Francesco: elezione preparata da anni
L’elezione di Jorge Bergoglio è stato il frutto delle riunioni segrete che cardinali e vescovi, organizzati da Carlo Maria Martini, hanno tenuto per anni a San Gallo, in Svizzera. E’ quanto sostengono Jürgen Mettepenningen et Karim Schelkens, autori di una biografia appena pubblicata del cardinale belga Godfried Danneels. Che chiama il gruppo di cardinali e vescovi un "Mafiaclub".
L’elezione di Jorge Bergoglio è stato il frutto delle riunioni segrete che cardinali e vescovi, organizzati da Carlo Maria Martini, hanno tenuto per anni a San Gallo, in Svizzera. E’ quanto sostengono Jürgen Mettepenningen et Karim Schelkens, autori di una biografia appena pubblicata del cardinale belga Godfried Danneels. Che chiama il gruppo di cardinali e vescovi un "Mafiaclub".
Danneels secondo gli autori, avrebbe lavorato per anni a preparare l’elezione di papa Francesco, avvenuta nel 2013. Egli stesso d’altronde, in un video registrato durante la presentazione del libro a Bruxelles ammette di aver fatto parte di un club segreto di cardinali che si opponevano Joseph Ratzinger. Ridendo, lo definisce “un club mafia e portava il nome di San Gallo”.
Il gruppo voleva una drastica riforma della Chiesa, molto più moderna e attuale, con Jorge Bergoglio Papa Francesco alla testa. Come poi è accaduto. Oltre a Danneels e Martini, del gruppo secondo il libro facevano parte il vescovo olandese Adriaan Van Luyn, i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, il cardinale italiano Achille Silvestrini e quello britannico Basil Hume, oltre ad altri.
Scrive il giornale belga “Le Vif”: “Il 13 marzo 2013 una vecchia conoscenza era al fianco del nuovo papa Francesco: Godfried Danneels. Ufficialmente, era là in quanto decano dei cardinali-preti, ma in realà ha operato per degli anni come creatore di re discreto”.
Danneels è stato invitato di nuovo da papa Francesco al Sinodo sulla Famiglia che si svolgerà in ottobre a Roma. La sua figura è stata però molto criticata. Ha cercato di dissuadere una vittima di abusi sessuali dal denunciare l’autore, un vescovo (zio della vittima), e per questo motivo all’epoca del Conclave 2013 in Belgio c’era chi chiedeva che non fosse ammesso a eleggere il nuovo Papa.
Inoltre le sue posizioni sul matrimonio omosessuale e sull’aborto (secondo la rivelazione di due parlamentari avrebbescritto al re del Belgio esortandolo a firmare la legge che lo consentiva) non sembrano in sintonia con il Magistero della Chiesa. E anche con quello che papa Francesco afferma.
24/09/2015
http://www.lastampa.it/2015/09/24/blogs/san-pietro-e-dintorni/francesco-elezione-preparata-da-anni-PAu2giegWwslaElPmNfC1L/pagina.html
A pochi giorni dal nuovo sinodo sulla famiglia, abbondano scandali e rivelazioni.
Esce infatti in questi giorni il libro di Pentin, di cui ci parla Lafedequotidiana.it:
Edward Pentin, noto vaticanista che per anni ha svolto la sua attività come corrispondente estero a Roma, ha recentemente annunciato un libro dal titolo molto evocativo “The Rigging of a Vatican Synod? An Investigation into Alleged Manipulation at the Extraordinary Synod on the Family” (“Manipolazioni di un Sinodo in Vaticano? Un’inchiesta sulle presunte trame al Sinodo Straordinario sulla Famiglia”).
Durante la sessione 2014 del Sinodo fu proprio Pentin a rendere note alcune dichiarazioni del cardinale Kasper, molto critiche nei confronti della Chiesa africana che, secondo l’alto prelato, non avrebbe dovuto “interferire” nelle decisioni di altre chiese locali (riferendosi in particolar modo a quella tedesca). Pentin ha successivamente svolto altre interessanti attività di inchiesta relative al Sinodo.
