ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 15 novembre 2015

Già, ma quali valori?

"Difenderemo i nostri valori". Già, ma quali valori?

Non si può “difendere” nulla, né “vincere” nulla, senza che ciò per cui ci si deve battere valga la pena effettivamente, come contenuto, come concetti e come piacere. Soprattutto, senza che ciò per cui ci si batte riempia di contenuto pieno di vita le parole altrimenti vuote e retoriche, che dobbiamo presentare come risposta a quei ragazzi appesi dalle finestre del Bataclan
Gente in fuga dal Bataclan venerdì sera a Parigi. Alcuni ragazzi per mettersi in salvo si sono appesi fuori dalle finestre
“Difenderemo i nostri valori”. Così Hollande, così Obama, così Cameron. Renzi ha detto che vinceremo di sicuro, tanto questi valori sono buoni e giusti. Ma miei cari presidenti, quali valori? È da quando ho cinque anni e ho cominciato ad andare a scuola che mi dicono che non esistono valori assoluti, che i valori sono solo prospettive, che il peggior crimine è pensare di mettere una maiuscola alla parola Verità, che non bisogna avere certezze ma coltivare dubbi, che le certezze sono sempre ideologie. E adesso, all’improvviso, scopriamo di avere valori assoluti con i quali fare una guerra? Se non avere dei valori è l’unica grande verità (che è assoluta ma si scrive senza maiuscola, chissà perché), non dovremmo convincere tutti? Non dovremmo aver già convinto quelli tra i terroristi che sono nati e cresciuti nelle nostre repubbliche, con tanto di educazione al dubbio?


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Più seriamente, un giornalista americano, Gareth Whittaker, ci ha detto che cosa sono questi valori: “godere della vita terrena in mille modi: una tazza di caffè profumato con un croissant imburrato, belle donne in vestiti corti che sorridono liberamente” e poi profumi, vino, “il diritto di non credere a nessuno dio” e di “flirtare, fumare, godere del sesso fuori dal matrimonio, fare vacanze, leggere libri, andare a scuola gratis”, eccetera. Non ha tutti i torti, ma se è così bisogna dirsi con chiarezza che stiamo parlando di difendere l’edonismo di una classe piccolo-medio-alto borghese e stiamo dicendo che questi piaceri sono i valori universali per i quali vivere e morire. Non è un po’ poco? Non c’era stato anche Marx in Europa, a insegnare la cecità delle universalizzazioni che ciascuna classe fa di se stessa? E soprattutto, ancora una volta, non dovremmo allora cercare di convincere questi signori dell’assoluta (sic) convenienza di questi nostri piaceri? Proviamo a riempirne le banlieues parigine, e quelle di tutto il mondo. Ma non ci abbiamo già provato senza molto successo? Non è proprio questo vuoto edonismo che ci rimproverano?

La terza via, signori presidenti, sarebbe forse tornare a pensare quali valori abbiamo davvero, da dove nascono i diritti umani e questa nostra passione per l’estetica e la cultura della vita, con tutti i piaceri inclusi. Forse sarebbe l’ora di riconsiderare davvero le radici dell’Europa di una Costituzione che non abbiamo mai voluto approvare: quelle greche e latine, quelle cristiane incredibilmente taciute e osteggiate, quelle della scienza, e anche quelle della rivoluzione francese. Di tutta questa storia forse occorre però cambiare la lettura scettica. Vi proporrei quella del filosofo americano Peirce che sosteneva che la verità evidentemente c’è, anche se dobbiamo riconoscere che la limitatezza di ciò che conosciamo fa sì che sia parziale. Ma parziale non vuol dire arbitraria – non si possono dare tutte le interpretazioni di qualunque cosa e non sono tutte uguali – e, soprattutto, non vuol dire dubbia. “Non facciamo finta di dubitare in filosofia (e in pedagogia, in arte, in politica) di ciò di cui non dubitiamo nei nostri cuori”, è una frase riassuntiva di Peirce che spinge a rispettare il senso comune di tanta gente normale che in queste ore ha soccorso chi scappava, individuando in fretta che cosa fosse umano e giusto, e che cosa non lo fosse. Forse così non consegneremo l’Europa a vecchi nazionalismi e nuovi populismi. E, contrariamente a quanto dice la bella e infausta Imagine di John Lennon che qualcuno ha suonato nei luoghi dei crimini, troveremo un motivo per valido per vivere e per morire, se necessario. Non si può “difendere” nulla, né “vincere” nulla, senza che ciò per cui ci si deve battere valga la pena effettivamente, come contenuto, come concetti e come piacere. Soprattutto, senza che ciò per cui ci si batte riempia di contenuto pieno di vita le parole altrimenti vuote e retoriche, che dobbiamo presentare come risposta a quei ragazzi appesi dalle finestre del Bataclan.
di Giovanni Maddalena | 15 Novembre 2015 

Tutti in guerra contro l’ISIS! Come voleva Erdogan


Un generale tedesco : “La Turchia vuol trascinare la NATO in questa situazione (la guerra in Siria) perché lo scope reale della Turchia è di abbattere Assad…Le azioni dell’ISIS e quel che accade ai curdi sono secondarie. Deve essere chiaro che un alleato che si comporta così non merita la protezione dell’Alleanza”.
Era l’8 ottobre 2014, il generale tedesco (ora a riposo ) si chiama Harald Kujat, e in qualità di membro della Commissione Militare NATO denunciava – durante una trasmissione ARD-TV, Anne Will – che Ankara stesse cercando di invocare la clausola articolo 5 (che obbliga i membri della NATO ad intervenire a fianco di un suo membro minacciato) per i suoi interessi loscamente locali. Specificamente, Ankara vuole creare in Siria una zona cuscinetto (no-fly), grosso modo tra Aleppo, Idlib. Latakia e la propria frontiera, con l’idea nemmeno tanto nascosta di farne poi la propria “82 esima provincia” (la definizione è del giornale Hurriyet). Il generale tedesco auspicava allora che la NATO ritirasse i Patriot dal confine turco, per dare un segnale. I Patriot sono stati ritirati a fine agosto.


