Lacrime per la bella agiografia del Papa, e lunedì tutti per Putin
Sono andato a vedere il film su Bergoglio con il coltello tra i denti. “Il Papa della gente”, che è parte del titolo o della promozione, è un’espressione che mi fa rivoltare lo stomaco
Sono andato a vedere il film su Bergoglio con il coltello tra i denti. “Il Papa della gente”, che è parte del titolo o della promozione, è un’espressione che mi fa rivoltare lo stomaco. Per gli adescatori e opportunisti della peggior risma vale sempre il celebre refrain castigliano che sembra scritto da Sancho Panza: ¿adónde vas Vicente? ¡Al ruido de la gente!
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Ne sono uscito con qualche lacrimuccia da disinibizione senile, dopo due ore e passa di celebrazione agiografica intensa e di colossale intrattenimento hollywoodiano, con un attore di talento sicuro, e carismatico, una storia argentina, ecclesiastica, romana e di potere ben raccontata e ben scritta nei dialoghi, un magnifico casting, ritmo e l’happy ending. Un tipo pieno di pregiudizi come me non poteva che fare questa fine di merda sulla scorta di un lieto fine. Soluzione lacrimevole che ho anche apprezzato: perché il Papa come carattere mi piace, anche se è un gesuita, che non è un difetto da poco per un giansenista come sono io, e ha un progetto per la chiesa che non mi sembra all’altezza della bassezza dei tempi (citazione dal barone Compagna); eppoi alla fine è una celebrazione della chiesa, è il rilancio di un’istituzione a cui tengo e che mi sembra utile e carica di potenziale luce nel tempo dell’oscurantismo secolarista.
Naturalmente l’assunto è falso. La favola cinematografica è favola. La sua radice non è la fede, come nelle agiografie vere, ma la credulità. Non è vero che il gregge della teologia del popolo è fatto solo di pecore buone. Ce ne sono, ma accanto a farabutti e montoni senza scrupoli. Non è vero che la gerarchia mangia squisite pastarelle al pistacho, si serve il tè in servizi di Meissen, traffica con i generali golpisti per basso istinto di potere, mentre i preti callejeros si danno il martirio per un vangelo senza glossa e senza ideologia. Bene e male s’intrecciano e si lasciano separare forse solo nella vita eterna, e questo è noto, e il film trascura anzi oblitera un dettaglio, pur essendo incentrato sul viaggio di dolore in Argentina di un prete del tutto speciale: i Videla e i Massera li ha fulminati per nazionalismo imperiale redivivo una droghiera di Sua Maestà chiamata Margaret Thatcher, che gli ha affondato l’incrociatore General Belgrano al largo delle Falkland (lo spirito santo può tutto, ma ci mette molto più tempo).
La Roma papale aveva bisogno di Los Angeles e degli studios, della loro tecnica, della loro filosofia se vogliamo usare parole grosse, sebbene il regista sia l’italiano Luchetti, molto capace, generoso di forzature e di magnifiche intenzioni. Evviva, dunque. Senza per questo esser costretti a pensare che l’enciclica spot per la custodia del creato con i metodi dell’Onu, l’incomprensione e il disconoscimento di quanto il capitalismo abbia fatto per sollevare il mondo dalla sua miseria materiale, e qualche belluria insopportabile in tema di fraternità inter-religiosa e abbraccio delle civiltà siano questioni da archiviare. Anche perché devo confessare che a tutta prima, poi no ché mi veniva il torcicollo e mi sono trasferito eroicamente al centro della sala, ho preso posto, al primo spettacolo del venerdì, nell’ultima poltrona a destra in basso, vicino all’uscita di sicurezza, hai visto mai che la disfraternità avesse deciso un’improvvisata delle sue.
P.S. Il film è fatto anche grazie ai soldi d’investimento di Berlusconi, ben scavato vecchio Cav. E per colmo di sapiente cinismo da botteghino il produttore del filmone sul Papa, Pietro Valsecchi, taoista, ha piazzato per lunedì sera su Rete4 un’agiografia su Putin, che si intitola “Il Presidente”. Me lo vedrò, e se mi scappasse la lacrimuccia anche per il vecchio compagno del Kgb, della filiera che una volta ai Papi gli tirava schioppettate in piazza per mano dei Lupi grigi, datemi decisamente per spacciato.
di Giuliano Ferrara | 06 Dicembre 2015 Foglio
Appello del Papa all'Angelus: "Fare ogni sforzo per attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici"
Martedì evento in piazza San Pietro per sostenere la Conferenza di Parigi. Francesco: "Che mondo vogliamo lasciare ai posteri?"
di Matteo Matzuzzi | 06 Dicembre 2015
Martedì mattina, alle 9.30, il Papa aprirà la Porta Santa, momento iniziale del Giubileo della Misericordia (LaPresse)
Roma. Dopo averlo fatto, da ultimo, nel corso della chiacchierata di lunedì scorso con i giornalisti a bordo dell’aereo che da Bangui lo stava riportando a Roma, il Papa è tornato a parlare di clima dalla finestra del Palazzo apostolico, al termine dell’Angelus: “Seguo con viva attenzione i lavori della Conferenza sul clima in corso a Parigi, e mi torna alla mente una domanda che ho posto nell’enciclica Laudato si’: ‘Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?’. Per il bene della casa comune – ha detto Francesco – di tutti noi e delle future generazioni, a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana”. Le due cose, ha chiosato, "vanno insieme: attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e contrastare la povertà".
