ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 5 marzo 2015

Micio & micia: miao miao


RISPOSTA A UN ARTICOLO DI MARIA GUARINI: «CONVERTITI E CREDI AL VANGELO»

[…] le disposizioni di S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano Laziale, relativamente alla frequentazione di fedeli alla Fraternità San Pio X, sono pienamente legittime e comprensibili, quindi il suo «Reditus» non è «improprio, infondato e insostenibile», tutt’altro, è doveroso.
[VEDERE QUI L’ARTICOLO DI MARIA GUARINI]
Giovanni Cavalcoli, OP
Ariel S. Levi di Gualdo


Pope Francis receives ashes from Cardinal Tomko during Ash Wednesday Mass at Basilica of Santa Sabina in Rome
il Cardinale Jozef Tomko impone le ceneri sul capo del Sommo Pontefice Francesco.
Cara Signora Maria Guarini,
non possiamo esimerci dal risponderle nel merito sulla sua interpretazione soggettiva circa il perché Monsignor Antonio Livi abbia lasciato il nostro sodalizio. Vorremmo quindi precisare in risposta a quanto da lei scritto nel suo Blog molto noto e seguito [vedere QUI], che la nota di eresia alle critiche fatte dal Vescovo Marcel Lefebvre alle dottrine del Concilio Vaticano II si evince facilmente dalle dichiarazioni fatte dal Beato Pontefice Paolo VI, dal Santo Pontefice Giovanni Paolo II e dal Sommo Pontefice Benedetto XVI, tutte riportate di recente in un articolo firmato da Ariel S. Levi di Gualdo sulla nostra rivista telematica L’Isola di Patmos [vedere QUI].

Motivo questo per il quale, le disposizioni di S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano Laziale, relativamente alla frequentazione di fedeli cattolici alla Fraternità San Pio X, sono pienamente legittime e comprensibili, quindi il suo «Reditus» non è «improprio, infondato e insostenibile», come lei asserisce, tutt’altro, è doveroso.
Quanto all’espressione «riammissione nella Chiesa» usata dal Vescovo di Albano Laziale e riguardo la quale lei questiona in modo improprio sul piano ecclesiale, canonico e pastorale, le facciamo presente ch’essa è giustificata dal fatto ch’è rivolta in modo coerente e pertinente a cattolici che hanno abbandonato la comunione ecclesiale col Romano Pontefice.
Pertanto, il paragone che lei fa con i non-cattolici, dei quali parla la Unitatis redintegratio, non può reggersi affatto in piedi. Si afferma infatti lì, al n. 4 [vedere QUI], che i non-cattolici devono essere «pienamente incorporati nella Chiesa cattolica». Il che è diverso. Esiste infatti una differenza di espressioni motivata dal fatto che, mentre i lefebvriani erano cattolici, che hanno abbandonato la comunione ecclesiale, i non-cattolici dei quali parla questo documento sull’ecumenismo, sono nati non-cattolici, per cui non devono tornare ma entrare nella Chiesa Romana.
Il fatto che alti prelati abbiano di recente avuto contatti con i lefebvriani è motivo di sincero compiacimento per ogni buon cattolico e mostra la premurosa maternità della Chiesa cattolica verso questi figli dispersi che per adesso seguitano a perseverare nell’errore; ma si tratta di contatti che non vanno assolutamente interpretati nel senso che Roma si sia rassegnata ad avallare le eresie della Fraternità di San Pio X.
Con tutto il più sincero bene ci sentiamo infine obbligati a esortarla ad abbandonare la strada che ha intrapreso. Il suo continuo, puntiglioso ed errato questionare sulla legittimità delle dottrine del Concilio Vaticano II e del Magistero della Chiesa degli ultimi cinquant’anni; il suo offrire spazio e cassa di risonanza a centinaia di commenti di “cattolici” intrisi di livore che in forme spesso anche ingiuriose sprezzano l’Autorità della Chiesa ed il Romano Pontefice, reca anzitutto grave danno alla salute della sua anima e, per suo tramite, a numerose altre anime che possono assimilare e perseguire come giusta via simili gravi errori e deviazioni dalla fede cattolica apostolica romana.
In questo momento di grande riflessione e purificazione quaresimale la preghiamo di meditare sulle gravi responsabilità che lei seguita ad assumersi perseverando nell’errore ed inducendo nell’errore anche altre anime. È un forte gravame questo di cui si sta caricando, con seri rischi per la salute della sua anima che un giorno sarà chiamata dinanzi al giudizio di Dio.
Agli inizi di questa Quaresima, imponendo le ceneri sulle teste dei fedeli, noi sacerdoti abbiamo pronunciato su di loro la frase: «Convertiti e credi al Vangelo». Cessi dunque di credere solo alle ragioni di se stessa, cominci a credere veramente al Vangelo ed a servire quanto prima la Santa Chiesa di Dio in verità e giustizia, non prosegua come sta facendo a lottare contro la Chiesa, la sua dottrina ed il suo magistero in nome della sua idea soggettiva di Chiesa. La sua idea soggettiva di Chiesa non è la Chiesa di Cristo, glielo esprimiamo in scienza e coscienza, ma soprattutto glielo esprimiamo in tono di supplica come pastori preposti per sacramento di grazia alla cura del Popolo di Dio, per il bene e per la salvezza della sua anima e delle tante anime che per suo tramite possono cadere nell’abisso dell’errore, perseverando ostinatamente nel quale si potrebbe correre il serio rischio di consegnarsi liberamente al fuoco della Geènna.
Ubi Petrus, ibi Ecclesia.
Giovanni Cavalcoli, OP – Ariel S. Levi di Gualdo

