ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 aprile 2016

In espiazione dei peccati

Occorre fede. E una prospettiva che non sia strettamente materiale.


"Occorre fede. E una prospettiva che non sia strettamente materiale": con queste stupende parole alcuni giorni fa una mamma e moglie cattolica ha terminato in un blog cattolico il racconto della sua  vita - Via Crucis offerta in espiazione dei peccati .
La sofferenza  vissuta come dono per la Chiesa.

Questa frase finale del racconto della Moglie e Madre Cattolica è di grandissimo aiuto per ravvivare nei nostri cuori la mèta, la finalità e la Porta che il Signore ci mostra attraverso il Vangelo e i Sacramenti.

Desideriamo commentare questa bellissima frase ricorrendo alle ispirate parole che Benedetto XVI pronunciò il 2 giugno nel Parco di Bresso a Milano in occasione del VII mondiale delle Famiglie.
E' vero che quelle parole ci sembrano lontane e pure "superate", "sorpassate" e persino "irrise" da una pastoralità mortificata, banalizzata e  spesso "materiale" . 
Quelle parole tuttavia costituiscono il selciato dello stesso viottolo, stretto, scosceso e faticoso che assieme ai Santi hanno percorso le anime buone che sono passate per la Porta stretta prima di ricevere la corona di gloria dell'Eterno Padre.
Riflettiamo molto su queste ispirate parole, pronunciate a braccio da Papa Benedetto, perchè ci conducono alla contemplazione salvifica del Crocifisso da cui viene la nostra salvezza: " la sofferenza non è solo un tormento fisico e psichico, ma è anche un soffrire nella comunità della Chiesa per i grandi valori della nostra fede. ... sofferenza, se realmente interiormente accettata, sia un dono per la Chiesa."
Così ha parlato la Chiesa per 2000 anni fecondando con la sana dottrina, che viene da Cristo attraverso il Suo Vangelo, la Città di Dio.
"Occorre fede. E una prospettiva che non sia strettamente materiale" altro non occorre dire o scrivere.
Preghiamo la Madonna Santissima, Madre della Chiesa, perchè assista e protegga la Santa Chiesa e il Papa.
AC

QUESTO PROBLEMA DEI DIVORZIATI RISPOSATI E' UNA DELLE GRANDI SOFFERENZE DELLA CHIESA DI OGGI.
E non abbiamo semplici ricette. 
La sofferenza è grande e possiamo solo aiutare le parrocchie, i singoli ad aiutare queste persone a sopportare la sofferenza di questo divorzio.
Io direi che molto importante sarebbe, naturalmente, la prevenzione, cioè approfondire fin dall’inizio l’innamoramento in una decisione profonda, maturata; inoltre, l’accompagnamento durante il matrimonio, affinché le famiglie non siano mai sole ma siano realmente accompagnate nel loro cammino.
E poi, quanto a queste persone, dobbiamo dire – come lei ha detto – che la Chiesa le ama, ma esse devono vedere e sentire questo amore. 
Mi sembra un grande compito di una parrocchia, di una comunità cattolica, di fare realmente il possibile perché esse sentano di essere amate, accettate, che non sono «fuori» anche se non possono ricevere l’assoluzione e l’Eucaristia: devono vedere che anche così vivono pienamente nella Chiesa. 
Forse, se non è possibile l’assoluzione nella Confessione, tuttavia un contatto permanente con un sacerdote, con una guida dell’anima, è molto importante perché possano vedere che sono accompagnati, guidati.
Poi è anche molto importante che sentano che l’Eucaristia è vera e partecipata se realmente entrano in comunione con il Corpo di Cristo. 
Anche senza la ricezione «corporale» del Sacramento, possiamo essere spiritualmente uniti a Cristo nel suo Corpo.
E far capire questo è importante. 
Che realmente trovino la possibilità di vivere una vita di fede, con la Parola di Dio, con la comunione della Chiesa e possano vedere che la loro sofferenza è un dono per la Chiesa, perché servono così a tutti anche per difendere la stabilità dell’amore, del Matrimonio; e che questa sofferenza non è solo un tormento fisico e psichico, ma è anche un soffrire nella comunità della Chiesa per i grandi valori della nostra fede. 
Penso che la loro sofferenza, se realmente interiormente accettata, sia un dono per la Chiesa. 
Devono saperlo, che proprio così servono la Chiesa, sono nel cuore della Chiesa. 
Grazie per il vostro impegno.
BENEDETTO XVI 2 GIUGNO 2012

Il Video 

Il testo completo
Pubblicato da Andrea Carradori 
http://traditiocatholica.blogspot.it/2016/04/occorre-fede-e-una-prospettiva-che-non.html

Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Preghiere in riparazione delle gravi offese al Sacro Cuore di Gesù commesse da Bergoglio con l’esortazione “Amoris Laetitia”. Avvisi per il secondo incontro nazionale e una lettura di formazione di Sant’Ambrogio.

