ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 4 dicembre 2014

Chi muore in viaggio, chi no, e chi magna..

GIRAMENTO DI BERGOGLIONI - IL CARDINAL BERTONE LASCIA IL PALAZZO APOSTOLICO E SI TRASFERISCE, ALLA FACCIA DEL PAUPERISMO DEL PAPA, NEL MEGA ATTICO DI 350 METRI QUADRI DI PALAZZO SAN CARLO

Oltretevere, a difesa di Bertone, ricordano come difficilmente in Vaticano si trovano appartamenti di basse metratura - Del resto, alle accuse mossegli, Bertone replicò tempo fa con una lettera inviata ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova sostenendo che l’appartamento è spazioso “come normalmente accade nelle residenze vaticane”…

Paolo Rodari per “la Repubblica 

BERTONE E BERGOGLIO c a ac d e a a cBERTONE E BERGOGLIO C A AC D E A A C
Compiuti l’altro ieri gli 80 anni, l’ex segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone lascia fisicamente il palazzo apostolico, sede delle principali attività del governo della curia romana. Il suo appartamento, infatti, è stato liberato in favore del suo successore, il cardinale Pietro Parolin, nominato più di un anno fa, che potrà così decidere se occuparlo oppure se rimanere ad abitare nel convitto di Santa Marta, accanto a Francesco.

BERTONE DA LIBEROBERTONE DA LIBERO
Dunque, dopo due anni e mezzo dall’elezione di Bergoglio, il numero due del Vaticano nell’èra di Joseph Ratzinger libera le stanze che già anni addietro — era il 2006 — il suo predecessore nella stessa segreteria di stato Angelo Sodano aveva occupato diverso tempo oltre le dimissioni.

Col compimento dei 75 anni, ai sensi di un recente rescritto papale, gli incarichi di vescovi e cardinali decadono e, per questo motivo, non è escluso che anche a Bertone venga chiesto di lasciare l’ultimo “incarico” rimastogli, il ruolo di camerlengo di Santa Romana Chiesa, una posizione importante in caso di sede vacante: spetta al camerlengo presiedere la sede fino all’elezione del nuovo Pontefice.

Bertone si trasferisce nell’attico di Palazzo San Carlo, appartamento occupato fino alla morte dal comandante della Gendarmeria Camillo Cibin. L’attico è balzato agli onori delle cronache lo scorso aprile, quando era stata rilanciata la notizia dei lavori in corso per la sua ristrutturazione, pagati da Bertone di tasca propria, e che hanno portato al raddoppio della metratura e cioè, secondo quanto ha detto lo stesso cardinale, a circa 350 metri quadri. Un lusso, per alcuni.

Pietro ParolinPIETRO PAROLIN
Normale routine, invece, per la maggior parte delle voci d’Oltretevere che ricordano come difficilmente in Vaticano si trovano appartamenti di basse metrature. Quella di Bertone, insomma, non è un’eccezione né un privilegio. Del resto, alle accuse mossegli, Bertone replicò tempo fa con una lettera inviata ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova, dove fu arcivescovo, sostenendo che l’appartamento è spazioso «come normalmente accade nelle residenze vaticane » e che, dopo di lui, qualcun altro ne avrebbero usufruito.

Il rescritto con il quale il Papa chiede a cardinali e vescovi di lasciare a 75 anni sottende l’idea che ogni incarico è un servizio. Così anche quelle poche righe pubblicate ieri su “Nostre informazioni” — la rubrica dell’Osservatore Romano che parla delle nomine vaticane — dedicate all’uscita di scena del comandante della Guardia Svizzera Pontificia, il colonnello Daniel Rudof Anrig, sottendono questa logica: «Il Santo Padre ha disposto che termini il suo ufficio il 31 gennaio 2015, alla conclusione della proroga concessa dopo la fine del suo mandato».
daniel rudolf anrigDANIEL RUDOLF ANRIG

Riconfermato da Francesco poco dopo l’elezione al soglio di Pietro, Anrig dovrà ora lasciare. Intorno alle dimissioni le ipotesi che circolano sono molteplici. Anche se la più verosimile sembra essere quella di un Papa che desidera una guida della Guardia meno rigida. È noto quanto egli apprezzi il lavoro delle guardie (fra queste, tra l’altro, molte si dedicano nelle ore di riposo a opere di volontariato anche assistendo a Roma i poveri e portando loro del cibo), ma nello stesso tempo ritiene che una gestione meno rigida del corpo sia più giusta e più confacente al suo stile.

Ogni incarico vaticano è per il Papa un servizio. Farsi da parte, dunque, non è abdicare quanto entrare nella scia del pensiero del mistico ispiratore di Ignazio di Loyola (e di Bergoglio), Pierre Favre, che parlava di «continuare ad evangelizzare altrove». Egli era un evangelizzatore ininterrotto, che dove andava metteva radici, ma poi ripartiva lasciando ad altri la possibilità di cogliere i suoi frutti. Morì in viaggio.


