Nizza? Colpa dei preti
Inutile prendersela con i politici per l'attentato. Cardinali, teologi e Papa dovrebbero parlare chiaro
Colpa dei politici? No, colpa dei preti. Pur con tutta la mia personale, aristotelica disistima verso i politici democratici, non posso pretendere nulla da François Hollande. Non l’avete forse visto in faccia? Non l’avete guardato bene quel parruccone, quel tinto? Sarebbe come pretendere dal Luigi XVI dipinto da Callet, sepolto vivo sotto gli ermellini, di fermare i forconi della Rivoluzione Francese che di lì a poco si sarebbero presentati sotto la sua finestra.
L’intelligence? Non sarà mica intelligente pensare che l’intelligence possa pedinare sei milioni di maomettani francesi, cinque milioni di maomettani tedeschi, un milione e mezzo di maomettani italiani…
E non è ragionevole sperare nel “piano speciale di integrazione” che il politologo Ian Brenner auspica sul Corriere. Come avrebbe detto De Gaulle, vasto programma. E poi cosa vuoi mai integrare se sei un disintegrato? Se mangi cuscus e pratichi yoga, se quando ti astieni da qualcosa parli di ramadan e non di quaresima, se tifi per squadre di calcio di proprietà asiatica piene di giocatori africani, quale fascino europeo pensi di esercitare? Lo rimarca Richard Millet nell’ultimo libro tradotto in italiano: “Come, in queste condizioni, gli immigrati extraeuropei desidereranno assimilarsi a dei vinti che amano la propria disfatta?”.
ARTICOLI CORRELATI La guerra tra islam e occidente in Francia è già guerra civile Nello scontro tra ideologia e buonismo vince la prima. Voci dalla Francia Quella bandiera francese a Palazzo Chigi e l'Europa scristianizzata, alla ricerca di simboli comuniColpa dei preti che continuano a non dire la verità senza la quale non è possibile vivere liberi (visto che i corni del presente, epocale dilemma sono appunto la libertà e la sottomissione). Il Papa, attraverso il suo portavoce grazie a Dio pensionando, dopo la strage di Nizza ha parlato di “follia omicida” e non è stato di aiuto. Follia non significa nulla, anzi, follia è una parola fuorviante perché fa pensare a una totale irresponsabilità: come se Mohamed Lahouaiej Bouhlel avesse semplicemente perso il senno, e come se non si chiamasse Mohamed. All’inizio del suo pontificato, a Santa Marta e altrove, il Santo Padre tirava spesso in ballo il diavolo, anche per questioni all’apparenza non così cruciali. Parlando al collegio cardinalizio accusò Satana del pessimismo dilagante: d’accordo, il pessimismo è una brutta cosa, ma 84 morti ammazzati, fra cui molti bambini, sono meglio? Perché dopo i viaggi-lampo a Lampedusa e a Lesbo non organizza una capatina a Nizza? Mistero della fede.
E i teologi parlano d’altro
Colpa dei teologi che in questi anni si sono spremuti sul sesso degli angeli ossia sulla comunione ai risposati, una faccenda che non interessa a nessuno, che non serve a nessuno, mentre da due secoli per avere una seria definizione del Corano bisogna continuare a rivolgersi all’ateo Schopenhauer: “La forma più squallida e più povera di teismo”.
Colpa dei cardinali tipo Schönborn che hanno speso tutte le loro energie intellettuali per provare a motivare la loro brama di benedire sodomitiche confricazioni.
La colpa non è dei politici, poveruomini che non leggono, che non sanno, che vagano su internet come asini tra i suoni, è colpa di questi ecclesiastici che gli strumenti li avrebbero ma non li usano. Hanno il Vangelo, i Santi, la Madonna, i Padri, eppure seguono il mondo scodinzolando, non ci pensano proprio di analizzare e denunciare il Corano, e di esigere il disinnesco di questo enorme serbatoio di benzina a disposizione di tutti i violenti e gli invidiosi del pianeta. La moglie ti sta lasciando? Ecco un versetto che ti autorizza a sfogarti falciando cento infedeli sulla Promenade des Anglais. Sto aspettando il prete che faccia notare i differenti esiti dell’emulazione onomastica: se ti chiami Christo ti viene in mente di far camminare la gente sulle acque, se ti chiami Mohamed ti viene in mente di fare una strage. Sono qui, ho tempo.