Il libro ha l’appoggio ufficiale del cardinale Napier,
arcivescovo di Durban, uno dei quindici padri sinodali permanenti che supervisionano i lavori e uno dei relatori della relazione finale della sessione 2014.
Il cardinale è anche tra i testimoni del libro di Pentin che, oltre a ricordare alcuni fatti già emersi all’onore di cronaca (come le dispute sulla correttezza della relazione intermedia, definita da alcuni padri sinodali come “una minaccia all’intero insegnamento cattolico sul matrimonio, la famiglia e la sessualità”), riferisce nuovi particolari inquietanti. Non solo Pentin individua esplicitamente in monsignor Baldisseri (nella foto), Segretario Generale del Sinodo nominato direttamente da Papa Francesco, quel cardinale che avrebbe operato nell’ombra per manipolare i padri sinodali, come già segnalato lo scorso settembre – senza farne il nome – da una testimonianza raccolta dal vaticanista Marco Tosatti.
Napier sostiene che gli è stato riferito che vi furono manipolazioni già molto prima dell’inizio dei lavori perché “[certuni] volevano garantirsi un risultato”…
(http://www.lafedequotidiana.it/il-sinodo-sulla-famiglia-2014-e-stato-manipolato-la-tesi-in-un-libro-di-edward-pentin/)
La notizia non è affatto nuova.
Per questo pubblichiamo un breve riassunto dei fatti poco chiari, che circolò all’indomani del Sinodo stesso:
il sinodo manipolato
24 settembre 2015
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/09/sinodo-2014-fu-vera-manipolazione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sinodo-2014-fu-vera-manipolazione
Sinodo 2014: fu vera manipolazione?
A pochi giorni dal nuovo sinodo sulla famiglia, abbondano scandali e rivelazioni.
Esce infatti in questi giorni il libro di Pentin, di cui ci parla Lafedequotidiana.it:
Edward Pentin, noto vaticanista che per anni ha svolto la sua attività come corrispondente estero a Roma, ha recentemente annunciato un libro dal titolo molto evocativo “The Rigging of a Vatican Synod? An Investigation into Alleged Manipulation at the Extraordinary Synod on the Family” (“Manipolazioni di un Sinodo in Vaticano? Un’inchiesta sulle presunte trame al Sinodo Straordinario sulla Famiglia”).
Durante la sessione 2014 del Sinodo fu proprio Pentin a rendere note alcune dichiarazioni del cardinale Kasper, molto critiche nei confronti della Chiesa africana che, secondo l’alto prelato, non avrebbe dovuto “interferire” nelle decisioni di altre chiese locali (riferendosi in particolar modo a quella tedesca). Pentin ha successivamente svolto altre interessanti attività di inchiesta relative al Sinodo.
Il libro ha l’appoggio ufficiale del cardinale Napier,
arcivescovo di Durban, uno dei quindici padri sinodali permanenti che supervisionano i lavori e uno dei relatori della relazione finale della sessione 2014.
Il cardinale è anche tra i testimoni del libro di Pentin che, oltre a ricordare alcuni fatti già emersi all’onore di cronaca (come le dispute sulla correttezza della relazione intermedia, definita da alcuni padri sinodali come “una minaccia all’intero insegnamento cattolico sul matrimonio, la famiglia e la sessualità”), riferisce nuovi particolari inquietanti. Non solo Pentin individua esplicitamente in monsignor Baldisseri (nella foto), Segretario Generale del Sinodo nominato direttamente da Papa Francesco, quel cardinale che avrebbe operato nell’ombra per manipolare i padri sinodali, come già segnalato lo scorso settembre – senza farne il nome – da una testimonianza raccolta dal vaticanista Marco Tosatti.
Napier sostiene che gli è stato riferito che vi furono manipolazioni già molto prima dell’inizio dei lavori perché “[certuni] volevano garantirsi un risultato”…
(http://www.lafedequotidiana.it/il-sinodo-sulla-famiglia-2014-e-stato-manipolato-la-tesi-in-un-libro-di-edward-pentin/)
La notizia non è affatto nuova.