Il nuovo arcivescovo di Palermo: "La nostra bussola sia la Costituzione"
E mentre a Palermo il nuovo arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, diceva che “la nostra bussola dev’essere l’articolo 3 della nostra Costituzione sul principio di uguaglianza (il presule ha letto l’articolo della Carta con voce rotta dalla commozione) e che dobbiamo lavorare per ritrovare questi spazi e quelle risorse” contenute “nelle norme che sono dei gioielli e che ci sono state regalate dopo la guerra per un’Italia meravigliosa”, il Papa invitava a pregare perché lo Spirito santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni così importanti e dia loro coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per l’intera famiglia umana”.
ARTICOLI CORRELATI Breve analisi del climatismo, nuova ideologia che inganna tutti Clima immaginario Il Papa in aereo: “Prego per la Conferenza sul clima, siamo al limite del suicidio” L’appello del Vaticano ai vescovi: “Tutti in marcia contro il climate change” “Puro teatro”. Il meteorologo francese Verdier smonta il summit sul climaAlla lotta contro i cambiamenti climatici sarà dedicato, martedì sera, solennità della Immacolata Concezione, l’evento “Fiat lux: Illuminating Our Common Home”, offerto dalla World Bank Group (Connect4Climate), dalla Paul Allen’s Vulcan Productions, dalla Fondazione Li Ka-shing e dall’Okeanos. Sulla facciata e la cupola della basilica vaticana saranno proiettate fotografie “ispirate alla misericordia, all’umanità, al mondo naturale e ai cambiamenti climatici”. Mons. Rino Fisichella, presentando gli eventi correlati al Giubileo della misericordia ha sottolineato che lo spettacolo è “ispirato all’ultima enciclica di Papa Francesco, Laudato si’, e vuole proporre la bellezza del creato anche in occasione della Ventunesima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che è iniziata a Parigi lo scorso lunedì 30 novembre e che terminerà il prossimo 11 dicembre”.
Il Pontefice, rispondendo lunedì in aereo a una domanda di François Beaudonnet di France Télévisions, aveva ribadito che riguardo la lotta i cambiamenti climatici “adesso o mai!”. Dalla prima, “che credo sia stata a Tokyo, ad adesso, si è fatta poca cosa, e ogni anno i problemi sono più gravi. Parlando in una riunione di universitari su quale mondo noi vogliamo lasciare ai nostri figli, uno ha detto: “Ma Lei è sicuro che ci saranno figli di questa generazione?”. Siamo al limite! Siamo al limite di un suicidio, per dire una parola forte. E io sono sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi, al Cop21, hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa. L’altro giorno ho letto che in Groenlandia i ghiacciai hanno perso miliardi di tonnellate. Nel Pacifico c’è un Paese che sta comprando da un altro Paese terre per traslocare il Paese, perché entro 20 anni quel Paese non ci sarà più… No, io ho fiducia. Ho fiducia in questa gente, che farà qualcosa; perché, io direi, sono sicuro che hanno buona volontà di fare, e mi auguro che così sia. E prego per questo”.
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/12/06/appello-del-papa-allangelus-fare-ogni-sforzo-per-attenuare-gli-impatti-dei-cambiamenti-climatici___1-v-135771-rubriche_c146.htm
Si sa: le parole di Bergoglio vengono sempre crudelmente adulterate dai media. Perciò proponiamo integralmente (fonte Ansa) la trascrizione dell’intervista avvenuta sull’aereo di ritorno dal viaggio in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. Ci siamo limitati a evidenziare i passaggi più ‘pirotecnici’. [RS]
Lei ha incontrato le famiglie povere di Kangemi e ha ascoltato le loro storie di esclusione dai diritti umani fondamentali, a causa dell’avarizia degli uomini. Quali sono stati i suoi sentimenti quando ascoltava le loro storie, cosa bisogna fare per porre fine alle ingiustizie?
Su questo problema ho parlato almeno tre volte fortemente, nel primo incontro dei movimenti popolari in Vaticano, nel secondo incontro dei movimenti popolari a Santa Cruz della Sierra, in Bolivia, nella Evangelii gaudium e poi chiaramente e fortemente nella Luadato sii. Io non ricordo le statistiche e vi chiedo di non pubblicarle, perché non so se sono vere, ho sentito…ma credo che l’80% della ricchezza del mondo è nella mani del 17% della popolazione. Non so se è vero, ma se non è vero…se qualcuno di voi conosce la statistica vi prego di dirla per essere corretto… E’ un sistema economico dove al centro c’è il Dio denaro. Io ricordo una volta che ho incontrato un grande ambasciatore, parlava francese, mi ha detto questa frase… non era cattolico, mi ha detto “noi siamo caduti nell’idolatria del denaro” e se le cose continuano così, il mondo continuerà così. Lei mi domandava cosa ho sentito con la testimonianza dei giovani a Kengemi, e io ho parlato anche chiaro lì…ho sentito dolore, e io penso come la gente non se ne accorge, un grande dolore. Ieri per esempio sono andato in un ospedale infantile, l’unico pediatrico di Bangui, e del paese, in terapia intensiva non hanno lo strumento di ossigeno, c’erano tanti bambini malnutriti, tanti, la dottoressa mi ha detto la maggioranza moriranno, perché hanno la malaria forte e sono malnutriti. Non voglio fare una omelia, ma il Signore, rimproverava sempre al popolo di Israele, ma è parola che noi ascoltiamo e accettiamo perché è parola di Dio, l’idolatria… E l’idolatria è quando un uomo o una donna perde la carta di identità di essere figli di Dio e preferisce cercarsi un dio a sua misura, questo è il principio se l’umanità non cambia continueranno le miserie, le tragedie, le guerre, i bambini che muoiono di fame, l’ingiustizia. Cosa pensa questa percentuale che ha in mano l’80% della ricchezza del mondo? E questo non è comunismo, questo è verità, e la verità non è facile vederla. La ringrazio di aver fatto questa domanda perché è la vita.
Momenti memorabili del viaggio? tornerà presto in continente? e quale sarà il prossimo viaggio?