di Camillo Langone | 16 Luglio 2016
Papa, Nizza, Islam e Lampedusa
Un’idea folle: mi sarebbe piaciuto che come è andato a
Lampedusa, il Pontefice andasse sulla Promenade des Anglais. Come Pio XII corse
nel quartiere di San Lorenzo, dopo il bombardamento, e ne tornò con la tonaca
sporca di sangue. Ma è, appunto, un’idea folle.
MARCO TOSATTI 17/07/2016
Il Pontefice all’Angelus ha parlato della strage di Nizza.
Che sarebbe intervenuto su questo fatto l’aveva anticipato il portavoce, padre
Federico Lombardi qualche giorno fa. A causa dell’annuncio, ci si potevano
aspettare dichiarazioni di rilievo particolare. A me sembra che non ci siano
state. Ecco il testo:
Cari fratelli e sorelle, nei nostri cuori è vivo il
dolore per la strage che, la sera di giovedì scorso, a Nizza, ha falciato tante
vite innocenti, persino tanti bambini. Sono vicino ad ogni famiglia e
all’intera nazione francese in lutto. Dio, Padre buono, accolga tutte le
vittime nella sua pace, sostenga i feriti e conforti i familiari; Egli disperda
ogni progetto di terrore e di morte, perché nessun uomo osi più versare il
sangue del fratello. Un abbraccio paterno e fraterno a tutti gli abitanti di
Nizza e a tutta la nazione francese. E adesso, tutti insieme, preghiamo
pensando a questa strage, alle vittime, ai familiari. Preghiamo prima in
silenzio…
Del fatto che alla base di questo massacro orribile, la
ripetizione in altra forma di altri massacri orribili, ci sia una lettura
religiosa e di una specifica religione neanche una parola.
Ma si sa che attribuire in qualche forma all’islam questo
crimine non sembra politically correct. E il Pontefice più politically correct
dell’ultimo mezzo secolo non fa eccezione.
E poi, tante volte si arrabbiassero quelli di Al Azhar, che
si erano indignati perché dopo la strage dei copti ad Alessandria, nel 2011 (ma
vedi tu, un'altra strage l'avevamo dimenticata) Benedetto XVI aveva parlato di
persecuzione dei cristiani in Egitto. Che, fra l'altro, continua. Ad opera,
sempre, indovinate un po' di chi?
Un’idea folle: mi sarebbe piaciuto che come è andato a
Lampedusa, il Pontefice andasse sulla Promenade des Anglais. Come Pio XII corse
nel quartiere di San Lorenzo, dopo il bombardamento, e ne tornò con la tonaca
sporca di sangue. Ma è, appunto, un’idea folle.
La False Flag di Nizza
LUGLIO 17, 2016
Aanirfan 15 luglio 20161. L’attentato del 14 luglio a Nizza appare un attacco dell’Operazione Gladio. Operazione Gladio
Il proprietario della caffetteria inglese che assisté all’attacco da 20 metri di distanza, insisteva che molti erano morti per ferite da arma da fuoco. Daily Mail
Il proprietario della caffetteria inglese che assisté all’attacco da 20 metri di distanza, insisteva che molti erano morti per ferite da arma da fuoco. Daily Mail
Diversi agenti sono stati visti alle prese con un uomo nel retro del camion. “Nel periodo immediatamente successivo all’attentato di ieri, vi sono state segnalazioni su più di un attentatore. In un video girato istanti dopo, il veicolo viene fermato, diversi agenti appaiono avvicinarsi a un sospetto giacere sulla strada, dietro il veicolo. Almeno uno degli agenti può essere visto alle prese con l’individuo sulla carreggiata, prima che l’uomo venga trascinato da altri due agenti“. Daily Mail
Il testimone Nadar al-Shafay ha detto alla BBC: “Il conducente è morto nel veicolo”. Daily Mail
Il 14 luglio 2016, “spari risuonarono per le strade, con uomini armati che miravano ad alberghi e caffè nella città portuale nel sud della Francia”. Daily Mail
Il testimone Nadar al-Shafay ha detto alla BBC: “Il conducente è morto nel veicolo”. Daily Mail
Il 14 luglio 2016, “spari risuonarono per le strade, con uomini armati che miravano ad alberghi e caffè nella città portuale nel sud della Francia”. Daily Mail
Fori di proiettile sul lato del conducente?
