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giovedì 1 maggio 2014

Clima esodato

Papa Francesco, l’attacco di Bertone al pontefice “danneggia il clima”

Per rispondere a chi gli contesta il lusso dell'attico di cui sarà ospite in una lettera l'ex Segretario di Stato parla della "presunta ristrettezza della residenza del Papa". Una replica alle polemiche che più di qualcuno non ha apprezzato. Anzi le affermazioni hanno irritato molto prelati e in Vaticano la disapprovazione è pressoché unanime

Papa Francesco, l’attacco di Bertone al pontefice “danneggia il clima”
“È stato messo a confronto lo spazio del ‘mio’ appartamento con la presunta ristrettezza della residenza del Papa”. Il cardinale Tarcisio Bertone non riesce a restare in silenzio davanti agli attacchi subiti per il “modesto” attico, a due passi dalla residenza papale di Casa Santa Marta,dove si appresta a traslocare per trascorrere la sua pensione.
L’ex Segretario di Stato ha preso carta e penna e ha inviato una lettera ai settimanali delle diocesi che ha guidato, Vercelli e Genova, prima di essere chiamato, nel 2006, a Roma da Benedetto XVI come suo “premier”. Nella replica di Bertone, però, più di qualcuno in Vaticano ha letto un attacco a Papa Francesco. Cosa intende il porporato salesiano quando scrive della “presunta ristrettezza della residenza di Bergoglio”? È la domanda che quasi in modo frenetico viene sussurrata in questi giorni nei sacri palazzi. Lo stile pauperistico di Francesco, a Buenos Aires prima e a Roma poi, dopo l’elezione al pontificato del 13 marzo 2013 è sotto gli occhi del mondo ed è incontestabile. E la “santa spending review” messa in atto dal Pontefice argentino insieme al suo “G8” di cardinali è abbastanza evidente.
In Vaticano la disapprovazione per le affermazioni di Bertone è pressoché unanime. “In questo modo – confida un alto prelato – si danneggia il clima nel quale, non senza difficoltà, sta lavorando il Papa per riformare la Curia romana”. C’è anche chi mette a confronto il comportamento dei due emeriti del precedente pontificato: Benedetto XVI e Bertone. Entrambi, al termine dei loro incarichi di governo, sono rimasti a vivere nel “recinto di San Pietro”, come disse Ratzinger dopo le dimissioni, annunciando che non sarebbe ritornato “a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera”. Bertone, invece, subito dopo l’inizio della pensione, si è concesso a tutte le interviste dei media, spesso anche da lui sollecitate, intervenendo a numerosiconvegni e presentazioni e annunciando l’intenzione di scrivere e pubblicare un libro sulla fede e lo sport (è nota la sua passione calcistica per la Juventus) e un volume di memorie. Quest’ultimo annuncio ha fatto storcere più di un naso all’interno dei sacri palazzi, come se il porporato salesiano volesse riscrivere la storia della vicenda Vatileaks, rispondendo punto su punto alle critiche che gli sono state mosse, dentro e fuori la Chiesa, anche da cardinali molto influenti e vicini a Benedetto XVI, Camillo Ruini in primis, che più volte hanno chiesto invano a Ratzinger di rimuovere Bertone dal vertice della Segreteria di Stato.
Qualche altro osservatore fa notare che la presenza di Bertone viene “tollerata” soltanto alle mega celebrazioni di piazza San Pietro o nella Basilica Vaticana presiedute da Francesco. Quando, infatti, il 23 dicembre scorso, Bergoglio visitò l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, di proprietà della Santa Sede, dallo staff papale non fu apprezzata la presenza di Bertone che si fece trovare ad accogliere Francesco accanto al suo successore, all’epoca non ancora cardinale, Pietro Parolin. Il porporato salesiano comprese subito che la sua presenza non era gradita e lasciò l’ospedale quasi in punta di piedi a metà della lunga visita del Papa che durò quasi tre ore. L’attenzione di Bertone al mondo sanitario è, infatti, abbastanza nota. Sua fu la regia del tentativo, poi andato in fumo, di salvare l’ospedale “San Raffaele” di don Luigi Verzè. All’ex Segretario di Stato era andato meglio con l’ospedale di padre Pio a San Giovanni Rotondo, “Casa Sollievo della Sofferenza”, dove è riuscito a sistemare un uomo a lui vicino, Domenico Francesco Crupi, alla direzione generale 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/01/papa-francesco-lattacco-di-bertone-al-pontefice-danneggia-il-clima/969978/