Per questo pubblichiamo un breve riassunto dei fatti poco chiari, che circolò all’indomani del Sinodo stesso:
il sinodo manipolato
24 settembre 2015
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/09/sinodo-2014-fu-vera-manipolazione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sinodo-2014-fu-vera-manipolazione
Mario Giordano, Il Papa non è comunista: "Solo sinistrino"
"Scusi Papa, lei è comunista?", "No, se volete posso recitare il Credo". Dite la verità: se questo dialogo non l' aveste ascoltato con le vostre orecchie non ci avreste creduto. Invece è successo davvero. È andata proprio così. E per fortuna i giornalisti a bordo dell' aereo papale non hanno invitato Francesco a procedere con la recita della preghiera.
Altrimenti avremmo potuto avere qualche altra sorpresa: «Credo in Guevara onnipotente, creatore del cielo e della revolucion…». Esagerato? Ma no: in fondo i giornali, nel riferire dell' incontro fra il Pontefice e Fidel Castro, avevano parlato di «abbraccio delle due rivoluzioni», avevano detto che «una rivoluzione lascia il posto ad un' altra» come in un ideale «passaggio di consegne». E avevano definito il Papa argentino come un «Che disarmato». Quasi che il cristianesimo potesse ormai considerarsi un' appendice del castrismo. E come se l' unica differenza fra Francesco e Guevara fosse nell' assenza del mitra dalle sue mani.
Dunque non osiamo immaginare i prossimi viaggi aerei. E i prossimi colloqui con i giornalisti. Scusi Papa, lei è comunista? No, non ho mica ordinato di sostituire Amen con Hasta la victoria siempre. E non ho nemmeno adottato come catechismo il libretto rosso di Mao. Se volete posse recitare anche l' Ave Maria, conosco il Gloria al Padre un po' meglio del Gloria a Marx, non sarei nemmeno d' accordo con la canonizzazione di Togliatti e la sostituzione della via Crucis con la Lunga Marcia. E allora che volete? È tutto frutto di una cattiva interpretazione. L' altro giorno, per dire, quanto ho celebrato messa lì, fra il crocifisso e Che Guevara, non ho mica fatto confusione fra i due. E anche con Fidel Castro è stato un bel colloquio, abbiamo parlato dei gesuiti e dell' ecologia. Lui si è pentito? No, però neanch' io sono diventato Lider Maximo. Quindi se non altro siamo pari.
Scusi Papa, lei è comunista? Ma no, insomma: basta con queste insinuazioni. E poi il comunismo che cos' è? L' avete visto? Fidel Castro aveva la tuta sponsorizzata dall' Adidas. Ecco, forse si è convertito: al capitalismo. Per non essere da meno io mi sono fatto sponsorizzare dalla Fiat. Poi dite che Castro non ha nulla da insegnare… Avete visto quant' era bella la Fiat 500 L con cui sono andato in giro negli Stati Uniti? Me l' ha mandata Marchionne. Non è bellissimo andare in 500 L? Faccio finta di essere umile e insieme faccio un spot alla grande industria. Così lo capiscono tutti che non sono comunista.
Che poi, scusate, questa storia del comunismo è francamente esagerata. Al massimo ho dato un' impressione «un po' sinistrina» (testuale, lo giuro, sull' aereo ha detto proprio così: «un po' sinistrina»). Ma è solo un' impressione sbagliata, per dimostrarvelo se volete vi recito il Credo: credo in Obama onnipotente, creatore del cielo e dei radical chic.
Qui negli Stati Uniti in effetti mi hanno accolto come una rockstar: bandierine. T-shirt, borse e zainetti con il mio logo, lo slogan «Love in our mission tour 2015». C' era anche l' hastag: #PopeinDc. Non è meraviglioso? Se volete vi recito il Credo: credo in Twitter onnipotente, figlio unigenito dell' account… Scusi Papa, lei è comunista? No, ve l' ho già detto: al massimo «sinistrino». Fra l' altro negli Stati Uniti, lo sapete, sono degli esperti nei software per limitare le emissioni: hanno bloccato le Volkswagen, avrebbero bloccato anche il mio castrismo. Così, nel discorso alla Casa Bianca, mi sono limitato a citare Martin Luther King, che è ecocompatibile e fa molto chic, soprattutto con Obama e Michelle lì davanti, e poi non impegna. È stata un bella idea, no? Martin Luther King si porta con tutto, non è come Che Guevara che è ingombrante, così ingombrante da dominare piazza della Rivolucion mentre dicevo Messa.