il generale Harald Kujat
il generale Harald Kujat

A metà novembre la strage di Parigi, immediatamente attribuita all’ISIS. Ma che cosa è l’ISIS? Si noti, la strage islamista è accaduta il giorno prima dell’importante vertice del G-20 di Antalya, Turchia. Dove Erdogan – esaltato dall’aver stravinto le elezioni – incontra i governi occidentali che gli hanno tenuto bordone, e forse non gliene hanno tenuto abbastanza, e cominciano a volersi ritrarre – data anche la presenza dei russi. E pone condizioni, minacciando di inondare l’Europa di altri pretesi profughi.

la zona cuscinetto sognata
la zona cuscinetto sognata


Perché il Sultano di Ankara non ha affatto rinunciato al suo caro progetto di zona-cuscinetto proteggi-ribelli. Il 9 novembre scorso, il suo primo ministro, Davutoglu, sé fatto intervistare da Christiana Amanpour (CNN) ed ha rilanciato la proposta di una invasione militare di terra per crearla: “…Truppe di terra è qualcosa di cui dobbiamo parlare insieme (con gli alleati, ndr.) e condividere…occorre una strategia con campagna aerea e truppe al suolo integrate…non possiamo farlo da soli”.
Cercava un pretesto per trascinare l’Occidente nella sua guerra. Ora, il fatto che dopo lo sterminio di Parigi Hollande abbia gridato: “Guerra! Guerra!”, come tanti media occidentalisti, significa che lui (e noi) stiamo facendo ad Erdogan il favore lungamente atteso? Guerra! All’ISIS si risponde solo con la guerra!
Si fa’ presto a dire ISIS – è , come si diceva di Al Qaeda, un franchising:  nella zona che Erdogan vorrebbe fare cuscinetto sono impiantati, secondo l’insospettabile Syrian Observatory for Human Right (un apparato di propaganda anti-Assad) almeno 2 mila combattenti provenienti da Cecenia, Daghestan ed altre regioni del Caucaso che sono spesso turcofone, proprio il tipo di gente su cui il neo-ottomano stende la sua protezione. Ad Idlib è impiantato il partito Islamico Cinese del Turkestan, ossia gli uiguri; gli uzbeki dello “ Imam Bukhari Jamaat and Katibat Tawhid wal Jihad”; secondo l’USAID sono tre i gruppi militari usbeki (5 mila in tutto) che si battono in Siria. I ceceni sarebbero 2 mila; gli uiguri, un migliaio. Tutti estremisti dell’Asia centrale, che minacciano la Russia e i suoi satelliti, nonché la Cina.
Se la NATO andasse a fare “la guerra” in Siria, sarebbe per creare questa zona-cuscinetto e santuario sicuro per questi terroristi-guerriglieri,  sfidando l’interdizione aerea russa. Sono gli stessi   combattenti per la libertà  che abbiamo visto all’opera a Parigi, a scuoterci dalle nostre piacevoli vite? Si  fa’ presto a dire ISIS.
Il fatto è che ad indicare Erdogan come il mandante ultimo possibile della strage non sono mezze figure. E’ un’analista come Christina Lin, del Washington Institute for Near Aest Polico WINEP (che scrive anche per il Times of Israel) e l’inviato speciale informatissimo Pepe Escobar di fama internazionale.
Quindici formazioni di terroristi operanti in Siria – ricorda Escobar – hanno inviato le loro congratulazioni ad Erdogan per la sua brillante vittoria elettorale: dalla branca locale dei Fratelli Musulmani alla Armata di Conquista…tutte formazioni che hanno giurato lealtà al Califfato, quello sostenuto dalla Cia e dai sauditi, il regnante del Katar, insomma i soliti. Nell’incontro di Vienna, i russi hanno messo insieme tutti costoro cercando di far sì che stilassero una lista di “oppositori moderati” da mettere al tavolo per trattare la transizione e la deposizione controllata di Assad.
Naturalmente Erdogan, sauditi e americani hanno voluto escludere i loro 15 protetti dalla lista dei “terroristi” delegittimati a partecipare alla transizione verso la supposta democrazia: sono tutti gruppi che – ironizza Pepe – “rispetteranno le elezioni democratiche; gli altri gruppi religiosi; pronti a negoziare con chiunque; che rispetteranno il cessate-il-fuoco, e poi di disarmare e mai più impegnarsi nella jihad globale”.     
Certo, come no.
Escobar paventa che ad Antalya, i turchi otterranno dall’Occidente – sia sotto mandato NATO o del Consiglio di Sicurezza dell’Onu – il permesso di mettere “scarponi al suolo” per invadere la futura zona-cuscinetto siriana di 10-11 mila soldati turchi, con la scusa di battere il solo “gruppo terrorista” che sarà rimasto sulla lista dopo i depennamenti di questo e di quello stato-protettore (ciascuno protettore dei “suoi” terroristi).
Speriamo di no.
Ma perché no, dopotutto? Laurent Fabius, il ministro degli esteri di Hollande, nel dicembre 2012 si rifiutò che fosse messa nella lista delle formazioni terroriste Al-Nusrah (ossia Al Qaeda in Siria) con la motivazione che “sul terreno, fanno un buon lavoro” (un bon boulot, uccidendo i soldati siriani e, en passant, cristiani, donne bambini…): non è lo stesso modo di pensare di Erdogan e dei sauditi? Non è forse l’identico frasario criminale inaugurato dai neocon e dalla loro “guerra al terrorismo globale” senza limiti né remore morali dopo l’11 settembre? Nell’agosto 2014, Le Monde – il più ufficioso dei media francesi – ha rivelato che Hollande aveva dato ordini ai servizi francesi di consegnare clandestinamente armi da guerra ai ribelli in Siria, contro le norme internazionali che mettevano l’embargo su simili consegne: non è l’identico comportamento criminale?
