La chiesa dei rivoluzionari e il popolo bue (prima parte)
dalla rubrica Il Libraio
“Quanto a me, io vi battezzo con l'acqua perché facciate penitenza, ma Colui che verrà dopo di me, è più potente di me e io non son degno di portare i suoi sandali; Egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco. Nella sua mano tiene il vaglio per pulire per bene la sua aia; raccoglierà il suo frumento nel granaio e brucerà la pula con un fuoco che non si estingue” (Mt3, 11-12)
Un colpo di Stato. Questo è ciò che è avvenuto nella Chiesa attraverso il Concilio Vaticano II. Con il passare degli anni, e dei Pontefici che vi si sono succeduti dal 1962 ad oggi, appare evidente la continua, incessante, inesorabile distruzione di tutto ciò che la Chiesa ha sempre detto e fatto ante quel Concilio.
Esaminando ciascun papato singolarmente, ciò potrebbe apparire inverosimile. Ma, come componendo un puzzle, agganciando ciascun singolo pontificato uno all'altro, emerge chiaramente un quadro che non lascia spazio ad equivoci. Mattone dopo mattone, ogni Pontefice, in nome del Concilio, ha portato del suo alla dissoluzione della dottrina e della liturgia cattoliche, fino ad arrivare al vescovo di Roma attuale, alias Bergoglio, che non fa nulla di diverso: demolisce, come i suoi predecessori. Semmai, da questi si differisce per la ferocia impiegata nel farlo. Ma non se ne cura: sa che questi sono tempi in cui la falsità e l'ambiguità hanno talmente preso il sopravvento sulla verità e la chiarezza che qualsiasi cosa dica o faccia non gli arrecherà nessun fastidio.
Ben pochi si leveranno contro gli scandali continui che attentano la salvezza dell'anima; ben pochi sono coloro disposti ad essere oggetto di penose angherie e velenose critiche piuttosto che tradire Gesù Cristo... La maggior parte del clero e dei fedeli sedicenti cattolici tacciono, schierandosi (come ha già fatto il resto del mondo pagano) dalla parte dei carnefici che infliggono ferite sempre più dolorose al Corpo mistico di Cristo.
Questi tali hanno ormai smarrito del tutto il senso della vita. L'hanno smarrito perché prima ancora hanno perso la Fede, la Sola in grado di illuminare la ragione e il cuore. Le conseguenze di questa vera e propria disgrazia sono terribili: la dissoluzione dell'uomo, la perdita della libertà, il soffocamento dell'anima e del suo anelito spirituale, l'incomprensione del sacro, l'adesione ad una vita di fatto solo materiale, l'abbraccio della mentalità mondana e avversa alla legge naturale divina... come conseguenza tragica quanto ovvia, l'allontanamento dal Signore, dalla Vita.
Impressiona riflettere su dove conduce il Male quando lo si abbraccia.
Persino il linguaggio ne risulta contaminato: il relativismo imperante del nostro tempo ha assunto una spudoratezza tale che il significato delle parole viene stravolto e piegato da uomini meschini ai propri utili fini.
Ci si definisce cattolici nonostante si rinneghi nei fatti la dottrina cattolica; ci si definisce emancipati nonostante si approvino leggi politico/sociali depravate... ci si presenta col nome di Francesco quale Capo della Chiesa nonostante la si demolisca facendo l'esatto opposto di quanto fatto dal Santo d'Assisi che restaurò la Casa del Signore. Si tacciano di arroganza coloro che rimangono saldamente ancorati alla Tradizione (a ciò che la Chiesa ha sempre detto e fatto) rifiutando il lavaggio del cervello che viene loro imposto da un clero allo sbando, quando in realtà arroganti e spregiudicati sono proprio quelli che intendono modificare e cambiare secondo il loro insindacabile giudizio la dottrina lasciataci da Gesù Cristo.
Nella Chiesa si sta perpetrando un'apostasia in massa a tutti i livelli, e quanti hanno propagato e mangiato i frutti del Concilio Vaticano II si ritrovano oggi avvelenati e di fatto aderenti alla religione dell'uomo. Non più cattolici, ma protestanti.
Nella Riforma liturgica anglicana di Michael Davies si trovano analogie impressionanti con quanto accaduto nella Chiesa cattolica dall'apertura del Concilio Vaticano II fino ad oggi.
“È ben impropriamente che si chiamano gli eretici protestanti i “riformatori”. Questo termine ha finito per essere correttamente impiegato dagli storici della Riforma (altra inesattezza); ma un rapido studio è sufficiente per comprendere che in realtà non si tratta di riformatori, ma di rivoluzionari: uomini il cui scopo era distruggere la religione esistente e di sostituirla con una religione che avevano essi stessi elaborato sotto pretesto di conformità con l'insegnamento e la pratica della Chiesa primitiva”. Quando questi rivoluzionari si furono impadroniti del potere, continua Davies, “tentarono di ispirare ai semplici lo stesso odio per la Chiesa di Cristo che animava il loro zelo anticattolico. Erano dei rivoluzionari religiosi, e con una perfetta intelligenza rivoluzionaria, comprendevano che il primo passo da superare per consolidare il loro potere rivoluzionario consisteva nell'ispirare l'odio per l'antico ordine delle cose”.
L'odio per l'antico ordine delle cose! E cosa c'è di più odioso agli occhi di quel clero che ha venduto l'anima al demonio? Ma è chiaro: la Santa Messa! “La maggioranza dei riformatori erano stati preti; non è sorprendente che abbiano compreso che l'essenziale risiedeva nella messa; che era più contro la messa che contro il papato che dovevano dirigere i loro attacchi più vigorosi. [...]La cosa più grave per la Chiesa cattolica, non fu l'attacco lanciato contro il papato; fu l'annientamento della sorgente di potenza oggettiva dei suoi misteri”.
Infatti la nuova messa imposta dal Vaticano II presenta indubbie analogie con quella protestante che detesta l'interpretazione sacrificatoria che ne ha sempre dato l'autentica Chiesa cattolica. Lutero aveva ben colto cosa era in gioco quando dichiarava: “Una volta che avremo distrutto la messa, allora, avremo distrutto tutto il papato”.
E ancora l'eretico diceva: “In Verità è ben sulla messa, come su una roccia, che è edificato tutto il sistema papista, con i suoi monasteri, i suoi episcopi, le sue collegiate, i suoi altari, i suoi ministeri, la sua dottrina... Tutto questo non mancherà di crollare quando cadrà la loro messa abominevole e sacrilega”.
Di bestialità simili Lutero ne ha dette molte altre, alcune di una gravità irripetibile, eppure oggi si odono le autorità vaticane (e gran parte del clero) omaggiare colui che è stato acerrimo e dichiarato nemico del cattolicesimo. Basterebbe questo per rendersi conto di cosa sta avvenendo oggi nella Chiesa. Il Concilio di Trento condannò con vigore l'eresia protestante e mise al bando Lutero. La nuova chiesa conciliare nata dal Vaticano II ne tesse invece gli elogi.
È certo: due Chiese a confronto, due religioni l'una opposta all'altra.
Se poi non vogliamo accettare nemmeno l'evidenza dei fatti, capendo da che parte si trovi la Verità, ci si prepari a pagarne le funeste conseguenze...
padre Elia Schafer
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