BERGOGLIO? NON PROPRIO UN TIPO “ECCEZZZIUNALE” - ATTILA-ABATANTUONO CRITICA IL SOBRIO IL PAPA PER NON AVER MESSO UN FRENO ALLO SFARZO CLERICALE TRA TASSE NON PAGATE E ATTICI DI LUSSO

Il Papa mi ha telefonato. Proprio così. Francesco ha chiamato anche me. È successo ieri, tardo pomeriggio. Per fissare il momento memorabile: “Ho deciso che presto, prestissimo, pagheremo l’Imu…”

DIEGO ABATANTUONO LADRI DI COTOLETTEDIEGO ABATANTUONO LADRI DI COTOLETTE
Diego Abatantuono per ‘Il Fatto Quotidiano'

Il Papa mi ha telefonato. Proprio così. Papa Francesco ha chiamato anche me. È successo ieri, tardo pomeriggio, ore 18:43 esattamente, perché se rispondi al telefono e senti la Sua voce, un occhio all'orologio lo butti. Per fissare il momento memorabile.

"Caro Abatantuono, come sta? Caro Diego, piuttosto, che è un nome tipico e celebre in Argentina".
Queste le prime parole, seguite da una iniziale incredulità. Poi, però, quel tono, quel timbro di voce, quel suo modo che tanto ci affascina, magico e inconfondibile.

"Santità, che piacere e che onore, non sono ricoverato, non ho fondato nemmeno un giornalino per ragazzi, chiedo scusa ma sono sconcertato". "Non se preocupa, caro Diego. Il motivo di questa telefonata è molto semplice. Io so come la pensa, non tanto su di me, quanto su di noi, sulla Chiesa, anche in un momento come questo, così gonfio di santità.
Dunque, una telefonata per avvicinarti, per rassicurarti... Ho deciso che presto, prestissimo, pagheremo l'Imu, ogni tassa dovuta. So bene che la questione è molto presente nella tua mente e in quella di molti italiani. Bene, dunque, ci ho riflettuto e penso sia un atto di giustizia. Pagare l'Imu come atto di distensione". "Santità... che bel gesto.
ECCEZZZIUNALE VERAMENTEECCEZZZIUNALE VERAMENTE
Guardi non me lo aspettavo proprio, anche se lo aspettavo da anni" "Chiamami pure Bergoglio, caro Diego. Questa decisione mi pare in linea con altre, del resto. Risponde alla volontà, mia particolare, di dare una autentica trasparenza alle azioni del Vaticano. Di mostrarci rispettosi delle regole, evitando ogni atto che possa essere interpretato come tracotante, come frutto di un privilegio".

"Guarda, Borgoglio, avevo il sospetto che fossi una brava persona e adesso capisco che sei davvero una mosca bianca. No, per dire, un'eccezione. Un uomo eccezionale".
"Ah, ma certamente. Eccezzziunale veramente, me lo ricordo benissimo quel film. Anche se il mio preferito è Attila il Flagello di Dio. L'ho visto sei volte, in spagnolo e in italiano".

"Lei mi sorprende in continuazione... il Vaticano che paga l'Imu, Attila in spagnolo... Ma come farà adesso con quel suo dipendente che si è preso un attico di 700 metri quadrati?"
"Vedo che sei molto informato. Ma non del tutto informato. Ho già parlato con il cardinale Bertone, abbiamo rivisto le planimetrie con un... come dite in Italia? Un geometra di Viterbo, molto capace".

"Santità, guarda, disponi di me come credi, cosa posso fare?" "Puoi divulgare questa informazione che ti ho dato, credo in tanti possano essere soddisfatti". "Lo faccio immediatamente". "E poi, per gentilezza, potresti farmi una cortesia?" "Qualunque cosa, dimmi pure". "Potresti darmi il numero di Umberto Smaila?". "Certo Bergoglio ci mancherebbe, allora a presto". Ma non sarà mica uno scherzo?
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ECCEZZZIUNALE VERAMENTEECCEZZZIUNALE VERAMENTE

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