Calendario tradizionale. Giovedì 14 aprile 2016 – S. Giustino Martire – per il Martirologio clicca qui

LETTURA DI FORMAZIONE
zzzzambrogio
Meditazioni di Sant’Ambrogio
sull’Eucarestia
per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui
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(dal De Sacramentis) Chi è dunque l’autore dei sacramenti, se non il Signore Gesù? Questi sacramenti provengono dal cielo. Ed è davvero un prodigio grande e divino che Dio abbia fatto piovere la manna dal cielo per il popolo.
Tu dici: «È il mio solito pane» Ma questo pane è pane prima delle parole sacramentali; quando interviene la consacrazione, da pane diventa carne di Cristo. Spieghiamo dunque come può essere corpo di Cristo ciò che è pane. La consacrazione con quali parole si compie e con le espressioni di chi? Del Signore Gesù! Infatti tutte le altre formule che si dicono precedentemente, sono dette dal sacerdote: si loda Dio; gli si rivolgono preghiere; si intercede per il popolo, per i sovrani, per tutti gli altri. Ma quando si arriva al momento in cui si compie il venerabile sacramento, il sacerdote non usa più parole sue, ma usa le parole di Cristo. È dunque la parola di Cristo a compiere questo sacramento. E qual è la parola di Cristo? Evidentemente quella per cui sono state fatte tutte le cose!
… Se la parola celeste ha esercitato la sua azione nelle realtà terrene, non la eserciterà a maggior ragione nei sacramenti celesti? Di qui dunque puoi capire che il pane diventa il corpo di Cristo. Che dire poi del vino e dell’acqua? Il vino si versa nel calice, ma per effetto della consacrazione celeste diventa sangue. Probabilmente obietterai: «Non vedo l’apparenza del sangue». Ma ne è l’equivalente. Tu bevi l’equivalente del sangue prezioso, perché si eviti l’orrore provocato dal sangue, e tuttavia il prezzo della redenzione è valido ed efficace. Hai dunque capito che quello che ricevi è il corpo e il sangue di Cristo.
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(dal  De Sacramentis) «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Ricordo le mie parole quando vi spiegavo i sacramenti. Vi ho detto che prima delle parole di Cristo ciò che viene offerto è pane; ma quando sono stare pronunciate le parole di Cristo, non si chiama più pane, ma corpo di Cristo. Perché dunque nella preghiera del Signore, che segue subito dopo la preghiera di consacrazione, si parla di “pane nostro”? Il Signore ha detto sì «pane», ma «epiousion», cioè «sostanziale». Questo non è il pane che entra nel corpo, ma è quel pane di vita eterna che sostiene la sostanza della nostra anima. Perciò in greco dice «epiousios». I Latini invece hanno chiamato «quotidiano» questo pane. In ogni caso sembrano ugualmente utili sia il termine latino sia il termine greco.
Ora, se il pane è quotidiano, perché lo ricevi a distanza di un anno, come sono soliti fare i Greci in Oriente? Ricevi ogni giorno ciò che ogni giorno ti giova! E vivi in modo da essere degno di riceverlo ogni giorno! Tu senti ripetere che ogni volta che si offre il sacrificio, si annuncia la morte del Signore, si annuncia la sua risurrezione, la sua ascensione al cielo, si annuncia la remissione dei peccati. Sai tutto questo, e tuttavia non ricevi ogni giorno questo pane di vita? Chi ha una ferita, cerca la medicina. La nostra ferita è l’essere soggetti al peccato: la medicina è il celeste e venerabile sacramento. «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Se lo ricevi ogni giorno, per te ogni giorno è quell’oggi! Se oggi Cristo è tuo, egli risorge per te ogni giorno.
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(dal De Sacramentis) Sei venuto all’altare, il Signore Gesù chiama te (o la tua anima o la Chiesa) e dice: «Mi baci con i baci della sua bocca». Vuoi applicare queste parole a Cristo? Nulla di più gradito. Vuoi applicarle alla tua anima? Nulla di più soave. Cristo vede che tu sei puro da ogni peccato, perché le tue colpe sono state lavate. Perciò ti giudica degno dei sacramenti celesti e quindi ti invita al banchetto celeste: «Mi baci con i baci della sua bocca». La tua anima dunque si vede purificata da tutti i peccati e perciò degna di accostarsi all’altare di Cristo, vede i mirabili sacramenti e dice: «Mi baci con i baci della sua bocca», cioè: Cristo mi imprima il suo bacio.
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(dal  De Patriarchis) La povertà di Cristo rende ricchi, l’orlo della sua veste risana, la sua fame sazia, la sua morte vivifica, la sua sepoltura risuscita. È un ricco tesoro quello che ci offre un pane nutriente. Ed è davvero nutriente quel pane chi mangia del quale non avrà più fame. Gesù diede questo pane agli apostoli perché lo distribuissero al popolo dei credenti, e oggi dà a noi quel pane che il sacerdote stesso ogni giorno consacra con le parole di Cristo. Questo pane dunque è diventato il cibo dei santi. Possiamo ricevere addirittura lo stesso Signore che ci ha dato in cibo la sua carne. «Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno ne mangerà vivrà in eterno. Anche se uno soggiace alla morte temporale, vivrà in eterno, purché abbia ricevuto il mio pane». Lo riceve infatti chi esamina se stesso; e chi lo riceve non morrà della morte del peccatore, perché questo pane è la remissione dei peccati.
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(dal  Commento al Salmo 118) Io, che prima ero quel popolo di peccatori, disprezzato, mi trovo ora in una condizione di vita venerabile che mi accomuna alla sacra realtà del cielo, e sono ora ammesso alla dignità di commensale del cielo. Per procurarmi il cibo non ci vogliono più piogge abbondanti né la laboriosa produzione della terra né frutti di piante. Per la mia sete non domando fiumi né sorgenti. Il mio cibo è Cristo, la mia bevanda è Cristo, il mio cibo è la carne di Cristo, la mia bevanda è il sangue di Dio. Ormai non aspetto rendite annuali per saziarmi: Cristo mi viene offerto ogni giorno. Non avrò paura che il mal tempo o l’improduttività della terra mi faccia patire la carestia, se la devozione mi conserverà questo “pane” con cura assidua. Non sento più il bisogno che piovano dal cielo le quaglie, che prima mi sembravano un miracolo, né la manna, che prima preferivo a tutti gli altri cibi: i nostri Padri, che hanno mangiato la manna, hanno continuato ad avere fame. Il mio cibo è tale che, se lo si mangia, non si ha più fame; il mio cibo è tale che non ingrassa il corpo, ma irrobustisce il cuore dell’uomo.
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(dal Commento al Salmo 118) Sta a te prendere questo pane. Accostati a questo pane o lo prenderai. Se ti allontanerai da Cristo, morirai, se ti avvicinerai a Cristo, vivrai. Questo è il pane della vita: dunque, chi mangia la Vita, non può morire. Come potrà morire chi ha per cibo la Vita? Come potrà venir meno chi avrà la Vita per sostentamento?
Accostatevi a Lui e saziatevi: Egli è pane.
Accostatevi a Lui e bevete: Egli è la sorgente.
Accostatevi a Lui e lasciatevi illuminare: Egli è la luce.
Accostatevi a Lui e lasciatevi liberare: infatti dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è la libertà.
Accostatevi a Lui e lasciatevi sciogliere dai legami: Egli è la remissione dei peccati.
Vi domandate chi Egli sia? Ascoltate quello che lui stesso dice: «Io sono il pane della vita: chi viene a me non avrà più fame, chi viene a me non avrà più sete».
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Gentili amici,
preghiamo queste settimana in riparazione delle gravi offese al Sacro Cuore di Gesù commesse da Bergoglio con l’esortazione “Amoris Laetitia”.Preghiamo perché i buoni fedeli non si facciamo ingannare da falsi messaggi che, facendo perdere la nozione stessa di peccato, portano alla perdizione. Restiamo fedeli in particolare alla recita del Santo Rosario e alla partecipazione, ove possibile, alla S. Messa in rito antico (cliccando qui verrete indirizzati all’elenco dei luoghi e orari della S. Messa tradizionale).
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Si avvicina la data del 1° maggio, quando a Linarolo si terrà il Secondo incontro nazionale della Lega cattolica per la preghiera di riparazione (cliccate qui per il programma della giornata).