Secondo fonti citate dal sito web israeliano DEBKAfile, il camion utilizzato nell’attentato a Nizza era dotato di parabrezza a prova di proiettile. E non una goccia di sangue sul camion bianco dell’omicida! TomatoBubble.com.
Muhamad Buhlal
Il camionista Muhamad Buhlal aveva inviato alla famiglia 84000 sterline negli ultimi giorni, secondo Jabir Buhlal alMailOnline. Dailymail
Era pagato da Mossad, CIA o…?2. Kristen Crouch (sopra), di Dallas in Texas, era a Dallas quando un tiratore uccise cinque agenti di polizia. Kristen era a Nizza il 14 luglio ed assistette all’attentato. Daily Mail
Era pagato da Mossad, CIA o…?2. Kristen Crouch (sopra), di Dallas in Texas, era a Dallas quando un tiratore uccise cinque agenti di polizia. Kristen era a Nizza il 14 luglio ed assistette all’attentato. Daily Mail
3. Il 14 luglio 2016, “la polizia sparò uccidendo l’autista, Muhamad Lahuayaj Buhlal, che guidava un camion ad alta velocità per oltre 1000 metri sul lungomare di Nizza, colpendo vari spettatori…” Daily MailTestimoni dissero che Buhlal prima si schiantò contro la folla nei pressi dell’Hotel a cinque stelle Negresco, poi andò lentamente lungo la strada altrimenti vuota ed inseguito dalla polizia a piedi e, forse uno su una moto. Daily Mail
Il camionista Muhamad Lahuayaj Buhlal era in causa per divorzio. Walid Hamu, cugino della moglie di Buhlal, Hajar Qalfalah, aveva detto al MailOnline: “Buhlal non era religioso. Non andava in moschea, non pregava, non osservava il Ramadan. Beveva alcol, mangiava carne di maiale e si drogava. Tutto questo è proibito dall’Islam. Non era un musulmano”. Daily Mail
“L’attentatore Muhamad Lahuayaj Buhlal era un piccolo criminale 30enne noto alle forze di polizia“. Telegraph
Il 24 marzo 2016, l’autista del camion, Muhamad Lahuayaj Buhlal, fu condannato a sei mesi di carcere per aggressione armata (un alterco in seguito ad un incidente stradale, commesso con un’arma improvvisata, un pallet) nel gennaio 2016. Le Monde – Nice Matin
Il camionista Muhamad Lahuayaj Buhlal era in causa per divorzio. Walid Hamu, cugino della moglie di Buhlal, Hajar Qalfalah, aveva detto al MailOnline: “Buhlal non era religioso. Non andava in moschea, non pregava, non osservava il Ramadan. Beveva alcol, mangiava carne di maiale e si drogava. Tutto questo è proibito dall’Islam. Non era un musulmano”. Daily Mail
“L’attentatore Muhamad Lahuayaj Buhlal era un piccolo criminale 30enne noto alle forze di polizia“. Telegraph
Il 24 marzo 2016, l’autista del camion, Muhamad Lahuayaj Buhlal, fu condannato a sei mesi di carcere per aggressione armata (un alterco in seguito ad un incidente stradale, commesso con un’arma improvvisata, un pallet) nel gennaio 2016. Le Monde – Nice Matin
La polizia spara sulla cabina del camion. Il 14 luglio 2016, “spari risuonarono per le strade, con uomini armati che miravano su alberghi e caffè nella città portuale nel sud della Francia“. Daily Mail. Ma sembra che l’autista non fosse nella cabina del camion. “Una pistola, diverse granate e armi lunghe sarebbero le prove scoperte sul veicolo da 25 tonnellate dopo il terrificante attentato. Notizie sostengono che alcune di tali armi fossero false“. (Mirror)
“Il terrorista di Nizza… era rimasto parcheggiato in strada per quasi nove ore ed aveva anche detto alla polizia che trasportava gelati… L’assassino… era già noto alla polizia per violenze e furto… Nonostante avessero parlato col conducente, gli agenti di polizia nella città meridionale francese non fecero nulla per farlo spostare mentre aspettava d’iniziare l’attentato. Gli autocarri pesanti sono normalmente vietati sulle strade durante le feste nazionali e la domenica…” Daily Mail