Se le cose vanno bene credo che il prossimo viaggio sarà in Messico, ancora le date non sono precise, secondo… se tornerò in Africa? Non so, io sono anziano, i viaggi sono pesanti…la prima domanda, momento… io riflettevo… quella folla, quella gioia, quella capacità di festeggiare, far festa con lo stomaco vuoto, ma per me l’Africa è stata una sorpresa, io ho pensato Dio ci sorprende, ma anche l’Africa ci sorprende…tanti momenti, ma la folla, si sentono visitati hanno un senso dell’accoglienza molto grande, io ho visto nelle tre nazioni che avevano questo senso dell’accoglienza perché erano felici di sentirsi visitati, poi ogni paese ha la sua identità: il Kenya è un po’ più moderno, sviluppato, l’Uganda ha l’identità dei martiri, il popolo ugandese, sia anglicano che cattolico venera i martiri, io sono stato nei due santuari, quello anglicano prima, poi quello cattolico e la memoria dei martiri è la sua carta di identità. Il coraggio di dare la vita per un ideale. In Centrafrica la voglia di pace, di riconciliazione, di perdono. Loro normalmente hanno vissuto fino a 4 anni fa cattolici, protestanti, islamici come fratelli…ieri sono andato dagli evangelici che lavorano tanto bene e poi sono venuti a messa la sera, oggi sono andato in moschea, ho pregato in Moschea, anche l’Imam è salito in papamobile per fare il giro al piccolo stadio..questi piccoli gesti che fanno è quello che vogliono… perché c’è un gruppetto credo o cristiano, o si dice cristiano che è molto violento…non ho capito bene quello… Ma non è l’Isis…è un’altra cosa è cristiano. E vogliono la pace…(gli altri) adesso ci saranno le elezioni hanno scelto uno stato di transizione, hanno scelto il sindaco, questa donna, come presidente dello stato di transizione, e lei farà le elezioni ma cercano la pace, tra loro la riconciliazione, niente odio.
Senza entrare nel merito del processo in corso in Vaticano, qual è l’importanza della stampa libera e laica nello sradicamento della corruzione ovunque si trovi?
La stampa libera, laica ma anche confessionale, ma professionale! Perchè la professionalità della stampa può essere laica o confessionale… l’importante è che siano professionisti davvero, che le notizie non vengano manipolate, per me è importante perché la denunzia delle ingiustizie, della corruzione è un bel lavoro, e poi il responsabile deve fare qualcosa, fare un giudizio, fare un tribunale, ma la stampa professionale deve dire tutto, senza cadere nei tre peccati più comuni: la disinformazione, dire una metà e non dire l’altra metà, la calunnia, la stampa non professionale sporca l’altro e la diffamazione, che è dire cose che tolgono la fama di una persona e cose che in questo momento non fanno male neanche a questa persona…questi sono i tre effetti che attentano contro la professionalità della stampa. Abbiamo bisogno di professionalità, il giusto…la cosa è così, l’altra è così…e sulla corruzione, a vedere bene i dati, c’è la corruzione qui per questo e questo… poi un giornalista che è un professionista vero se sbaglia chiede scusa: “credevo ma poi mi sono accorto di no” e così le cose vanno benissimo.
Lei ha reso omaggio alla piattaforma creata dall’arcivescovo di Bangui, dal pastore protestante e dall’Imam, oggi più che mai il fondamentalismo religioso minaccia il pianeta, lo abbiamo visto anche a Parigi, lei pensa che di fronte a questo pericolo che i dignitari religiosi debbano intervenire di più?
Intervenire nel campo politico se vuol dire fare politica no. Faccia il prete, il pastore, l’imam o il rabbino..questa è la sua vocazione. Ma se fa una politica indiretta con la predica dei valori, e uno dei valori più grande è la fratellanza tra noi siamo tutti figli di Dio, abbiamo lo stesso padre…e in questo si deve fare una politica di unità di riconciliazione, una parola che non mi piace ma devo usarla, tolleranza, ma non solo tolleranza, convivenza, amicizia e così. Fondamentalismo è una malattia che c’è in tutte le religioni, noi cattolici ne abbiamo alcuni, e non alcuni, tanti che si credono con la verità assoluta, che vanno avanti sporcando gli altri con la calunnia, con la diffamazione e fanno male. E questo lo dico perché è la mia chiesa e… si deve combatterli. Il fondamentalismo religioso non è religioso, perché manca Dio, è idolatrico… Fare politica nel senso di convincere questa gente che ha questa tendenza è una politica che dobbiamo fare noi leaders religiosi, ma il fondamentalismo che ferisce è sempre una tragedia, un reato, è una cosa cattiva, avviene in tutte le religioni.
Come sono state possibili le nomine di Vallejo Balda e della Chaouqui? Crede di aver fatto un errore?