La “guerra al terrorismo” ha prodotto 13 milioni di morti come minimo fra Irak, Afghanistan e Pakistan: crimini contro l’umanità che restano impuniti e a cui abbiamo preso parte anche noi, se non altro come contribuenti. Un minimo ritorno ai principi di umanità e del diritto richiederà che questa gente sia trascinata davanti a un tribunale internazionale che li giudichi per questi orrori,  un Norimberga vero.
Per adesso Hollande dichiara “lo stato di guerra”: è in combutta con Erdogan? Ha consentito la strage a questo scopo?
Per ora dobbiamo registrare la frase di Alain Chouet, che è l’ex capo dei servizi francesi di antiterrorismo, DGSE: questo preteso scontro di c iviltà, questa guerra al terrorismo del governo francese , “è un’impostura che ne maschera un’altra, quella dell’alleanza militare tra i paesi occidentali e i padrini finanziari del jihadismo”.
Intende le petromonarchie del golfo, sauditi in testa. Ma si può escludere la partecipazione americana? Non è l’occasione d’oro (e di sangue) per recuperare l’iniziativa in Siria, persa dopo l’intervento di Mosca? Pochi giorni prima della professionalissima strage di Parigi, il 29 ottobre, il capo della Cia John O. Brennan s’è incontrato col direttore attuale della Cia francese, il DGSE Bernard Bajolet, l’ex capo del MI5 John Sawers, un caporione israeliano de servizi di nome Yaacov Amidror, alla George Washington University, Center for Cyber and Homeland Security. Titolo dell’incontro, Panel on the Shared 21st Century International Mission , ossia missione condivisa per il 21mo secolo.
In questo “panel”, il francese ha tenuto un discorso ai colleghi sul tema:  “Le Moyen-Orient d’avant ne reviendra pas”,ossia: Il Medio Oriente di prima non tornerà. In pratica, paesi come Siria e Irak resteranno smembrati secondo linee etnico-religiose:  il francese non ha fatto che ri-illustrare un’altra volta  il progetto che fu indicato già nell’82 dalla rivista ebraica Kivunim.
Avranno parlato anche del terroristico mega-attentato prossimo venturo a Parigi? Certo si può obiettare che noi qui si dia per scontato che la strage di Parigi sia una precisa strategia della tensione da addossare a quei mandanti occidentali. Ma ogni ora che passa, è chiaro che si è trattato di un’azione professionale del più alto livello: sette attentati simultanei, personale perfettamente addestrato, che ricarica le armi con fredda efficienza, non sono certo dei teppistelli venuti da qualche banlieue parigina. Basta pensare anche solo quanto costa una simile operazione, per intuirlo.
Beh, ci sono piccoli indizi che i blogger francesi stanno racimolando. Il teatro Bataclan, per 40 anni proprietà di una famiglia ebraica, è stato venduto al gruppo Lagardére l’11 settembre scorso…forse conviene ricordare che  anche  il piccolo mercato ebraico Hyper Cacher, era stato venduto dal suo prorpietario, Michel Emsalem, alla vigilia dell’orribile evento seguìto alla strage di Charlie Hebdo. Gli apparati di sicurezza privati della comunità ebraica avevano preavvertito i loro correligionari che ci sarebbe stato un attentato il 13 novembre, e conveniva non uscire: questo risulta dal Times of Israel.
E poi c’è la firma: i terroristi che si sono fatti esplodere, non senza aver prima lanciato lontano da sé il prezioso documento d’identità che li identificava, onde non si danneggiasse nell’auto-esplosione. Uno di loro, dal passaporto siriano, risultava arrivato in Grecia. A parte che i passaporti “siriani” si vendono ad Istanbul un tanto al chilo, onde Berlino li prenda per buoni, è una costante ben nota. Dall’11 Settembre ai fratelli Koauchi, sempre occorre che appaiano documenti miracolosamenti intatti, o dimenticati sui sedili delle auto usate per gli attentati. Massimo Mazzucco ricorda che anche nel ’63, quando l’FBI diramò la segnaletica di ricercato per Lee Oswald, non potendo dire che era quello che aveva sparato a Kennedy (non si poteva ancora sapere) dissero che il fuggiasco aveva perso un documento d’identità…un vecchio trucco poliziesco, di cui non possono far a meno.assad scorpio
In tanta bassezza ed orrore morale dei governi occidentali che si coinvolgono in questi sporchi giorchi con criminali e formazioni delinquenziali o jihadiste – brilla per nettezza il saluto del presidente Assad ai morti francesi: “Parigi prova adesso quel che i siriani provano da cinque anni”; E poi: “Ipocriti, chiamate ‘terroristi’ quelli che colpiscono voi, e ‘ribelli moderati’ quando colpiscono noi”. E infine il monito:
Il terrorismo non è una carta che giocate e poi vi mettete in tasca – è uno scorpione che vi morde”.