“Non è chiaro come il camion poté violare le barriere sul lungomare chiuso per i pedoni e gli spettatori durante la festa del 14 luglio. Com’è possibile che tale folla non fosse ‘protetta’ da pattuglie di polizia e militari? E questo un Paese sotto legge marziale?” (Global Research)
“Il terrorista di Nizza… era rimasto parcheggiato in strada per quasi nove ore ed aveva anche detto alla polizia che trasportava gelati… L’assassino… era già noto alla polizia per violenze e furto… Nonostante avessero parlato col conducente, gli agenti di polizia nella città meridionale francese non fecero nulla per farlo spostare mentre aspettava d’iniziare l’attentato. Gli autocarri pesanti sono normalmente vietati sulle strade durante le feste nazionali e la domenica…” Daily Mail
“Non è chiaro come il camion poté violare le barriere sul lungomare chiuso per i pedoni e gli spettatori durante la festa del 14 luglio. Com’è possibile che tale folla non fosse ‘protetta’ da pattuglie di polizia e militari? E questo un Paese sotto legge marziale?” (Global Research)
Il presunto assassino, il 31enne Muhamad Lahouayaj Buhlal, “non era noto… per opinioni radicali o islamiste, secondo le fonti“. (Independent)
La stazione televisiva francese BFM TV riferiva che era un padre di tre bambini e divorziato. “Non pregava e gli piacevano le ragazze e la Salsa“, secondo il corrispondente di BFM. Secondo BFMTV “aveva anche di recente causato un incidente dopo essersi addormentato al volante mentre lavorava come autista delle consegne, e venne preso in custodia dopo l’incidente”. “La polizia trovò… un certo numero di armi finte e granate nel veicolo dopo l’attentato“. (Telegraph)4. Israele ottiene ciò che vuole.
Il presidente della Francia dice: “Oggi annuncio che lo stato di emergenza, che doveva essere tolto, sarà esteso di altri tre mesi. A seguito di questo dimostreremo vera forza e azione militare in Iraq e in Siria“. Daily Mail
Presumibilmente, in Francia, Israele recluta elementi per lo SIIL. Il likudnik Donald Trump si avvantaggia della strategia della tensione di CIA-Mossad.
La stazione televisiva francese BFM TV riferiva che era un padre di tre bambini e divorziato. “Non pregava e gli piacevano le ragazze e la Salsa“, secondo il corrispondente di BFM. Secondo BFMTV “aveva anche di recente causato un incidente dopo essersi addormentato al volante mentre lavorava come autista delle consegne, e venne preso in custodia dopo l’incidente”. “La polizia trovò… un certo numero di armi finte e granate nel veicolo dopo l’attentato“. (Telegraph)4. Israele ottiene ciò che vuole.
Il presidente della Francia dice: “Oggi annuncio che lo stato di emergenza, che doveva essere tolto, sarà esteso di altri tre mesi. A seguito di questo dimostreremo vera forza e azione militare in Iraq e in Siria“. Daily Mail
Presumibilmente, in Francia, Israele recluta elementi per lo SIIL. Il likudnik Donald Trump si avvantaggia della strategia della tensione di CIA-Mossad.
5. C’è la convinzione che autisti possano essere controllati e che gli attentati possano essere falsificati. Il 22 dicembre 2014 un autocarro investì dei pedoni nel centro della città di Glasgow, in Scozia, uccidendo sei persone e ferendone altre quindici. L’autista del veicolo di proprietà del comune, Harry Clarke, sarebbe morto al volante.