E’ stato fatto un errore! Mons. Vallejo Balda è entrato per la carica che aveva e che ha avuto fino adesso, era segretario della prefettura degli affari economici, e poi… come è entrata lei? Non sono sicuro ma credo di non sbagliare se dico, ma non sono sicuro, che è stato lui a presentarla come una che conosceva il mondo dei rapporti commerciali… e hanno lavorato, quando è finito il lavoro, i membri di quella commissione che si chiamava COSEA, sono rimasti in alcuni posti in Vaticano… Vallejo Balda… e la signora Chaoqui non è rimasta in Vaticano perché è entrata per la commissione e poi non è rimasta. E poi mi dicono che si è arrabbiata per questo… ma i giudici ci diranno la verità sull’intenzione come l’hanno fatta. Per me non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché propriamente hanno fatto vedere il lavoro che è cominciato con la commissione dei cardinali, il C9… cercare la corruzione, le cose che non vanno. Qui voglio dire una cosa, niente Valljo Balda, la Chaouqui… poi ci torno… la parola corruzione, credo che l’abbia detta qualcuno di voi… 13 giorni prima della morte di San Giovanni Paolo II, in quella via crucis, l’allora card. Ratzinger che guidava la via crucis, ha parlato delle sporcizie della chiesa, lui ha denunziato questo, per primo. Poi muore papa Giovanni Paolo, è diventato Papa, ma nella messa pro eligendo pontifice, era decano, lui ha parlato dello stesso e noi lo abbiamo eletto per questa libertà nel dire le cose. E’ dal quel tempo che c’è nell’aria del Vaticano, si dice, corruzione. E su questo giudizio io ho dato ai giudici… le accuse concrete, quelle che importa alla difesa è la formulazione delle accuse, io non le ho lette, le accuse concrete, tecniche… io avrei voluto che questo finisse prima dell’8 dicembre dell’anno della misericordia, ma credo che non si potrà fare, perché io vorrei che tutti gli avvocati che difendono abbiamo il tempo di difendere, che ci sia la libertà di difendere… ma la corruzione viene da lontano.
Come intende procedere perché questi episodi non si possano più verificare?
Ma io ringrazio Iddio che non ci sia la Lucrezia Borgia… e ma non so… continuare con i cardinali, con le commissioni a pulire. Ok?
Il cambio dei leader politici in Argentina.
Io ho sentito qualche opinione ma davvero di questa geopolitica, in questo momento, non so cosa dire ma davvero non so… Ci sono problemi, parecchi paesi su questa linea ma davvero non so come è incominciato, ma non so davvero, perché ci sono davvero parecchi paesi latino americani nel cambio, ma non so spiegare.
L’Aids colpisce fortemente in Africa, la cura aiuta più gente a vivere più a lungo, ma l’epidemia continua, soltanto in Uganda ci sono state 135 mila nuove infezioni di HIV, e in Kenya la situazione è anche peggiore, e la più grande causa di morte in Africa, lei ha incontrato i bambini sieropositivi, ha ascoltato delle testimonianze commoventi, ma ha detto ancora poco sulla questione dell’Aids, sappiamo che la prevenzione è una chiave, sappiamo anche che i preservativi non sono l’unico modo per fermare l’epidemia, ma è una parte importante per la risposta. Non è forse il tempo di cambiare la posizione della Chiesa? E di permettere l’uso dei preservativi?
La domanda mi sembra troppo piccola, mi sembra anche una domanda parziale, sì è uno dei metodi, la morale della chiesa si trova in questo punto davanti a una perplessità: il quinto o il sesto comandamento che nella vita o che il rapporto sessuale sia aperto alla vita, ma questo non è il problema. Il problema è più grande…. questa domanda mi fa pensare a quello che hanno domandato a Gesù una volta, “dimmi maestro è lecito guarire il sabato, è obbligatorio guarire?” questa domanda, “è lecito guarire” ma la malnutrizione, lo sfruttamento della persone, il lavoro schiavo, la mancanza di acqua potabile, quelli sono i problemi. Non parliamo se si può usare tale cerotto o tal cosa per una piccola ferita, la grave ferita è l’ ingiustizia sociale, ingiustizia dell’ambiente, l’ingiustizia che …. A me non piace scendere a riflessioni così casistiche, quando muore, la gente muore per mancanza di acqua, per fame, habitat…quando tutti siano guariti, quando non ci siano queste malattie, tragiche, che fa l’uomo, sia per ingiustizia sociale, sia per guadagnare pià soldi, pensa al traffico di armi, quando non ci saranno più questi problemi, credo che si possa fare la domanda..”e’ lecito guarire il sabato?”. Se continua a trafficare in armi, il traffico di armi, le guerre sono il motivo di mortalità più grande…io direi di non pensare se è lecito o non è lecito guarire il sabato, io dirò all’umanità “fate giustizia”, e quando tutti siano guariti, quando non ci sarà più l’ingiustizia, possiamo parlare del sabato.
Crisi tra Turchia e Russia: qual è la posizione del Vaticano? andrà in Armenia?
L’anno scorso io ho promesso ai tre patriarchi di andare, la promessa c’è. Poi le guerre, le guerre vengono per ambizione, le guerre, non parlo delle guerre per difendersi giustamente dagli aggressori, ma le guerre sono una industria, nella storia abbiamo visto tante volte che quando in un paese il bilancio non va bene allora facciamo una guerra, e finisce lo “sbilancio”, la guerra è un affare, un affare… i terroristi, loro fanno le armi? chi gli dà le armi per fare la guerra, è tutta una rete di interessi, ci sono i soldi dietro o il potere, un potere… un potere congiunturale, ma noi da anni stiamo in guerra e ogni volta i pezzi sono più grandi. Cosa penso io? Il Vaticano non so, ma cosa penso io…che le guerre sono un peccato, sono contro l’umanità, distruggono l’umanità, sono la causa degli sfruttamenti, del il traffico della zona… si deve fermare, alle Nazioni Unite due volte ho detto questa parola, sia in Kenya che a New York, il vostro lavoro non sia un nominalismo, che sia effettivo, si faccia la pace. Fanno tante cose, qui in Africa ho visto come lavorano i caschi blu, ma questo non è sufficiente, le guerre non sono di Dio, Dio è il Dio della pace. Dio ha fatto il mondo, ha fatto tutto bello…. poi secondo il lato biblico, un fratello ammazza un altro, la prima guerra, la prima guerra mondiale, è tra fratelli. E’ con molto dolore che lo dico.
Conferenza sul cambiamento climatico, lei ha fatto un grande sforzo…noi speriamo che possa essere l’inizio della soluzione.