Il disegno con il quale lo Spectator ha illustrato le dichiarazioni di Pell



1. DITE A BERGOGLIO CHE CI SONO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO NASCOSTI IN VATICANO! - 2. E’ QUELLO CHE SOSTIENE IL DOMINUS DELLE FINANZE DELLA SANTA SEDE, CARDINALE GEORGE PELL. SI TRATTA DI FONDI NERI, EXTRABILANCIO, CHE RAPPRESENTANO UNA MANNA DAL CIELO PER I CONTI DEL VATICANO, VISTO CHE IL BILANCIO 2014 E’ IN ROSSO DI 24 MILIONI - 3. CENTINAIA DI MILIONI DI EURO ERANO NASCOSTI IN PARTICOLARI CONTI SETTORIALI E NON APPARIVANO NEI FOGLI DI BILANCIO. MA PERCHÉ NON ERANO CONTABILIZZATI? A COSA SERVIVANO TUTTI QUEI SOLDI? ESISTONO ALTRE RISERVE, MAGARI MOLTO PIÙ GRANDI? - 4. IL CARDINALE PELL: “PER SECOLI PERSONAGGI SENZA SCRUPOLI HANNO APPROFITTATO DELLA INGENUITÀ FINANZIARIA E DELLE PROCEDURE SEGRETE DEL VATICANO” -

M. Antonietta Calabrò per il “Corriere della Sera

George PellGEORGE PELL
Il lavoro di riforma della finanze vaticane ha fatto scoprire centinaia di milioni di euro che non comparivano nei bilanci ufficiali della Santa Sede. Lo afferma lo Zar delle finanze vaticane, il cardinale australiano George Pell, sul settimanale Catholic Heraldin un articolo di oggi e anticipato sul sito dello Spectator sottolineando che paradossalmente a motivo di «fondi neri» le casse della Santa Sede sono più in salute di quanto inizialmente apparissero.

«È importante sottolineare che il Vaticano non è in fallimento - scrive Pell -. A parte il fondo pensione, che ha bisogno di essere rafforzato per le richieste su di esso nei prossimi 15 o 20 anni, la Santa Sede sta facendo la sua strada, essendo in possesso un patrimonio e investimenti consistenti».
George PellGEORGE PELL

Il bilancio del 2014: 24 milioni in rosso
Per rendersi conto della portata delle dichiarazioni di Pell , bisogna considerare che il consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2013 , approvato nel luglio 2014 , ha chiuso con un deficit di 24.470.549 dovuto soprattutto alle fluttuazioni negative derivanti dalla valutazione dell’oro per circa 14 milioni di euro. Quindi la scoperta di centinaia di milioni di euro extrabilancio dimostra che singole «parti» del Vaticano sono molto più floride della Santa Sede in quanto tale.

papa bergoglio e una guardia svizzeraPAPA BERGOGLIO E UNA GUARDIA SVIZZERA
Fondi neri e possibili abusi
«In realtà - afferma il Prefetto vaticano per l’Economia -, abbiamo scoperto che la situazione è molto più sana di quanto sembrasse, perché alcune centinaia di milioni di euro erano nascosti in particolari conti settoriali e non apparivano nei fogli di bilancio. È un’altra questione, a cui è impossibile rispondere, quella se il Vaticano dovrebbe avere riserve molto più grandi».

Secondo Pell, finora nelle finanze vaticane «Congregazioni, Consigli e, specialmente, la Segreteria di Stato, hanno goduto e difeso una sana indipendenza. I problemi erano tenuti “in casa” (come si usava nella maggior parte delle istituzioni, laiche e religiose, fino a poco tempo fa). Pochissimi erano tentati di dire al mondo esterno che cosa stava accadendo, tranne quando avevano bisogno di un aiuto supplementare».

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovIL TORRIONE NICCOLÒ V, SEDE DELLO IOR NICCOLOV
Il porporato sostiene che per secoli personaggi senza scrupoli hanno approfittato della ingenuità finanziaria e delle procedure segrete del Vaticano. Le finanze della Santa Sede erano poco regolate e autorizzate a «sbandare, ignorando i principi contabili moderni». Ma ora non è più così: le nuove strutture e organizzazioni stanno portando le finanze vaticane nel 21/mo secolo e rendendo il loro funzionamento trasparente, con piena responsabilità.

Sempre secondo Pell, «chi era nella Curia seguiva modelli a lungo consolidati. Proprio come i re avevano permesso ai loro governanti regionali, principi o governatori di avere quasi mano libera, purché i libri fossero in equilibrio, così hanno fatto i Papi con i cardinali di Curia (come fanno ancora con i vescovi diocesani)». Gli accantonamenti extra-bilancio per importi molto rilevanti come quelli rivelati dal cardinale Pell, naturalmente, costituiscono delle sacche all’oscuro dell’amministrazione centrale che possono dare occasione per possibili abusi.
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Rivelazioni su Vatileaks
Il segretario per l’Economia, spiega anche che i tentativi di riformare la banca vaticana hanno vacillato. E si sofferma sul caso «Vatileaks». «Quando torneremo agli ultimi anni del pontificato di Benedetto XVI, troveremo che problemi erano tornati alla banca vaticana. Il presidente della banca, il dottor Ettore Gotti Tedeschi, è stato licenziato dal consiglio laico e una lotta di potere in Vaticano ha portato alla fuoriuscita regolare di informazioni.

Lo scandalo è esploso quando Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa, ha rilasciato migliaia di pagine di documenti fotocopiati privati del Vaticano alla stampa». «La mia prima reazione - aggiunge - è stata di chiedere come un maggiordomo abbia goduto di un qualsiasi accesso, tanto meno l’accesso regolare per anni, a documenti sensibili. Parte della risposta è che ha condiviso un grande ufficio unico con i due segretari papali. Tutto questo è stato gravemente dannoso per la reputazione della Santa Sede e una croce pesante per Papa Benedetto».
BERTONE-BERGOGLIOBERTONE-BERGOGLIO


2 commenti:

  1. Ragazzi ma non se ne può più, ormai è come un bollettino di guerra, ogni minuto ce n'è una . Don Dolindo Ruotolo ( sacerdote morto in odore di santità nel novembre del 1970 e tanto perseguitato dai suoi confratelli ) diceva : " Ho capito che la Chiesa è retta da Dio da quando ho visto la cattiveria dei preti". E' da meditarci su, non trovate ?- jane

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  2. Povero don Bosco! Vergognati Bertone!

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