6. Il 19 agosto 2011, un “drammatico incidente” del film World War Z fu ripreso nel centro di Glasgow. Vi era anche un grande autocompattatore, come si vede. (BBC News) e Mirrors.7. Ci fu un incidente simile in Olanda dove due escursionisti furono uccisi da un camion della spazzatura (Wandelaars twee doodgereden porta vuilniswagen a Hilversum).
Gli autisti furono vittime del controllo mentale MK-ULTRA?
Gli autisti furono vittime del controllo mentale MK-ULTRA?
8. Nel dicembre 2014, due uomini investirono dei pedoni con la loro auto in due occasioni, “traumatizzando la Francia”. Il primo autista avrebbe gridato ‘Allahu Akbar’ (Dio è grande) mentre andava addosso la gente nella città di Digione, ferendone 13. “L’autista 40enne aveva una lunga storia di malattie mentali e non aveva legami con gruppi jihadisti, secondo il governo. Il giorno dopo, un uomo speronò con un furgone bianco un mercatino natalizio nella città di Nantes, uccidendo una persona e ferendone altre nove. Poi si accoltellò più volte. I procuratori dissero che un notebook fu trovato nel veicolo in cui parlava dell”odio per la società e di temere di essere ucciso da agenti segreti“. L’uomo si ‘suicido’ in cella nel 2016, in attesa del processo. Dailymail
Muhamad Lahuayaj Buhlal: “Sono assolutamente estraneo ai fatti di Nizza”
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
L’attentato a Nizza è l’ennesimo false flag Occidentale?
guardforangels
Sono riuscito inserendo il nome del presunto attentatore di Nizza, inserendo i dati del post che segue il video completo sul canale You Tube, inserendo come ricerca il nome e la città mensionata nel post sottostante. Visto che potrebbe essere tolto da You tube dove è stato pubblicato per ovvi motivi, è altamente consigliata la visione quanto la divulgazione e eventuale salvataggio del medesimo video.
Domenico Proietti
Strage Nizza, Mohamed Bouhlel pubblica un video: sono vivo e mi trovo in Tunisia
Domenico Proietti
Roma, 16 lug. – Un video pubblicato tramite YouTube pone un inquietante interrogativo sull’identità dell’autore della strage di Nizza, identificato come Mohamed Lahouaiej Bouhlel, tunisino di 31 anni, originario di Msakna, un paesino nei pressi di Sousse. Nel video, della durata di 40 secondi, visionato da askanews, un uomo che sembra davvero corrispondere nei tratti del volto a Bouhel, spiega di avere appreso la notizia dell’attentato e di essere assolutamente estraneo ai fatti di Nizza.
“Ho visto la mia fotografia su Facebook, indicata come quella dell’autore della strage di Nizza. Voglio dirvi che io mi trovo a Msakna, a Sud di Sousse, e non so assolutamente nulla di questa vicenda. Vi prego per favore di fare accertamenti prima di mettere nei guai la gente“, dice l’uomo. Nel video vengono poi mostrate immagini riprese dell’automobile su cui sta viaggiando, per provare che si tratti davvero del piccolo centro in Tunisia.
Un uomo che si presentava come Mohamed Lahouaiej Bouhel aveva tra l’altro riferito a fine 2013 di avere smarrito carta d’identità e patente. Il suo appello a riportagli i documenti è ancora rintracciabile sul web.
E SE L'ATTACCO DI NIZZA NON FOSSE UNA QUESTIONE RELIGIOSA?
L'opinione di Fulvio Scaglione
La reazione alla strage di Nizza,il massacro di 84 persone compiuto sul lungomare dal francese di origine tunisina Mohamed Bouhlel, spiega meglio di qualunque analisi sociologica o politica perché stiamo perdendo la guerra al terrorismo islamico.
Non vi è dubbio, infatti, che l'esito sia quello: dal 2000 a oggi le vittime del terrorismo sono cresciute di nove volte; tra 2013 e 2014 gli attentati kamikaze sono cresciuti del 18%; tra 2013 e 2014 i Paesi che hanno avuto più di 500 morti per atti di violenza terroristica sono passati da 8 a 13. Il tutto a dispetto della nostra schiacciante superiorità in termini di potenza economica, militare e tecnologica.
