GIRAMENTO DI BERGOGLIONI - IL CARDINAL BERTONE LASCIA IL PALAZZO APOSTOLICO E SI TRASFERISCE, ALLA FACCIA DEL PAUPERISMO DEL PAPA, NEL MEGA ATTICO DI 350 METRI QUADRI DI PALAZZO SAN CARLO
Oltretevere, a difesa di Bertone, ricordano come difficilmente in Vaticano si trovano appartamenti di basse metratura - Del resto, alle accuse mossegli, Bertone replicò tempo fa con una lettera inviata ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova sostenendo che l’appartamento è spazioso “come normalmente accade nelle residenze vaticane”…
Paolo Rodari per “la Repubblica”
Compiuti l’altro ieri gli 80 anni, l’ex segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone lascia fisicamente il palazzo apostolico, sede delle principali attività del governo della curia romana. Il suo appartamento, infatti, è stato liberato in favore del suo successore, il cardinale Pietro Parolin, nominato più di un anno fa, che potrà così decidere se occuparlo oppure se rimanere ad abitare nel convitto di Santa Marta, accanto a Francesco.
Dunque, dopo due anni e mezzo dall’elezione di Bergoglio, il numero due del Vaticano nell’èra di Joseph Ratzinger libera le stanze che già anni addietro — era il 2006 — il suo predecessore nella stessa segreteria di stato Angelo Sodano aveva occupato diverso tempo oltre le dimissioni.
Col compimento dei 75 anni, ai sensi di un recente rescritto papale, gli incarichi di vescovi e cardinali decadono e, per questo motivo, non è escluso che anche a Bertone venga chiesto di lasciare l’ultimo “incarico” rimastogli, il ruolo di camerlengo di Santa Romana Chiesa, una posizione importante in caso di sede vacante: spetta al camerlengo presiedere la sede fino all’elezione del nuovo Pontefice.
Bertone si trasferisce nell’attico di Palazzo San Carlo, appartamento occupato fino alla morte dal comandante della Gendarmeria Camillo Cibin. L’attico è balzato agli onori delle cronache lo scorso aprile, quando era stata rilanciata la notizia dei lavori in corso per la sua ristrutturazione, pagati da Bertone di tasca propria, e che hanno portato al raddoppio della metratura e cioè, secondo quanto ha detto lo stesso cardinale, a circa 350 metri quadri. Un lusso, per alcuni.
Normale routine, invece, per la maggior parte delle voci d’Oltretevere che ricordano come difficilmente in Vaticano si trovano appartamenti di basse metrature. Quella di Bertone, insomma, non è un’eccezione né un privilegio. Del resto, alle accuse mossegli, Bertone replicò tempo fa con una lettera inviata ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova, dove fu arcivescovo, sostenendo che l’appartamento è spazioso «come normalmente accade nelle residenze vaticane » e che, dopo di lui, qualcun altro ne avrebbero usufruito.
Il rescritto con il quale il Papa chiede a cardinali e vescovi di lasciare a 75 anni sottende l’idea che ogni incarico è un servizio. Così anche quelle poche righe pubblicate ieri su “Nostre informazioni” — la rubrica dell’Osservatore Romano che parla delle nomine vaticane — dedicate all’uscita di scena del comandante della Guardia Svizzera Pontificia, il colonnello Daniel Rudof Anrig, sottendono questa logica: «Il Santo Padre ha disposto che termini il suo ufficio il 31 gennaio 2015, alla conclusione della proroga concessa dopo la fine del suo mandato».
Riconfermato da Francesco poco dopo l’elezione al soglio di Pietro, Anrig dovrà ora lasciare. Intorno alle dimissioni le ipotesi che circolano sono molteplici. Anche se la più verosimile sembra essere quella di un Papa che desidera una guida della Guardia meno rigida. È noto quanto egli apprezzi il lavoro delle guardie (fra queste, tra l’altro, molte si dedicano nelle ore di riposo a opere di volontariato anche assistendo a Roma i poveri e portando loro del cibo), ma nello stesso tempo ritiene che una gestione meno rigida del corpo sia più giusta e più confacente al suo stile.
Ogni incarico vaticano è per il Papa un servizio. Farsi da parte, dunque, non è abdicare quanto entrare nella scia del pensiero del mistico ispiratore di Ignazio di Loyola (e di Bergoglio), Pierre Favre, che parlava di «continuare ad evangelizzare altrove». Egli era un evangelizzatore ininterrotto, che dove andava metteva radici, ma poi ripartiva lasciando ad altri la possibilità di cogliere i suoi frutti. Morì in viaggio.
Il disegno con il quale lo Spectator ha illustrato le dichiarazioni di Pell |
Ragazzi ma non se ne può più, ormai è come un bollettino di guerra, ogni minuto ce n'è una . Don Dolindo Ruotolo ( sacerdote morto in odore di santità nel novembre del 1970 e tanto perseguitato dai suoi confratelli ) diceva : " Ho capito che la Chiesa è retta da Dio da quando ho visto la cattiveria dei preti". E' da meditarci su, non trovate ?- jane
RispondiEliminaPovero don Bosco! Vergognati Bertone!
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