Io non sono sicuro, ma posso dirle che adesso o mai più! La prima credo che è stata Tokyo, si è fatto poca cosa, e ogni anno i problemi sono più gravi. Parlando ad una lezione di universitari, su quale mondo noi vogliamo lasciare ai nostri figli, uno ha detto ma lei è sicuro che ci saranno figli di questa generazione? Siamo al limite, siamo al limite di un suicidio, per dire una parola forte. E io sono sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi al raduno, hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa. L’altro giorno ho letto che nella Groenlandia i ghiacciai perdono migliaia di tonnellate, nel Pacifico c’è un paese che sta comprando un altro paese, perché entro vent’anni non ci sarà più. Ho fiducia in questa gente che farà qualcosa, perché sono sicuro che hanno buona volontà di fare, e mi auguro così e prego per questo.
Lei ha fatto molti gesti di amicizia e rispetto verso gli Islamici, cosa dicono gli insegnamenti di Maometto al mondo oggi?
Loro hanno valori, tanti valori… questi valori sono costruttivi.
Anche io ho l’esperienza di amicizia, è una parola forte amicizia, con un islamico, un dirigente mondiale possiamo parlare, lui ha i suoi valoiri e io i miei, lui prega e io prego, tanti valori, la preghiera per esempio, il digiuno, i valori religiosi. Anche altri valori… Non si può cancellare una religione perché ci sono alcuni o molti gruppi in un certo momento della storia di fondamentalisti. E’ vero, le guerre tra religioni ci sono sempre state nella storia, anche noi dobbiamo chiedere perdono, la Caterina dei Medici non era una santa, e quella guerra dei 30 anni, quella notte di San Bartolomeo, dobbiamo chiedere perdono anche noi degli estremismi fondamentalisti nella guerre di religione.
Loro hanno valori, con loro si può dialogare, oggi sono stato in Moschea, ha pregato anche l’Imam, ha voluto venire con me a fare un giro al piccolo stadio, dove c’erano tanti che non hanno potuto entrare, e sulla papamobile c’era il Papa e l’Imam. Poteva parlare, come dapertutto, c’è gente con valori religiosi, e c’è gente che no, quante guerre non solo di religione, guerre, abbiamo fatto i cristiani, il sacco di Roma non l’hanno fatto i musulmani. Hanno valori, hanno valori.
Ci parli del viaggio in Messico.
I viaggi alla mia età non fanno bene, per prima devo visitare la Signora, la madre dell’America, per questo vado in Messico, se non fosse per la visita a Guadalupe, non andrei in Messico. Se non fosse perché lì c’è la Madonna, io non andrei a Città del Messico. Perché il criterio del viaggio: visitare 3 o 4 città che non sono mai state visitate dai Papi, ma andrò per la Madonna… poi andrò al Chiapas, alla frontiera con il Guatemala, poi andrò a Morelia e quasi sicuro nel rientro a Roma farò forse una giornata, forse meno, a Ciudad Juareza. Sulla visita ad altri paesi latinoamericani, nel 2017, sono stato invitato ad andare ad Aparecida, l’altra patrona d’America di lingua portoghese, perché sono due e di là si potrà visitare qualche altro Paese, ma non so, non ci sono piani.
Grazie perché ha visitato il Kenya e l’Africa. E’ benvenuto e può tornare in Kenya per riposare e non per lavoro. Tanti erano preoccupati per la sicurezza, cosa dice al mondo che pensa che l’Africa è solo guerra e distruzione?
L’Africa è vittima, l’Africa sempre è stata sfruttata da altre potenze, dall’Africa venivano in America venduti gli schiavi, ci sono potenze che solo cercano di prendere le grandi ricchezze dell’Africa, il continente più ricco forse, ma non pensano a far crescere il paese, che possa lavorare, che tutti abbiano lavoro, lo sfruttamento… L’Africa è martire, martire per lo sfruttamento. Quelli che dicono che dall’Africa vengono tutte le calamità e tutte le guerre non capiscono forse il danno che fanno all’umanità certe forme di sviluppo. E’ per questo io amo l’Africa, perché l’Africa è stata la vittima di altre potenze.
http://www.radiospada.org/2015/12/lha-detto-o-non-lha-detto-rileggiamo-lintervista-di-bergoglio-sullaereo-dallafrica/
L’ha detto o non l’ha detto? Rileggiamo l’intervista di Bergoglio sull’aereo dall’Africa
- 12/07/2015 1:03 am Radio Spada jeannedarc Web site view
Si sa: le parole di Bergoglio vengono sempre crudelmente adulterate dai media. Perciò proponiamo integralmente (fonte Ansa) la trascrizione dell’intervista avvenuta sull’aereo di ritorno dal viaggio in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. Ci siamo limitati a evidenziare i passaggi più ‘pirotecnici’. [RS]
Lei ha incontrato le famiglie povere di Kangemi e ha ascoltato le loro storie di esclusione dai diritti umani fondamentali, a causa dell’avarizia degli uomini. Quali sono stati i suoi sentimenti quando ascoltava le loro storie, cosa bisogna fare per porre fine alle ingiustizie?
