SCOMPARSO NEL NULLA
Su Canale 5 l'appello di Brosio per il prete pescarese sparito a Medjugorje
Il giornalista, spesso nel paese delle presunte apparizioni mariane, racconta in tv la storia del missionario di Civitella Casanovadi Vito De Luca
PESCARA. E’ arrivata su Canale 5, oggi pomeriggio, la scomparsa di padreLuciano Ciciarelli, il missionario di 79 anni, appartenente all’ordine dei Monfortiani, e originario di Civitella Casanova, avvenuta a Medjugorje lo scorso 2 agosto. Se n’è occupato il giornalista televisivo Paolo Brosio, il quale ha rilanciato le inchieste del Centro, nel programma televisivo Pomeriggio Cinque, condotto da Barbara D’Urso.
Durante il collegamento televisivo dagli studi di Canale 5, Brosio ha tracciata una mappa, nella quale, ipoteticamente, il sacerdote potrebbe essersi perduto. Si tratta della zona che va dalla chiesa di san Giacomo e dalla Croce blu, fino alla collina della Apparizioni, a Medjugorje. Secondo Brosio, padre Luciano, partendo dai pressi della chiesa di san Giacomo, potrebbe aver “tagliato” la strada che conduce alla collina delle Apparizioni e pertanto potrebbe essersi perso in un’area dove i sentieri non esistono più.
Brosio, nel collegamento - nel quale non ha escluso l’ipotesi di una violenza nei confronti del prelato, visto che era intenzione di padre Luciano di comprare per conto del suo Ordine di appartenenza un terreno sul quale realizzare un’opera di carità (e che dunque potrebbe essere possibile che nel giorno della scomparsa il missionario avesse con sé del denaro per la compravendita) – ha poi anche riferito di aver ricevuta una testimonianza,
nella quale una ragazza siciliana avrebbe incontrato, qualche giorno prima della scomparsa, padre Luciano appisolato su una panchina dell’aeroporto. “Sembrava stanco”, avrebbe riferito la ragazza, la quale poi avrebbe accompagnato in taxi il sacerdote all’hotel Begusic di Medjugorje.
Luciano, che dal 2 agosto non è stato più trovato mentre si trovava a Medjugorje.
L’intervista a Paolo Brosio sul quotidiano “Il Centro”.
L’intervista a Paolo Brosio sul quotidiano “Il Centro”.
Il missionario sparito
Il
giornalista e scrittore esperto di Medjugorje: questa scomparsa è clamorosa
È scomparso il 2 agosto scorso È il 2 agosto scorso, quando
padre Luciano Ciciarelli scompare dalla pensione dove alloggia a Medjugorje:
prima di allontanarsi, invia una mail dalla sua camera. L’ultimo a vederlo è un
pellegrino peruviano. Il telefonino squilla a vuoto fino al 6 agosto quando,
dalla pensione, viene segnalata alla polizia la scomparsa del sacerdote. Il
giorno successivo si attiva una sorta di passaparola tra i fedeli, senza alcun
esito. L’8 agosto, viene presentata la denuncia formale di scomparsa del
sacerdote 79enne e prendono il via le ricerche nelle zone dove padre Luciano
potrebbe essere sparito. Finora, senza esito.