POST SCRIPTUM
Un lettore mi passa la seguente dichiarazione del generale di divisione Vincent Desportes:
 “Una parola su Daesh. Non c’è dubbio sulla realtà della minaccia diretta per i nostri interessi vitali, fra cui la nostra popolazione. Daesh è il primo movimento terrorista a controllare un così vasto territorio,35% del territorio irakeno, 20 per cento del territorio siriano. Che rappresenta 200 mila chilometri quadrati e 10 milioni di persone (…) Questo territorio è imperfettamente ma realmente ‘amministrato’ da un ‘ordine islamico’ fatto di barbarie e di racket. Daesh dispone in un vero tesoro di guerra, 2 miliardi di dollari secondo la Cia, di introiti autonomi e massicci senza paragone con quelli di cui disponeva Al Qaeda. Dispone di equipaggiamento militare abbondante, anche pesante e sofisticato. Siamo di fronte a un vero esercito inquadrato da militari professionali.
Chi è il dottor Frankenstein che ha creato questo mostro? Diciamolo chiaro, perché ciò ha delle conseguenze: sono gli Stati Uniti. Per interesse politico miope, altri attori, alcuni pretesi amici dell’Occidente, altri per compiacenza o volontà deliberata, hanno contribuito…ma i primi responsabili sono gli Stati Uniti. (…) Il punto è di farlo sparire prima che il male sia irreversibile, che le sue braci disperse appicchino un incendio universale. Bisogna agire in modo potente e determinato, con tutti i paesi della regione” (sic).

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Gli attentati di Parigi e la disastrosa politica di Hollande

di  Yusuf Fernandez
I mortali attacchi terroristici di Parigi, che hanno lasciato un saldo di 128 vittime sul terreno e centianaia di feriti, sono un’altra manifestazione in più delle brutali azioni terroriste che hanno insanguinato numerosi paesi del mondo: la Siria, il Libano, l’Iraq, la Russia la Francia e molti altri paesi.
Tuttavia in questo momento di dolore per il popolo francese e per il mondo intero, si dovrebbe trovare anche un momento di riflessione su quale sia stata la responsabilità del governo di Francois Hollande e di altri governi occidentali nella crescita del terrorismo e in concreto, dello Stato Islamico e degli altri gruppi terroristici, in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero.

Secondo quanto segnalato dal sito di RT lo scorso 6 di Maggio, il presidente francese aveva ammesso ad un giornalista che la Francia aveva consegnato armi “letali” ai “ribelli” in Siria dal 2012 nonostante che vi fosse l’embargo deciso dall’Unione Europea. Quella è stata la prima volta in cui Hollande aveva rivelato questa informazione visto che in precedenza affermava unicamante di aver distribuito soltanto armi “non letali”.
Il giornalista, a cui Hollande aveva fatto questa dichiarazione, si chiama Xavier Panon ed è specailizzato nelle questioni diplomatiche e militari. Lo stesso ha pubblicato un libro dal titolo: Dans le coulisses del diplomatie française”(Dietro le quinte della diplomazia francese). Vedi video: Youtube.com/watch
“Abbiamo iniziato a consegnare le armi quando siamo stati sicuri che sarebbero finite in mani adeguate”, aveva dichiarato Hollande al giornalista, autore del libro, “in quanto l’armamento letale veniva consegnato dai nostri servizi”, ha proseguito il presidente francese.
Secondo le informazioni passate a Panon, Parigi ha consegnato nelle mani dei “ribelli” (miliziani jihadisti) nel corso del 2012 sistemi di artiglieria, mitragliatrici pesanti, lancia razzi, missili anticarro. In quel periodo vi era una proibizione della UE per la consegna di armi in Siria, embargo che fu levato nel Maggio del 2013. Secondo il giudizio del giornalista, uno degli obiettivi scelti dai terroristi era la sede dell’intelligence militare siriana.
Naturalmente Hollande ed altri responsabili dei governi occidentali hanno cercato di giustificare il loro comportamento sulla base della falsa affermazione che esistono nella regione dei presunti “ribelli moderati”, in particolare nell’organizzazione denominata ESL (Esercito Libero Siriano). Tuttavia vi sono evidenze che dimostrano la falsità di questa affermazione.
Quando il giornalista tedesco Jürgen Todenhöfer, il quale ha visitato le regioni della Sira e dell’Iraq controllate dall’ISIS l’anno scorso, era stato interrogato circa quello che pensano gli jihaddisti riguardo al ESL, lui stesso ha risposto: “Loro (quelli dell’ISIS) si burlano di questo gruppo e non lo prendono neanche sul serio. Loro stessi gli hanno detto: “l’ELS è la nostra migliore fonfe di armi. Quando dispongono di una buona arma, loro ce la vendono ad un buon prezzo”. Gli jihadisti dell’ISIS prendono sul serio soltanto al-Assad. L’ESL non svolge alcun ruolo nella regione”.
Gli stessi capi dell’autoproclamato Esercito Libero della Siria nella provincia di Idlib, come Abu Hashem, hanno difeso la decisione presa in Ottobre di integrarsi con il gruppo terrorista di Al-Nusra. Lui stesso ha spiegato che 13 componenti della sua milizia si sono uniti con il gruppo terrorista, braccio armato di Al Qaeda in Siria, per sostenere uno “scambio di esperienze”, lo ha rivelato uno dei siti web gestiti dagli stessi gruppi oppositori al Governo di Damasco.
Secondo Hashem, i componenti del ELS e quelli del Fornte Al Nusra, sono da considerarsi “fratelli”, non esistono differenze tra i loro propositi, visto che condividono lo stesso nemico che è rappresentato da Assad, il suo Governo e il suo Esercito di leva.
La cosa peggiore è che la politica francese si è trasformata in ostaggio di altre forze esterne, fondamentalmente dall’influenza israeliana, che ha portato (a suo tempo) alla nomina come candidato presidenziale dello stesso Hollande dentro il Partito Socialista e  dai contratti miliardari di fornitura d’armi firmati con l’Arabia Saudita e con il Qatar. Queste influenze e la dipendenza servile dagli USA hanno messo fine a quella che fu la politica estera gollista basata sull’indipendenza e sull’autonomia della Francia.
Il Presidente siriano, Bashar al Assad, aveva avvisato in numerose occasioni che la politica della Francia e di altri politici occidentali era profondamente sbagliata perchè avrebbe finito per ritorcersi contro gli stessi paesi occidentali e tendeva a debilitare l’Esercito e lo Stato siriano, che sono le uniche forze capaci di di combattere contro il terrorismo in una forma efficace nel loro paese.
Se questo indebolimento non ha avuto conseguenze maggiori – con la disgregazione dello Stato siriano, la caduta di Damasco in mano agli jihaddisti, l’arrivo al potere dei gruppi takfiri in Siria – questo è stato soltanto per la fermezza del popolo siriano e dei suoi principali alleati, la Russia e l’Iran.
Gli orribili attentati di Parigi dovrebbero portare i leaders francesi a consideraare che non esiste un terrorismo “buono” (quando serve ai propri fini) ed un altro “cattivo”, in base ai propri obiettivi. Bisogna anche segnalare che l’unica forma di sradicare questa piaga è quella di una cooperazione internazionale che includa tutte le forze che combattono sul terreno contro quello, includendo naturalmente la Siria di Assad che da cinque anni resiste all’avanzata dei gruppi del terrorismo islamico.
Chissà se la Francia e l’Europa tutta capiranno la “lezione” che proviene da Parigi.
Fonte: Al Manar
Traduzione: Luciano Lago
Nella foto in alto: Francois Hollande con i monarchi sauditi, sponsor e finanziatori dei gruppi terroristi
http://www.controinformazione.info/gli-attentati-di-parigi-e-la-disastrosa-politica-di-hollande/#more-13973