Su questo problema ho parlato almeno tre volte fortemente, nel primo incontro dei movimenti popolari in Vaticano, nel secondo incontro dei movimenti popolari a Santa Cruz della Sierra, in Bolivia, nella Evangelii gaudium e poi chiaramente e fortemente nella Luadato sii. Io non ricordo le statistiche e vi chiedo di non pubblicarle, perché non so se sono vere, ho sentito…ma credo che l’80% della ricchezza del mondo è nella mani del 17% della popolazione. Non so se è vero, ma se non è vero…se qualcuno di voi conosce la statistica vi prego di dirla per essere corretto… E’ un sistema economico dove al centro c’è il Dio denaro. Io ricordo una volta che ho incontrato un grande ambasciatore, parlava francese, mi ha detto questa frase… non era cattolico, mi ha detto “noi siamo caduti nell’idolatria del denaro” e se le cose continuano così, il mondo continuerà così. Lei mi domandava cosa ho sentito con la testimonianza dei giovani a Kengemi, e io ho parlato anche chiaro lì…ho sentito dolore, e io penso come la gente non se ne accorge, un grande dolore. Ieri per esempio sono andato in un ospedale infantile, l’unico pediatrico di Bangui, e del paese, in terapia intensiva non hanno lo strumento di ossigeno, c’erano tanti bambini malnutriti, tanti, la dottoressa mi ha detto la maggioranza moriranno, perché hanno la malaria forte e sono malnutriti. Non voglio fare una omelia, ma il Signore, rimproverava sempre al popolo di Israele, ma è parola che noi ascoltiamo e accettiamo perché è parola di Dio, l’idolatria… E l’idolatria è quando un uomo o una donna perde la carta di identità di essere figli di Dio e preferisce cercarsi un dio a sua misura, questo è il principio se l’umanità non cambia continueranno le miserie, le tragedie, le guerre, i bambini che muoiono di fame, l’ingiustizia. Cosa pensa questa percentuale che ha in mano l’80% della ricchezza del mondo? E questo non è comunismo, questo è verità, e la verità non è facile vederla. La ringrazio di aver fatto questa domanda perché è la vita.
Momenti memorabili del viaggio? tornerà presto in continente? e quale sarà il prossimo viaggio?
Se le cose vanno bene credo che il prossimo viaggio sarà in Messico, ancora le date non sono precise, secondo… se tornerò in Africa? Non so, io sono anziano, i viaggi sono pesanti…la prima domanda, momento… io riflettevo… quella folla, quella gioia, quella capacità di festeggiare, far festa con lo stomaco vuoto, ma per me l’Africa è stata una sorpresa, io ho pensato Dio ci sorprende, ma anche l’Africa ci sorprende…tanti momenti, ma la folla, si sentono visitati hanno un senso dell’accoglienza molto grande, io ho visto nelle tre nazioni che avevano questo senso dell’accoglienza perché erano felici di sentirsi visitati, poi ogni paese ha la sua identità: il Kenya è un po’ più moderno, sviluppato, l’Uganda ha l’identità dei martiri, il popolo ugandese, sia anglicano che cattolico venera i martiri, io sono stato nei due santuari, quello anglicano prima, poi quello cattolico e la memoria dei martiri è la sua carta di identità. Il coraggio di dare la vita per un ideale. In Centrafrica la voglia di pace, di riconciliazione, di perdono. Loro normalmente hanno vissuto fino a 4 anni fa cattolici, protestanti, islamici come fratelli…ieri sono andato dagli evangelici che lavorano tanto bene e poi sono venuti a messa la sera, oggi sono andato in moschea, ho pregato in Moschea, anche l’Imam è salito in papamobile per fare il giro al piccolo stadio..questi piccoli gesti che fanno è quello che vogliono… perché c’è un gruppetto credo o cristiano, o si dice cristiano che è molto violento…non ho capito bene quello… Ma non è l’Isis…è un’altra cosa è cristiano. E vogliono la pace…(gli altri) adesso ci saranno le elezioni hanno scelto uno stato di transizione, hanno scelto il sindaco, questa donna, come presidente dello stato di transizione, e lei farà le elezioni ma cercano la pace, tra loro la riconciliazione, niente odio.
Senza entrare nel merito del processo in corso in Vaticano, qual è l’importanza della stampa libera e laica nello sradicamento della corruzione ovunque si trovi?
La stampa libera, laica ma anche confessionale, ma professionale! Perchè la professionalità della stampa può essere laica o confessionale… l’importante è che siano professionisti davvero, che le notizie non vengano manipolate, per me è importante perché la denunzia delle ingiustizie, della corruzione è un bel lavoro, e poi il responsabile deve fare qualcosa, fare un giudizio, fare un tribunale, ma la stampa professionale deve dire tutto, senza cadere nei tre peccati più comuni: la disinformazione, dire una metà e non dire l’altra metà, la calunnia, la stampa non professionale sporca l’altro e la diffamazione, che è dire cose che tolgono la fama di una persona e cose che in questo momento non fanno male neanche a questa persona…questi sono i tre effetti che attentano contro la professionalità della stampa. Abbiamo bisogno di professionalità, il giusto…la cosa è così, l’altra è così…e sulla corruzione, a vedere bene i dati, c’è la corruzione qui per questo e questo… poi un giornalista che è un professionista vero se sbaglia chiede scusa: “credevo ma poi mi sono accorto di no” e così le cose vanno benissimo.
Lei ha reso omaggio alla piattaforma creata dall’arcivescovo di Bangui, dal pastore protestante e dall’Imam, oggi più che mai il fondamentalismo religioso minaccia il pianeta, lo abbiamo visto anche a Parigi, lei pensa che di fronte a questo pericolo che i dignitari religiosi debbano intervenire di più?
Intervenire nel campo politico se vuol dire fare politica no. Faccia il prete, il pastore, l’imam o il rabbino..questa è la sua vocazione. Ma se fa una politica indiretta con la predica dei valori, e uno dei valori più grande è la fratellanza tra noi siamo tutti figli di Dio, abbiamo lo stesso padre…e in questo si deve fare una politica di unità di riconciliazione, una parola che non mi piace ma devo usarla, tolleranza, ma non solo tolleranza, convivenza, amicizia e così. Fondamentalismo è una malattia che c’è in tutte le religioni, noi cattolici ne abbiamo alcuni, e non alcuni, tanti che si credono con la verità assoluta, che vanno avanti sporcando gli altri con la calunnia, con la diffamazione e fanno male. E questo lo dico perché è la mia chiesa e… si deve combatterli. Il fondamentalismo religioso non è religioso, perché manca Dio, è idolatrico… Fare politica nel senso di convincere questa gente che ha questa tendenza è una politica che dobbiamo fare noi leaders religiosi, ma il fondamentalismo che ferisce è sempre una tragedia, un reato, è una cosa cattiva, avviene in tutte le religioni.