È a Medjugorje dal 2009, con la sua associazione Olimpiadi
del cuore di Maria, ovvero dall’anno della sua «conversione», come testualmente
la definisce («prima i miei “pellegrinaggi” erano in posti come il
Billionaire», ricorda con una battuta). E ora in corso ha due opere di carità,
a Medjugorje. Una prevede la costruzione di case e di strutture per orfani e
anziani, mentre l’altra è la realizzazione di un Pronto soccorso. Il primo
nella zona. Insomma,Paolo Brosio, il noto giornalista e scrittore (l’ultima
opera è I misteri di Maria, per i tipi della Piemme), che negli anni di Mani
pulite era l’inviato fisso per i tg di Mediaset sui marciapiedi di fronte al
palazzo di giustizia di Milano, la zona la conosce bene e ha le idee ben
precise sulla vicenda che riguarda la scomparsa di padre Luciano Ciciarelli, 79
anni, avvenuta il 2 agosto scorso tra le montagne di Medjugorje. Brosio, lei il
caso lo sta seguendo? Lo sto seguendo, anche perché padre Luciano è molto noto
e so anche che sul posto se ne parla molto. Secondo lei ci sono delle ipotesi
più accreditate di altre? Intanto trovo che questo sia un fatto scandaloso. So
che tempo addietro si sono verificati casi simili. Comunque questo rimane un
caso clamoroso, che merita la più alta risonanza mediatica. Ora anch’io,
attraverso le mie trasmissioni televisive, e attraverso i miei contatti sui
social network e sul web, rilancerò il caso a livello nazionale. Tuttavia so
che sul posto le forze dell’ordine si stanno impegnando molto nelle ricerche.
Mi dicono anche che sono 160 i volontari impegnati. Ecco, lei conosce molto
bene la zona, anche dal punto di vista orografico. Qual è la sorte di padre
Luciano, secondo lei? Mi viene da pensare ad un improvviso malore. E lì,
purtroppo, è noto, ci sono le foibe, quei crepacci profondi tristemente famosi.
Potrebbe essere caduto lì o potrebbe essere accaduto di altro. Per esempio?
Conoscendo appunto la zona, so che andando verso la Croce, vicino al sentiero
che si percorre per arrivarvi, c’è una folta macchia, dove la vegetazione
arriva a due metri mezzo, e dunque tale da poter “nascondere” persone di
altezza media. Non escluderei che il sacerdote, percorrendo il sentiero, ad un
certo punto, scegliendo un luogo più isolato per poter pregare, si sia diretto
verso la macchia e abbia poi però perso l’orientamento. È questa l’ipotesi più
probabile? Mah, io so che questo è accaduto a diversi pellegrini. Su questo,
sul posto, mi è giunta voce che sia accaduto a dei canadesi. Certo, lei è uno
che ha sotto controllo la situazione ambientale da quelle parti. Esclude
episodi di violenza nei confronti di padre Luciano? Quello che posso dire è che
nella zona ci sono molti furti e borseggi. E dunque nulla in questo senso si
può escludere del tutto. Ma comunque questa ipotesi non mi sembra molto
probabile. Qualcuno ha collegata la possibile acquisizione di un terreno molto
vicino alla collina delle Apparizioni, di cui padre Luciano stava seguendo le
pratiche di donazione in favore della Consacratio Mundi, alla scomparsa del
prelato. Dunque, potrebbe aver dato fastidio a qualcuno interessato
all’acquisto. Anche quest’ipotesi, di cui mi sta informando lei, non la
prenderei in considerazione. La zona è tranquilla e non ho sentori di
speculazioni immobiliari o altro. E poi questa ipotesi non la trovo fondata
anche da un altro punto di vista. Quale? Che senso potrebbe avere un sequestro
o addirittura un omicidio di padre Luciano per impedire l’acquisizione? Se
l’acquisizione fosse nelle intenzioni della Congregazione, andrebbe avanti lo
stesso, immagino. Con o senza il sacerdote. Un’ipotesi di questo genere
potrebbe reggere solo se - ma, appunto, è solo un’ipotesi - padre Luciano
stesse portando dei soldi al venditore del terreno per l’acquisto e che
qualcuno lo sapesse. Ma trovo improbabile che padre Luciano stesse portando
questi soldi con sé. Quindi? Cosa rimane? Uno sgarbo a qualcuno? Qualche
gelosia suscitata? Anche queste le ritengo improbabili. Lei, Brosio, proprio
domenica scorsa è stato in Abruzzo, la regione di provenienza di padre Luciano.
Ha fatto bene a ricordarmelo. Sono stato a Campli e a Sant’Onofrio, con
centinaia di persone. E vorrei cogliere l’occasione per ringraziare i parroci e
i sindaci che hanno organizzato le iniziative
di Vito de Luca
Intervista_Brosio_il_Centro_3_9_2015
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