nazionale ed è stato anche trattato in un libro di recente pubblicazione (I Francescani dell’Immacolata. Un caso che fa discutere).
Conscio di parlare comunque a un religioso e nel rispetto della Settimana Santa, una sola cosa voglio dire, nella mia qualità appena acquisita di idiota direttore di un sito di idioti, a P. Rosario P. Sammarco: è inutile rifugiarsi dietro gli insulti e dietro le arrampicate sui vetri per sostenere l’insostenibile. Abbiate almeno il virile coraggio di parlar chiaro e diteci: “La Congregazione dei Francescani dell’Immacolata va distrutta. La distruggeremo. Punto e basta, e chi critica lo prenderemo a schiaffoni, ove possibile, e comunque lo insulteremo. Non siamo tenuti a dare spiegazioni!”. Almeno si sarebbe raggiunto, finalmente, in questa dolorosa vicenda, un po’ di franchezza.
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E ora do la parola a Pucci Cipriani:
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Ho insistito perché il Direttore diffondesse questa lettera del graduato di bassa forza dell’Esercito Repubblichino Rivoluzionario Clericale (ERRC) di stanza in Ognissanti a Firenze, il quale graduato (clicca qui per sapere chi è), con un linguaggio veramente francescano, dopo aver salutato fraternamente e omaggiato lo scrivente, praticamente, conferma, punto per punto, a parte alcuni dettagli (il fatto avvenuto la mattina, non il pomeriggio, il tono della voce del confessore misurato in decibel, il numero delle persone presenti in chiesa etc…) l’episodio vergognoso e inqualificabile avvenuto nella chiesa di Ognissanti a Firenze allorché p. G. Agnello ha cacciato un penitente, negandogli l’assoluzione (“provo un ribrezzo più grande verso i tradizionalisti che non verso i progressisti”). Lo stesso padre G. Agnello che, conferma il graduato di bassa forza di stanza in Ognissanti, aveva chiuso il convento in Inghilterra : “già programmato prima del Commissariamento”, come risponderebbe la colf beccata a rubare la biancheria: “Avevo programmato il licenziamento”.
Vorrei sommessamente ricordare al graduato che per quanto riguarda la salvezza delle anime non si scherza e non si fanno sparate demagogiche: sarebbe stata una VIGLIACCATA, altrettanto grande come quella di p. Agnello, tacere l’episodio del 10 u.s. e ringrazio la persona (già individuata dagli occhiuti “occupanti”) che ha avuto il coraggio di dare la sua testimonianza. Nessun sacerdote può trasformare il sacramento del perdono in una questione ideologica e di potere e addirittura negare l’assoluzione o umiliare il penitente. Ecco la vera infamia.
La lettera conferma anche la mia contrarietà alle “macchiette” che settimanalmente redigono il dott. Rigoletto Corsini e l’Avvocato Julo Alberto junior Scopetani che, comunque, il graduato asserisce di non leggere, e che danno alla sua figura una patina di simpatia e di affabilità… la gente va presentata per quello che è. E questa lettera è lo specchio di un’ anima. Altro che amabili e benevole caricature. Se questo è il nuovo esercito del “vescovo di Roma” da lanciare alla conquista delle “periferie esistenziali” ci sarebbe di che disperare ma poi mi domando: “Chi sono io per giudicare?” Non vedete che tutti si modernizzano e che anche Forza Italia ha messo in lista Alessandro Cecchi Paone ? Un altro convertito che l’altra sera affermò in televisione: “Finalmente Francesco ha riconosciuto che prima di giudicare bisogna perdonare”. Dopo Scalfari un altro padre della Chiesa.
Non credo ci sia altro da dire. E con questo chiudo. Per sempre.
Buonasera !
*********************************
P. Leopoldo Maria (fra’ Sorriso), con il trasferimento da Firenze, in fin dei conti, è andato a star meglio e sono così cessate le torture psicologiche (assai peggiori di quelle fisiche) nei suoi confronti, in quanto ad Albenga è andato a ricongiungersi ai confratelli rimasti fedeli al Carisma dei padri fondatori. Ad Albenga infatti vengono inviati, un po’ alla volta, i frati ai quali non viene concesso, contro ogni diritto, l’ “indulto” per lasciare l’attuale congregazione. Insomma una specie di “Fenestrelle”, un campo di rieducazione e di concentramento, dove, dopo le stragi risorgimentali fatte, con la conquista del martoriato Sud, venivano mandati a morire i soldati dell’esercito borbonico rei di aver tenuto fede al loro giuramento e di aver combattuto per il loro Re e per la loro Terra. Anche i nazisti e i comunisti inviavano la gente nei campi di “rieducazione”, si capisce, per il loro bene. Con una differenza: durante lo stalinismo almeno gli accusati - la cui sorte era comunque già decisa – avevano la possibilità di leggere i fascicoli e vedere le accuse. I francescani dell’Immacolata no.
