ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 15 giugno 2015

Il prezzo da pagare per testimoniare la Verità di Cristo

INTERVISTA di Danilo Quinto - Agenzia SIR, la fine di una collaborazione sotto pseudonimo - Il prezzo da pagare per testimoniare la Verità di Cristo 




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- A cura di don Etienne - 10 06 2015.
Agenzia SIR: Service Informazione Religiosa - Roma (Italia) [qui]
- See more at: http://radio-vobiscum.tumblr.com/#sthash.5wC06clP.dpuf



https://hearthis.at/radiovobiscum/intervista-danilo-quinto-italia-agenzia-sir-la-fine-di-una-collaborazione-a-cura-di-don-etienne-radio-vobiscum-10-06-2015/

La campagna #IoStoConDanilo continua a crescere [aggiornato al 13 giugno]

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La notizia della “espulsione” di Danilo dal SIR l’avevamo data qui: Danilo Quinto licenziato per le sue opinioni e per il libro pubblicato con noi.
L’appello con cui è stata lanciata la campagna l’abbiamo pubblicato qui: #IoStoConDanilo [Come aiutare D. Quinto, licenziato per le sue opinioni]
La scheda del libro incriminato è qui: Ancilla Hominis – Edizioni Radio Spada
In pochi giorni, oltre all’interesse di diversi siti stranieri, molte realtà italiane hanno aderito a vario titolo, segnalando la campagna e/o proponendo al loro pubblico lo svolgimento dei fatti.


Dopo gli amici di Chiesa e post-concilio, Non Possumus, Radio Vobiscum, Fraternità Sacerdotale San Pio X – Distretto d’Italia, Corrispondenza Romana, AgereContra.it, Christus Rex,  BastaBugie, anche Notizie Provita ha rilanciato l’iniziativa.

Riflessioni di Danilo Quinto sul 20 giugno

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Nota di RS: ben venga ogni manifestazione contro la follia del gender e a favore dell’unica vera famiglia, il presente articolo ha la sola pretesa di opporsi al cattolicesimo di compromesso (politico e non).
di Danilo Quinto
Da sempre, il potere massonico internazionale, ha inteso utilizzare i cosiddetti diritti civili come primo strumento di un nuovo ordine mondiale, che ha finalità di carattere solo economico a vantaggio di elites. Questa è stata la logica con la quale si è mosso l’intero sistema delle Nazioni Unite, finanziato in maniera massiccia da decenni per sviluppare politiche antinataliste, favorevoli all’aborto, ai sistemi contraccettivi ed alla sterilizzazione di almeno 150 milioni di donne nel mondo.
Oggi, la teoria del gender, è il grimaldello attraverso il quale si vuole definitivamente distruggere la legge divina, per portare a definitivo compimento quel disegno.
I referenti parlamentari del mondo cattolico – disseminati nei vari partiti e partitini, come ha indicato si dovesse fare il cardinale Camillo Ruini a metà dello scorso decennio – che conoscono molto bene questo “piano”, sono pronti, come hanno fatto i loro “antenati” democristiani con la legge 194, ad adoperarsi per ottenere un compromesso sul “disegno di legge Cirinnà”, che prevede le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Sarà solo la prima di una serie di leggi che nei prossimi mesi saranno approvate (la legge sull’eutanasia, innanzitutto), perché a Matteo Renzi “conviene” dedicarsi a questi temi, dopo aver fallito sul piano delle riforme, per conservare il consenso e quindi il potere.
Per questa ragione è stata convocata la Marcia del 20 giugno che si svolgerà a Roma, ad una settimana dal Gay Pryde, rispetto al quale nessuno dei convocatori della Marcia né dei referenti parlamentari ha inteso dire una sola parola. Grazie all’apporto decisivo del Cammino Neocatucumenale – definito da Bergoglio “un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi”, nonostante le tante, documentate critiche che sono state rivolte negli ultimi decenni nei confronti del fondatore, il pittore spagnolo Kiko Argüello e le pratiche “disinvolte” di queste comunità – si prevede che in Piazza San Giovanni sabato prossimo vi saranno almeno 300mila persone. Per festeggiare quanto dichiarato in conferenza stampa da Massimo Gandolfini, Presidente di Scienza & Vita – l’associazione ispirata da Ruini in vista del referendum sulla “legge 40” – portavoce del comitato che ha dato origine alla kermesse ed anch’egli affiliato al Movimento di Argüello: «Il tema del ddl ci preoccupa ma non è il tema della manifestazione ed anche il tema degli omosessuali non ha niente a che fare con il nostro Comitato. La nostra manifestazione è di tipo propositivo, dice la bellezza della famiglia, non è contro nessuno, quindi non è contro gli omosessuali». E’ la stessa logica dell’attuale Pontefice, che rispetto ai protestanti, ai musulmani, agli ebrei, agli ortodossi, auspica la “logica del poliedro” e dell’unità nella pace. Le Sacre Scritture e la dottrina, invece, non usano mezzi termini né nei confronti degli omosessuali né nei confronti delle religioni diverse dall’unica – quella del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo – che porta alla salvezza.
Che cosa si festeggia, quindi, il 20 giugno? Accordi già presi, in base alla logica del “male minore”, sul “ddl Cirinnà”. Una presa in giro? Anche, ma soprattuttola presa d’atto che al cosiddetto mondo cattolico non importano più nulla i principi della legge divina. Nel senso, che non li afferma e si preoccupa solo di dire che le manifestazioni che organizza sono “aconfessionali”.
Come se ci si dovesse vergognare di essere testimoni del Vangelo e di Gesù. Del resto, perché legislatori laici e loro corifei dovrebbero difendere questi principi se le loro stesse guide se ne disinteressano?
http://radiospada.org/2015/06/riflessioni-di-danilo-quinto-sul-20-giugno/