Come sono state possibili le nomine di Vallejo Balda e della Chaouqui? Crede di aver fatto un errore?
E’ stato fatto un errore! Mons. Vallejo Balda è entrato per la carica che aveva e che ha avuto fino adesso, era segretario della prefettura degli affari economici, e poi… come è entrata lei? Non sono sicuro ma credo di non sbagliare se dico, ma non sono sicuro, che è stato lui a presentarla come una che conosceva il mondo dei rapporti commerciali… e hanno lavorato, quando è finito il lavoro, i membri di quella commissione che si chiamava COSEA, sono rimasti in alcuni posti in Vaticano… Vallejo Balda… e la signora Chaoqui non è rimasta in Vaticano perché è entrata per la commissione e poi non è rimasta. E poi mi dicono che si è arrabbiata per questo… ma i giudici ci diranno la verità sull’intenzione come l’hanno fatta. Per me non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché propriamente hanno fatto vedere il lavoro che è cominciato con la commissione dei cardinali, il C9… cercare la corruzione, le cose che non vanno. Qui voglio dire una cosa, niente Valljo Balda, la Chaouqui… poi ci torno… la parola corruzione, credo che l’abbia detta qualcuno di voi… 13 giorni prima della morte di San Giovanni Paolo II, in quella via crucis, l’allora card. Ratzinger che guidava la via crucis, ha parlato delle sporcizie della chiesa, lui ha denunziato questo, per primo. Poi muore papa Giovanni Paolo, è diventato Papa, ma nella messa pro eligendo pontifice, era decano, lui ha parlato dello stesso e noi lo abbiamo eletto per questa libertà nel dire le cose. E’ dal quel tempo che c’è nell’aria del Vaticano, si dice, corruzione. E su questo giudizio io ho dato ai giudici… le accuse concrete, quelle che importa alla difesa è la formulazione delle accuse, io non le ho lette, le accuse concrete, tecniche… io avrei voluto che questo finisse prima dell’8 dicembre dell’anno della misericordia, ma credo che non si potrà fare, perché io vorrei che tutti gli avvocati che difendono abbiamo il tempo di difendere, che ci sia la libertà di difendere… ma la corruzione viene da lontano.
Come intende procedere perché questi episodi non si possano più verificare?
Ma io ringrazio Iddio che non ci sia la Lucrezia Borgia… e ma non so… continuare con i cardinali, con le commissioni a pulire. Ok?
Il cambio dei leader politici in Argentina.
Io ho sentito qualche opinione ma davvero di questa geopolitica, in questo momento, non so cosa dire ma davvero non so… Ci sono problemi, parecchi paesi su questa linea ma davvero non so come è incominciato, ma non so davvero, perché ci sono davvero parecchi paesi latino americani nel cambio, ma non so spiegare.
L’Aids colpisce fortemente in Africa, la cura aiuta più gente a vivere più a lungo, ma l’epidemia continua, soltanto in Uganda ci sono state 135 mila nuove infezioni di HIV, e in Kenya la situazione è anche peggiore, e la più grande causa di morte in Africa, lei ha incontrato i bambini sieropositivi, ha ascoltato delle testimonianze commoventi, ma ha detto ancora poco sulla questione dell’Aids, sappiamo che la prevenzione è una chiave, sappiamo anche che i preservativi non sono l’unico modo per fermare l’epidemia, ma è una parte importante per la risposta. Non è forse il tempo di cambiare la posizione della Chiesa? E di permettere l’uso dei preservativi?
La domanda mi sembra troppo piccola, mi sembra anche una domanda parziale, sì è uno dei metodi, la morale della chiesa si trova in questo punto davanti a una perplessità: il quinto o il sesto comandamento che nella vita o che il rapporto sessuale sia aperto alla vita, ma questo non è il problema. Il problema è più grande…. questa domanda mi fa pensare a quello che hanno domandato a Gesù una volta, “dimmi maestro è lecito guarire il sabato, è obbligatorio guarire?” questa domanda, “è lecito guarire” ma la malnutrizione, lo sfruttamento della persone, il lavoro schiavo, la mancanza di acqua potabile, quelli sono i problemi. Non parliamo se si può usare tale cerotto o tal cosa per una piccola ferita, la grave ferita è l’ ingiustizia sociale, ingiustizia dell’ambiente, l’ingiustizia che …. A me non piace scendere a riflessioni così casistiche, quando muore, la gente muore per mancanza di acqua, per fame, habitat…quando tutti siano guariti, quando non ci siano queste malattie, tragiche, che fa l’uomo, sia per ingiustizia sociale, sia per guadagnare pià soldi, pensa al traffico di armi, quando non ci saranno più questi problemi, credo che si possa fare la domanda..”e’ lecito guarire il sabato?”. Se continua a trafficare in armi, il traffico di armi, le guerre sono il motivo di mortalità più grande…io direi di non pensare se è lecito o non è lecito guarire il sabato, io dirò all’umanità “fate giustizia”, e quando tutti siano guariti, quando non ci sarà più l’ingiustizia, possiamo parlare del sabato.
Crisi tra Turchia e Russia: qual è la posizione del Vaticano? andrà in Armenia?