La Russia avverte che il massacro di Parigi prepara la Terza Guerra Mondiale

What Does It Mean 14 novembre 2015International Friendly - "France v Germany"Un nuovo, splendido rapporto pubblicato oggi dal Ministero della Difesa (MoD) per i responsabili politici del Consiglio di Sicurezza (SC) afferma che gli attacchi di ieri a Parigi vanno paragonati a un “massacro rituale orchestrato/diretto” da una “cabala” segreta dei massoni ai vertici del potere di Central Intelligence Agency (CIA), Direzione generale francese per la sicurezza estera (Dgse), Secret Intelligence Service inglese (SIS/MI6), Direzione dell’Intelligence militare d’Israele (DMI) e Vaticano…
Secondo la relazione, il Primo Direttorato dell’Intelligence (GRU) allertava il Ministero della Difesa sul possibile complotto di “Venerdì 13” quindici giorni fa (27 ottobre), dopo un incontro segretissimo tenutosi a Washington DC in cui partecipò il direttore della CIA John Brennan, quello della DGSE Bernard Bajolet, l’ex-capo dell’MI6 John Sawers e l’ex-capo del DMI e attuale capo per la sicurezza nazionale d’Israele Yaacov Amidror. Lo scopo evidente di questo straordinario incontro dei capi dell’intelligence occidentale, la relazione continua, era la discussione pubblica di un evento chiamato GW CIA Intelligence Conference: comitato sulla Missione internazionale condivisa del 21° secolodove il futuro del Medio Oriente (almeno dal punto di vista occidentale) veniva deciso. La ragione segreta però di tale incontro, la relazione afferma, fu “scoperta” dal GRU quando tali capispioni s’incontrarono in segreto dopo la conferenza a casa del vicepresidente statunitense Joseph Biden, al vertice della Compagnia di Gesù degli USA, presieduta dal direttore della CIA John Brennan che, come il vicepresidente Biden, è un analista dell’intelligence di estrazione gesuita interessato alla teoria della guerra giusta. Subito dopo la riunione del 27 ottobre di questi capi dello spionaggio occidentali con il vicepresidente Biden, la relazione afferma, il rapporto del GRU presso il Ministero della Difesa su di esso “avvertiva e fortemente suggeriva” che un trucco di tale “cabala” gesuitico-massonica non escludeva una rappresaglia contro la Federazione, organizzata da tale gruppo, il 13 novembre, dato che tali organizzazioni segrete spesso, se non sempre, “programmano” i loro massacri false flag in concomitanza con “mistiche” date per loro importanti.
Importante da notare è che, a differenza di molte altre nazioni, la Federazione dedica una quantità enorme di risorse monetarie e intellettuali a ciò che viene chiamata intelligence “esoterico-religiosa satanica” a causa dell’esperienza nella Grande Guerra Patriottica (seconda guerra mondiale) contro l’Impero nazista combattuta non solo contro gli eserciti, ma contro gli “invisibili sconosciuti”, le forze dietro quel regime mostruoso. Particolarmente allarmante in merito alla riunione del 27 ottobre di tali capi dello spionaggio a Washington DC, la relazione continua, era il direttore della DGSE Bernard Bajolet affermare che la nazione protetta dalla Federazione, la Siria, “sarà diversa da quello creata dopo la seconda guerra mondiale“, a sua volta spingendo il GRU ad avvertire il Ministero della Difesa che i “numeri maestri magici della massoneria, 11 e 13” sono in gioco. Ed esattamente come il GRU aveva avvertito ieri, il 13 novembre, l’ultimo dei “massacri rituali” dell’occidente destinati a plasmare il mondo intero a sua immagine si ebbe a Parigi, quando i terroristi dello Stato islamico (SIIL) sostenuto dall’occidente, effettuavano un attacco coordinato contro 6 bersagli indifesi uccidendo almeno 128 persone e ferendone 180 di cui 99 in condizioni critiche. Il senso di tale complotto massonico-gesuita che ha voluto il massacro a Parigi il venerdì 13, il rapporto spiega, è dovuto all’esilio, arresto e messa al bando di tutti i membri della loro organizzazione segreta, il venerdì 13 ottobre 1307, contro la loro dichiarazione d’innocenza e successivo martirio sul rogo del Gran Maestro Jacques de Molay, davanti la Cattedrale diNotre Dame, sette anni dopo, venerdì 13 marzo 1314. Importante notare anche, secondo il rapporto, i precedenti avvertimenti del GRU diffusi nel 2013, secondo cui i massoni-gesuiti si sarebbero vendicati dell’uccisione del Gran Maestro dopo l’elezione al papato romano cattolico di Papa Francesco (il primo gesuita divenuto Papa nella storia della Chiesa), il 13 marzo dello stesso anno, 699 anni dopo l’esecuzione di Jacques de Molay, nonostante il fatto che i gesuiti siano vincolati da giuramento a non cercare incarichi ai vertici della Chiesa cattolica romana per l’associazione in passato con la massoneria. La “connessione” tra gesuiti e massoni, la relazione spiega, fu documentata dal Congresso degli Stati Uniti nel 1913 (Congressional Record, House Bill 1523, impugnazione del caso di Eugen C. Bonniwell contro Thos. S. Butler, 15 febbraio 1913, pagine 3.215-3.216) quando i giuramenti adottati da tali organizzazioni segrete furono scoperte essere quasi esattamente le stesse, dove i membri promettevano fedeltà alla causa contro qualsiasi governo o nazione:
Giuramento dei gesuiti
