ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 19 aprile 2016

Consolator afflictorum?


Greci alle armi e papi scafisti




Strano destino quello della Grecia. Molte delle sue pittoresche isolette (non solo Lesbo), contano ormai più torme di "profughi" che nativi. Eppoi dicono che questa non è invasione. L' Osservatore Romano riferisce che  il presidente della conferenza episcopale cattolica ellenica mons. Fragkiskos Papamanolis rivela che la situazione da quelle parti «ormai non è pacifica. E non sa come si svilupperà,  perché «cresce l' esasperazione della gente». gli abitanti hanno cominciato a comprare armi».



Papamanolis dà ragione ai profughi perché «non resistono nelle situazioni disumane nei centri di accoglienza», ma anche alla popolazione locale «perché temono vedendo reazioni violente dei profughi, saccheggi di negozi, specialmente di generi alimentari. Il male è che gli abitanti hanno cominciato a comprare armi. In televisione un venditore di articoli per la caccia diceva che in un mese ha venduto più fucili che in un anno». E infine  «anche il governo ha ragione, perché non ha la possibilità economica di fare quello che sarebbe necessario, perché le casse dello Stato sono vuote». (fonte Libero quotidiano tramite Dagospia) . La solita ipocrita  langue de bois vaticana: un colpo al cerchio, l'altro alla botte.
Mi pare che ci sia una sostanziale differenza fra chi invade e chi invece viene invaso e non può difendersi. Ma Oltretevere fanno i pesci in barile e tutto è permesso.
Uno scenario da guerre civili di questo tipo è altamente pericoloso, perché trasforma gli stati della Ue in scenari da libanizzazione e da balcanizzazione. Perché gli abitanti della Grecia hanno diritto di sentirsi sicuri a casa propria senza trasformare la loro vita in un Far West dove vince il pistolero più lesto e dal tiro più  preciso. Significa inoltre che il governo Tsipras è peggiore perfino dei peggiori che lo hanno preceduto, in quanto non sa garantire incolumità e sicurezza dei suoi cittadini e non tiene conto della demografia e della densità abitativa di un paese piccolissimo, in buona compagnia col nostro Coniglio Alfano.
Ma a far precipitare la situazione, ecco spuntare Francesco giullare, pardon, scafista di Dio.
Non gli bastava la "pagliacciata di Lampedusa" del 2013:  aveva bisogno di un replay mediatico. Così ha lanciato il suo spottone già  a partire dal nome della scelta dell'isola: Lesbo, l'isola di Saffo e quindi del culto "saffico". In questo modo acchiappa i due classici piccioni con una fava: da una parte fa il Consolatrix afflictorum dei "profughi". Dall'altra strizza l'occhiolino alle politiche LGBT.


I latini dicevano che i nomi sono presagi (nomina sunt omina)? Bene, anche i luoghi sono presagi: Lesbo. Avrebbe potuto andare -  chessò - a Kos, a Samo, o in ognuna delle tante isolette di fronte alla Turchia,  e invece è andato proprio lì, sotto i network di tutto il mondo.  Marketing anche questo?
Se ne è accorto perfino Crozza nelle sue mattane serali in tv. Del resto l'Uomo venuto dalla fine del mondo è uso consolare trans, accelerare le pratiche per la comunione ai divorziati,  attivarsi per annullamenti brevi di matrimoni in modo da competere con Las Vegas... E adesso,  perfino a portarsi a casa sua una buona dozzina di mussulmani (si vede che non gli bastano tutti quelli che ci sono già).  Dopotutto sono tutti figli di Dio, in particolare ora che c'è l'Architetto Unico uguale per tutti. A breve in tv, un bel talent show tipo X Factor sui mussulmani ospiti del papa che cantano e si dimenano come Sister Act, magari con hijab, burqa e djellaba. E' per la loro "integrazione"...Li si metta a loro agio affinché condividano "i nostri valori".


                                    I will follow Him,
                                   Follow Him where ever he may go...



Si scherza, ma la realtà supera di gran lunga queste innocenti burle. Sentite un po' questa: pare che per lui si stiano mobilitando gli spin doctor e gli influencer hollywoodiani, per curarne l'immagine.e l'impatto mediatico La chiesa è in ribasso di fedeli e quella sinistrucola che lo sostiene a man bassa e va in deliquio per i suoi discorsi, poi a Messa non ci va e diserta le funzioni ecclesiali.
Lo sa perfino Bergoglio anche se poi infarcisce i suoi discorsi di un po' di"sinistrina" (lui la chiama così) per ingraziarseli. E allora...good morning Babilonia, il vero nome di Hollywood. Coi suoi impareggiabili maghi, la Mecca del cinema, può fare più miracoli di Gesù Cristo. 


Scusate, ma Papa Imbroglio è da rispedire in toto "alla fine del mondo" da dove è venuto. Lui, i suoi rozzi scarponi da Scarpantibus e la sua borsa nera da doganiere. 


Nel mentre, i Greci corrono ad allenarsi ai poligoni di tiro per salvare quel che resta della loro pelle: un vero reato! In Europa non si può fare: si deve crepare per il drappo blu con le 12 stelle.  Però, che cattivacci questi Greci! Non si rassegnano a voler morire. Non si rassegnano a vedere estinguere la loro civiltà.

2 commenti:

  1. Le glorie di "papa" schifesco e dei suoi servitorelli di stoppa...

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  2. La sfacciataggine di Bergoglio non ha eguali. Ci viene a dire che ha accolto solo mussulmani perche' i cristiani non avevano documenti in regola. Non si chiede come mai i cristiani siano minoranza, visto che e' l'Islam che ci sta invadendo. E che magari e' quest'Europa che favorisce deliberatamente i mussulmani in odio alla chiesa, vero Bergoglio?

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