Il tempo della carità cristiana: perché aderisco alla campagna #IOSTOCONDANILO

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di Massimo Viglione
Danilo Quinto è noto negli ambienti cattolici legati alla tradizione e all’impegno per la difesa dell’ordine naturale, della vita e della famiglia sia per la sua attività di scrittore, editorialista, intellettuale, sia anche per la sua sincera conversione (avvenuta più di dieci anni or sono) dopo una vita spesa al servizio del male, ovvero come militante e tesoriere del Partito Radicale di Pannella e Bonino.
Proprio la sua conversione alla vera fede lo ha portato – come era inevitabile – al completo distacco da quella vita e da quel mondo, distacco doloroso dal punto di vista economico, sia perché ha dovuto rinunciare ai benefici stipendiali e ad aspettative di carriera, sia perché vittima di processi legali con Pannella da cui è uscito ovviamente con le ossa rotte. Ma un distacco altresì ricchissimo di esperienza interiore di fede e speranza.
Quinto, che ha moglie e figlio, ha vissuto in questi anni collaborando a riviste, fra le quali l’agenzia cattolica SIR. Non aveva un contratto, ma veniva pagato regolarmente ad articolo riuscendo così a far entrare quel tanto al mese necessario alla mera sopravvivenza, come lui stesso ci spiega nell’articolo, che invitiamo a leggere, “Nel rispetto assoluto della tua libertà”, che troverete nel sito radiospada.org.
Ma Quinto ora è stato licenziato in tronco dalla medesima agenzia, con l’accusa di aver offeso l’attuale pontefice nel suo libro Ancilla hominis e in altri articoli. A nulla è valso a Quinto il ribadire al direttore dell’agenzia che 1) lui collaborava con pseudonimo, come impostogli da loro stessi e quindi l’agenzia non correva rischio alcuno; 2) che mai ha offeso Bergoglio; l’esito non è mutato: fine del rapporto lavorativo e “buona fortuna” (come si legge nel racconto di Quinto stesso nel su citato articolo).
Ora Danilo Quinto è di fatto senza entrate fisse, con un affitto da pagare e una famiglia da mantenere. Tutto questo impone alcune brevi ma inevitabili riflessioni, sia a carattere generale che specifico. Partiamo dalle prime per arrivare alle seconde.
  • Ancora una volta la misericordina si mostra una pasticca velenosa per qualcuno e ancora una volta per chi è cattolico fedele alla Tradizione e al Magistero Universale della Chiesa nella sua totalità. Misericordia con tutti a partire dai nemici della fede cattolica, ma poi questa misericordia va a diminuire man mano che si passa al mondo cattolico, fino a scomparire del tutto quando all’interno di questo ci si avvia per i lidi della fedeltà a duemila anni di teologia, morale e dottrina, dove a volte anzi diventa veleno. Si può dire che sia inversamente proporzionale alla serietà della fede personale: meno cattolico sei, anzi, più nemico della fede sei, più sarai riversato di misericordina. Peccato però che in questo modo non solo tale pratica si dimostra effimera e parziale (e quindi in quanto tale non coerente con quello che dichiara di voler essere), ma anche contraria al Vangelo, visto che troviamo testualmente scritto dall’Apostolo: «Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede» (Gal. 6,10).
  • Dopo questo inciso, veniamo al nostro mondo, cui questo articolo è rivolto. Sappiamo tutti molto bene quante divisioni, lacerazioni, guerre sotterranee e non, caratterizzano appunto il mondo cattolico della Tradizione e in generale della difesa del diritto naturale, sia a livello ideologico, sia a livello associativo, sia programmatico, sia perfino (e forse soprattutto) personale, individuale. Ma occorre dire – e chi scrive lo dice anzitutto a se stesso – che tutto questo, se in parte è forse anche inevitabile che accada (specie a livello ideologico, l’unico serio e valido in sé), in gran parte è invece conseguenza della generale