dall’Isola di Patmos, 4 marzo 2015
http://isoladipatmos.com/risposta-a-un-articolo-di-maria-guarini-convertiti-e-credi-al-vangelo/

3 commenti:

  1. Ma sti signori credono davvero che la gente sia deficiente??? Credono davvero che si possa far finta che, a seguito del CVII, non sia successo nulla e tutto vada bene madama la marchesa? Ma codesti autoproclamatisi pastori d'anime quando le anime le hanno fino ad ora disorientate ed avvelenate, come si permettono di condannare all'Inferno chiunque non si allinei alle loro stravaganze. Davvero pensano che io debba piegare la mia volontà ed obbedire ad una Chiesa disastrata che ha rinunciato ad essere Maestra. E poi a chi dovrei obbedire se proprio colui cui dovrei questa obbedienza va ciarlando che ognuno ha il dovere deve perseguire il bene così come lo concepisce. Siamo a livelli di schizofrenia veramente critici. Scusi signor Gattaro & co...ma chi è lei per giudicare????

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  2. Bravi Signori padroni della gattamiagola ipazia, ancora una volta vi siete distinti per la vostra misericordina nei confronti della tradizione. Strano però che mai qualche buona critica si elevi dal vostro pulpito nei confronti, per esempio , del buon Bianchi, oppure del buon Ciotti , o di colui che va per le strade della nostra povera patria a chiudere conventi, oppure nei confronti di qualche vostro confratello che ha scambiato la chiesa per una sala da ballo, oppure per una sala da te o per un dormitorio pubblico. Forse se tentaste di convertire qualche mussulmano oppure qualche bravo ateo, tipo Scalfari, Pannella, Bonino , etc.etc. ( la lista è lunga ) sareste un po' più credibili. E forse " convertitevi e credete al Vangelo " dovreste dirlo a voi stessi, che in quanto a " umiltà " ........ .ricordati uomo che eri polvere e polvere ritornerai . jane

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  3. Si sa che le zitelle incattiviscono, quando non trovano gli sperati consensi e nessuno offre loro nemmeno un caffè.
    Sono alla disperata ricerca di audience per la loro pastorale virtuale, a colpi di "click" visto che quella dei comuni presbiteri che faticano nelle parrocchie non la praticano.
    Cercano di accreditarsi come puristi integerrimi (più puri degli altri) ai quali non resta che attaccasi alla "lettera" e quando si accorgono di non essere seguiti sbraitano o miagolano, scagliando invettive a chi esprime pareri diversi dai loro.
    Niente di peggio per questi farisei contemporanei che non sono carne né pesce, né freddi né caldi, in attesa di essere vomitati, di vomitare a loro volta giaculatorie che applicano agli altri, guardandosi bene dall'applicarle a loro stessi ignorando forse che in Purgatorio, saranno costretti a riascoltare le loro prediche e rileggere tutte le loro parole. Pena terribile, come quella riservata ai ricchi epuloni.

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