Vi do una notizia sicura. Anche dalle clarisse (le suore di clausura) è stato inviato un visitatore (anzi una visitatrice), quindi altri campi di “Fenestrelle” si prospettano all’orizzonte. La persecuzione della “tenerezza” continua…
Spero che tutto questo faccia riflettere le animelle candide di coloro che non fanno che ripetere “bisogna obbedire”… Bisogna obbedire sì. E bisogna obbedire sempre. Ma alla Verità.
Per quanto riguarda i tantissimi frati dell’Immacolata (la maggioranza) rimasti fedeli al Carisma dei fondatori riporto l’esortazione che Gnocchi e Palmaro, all’indomani del Commissariamento dell’Ordine, fecero:
”…se mai questi ottimi frati dovessero accettare il diktat , presto seguirebbero altre, più dure repressioni verso coloro che nel mondo celebrano e seguono la Messa di sempre . L’esercizio iniquo del potere fonda la sua forza sul silenzio delle vittime e pretende, anzi, il consenso. Ma la storia ci insegna che hanno avuto la meglio coloro che davanti all’ingiustizia non hanno taciuto…”
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Capita così che troviamo su Facebook una lettera di P. Rosario P. Sammarco, attuale rettore della chiesa di Ognissanti che, in mancanza di argomenti migliori, inizia subito – con tipica dolcezza francescana – a classificarci come “idioti”. Mentre ringrazio il buon religioso per questa squisita apertura di dialogo, mi sento in dovere, come direttore di questo sito, di fare poche e brevi precisazioni, per passare poi la parola all’amico e collega Pucci Cipriani, col quale ho l’onore di condividere la stessa passione per la Chiesa che ci spinge a fare questo lavoro, e col quale da ora condivido anche la qualifica di “idiota”.
Lo scandalo del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho detto “lo scandalo” e lo ribadisco, perché ciò che è avvenuto e che avviene non ha alcuna giustificazione, se non la pervicace volontà di distruggere una Congregazione che aveva sempre brillato per la grande testimonianza di fede e che aveva avuto uno sviluppo incredibile in tempi in cui – ahimè – vediamo gli Ordini religiosi che si stanno sgretolando e la Chiesa tutta che vive un periodo di terribile crisi. Ai molti fedeli che, ormai da tempo (dal luglio dello scorso anno), hanno chiesto di capire il perché di questo commissariamento, il perché del trasferimento di tanti frati, della chiusura del seminario, del terz’ordine e così via, a tutti questi fedeli turbati e scandalizzati non è mai stata data una spiegazione che fosse una. Si è cercato di far scivolare voci maldicenti su “ben altri motivi… “ che non riguardavano solo la Messa in Vetus Ordo; ma poiché questi “ben altri motivi… “ non esistono, non c’è mai stata spiegazione.
In questi giorni, gli ultimi (per ora) episodi che hanno sconcertato i fedeli: l’allontanamento di P. Leopoldo (“Fra Sorriso”) e l’incredibile episodio del fedele scacciato in confessione.
Né siamo noi di Riscossa Cristiana dei visionari, visto che lo scandalo del commissariamento ha ormai interessato tanti altri siti, la stampa nazionale ed è stato anche trattato in un libro di recente pubblicazione (I Francescani dell’Immacolata. Un caso che fa discutere).
Conscio di parlare comunque a un religioso e nel rispetto della Settimana Santa, una sola cosa voglio dire, nella mia qualità appena acquisita di idiota direttore di un sito di idioti, a P. Rosario P. Sammarco: è inutile rifugiarsi dietro gli insulti e dietro le arrampicate sui vetri per sostenere l’insostenibile. Abbiate almeno il virile coraggio di parlar chiaro e diteci: “La Congregazione dei Francescani dell’Immacolata va distrutta. La distruggeremo. Punto e basta, e chi critica lo prenderemo a schiaffoni, ove possibile, e comunque lo insulteremo. Non siamo tenuti a dare spiegazioni!”. Almeno si sarebbe raggiunto, finalmente, in questa dolorosa vicenda, un po’ di franchezza.