L’anno scorso io ho promesso ai tre patriarchi di andare, la promessa c’è. Poi le guerre, le guerre vengono per ambizione, le guerre, non parlo delle guerre per difendersi giustamente dagli aggressori, ma le guerre sono una industria, nella storia abbiamo visto tante volte che quando in un paese il bilancio non va bene allora facciamo una guerra, e finisce lo “sbilancio”, la guerra è un affare, un affare… i terroristi, loro fanno le armi? chi gli dà le armi per fare la guerra, è tutta una rete di interessi, ci sono i soldi dietro o il potere, un potere… un potere congiunturale, ma noi da anni stiamo in guerra e ogni volta i pezzi sono più grandi. Cosa penso io? Il Vaticano non so, ma cosa penso io…che le guerre sono un peccato, sono contro l’umanità, distruggono l’umanità, sono la causa degli sfruttamenti, del il traffico della zona… si deve fermare, alle Nazioni Unite due volte ho detto questa parola, sia in Kenya che a New York, il vostro lavoro non sia un nominalismo, che sia effettivo, si faccia la pace. Fanno tante cose, qui in Africa ho visto come lavorano i caschi blu, ma questo non è sufficiente, le guerre non sono di Dio, Dio è il Dio della pace. Dio ha fatto il mondo, ha fatto tutto bello…. poi secondo il lato biblico, un fratello ammazza un altro, la prima guerra, la prima guerra mondiale, è tra fratelli. E’ con molto dolore che lo dico.
Conferenza sul cambiamento climatico, lei ha fatto un grande sforzo…noi speriamo che possa essere l’inizio della soluzione.
Io non sono sicuro, ma posso dirle che adesso o mai più! La prima credo che è stata Tokyo, si è fatto poca cosa, e ogni anno i problemi sono più gravi. Parlando ad una lezione di universitari, su quale mondo noi vogliamo lasciare ai nostri figli, uno ha detto ma lei è sicuro che ci saranno figli di questa generazione? Siamo al limite, siamo al limite di un suicidio, per dire una parola forte. E io sono sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi al raduno, hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa. L’altro giorno ho letto che nella Groenlandia i ghiacciai perdono migliaia di tonnellate, nel Pacifico c’è un paese che sta comprando un altro paese, perché entro vent’anni non ci sarà più. Ho fiducia in questa gente che farà qualcosa, perché sono sicuro che hanno buona volontà di fare, e mi auguro così e prego per questo.
Lei ha fatto molti gesti di amicizia e rispetto verso gli Islamici, cosa dicono gli insegnamenti di Maometto al mondo oggi?
Loro hanno valori, tanti valori… questi valori sono costruttivi.
Anche io ho l’esperienza di amicizia, è una parola forte amicizia, con un islamico, un dirigente mondiale possiamo parlare, lui ha i suoi valoiri e io i miei, lui prega e io prego, tanti valori, la preghiera per esempio, il digiuno, i valori religiosi. Anche altri valori… Non si può cancellare una religione perché ci sono alcuni o molti gruppi in un certo momento della storia di fondamentalisti. E’ vero, le guerre tra religioni ci sono sempre state nella storia, anche noi dobbiamo chiedere perdono, la Caterina dei Medici non era una santa, e quella guerra dei 30 anni, quella notte di San Bartolomeo, dobbiamo chiedere perdono anche noi degli estremismi fondamentalisti nella guerre di religione.
Loro hanno valori, con loro si può dialogare, oggi sono stato in Moschea, ha pregato anche l’Imam, ha voluto venire con me a fare un giro al piccolo stadio, dove c’erano tanti che non hanno potuto entrare, e sulla papamobile c’era il Papa e l’Imam. Poteva parlare, come dapertutto, c’è gente con valori religiosi, e c’è gente che no, quante guerre non solo di religione, guerre, abbiamo fatto i cristiani, il sacco di Roma non l’hanno fatto i musulmani. Hanno valori, hanno valori.
Ci parli del viaggio in Messico.
I viaggi alla mia età non fanno bene, per prima devo visitare la Signora, la madre dell’America, per questo vado in Messico, se non fosse per la visita a Guadalupe, non andrei in Messico. Se non fosse perché lì c’è la Madonna, io non andrei a Città del Messico. Perché il criterio del viaggio: visitare 3 o 4 città che non sono mai state visitate dai Papi, ma andrò per la Madonna… poi andrò al Chiapas, alla frontiera con il Guatemala, poi andrò a Morelia e quasi sicuro nel rientro a Roma farò forse una giornata, forse meno, a Ciudad Juareza. Sulla visita ad altri paesi latinoamericani, nel 2017, sono stato invitato ad andare ad Aparecida, l’altra patrona d’America di lingua portoghese, perché sono due e di là si potrà visitare qualche altro Paese, ma non so, non ci sono piani.
Grazie perché ha visitato il Kenya e l’Africa. E’ benvenuto e può tornare in Kenya per riposare e non per lavoro. Tanti erano preoccupati per la sicurezza, cosa dice al mondo che pensa che l’Africa è solo guerra e distruzione?
L’Africa è vittima, l’Africa sempre è stata sfruttata da altre potenze, dall’Africa venivano in America venduti gli schiavi, ci sono potenze che solo cercano di prendere le grandi ricchezze dell’Africa, il continente più ricco forse, ma non pensano a far crescere il paese, che possa lavorare, che tutti abbiano lavoro, lo sfruttamento… L’Africa è martire, martire per lo sfruttamento. Quelli che dicono che dall’Africa vengono tutte le calamità e tutte le guerre non capiscono forse il danno che fanno all’umanità certe forme di sviluppo. E’ per questo io amo l’Africa, perché l’Africa è stata la vittima di altre potenze.
http://www.radiospada.org/2015/12/lha-detto-o-non-lha-detto-rileggiamo-lintervista-di-bergoglio-sullaereo-dallafrica/
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