E poi, già che c' ero, sempre per essere radical chic, alla Casa Bianca sono tornato a parlare di profughi. In questi giorni è l' argomento più trendy che ci sia, quasi trendy come la Fiat L 500 e Twitter. Però adesso non dite che sono noioso e che dico sempre le stesse cose. È vero: ne avevo parlato a Roma prima di partire. E ne ho parlato oggi, appena arrivato negli Stati Uniti. Ma all' Avana, per dire, ecco: lì mi sono trattenuto. Nemmeno una parola sui migranti. Nemmeno una parola su quelli costretti a scappare da Cuba per via del terrore comunista o della fame castrista. Che dite? Che c' erano anche dei dissidenti che volevano incontrarmi?
Mi spiace ma non era previsto, non ho ricevuto nessuno e c' era anche un Capo dello Stato che lo chiedeva (testuale, ha detto proprio così: "non era previsto, non ho ricevuto nessuno e c' era anche un Capo dello Stato che lo chiedeva"). E allora perché continuate a domandarmi se sono comunista? Hanno pure detto che sono l' Antipapa perché porto le scarpe rosse. Che sciocchezza. Se volete vi canto il nuovo canto liturgico, l' ho appena composto: fischia il vento, infuria la bufera, scarpe rosse eppure bisogna andar. Osanna nell' alto del ciel. Anzi del Che.
Mario Giordano
http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11831699/Mario-Giordano--Il-Papa-non.html
Altrimenti avremmo potuto avere qualche altra sorpresa: «Credo in Guevara onnipotente, creatore del cielo e della revolucion…». Esagerato? Ma no: in fondo i giornali, nel riferire dell' incontro fra il Pontefice e Fidel Castro, avevano parlato di «abbraccio delle due rivoluzioni», avevano detto che «una rivoluzione lascia il posto ad un' altra» come in un ideale «passaggio di consegne». E avevano definito il Papa argentino come un «Che disarmato». Quasi che il cristianesimo potesse ormai considerarsi un' appendice del castrismo. E come se l' unica differenza fra Francesco e Guevara fosse nell' assenza del mitra dalle sue mani.
Dunque non osiamo immaginare i prossimi viaggi aerei. E i prossimi colloqui con i giornalisti. Scusi Papa, lei è comunista? No, non ho mica ordinato di sostituire Amen con Hasta la victoria siempre. E non ho nemmeno adottato come catechismo il libretto rosso di Mao. Se volete posse recitare anche l' Ave Maria, conosco il Gloria al Padre un po' meglio del Gloria a Marx, non sarei nemmeno d' accordo con la canonizzazione di Togliatti e la sostituzione della via Crucis con la Lunga Marcia. E allora che volete? È tutto frutto di una cattiva interpretazione. L' altro giorno, per dire, quanto ho celebrato messa lì, fra il crocifisso e Che Guevara, non ho mica fatto confusione fra i due. E anche con Fidel Castro è stato un bel colloquio, abbiamo parlato dei gesuiti e dell' ecologia. Lui si è pentito? No, però neanch' io sono diventato Lider Maximo. Quindi se non altro siamo pari.
Scusi Papa, lei è comunista? Ma no, insomma: basta con queste insinuazioni. E poi il comunismo che cos' è? L' avete visto? Fidel Castro aveva la tuta sponsorizzata dall' Adidas. Ecco, forse si è convertito: al capitalismo. Per non essere da meno io mi sono fatto sponsorizzare dalla Fiat. Poi dite che Castro non ha nulla da insegnare… Avete visto quant' era bella la Fiat 500 L con cui sono andato in giro negli Stati Uniti? Me l' ha mandata Marchionne. Non è bellissimo andare in 500 L? Faccio finta di essere umile e insieme faccio un spot alla grande industria. Così lo capiscono tutti che non sono comunista.