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E ora do la parola a Pucci Cipriani:
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Ho insistito perché il Direttore diffondesse questa lettera del graduato di bassa forza dell’Esercito Repubblichino Rivoluzionario Clericale (ERRC) di stanza in Ognissanti a Firenze, il quale graduato (clicca qui per sapere chi è), con un linguaggio veramente francescano, dopo aver salutato fraternamente e omaggiato lo scrivente, praticamente, conferma, punto per punto, a parte alcuni dettagli (il fatto avvenuto la mattina, non il pomeriggio, il tono della voce del confessore misurato in decibel, il numero delle persone presenti in chiesa etc…) l’episodio vergognoso e inqualificabile avvenuto nella chiesa di Ognissanti a Firenze allorché p. G. Agnello ha cacciato un penitente, negandogli l’assoluzione (“provo un ribrezzo più grande verso i tradizionalisti che non verso i progressisti”). Lo stesso padre G. Agnello che, conferma il graduato di bassa forza di stanza in Ognissanti, aveva chiuso il convento in Inghilterra : “già programmato prima del Commissariamento”, come risponderebbe la colf beccata a rubare la biancheria: “Avevo programmato il licenziamento”.
Vorrei sommessamente ricordare al graduato che per quanto riguarda la salvezza delle anime non si scherza e non si fanno sparate demagogiche: sarebbe stata una VIGLIACCATA, altrettanto grande come quella di p. Agnello, tacere l’episodio del 10 u.s. e ringrazio la persona (già individuata dagli occhiuti “occupanti”) che ha avuto il coraggio di dare la sua testimonianza. Nessun sacerdote può trasformare il sacramento del perdono in una questione ideologica e di potere e addirittura negare l’assoluzione o umiliare il penitente. Ecco la vera infamia.
La lettera conferma anche la mia contrarietà alle “macchiette” che settimanalmente redigono il dott. Rigoletto Corsini e l’Avvocato Julo Alberto junior Scopetani che, comunque, il graduato asserisce di non leggere, e che danno alla sua figura una patina di simpatia e di affabilità… la gente va presentata per quello che è. E questa lettera è lo specchio di un’ anima. Altro che amabili e benevole caricature. Se questo è il nuovo esercito del “vescovo di Roma” da lanciare alla conquista delle “periferie esistenziali” ci sarebbe di che disperare ma poi mi domando: “Chi sono io per giudicare?” Non vedete che tutti si modernizzano e che anche Forza Italia ha messo in lista Alessandro Cecchi Paone ? Un altro convertito che l’altra sera affermò in televisione: “Finalmente Francesco ha riconosciuto che prima di giudicare bisogna perdonare”. Dopo Scalfari un altro padre della Chiesa.
Non credo ci sia altro da dire. E con questo chiudo. Per sempre.
Buonasera !
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P. Leopoldo Maria (fra’ Sorriso), con il trasferimento da Firenze, in fin dei conti, è andato a star meglio e sono così cessate le torture psicologiche (assai peggiori di quelle fisiche) nei suoi confronti, in quanto ad Albenga è andato a ricongiungersi ai confratelli rimasti fedeli al Carisma dei padri fondatori. Ad Albenga infatti vengono inviati, un po’ alla volta, i frati ai quali non viene concesso, contro ogni diritto, l’ “indulto” per lasciare l’attuale congregazione. Insomma una specie di “Fenestrelle”, un campo di rieducazione e di concentramento, dove, dopo le stragi risorgimentali fatte, con la conquista del martoriato Sud, venivano mandati a morire i soldati dell’esercito borbonico rei di aver tenuto fede al loro giuramento e di aver combattuto per il loro Re e per la loro Terra. Anche i nazisti e i comunisti inviavano la gente nei campi di “rieducazione”, si capisce, per il loro bene. Con una differenza: durante lo stalinismo almeno gli accusati - la cui sorte era comunque già decisa – avevano la possibilità di leggere i fascicoli e vedere le accuse. I francescani dell’Immacolata no.
Vi do una notizia sicura. Anche dalle clarisse (le suore di clausura) è stato inviato un visitatore (anzi una visitatrice), quindi altri campi di “Fenestrelle” si prospettano all’orizzonte. La persecuzione della “tenerezza” continua…
Spero che tutto questo faccia riflettere le animelle candide di coloro che non fanno che ripetere “bisogna obbedire”… Bisogna obbedire sì. E bisogna obbedire sempre. Ma alla Verità.
Per quanto riguarda i tantissimi frati dell’Immacolata (la maggioranza) rimasti fedeli al Carisma dei fondatori riporto l’esortazione che Gnocchi e Palmaro, all’indomani del Commissariamento dell’Ordine, fecero:
”…se mai questi ottimi frati dovessero accettare il diktat , presto seguirebbero altre, più dure repressioni verso coloro che nel mondo celebrano e seguono la Messa di sempre . L’esercizio iniquo del potere fonda la sua forza sul silenzio delle vittime e pretende, anzi, il consenso. Ma la storia ci insegna che hanno avuto la meglio coloro che davanti all’ingiustizia non hanno taciuto…”
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