Io…, ora al cospetto di Dio Onnipotente, Beata Vergine Maria, beato Arcangelo Michele, beato Giovanni Battista, Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e i beati del cielo, e a voi, padre spirituale, Superiore Generale della Compagnia di Gesù fondata da Sant’Ignazio di Loyola nel Pontificato di Paolo III, e continuata ad oggi, nata dal grembo della vergine, matrice di Dio, e dalla verga di Gesù Cristo, dichiara e giura che Sua Santità il Papa è il vice-reggente di Cristo e vero ed unico capo della Chiesa cattolica universale in tutta la terra; e che in virtù delle chiavi che legano e sciolgono, date a Sua Santità dal Salvatore Gesù Cristo, egli ha il potere di deporre re, principi, Stati, commonwealth e governi eretici, tutti illegali senza la sua conferma sacra e che possono tranquillamente essere distrutti.
Giuramento dei Massoni (organizzazioni massoniche collegate e studiosi della Rhode adottano tale giuramento)
Io…, ora al cospetto di Dio Onnipotente, beata Vergine Maria, beato Giovanni Battista, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i santi del sacro esercito del cielo, e a voi, mio Spettrale Padre, superiore generale della Compagnia di Gesù fondata da S. Ignazio di Loyola nel pontificato di Paolo III e perpetrato fino ad oggi, nato dal grembo materno della Vergine, matrice di Dio, e dalla verga di Gesù Cristo, dichiara e giura che Sua Santità il Papa è il vicereggente di Cristo e vero ed unico capo della Chiesa cattolica universale in tutta la terra; e che in virtù delle chiavi che legano e sciolgono date a Sua Santità dal mio Salvatore Gesù Cristo, egli ha il potere di deporre re, principi, regni, commonwealth e governi eretici che possono essere distrutti per sicurezza. Pertanto, al culmine del raggio del potere, proteggerò questa dottrina, e diritto e volontà di Sua Santità contro tutti gli usurpatori eretici o protestanti all’autorità e qualsiasi altra cosa, soprattutto dalla Chiesa luterana di Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia e le pretese autorità delle Chiese di Inghilterra e Scozia, e i rami della stessa in Irlanda, America e altrove, e di tutti gli aderenti che possano essere usurpatori ed eretici contro la sacra Madre Chiesa di Roma.
A parte il fattore vendetta in gioco nella strage di Parigi di venerdì 13, la presente relazione continua, può anche fungere da trampolino di lancio dell’obiettivo finale dei gesuiti-massoni nel causare la Terza Guerra Mondiale. Su come ciò sarà realizzato, secondo il rapporto, almeno i mandanti sperano sia la Francia che dichiari il massacro di ieri venerdì 13 atto di guerra, così attivando immediatamente l’articolo 5 del Trattato dell’Organizzazione del Nord Atlantico (NATO) cui la nazione francese ha aderito nel 2009 dopo 43 anni di assenza. L’articolo 5 del trattato NATO, la relazione spiega, dice che la risposta ad un attacco contro un membro può comprendere la forza armata, ma non approfondisce. Tutto ciò che la NATO promette realmente è prendere “le misure che ritiene necessarie” per ripristinare e mantenere la sicurezza. Questo potrebbe essere qualsiasi cosa, dalla guerra nucleare a una dura protesta diplomatica. L’unica volta che l’articolo 5 del trattato NATO venne invocato, afferma la relazione, fu il 12 settembre 2001 dopo gli attacchi agli Stati Uniti, in vigore fino ad oggi; ma per la Francia, al momento non essendo membro, necessiterebbe una seconda invocazione, in modo che la Francia possa legalmente (almeno agli occhi dell’occidente) impegnarsi in una guerra totale globale con i suoi alleati.
Con il presidente francese Francois Hollande che dichiara la strage di questo venerdì 13 difatti “atto di guerra” perpetrato dallo Stato Islamico, dicono gli analisti del MoD nel rapporto, con lo SIIL che egualmente lo rivendica, i francesi promettono una “risposta spietata” ponendo le basi per un confronto militare diretto con la Federazione. E anche se il Ministero degli Esteri avverte sulle conclusioni sui principali motivi e obiettivi dei terroristi a Parigi, mentre tutte le informazioni devono provenire dagli inquirenti, la relazione nota, la propaganda occidentale è ormai in “corsa” spingendo i propri cittadini verso la guerra. Con la Federazione dal 30 settembre che annienta Stato islamico e suoi alleati terroristici, la peggiore paura di tali cospiratori gesuiti-massoni, la relazione avverte, è che il loro sostegno quasi palese a tali barbari con armi e risorse diventi sempre più evidente al mondo, smascherandoli quali mostri e rivelando chi sono veramente, e quali siano i loro piani globali. Ma seguendo il Ministero degli Esteri, dalla relazione emerge che i veri motivi di tale strage del venerdì 13 saranno, altresì, rivelati per quello che realmente sono, e lo stesso presidenteObama concordava appena il giorno prima dell’attentato, giustamente osservando che lo Stato Islamico non è più sempre forte e che ora viene contenuto.pres-obama-on-paris-attacks-2015-billboard-650Sull’esito finale di tale grande tragedia la presente relazione non specula, ma si può sperare che la verità sulla strage sia ampiamente nota prima, e comunque, che tali guerrafondai sprofondino il mondo in una guerra totale.At least six terrorist attacks kill more than 120 in ParisTraduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
L'ISIS VUOLE FARSI BOMBARDARE ANCHE DALLLA FRANCIA. COSA C'E' DI STRANO ?