mancanza di carità che ci coinvolge tutti. Mancanza di carità sia verso Dio stesso, visto che anteponiamo le nostre ubbie alla difesa spassionata della Verità e dei nostri fratelli in pericolo, sia verso la Chiesa per le stesse ragioni, sia verso il nostro prossimo (accuse, maldicenze, esclusioni aprioristiche, minacce di querele o querele reali, dispettucci di varia natura e ripicche, ecc. ecc.). Di tutto questo dovremo rispondere a Dio, tutti, e ciascuno di noi individualmente. E se questa verità vale sempre in tutti i tempi, ebbene, oggi, in questa società del tutto satanicamente pervertita e nemica irriducibile di Dio e dell’uomo, vale infinitamente di più, e, senza che ci nascondiamo dietro a un dito, ne siamo tutti interiormente consapevoli. È tempo quindi di riparare a tutti gli errori di questi anni e fare ogni sforzo per aprirci a una carità piena, sia verso la buona battaglia in sé, sia verso i singoli fratelli che lottano per il bene.
  • E qui veniamo infine a un’occasione concreta per iniziare a esercitare questa carità. Danilo Quinto, come ognuno di noi, ha i suoi difetti e spero non me ne vorrà se dico che il suo passato – dal quale ha abiurato in piena coerenza come la sua vita degli ultimi dieci anni dimostra ineccepibilmente – ancora gli opprime un po’ l’anima (del resto, a chi di noi gli errori e le colpe del passato non pesano nell’anima?), specie nei rapporti umani; ma è un nostro fratello nella lotta contro la Rivoluzione satanica e sovversiva, gnostica e antiumana, e lo dimostra quotidianamente da anni. Si possono non condividere alcuni suoi atteggiamenti, qualche scelta, un certo temperamento caratteriale (e non è certo il solo ad avere questi limiti), ma è fuor di discussione che oggi è un combattente sincero in difficoltà serissima, e lo è proprio a causa della sua pubblica difesa degli ideali che tutti ci accomunano, lo è per il suo coraggio di difendere la Verità. Non è neanche il solo ad essere in difficoltà: ma in questo momento lui lo è più di chiunque altro. È un nostro fratello che chiede aiuto ai suoi fratelli di battaglia, i quali dovrebbero essere consapevoli che stiamo andando a vivere giorni tali nei quali nessuno di noi è al di sopra dei pericoli che ci sovrastano. Ecco quindi un’occasione per sforzarsi sia di aiutare una famiglia in estrema difficoltà economica, sia di sostenere un nostro combattente, sia di sconfiggere noi stessi dal nostro stesso io.
Se nessuno è tenuto a condividere al 100% ogni frase, tono o scelta di Danilo Quinto nella sua battaglia (e questo vale ovviamente per ciascuno di noi nessuno escluso), d’altro canto nessuno può dire che fino a oggi egli abbia mai fatto sciocchezze imperdonabili o detto eresie. E se anche vi sono stati degli screzi (è accaduto anche con chi scrive), di fronte al bisogno certo e immediato abbiamo tutti il dovere di soprassedere e guardare a quanto dettoci da N.S.G.C. Pertanto, anche per chi non condividesse appieno tutto quanto egli dica o faccia, l’invito rimane assolutamente valido: è il tempo di aiutare un nostro fratello – nella fede e nella battaglia – in grave difficoltà, di aiutare lui e la sua famiglia, il suo bambino. Di aiutarlo ovviamente anzitutto con la preghiera, quindi con il sostegno economico immediato, infine umanamente (questo aspetto troppo spesso lo dimentichiamo).
Per il primo e terzo aspetto, ognuno ci pensi da sé. Per il secondo, forniamo le coordinate bancarie per divenire immediatamente attivi nella carità. Grazie.
Chi volesse aiutare Danilo Quinto e la sua famiglia in questo momento di difficoltà, può farlo aderendo all’iniziativa promossa da Radiospada:
#IoStoConDanilo
Banca UNICREDIT
Intestatario: PASQUALE QUINTO (è il nome sui documenti)
Codice IBAN: IT 66 Y 02008 04020 000101365598.
Causale: Donazione – Campagna #IOSTOCONDANILO

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