Che poi, scusate, questa storia del comunismo è francamente esagerata. Al massimo ho dato un' impressione «un po' sinistrina» (testuale, lo giuro, sull' aereo ha detto proprio così: «un po' sinistrina»). Ma è solo un' impressione sbagliata, per dimostrarvelo se volete vi recito il Credo: credo in Obama onnipotente, creatore del cielo e dei radical chic.
Qui negli Stati Uniti in effetti mi hanno accolto come una rockstar: bandierine. T-shirt, borse e zainetti con il mio logo, lo slogan «Love in our mission tour 2015». C' era anche l' hastag: #PopeinDc. Non è meraviglioso? Se volete vi recito il Credo: credo in Twitter onnipotente, figlio unigenito dell' account… Scusi Papa, lei è comunista? No, ve l' ho già detto: al massimo «sinistrino». Fra l' altro negli Stati Uniti, lo sapete, sono degli esperti nei software per limitare le emissioni: hanno bloccato le Volkswagen, avrebbero bloccato anche il mio castrismo. Così, nel discorso alla Casa Bianca, mi sono limitato a citare Martin Luther King, che è ecocompatibile e fa molto chic, soprattutto con Obama e Michelle lì davanti, e poi non impegna. È stata un bella idea, no? Martin Luther King si porta con tutto, non è come Che Guevara che è ingombrante, così ingombrante da dominare piazza della Rivolucion mentre dicevo Messa.
E poi, già che c' ero, sempre per essere radical chic, alla Casa Bianca sono tornato a parlare di profughi. In questi giorni è l' argomento più trendy che ci sia, quasi trendy come la Fiat L 500 e Twitter. Però adesso non dite che sono noioso e che dico sempre le stesse cose. È vero: ne avevo parlato a Roma prima di partire. E ne ho parlato oggi, appena arrivato negli Stati Uniti. Ma all' Avana, per dire, ecco: lì mi sono trattenuto. Nemmeno una parola sui migranti. Nemmeno una parola su quelli costretti a scappare da Cuba per via del terrore comunista o della fame castrista. Che dite? Che c' erano anche dei dissidenti che volevano incontrarmi?
Mi spiace ma non era previsto, non ho ricevuto nessuno e c' era anche un Capo dello Stato che lo chiedeva (testuale, ha detto proprio così: "non era previsto, non ho ricevuto nessuno e c' era anche un Capo dello Stato che lo chiedeva"). E allora perché continuate a domandarmi se sono comunista? Hanno pure detto che sono l' Antipapa perché porto le scarpe rosse. Che sciocchezza. Se volete vi canto il nuovo canto liturgico, l' ho appena composto: fischia il vento, infuria la bufera, scarpe rosse eppure bisogna andar. Osanna nell' alto del ciel. Anzi del Che.
Mario Giordano
http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11831699/Mario-Giordano--Il-Papa-non.html
Mah...se è veroche il card. Martini (tanto osannato) foss in odor di massoneria e che il Papa attuale sia stato un suo "alllievo" ecco qui che i conti tornano...di che stupirsi ancora? Preghiamo comunque per la Chiesa e per il Papa...è un mistero di Dio!
RispondiEliminaPovero Danneels..... dunque le file dei neosedevacantisti pro conciliabolo vaticano II alla socci si stanno ingrossando... ma quando finirà sta farsa? Mi sa che Bergoglio ha pestato qualche loro callo..... mah ...mi sa proprio di si...Non che Bergoglio mi faccia sentir tranquillo per carità, tuttavia Bergoglio è il frutto del maledetto CVII e in tutto questo è meno colpevole dell'emerito e dei suoi pessimi predecessori a cominciare da Roncalli.
RispondiEliminaIl polacco poi, ha accetatto che venga eliminata la religione Cattolica come unica e sola Religione dello stato Italiano. Ecco che cosa ci ha fatto il polacco. Tolta questa via libera a tutti gli eretici che ammorbano la nostra cara e martoriata Italia.