Per poter organizzare bene la giornata vi preghiamo di comunicarci al più presto la vostra adesionecon una mail a legariparazione@email.it .

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Inoltre, poiché Linarolo non è raggiungibile per ferrovia, preghiamo tutti coloro che abbiano posti disponibili in macchina, di comunicarcelo, autorizzandoci a pubblicare il loro nome, città di provenienza, numero di posti disponibili e indirizzo mail. In tal modo faciliteremo chi è sprovvisto di automobile, che potrà mettersi in contatto per organizzare il viaggio. Sarà anche l’occasione per conoscersi tra aderenti alla Lega residenti nella stessa zona. Avvisateci con mail alegariparazione@email.it .

Sono disponibili DUE posti auto da Cremona. Rivolgersi a Giovanni Faimanigiovannifaimani@hotmail.com 
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Per la nostra formazione, leggiamo alcune meditazioni sull’Eucarestia, tratte da scritti di Sant’Ambrogio. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.
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NOTIZIE E AVVISI
– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/
– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” . 
– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.
– Ogni primo venerdì del mese, nella parrocchia di Linarolo (Pavia), alle 16.30 si tengono la recita del Santo Rosario di riparazione e delle Litanie, e alle 17.00 la celebrazione della Messa in rito romano antico secondo le intenzioni della Lega per la preghiera di riparazione.
– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804
– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani  – mauro.faverzani@gmail.com
– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione  secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.
– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.
– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.
– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.
Paolo Deotto – Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
http://www.riscossacristiana.it/lega-cattolica-per-la-preghiera-di-riparazione-preghiere-in-riparazione-delle-gravi-offese-al-sacro-cuore-di-gesu-commesse-da-bergoglio-con-lesortazione-amoris-laetitia-av/

«SE ANCHE UN ANGELO VI ANNUNCIASSE UN VANGELO DIVERSO DA QUELLO CHE VI È STATO DATO, SIA ANATEMA»

«Se anche un angelo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi è stato dato, sia anatema»

«Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro Vangelo. Però non ce n'è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!»

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