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DI ROBERTO QUAGLIA
All'ISIS non bastava venire bombardata dalla Russia (bombe vere) e dagli Stati Uniti (bombe misteriose che in un anno non hanno creato danni; testimoni sostengono che assomigliassero invece parecchio a rifornimenti). L'ISIS vuole che anche la Francia ora si faccia avanti per bombardarli e, possibilmente, che invii anche truppe di terra per combatterli meglio. Cosa c'è di strano? Ha già annunciato simili attentati pure a Roma, Londra e Washington. Capirei quasi Washington che in teoria li sta bombardando da un anno (come detto con proiettili davvero misteriosi) ma Londra e soprattutto Roma cosa c'entrano? L'ISIS vuole quindi evidentemente farsi bombardare anche da Inghilterra e Italia, possibilmente da tutta l'Europa. Questa sì che è strategia! Chi non vorrebbe farsi bombardare da quanti più paesi possibili, soprattutto quando già la Russia ti sta facendo un mazzo tanto?


 
A scanso di equivoci i terroristi a Parigi recavano con se i soliti passaporti[1] che tutti i terroristi sempre portano con sé in questi casi. La parola sempre è sottolineata. I terroristi di Charlie Hebdo dimenticarono il loro passaporto in auto[2]. I terroristi dell'11 settembre avevano con loro i passaporti più miracolosi del mondo poiché in grado sopravvivere alla nota esplosione con palla di fuoco che ci hanno più volte mostrato in TV ed il crollo di un paio di torri alte 500 metri[3]. Forse per paura che i loro passaporti non venissero trovati costoro per inciso lasciarono nelle loro auto anche un manuale ed una videocassetta su come pilotare un Boeing. A proposito, di Charlie Hebdo, chissà se nel prossimo numero del loro giornale prenderanno in giro le vittime francesi della strage dell'ISIS così come dileggiarono le 224 vittime russe della strage dell'ISIS solo un paio di settimane prima? Si accettano scommesse. Vedremo così se anche "il diritto di satira" è soggetto a doppi standard in Occidente.
L'ambizione dell'ISIS di venire attaccati e massacrati non può più venire messa in dubbio. Non ambiva forse già Osama Bin Laden quattordici anni fa che l'Afganisthan venisse bombardato e l'Iraq invaso quando egli fece ciò che fece? Dopotutto fu proprio questo che egli ottenne.
La solite malelingue sostengono che ISIS è stato creato dagli Stati Uniti, e pazienza se fra le malelingue c'è il generale francese Vincent Desportes[4], cosa volete che ne sappia uno come lui? Ne sappiamo di certo più noi che leggiamo Repubblica e guardiamo il telegiornale. Non dovremmo neppure dare retta ai documenti statunitensi ufficiali declassificati nei quali si propone la possibilità di creare l'ISIS prima che esso in effetti apparisse[5]. Vogliamo forse fare il processo alle intenzioni? E le varie foto che ritraggono il senatore americano McCain assieme al capo dell'ISIS Al-Baghdadi[6] non ci devono neppure esse trarre in inganno: a chi non capita dopotutto di trovarsi per sbaglio assieme a personaggi sgradevoli che passavano di lì per caso? Potrebbe accadere ad ognuno di noi.
E pure il fatto che pochi giorni prima degli attacchi il capo della CIA si sia incontrato col capo dei servizi francesi[7] non deve dare adito a cattivi pensieri. Probabilmente questa gente va insieme a bersi una birra più spesso di quanto pensiamo - e cosa c'è di male?
Quindi sia chiaro che l'ISIS ha compiuto la strage di Parigi solo perché sono dei deficienti - dei deficienti molto fortunati! Provateci voi a contrabbandare in Francia armi automatiche e munizioni e quant'altro senza farvi beccare! Ma, si sa, la fortuna aiuta i principianti, almeno fino al momento in cui non vengono convenientemente ammazzati.
Come spesso accade in questi casi, le informazioni della strage su Wikipedia sono apparse a velocità da record. In effetti, pare che alcuni fatti (una dichiarazione di Hollande) siano stati riportati addirittura prima che accadessero[8]. Ma a questi piccoli miracoli siamo ormai abituati (i più smaliziati ricorderanno la BBC annunciare l'11 settembre 2001 il crollo del WTC7 con 20 minuti di anticipo rispetto al fatto)[9].
E siamo anche abituati alla coincidenza che tutte le volte che i terroristi colpiscono, qualche esercitazione antiterrorismo chissà perché è sempre in corso, più o meno contemporaneamente. Accadde a New York l'11 settembre 2001[10], accadde a Londra il 7 Luglio 2005[11] e qualcosa del genere è accaduto anche stavolta a Parigi. In giornata per un "allarme bomba" la polizia è infatti accorsa in forze alla stazione ferroviaria Gare de Lyon facendola sgomberare[12]. E sempre per un "allarme bomba" lo stesso giorno è stato fatto sgomberare anche l'albergo dove si trovava la squadra nazionale tedesca di calcio in città per l'incontro serale con la Francia[13]. Dite che è poco? Ah, già, dimenticavo di aggiungere: c'era quel giorno in corso anche un'esercitazione completa proprio per il caso di un multi-attacco, che coinvolgeva polizia, pompieri, EMT, ecc.:

https://m.youtube.com/watch?v=iebVWcVn2PU
Esattamente come in tutti i casi più eclatanti di terrorismo che ci hanno propinato. L'importante in questi casi è rispettare le tradizioni e non farsi mancare niente. Viva le coincidenze! Perché chi ha mai detto che non possa essere una coincidenza che tutte le volte si verifichino esattamente le stesse coincidenze?
Abbiate fede!
Infine, dato che noi non siamo superstiziosi e fissati sulla numerologia come Marine Lagarde, capo dell'FMI (vedere video per credere)[14], il fatto che tutto ciò sia accaduto di Venerdi 13 dell'11esimo mese nell'11esimo arrondissement di Parigi non ci turba più di tanto. C'è chi è fissato con le simbologie e chi no. A proposito: qualcuno vorrà notare che la maggior parte delle vittime a Parigi erano spettatori di un concerto di heavy metal - Eagles of Death Metal. Due settimane prima a Bucarest (nota una volta come "la piccola Parigi") in una strage su scala minore oltre 50 ragazzi perivano nel rogo sviluppatosi durante un concerto heavy metal, evento che ha rapidamente portato alla caduta del governo rumeno e l'instaurazione di un governo "tecnico" più "eurocratico" che mai. Frequentare concerti heavy metal sta iniziando a farsi pericoloso.
Ciò detto, buona Terza Guerra Mondiale a tutti. Ah, non ve lo hanno detto? Beh, ci sono cose che si fanno, ma non si dicono, ormai dovreste saperlo, accipicchia. E' previsto che ve ne rendiate conto a puntate, così da non farci troppo caso. Avete mai sentito la ricetta di come vanno bollite le rane così che non saltino fuori dalla pentola?

Roberto Quaglia
14.11.2015

2 commenti:

  1. Ma non è Sua Santità Francesco I° che ha detto testualmente che "non esistono valori non negoziabili?" non è lui che ha detto di credere in Dio, ma non in un Dio cattolico? aggiungendo poi "io non sono cattolico, la Chiesa non è Cattolica, Dio non è cattolico". e allora? combattiamo per Gaia? per i massoni? per la raccolta differnziata? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò : ricordiamoci di Marco d'Aviao, di Lepanto e S. Pio V (la Madonna del Rosario), di Roncisvalle e Carlo Magno (la conversione dell'emiro Mirat, a Lourdes, divenuta feudo perpetuo dela Madonna Nera di Le Puy en Velay).

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  2. I primi terroristi e macellai sono i nostri politichetti democratici, con i Signori di Mammona loro padroni, i Soros e quei pervertiti in bianco con le tovaglie a quadretti rossi in testa, quelli coi cappelli neri e le treccine sotto, gli oligarchi alla Abramovic e i volponi Bilderberg e Trilaterali, i pazzi stregoni del Bohemian Club ecc ecc, non contateci più balle!

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