Perché Nizza? Basta leggere i giornali di oggi. Le modalità della strage non hanno alcun punto di contatto con quelle di solito impiegate dai terroristi dell'Isis. Niente esplosivo, niente mitragliatori, nessun kamikaze, anche se forse Bouhlel aveva immaginato di non poter uscire vivo dalla Promenade des Anglais. Nessuno o quasi, però, è riuscito a trattenersi: c'è chi parla di guerra di religione, chi annuncia piani precisi dell'Isis per attaccare l'Europa, chi spiega che si tratta di una strategia per scatenare la guerre civile in Europa.
E se si trattasse di molto meno? Bouhlel non era religioso ma aveva tre figli e stava divorziando. Troppo banale. Ma banale era anche il caso di Omar Mateen, l'uomo di origine afghana che il 12 giugno uccise 49 persone in un club gay di Orlando (Florida).
Anche allora i giornali si riempirono di dotte analisi finché non saltò fuori che Mateen era anche lui un gay, però disturbato fino alla follia, e la notizia fu fatta sparire. Anche se si sarebbe dovuto indagare sul fatto che Mateen, pur essendo sulla “lista nera” su cui l'Fbi registra i cittadini americani “ragionevolmente sospetti” di terrorismo e collaborazione con terroristi, era comunque riuscito a procurarsi un fucile semi-automatico, in pratica un'arma da guerra.
Ancor più banale il caso di Yassin Sahli, francese di origine marocchina, che a Saint-Quentin-Fallaviern, piccola località francese dell'Isere, che il 25 giugno del 2015 decapitò il suo capo inneggiando all'Isis. Intervenne persino il presidente Hollande a parlare di terrorismo, saltò fuori che Sahli e la sua vittima avevano ferocemente litigato il giorno prima.
D'accordo, i “veri” terroristi islamici ci hanno colpito con ferocia un numero di volte bastante a renderci ansiosi, preoccupati, nevrotici. E' normale che i nostri riflessi siano ormai condizionati. Questo, però, vale per il cittadino qualunque, per il signor Rossi. Per l'industria della comunicazione questo non vale.
E bisogna avere il coraggio di dire che sul terrorismo islamico opera da lungo tempo una vera “industria della scemenza” che ci fa danni gravissimi. Dai tempi di Samuel Huntington (“Lo scontro delle civiltà”) e dei suoi epigoni-divulgatori alla Oriana Fallaci continuiamo a schiantarci nel solito vicolo cieco: preferiamo demonizzare tutti i musulmani (cultura inferiore, naturalmente assetati di violenza, d'altra parte leggono il Corano...) e trasformare il terrorismo in una aerea questione “culturale” piuttosto che prenderlo per ciò che è: un fenomeno politico che ha mandanti e fini.
Con il primo atteggiamento non si cava un ragno dal buco: come si combatte un “fenomeno culturale” vecchio di un millennio e mezzo? Come lo affrontiamo in un mondo che ci è piaciuto rendere globalizzato, quindi di fatto incontrollabile? Come ci rapportiamo a un miliardo di musulmani, cioè a una parte della popolazione mondiale che è in crescita e che nel 2050, ci dicono i demografi del Pew Research Center, per la prima volta nella storia pareggerà per numero i cristiani? Nessuno risposta. E infatti il terrorismo vince. D'altra parte, una visione in cui chiunque (purché sia musulmano per origine, anche se non praticante come il nizzardo Bouhlel o l'americano Mateen) è un terrorista potenziale o effettivo non offre alcuna speranza di vittoria, e nemmeno di azione concreta.
Si potrebbe più utilmente andare a caccia dei mandanti del terrorismo per sventare i loro fini. Ma non si fa. E qui si capisce bene perché Huntington e la Fallaci e i loro simili siano diventati così “intoccabili”, perché la nostra “industria della scemenza” non dorma mai: perché servono alla politica a far finta di niente.
Ieri, poche ore prima della strage di Nizza, ho ascoltato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti dire cose chiarissime sul terrorismo durante l'East Forum 2016, dedicato al tema “La nuova Europa: migrazioni, integrazione e sicurezza”. Roberti, uno dei più stimati investigatori di tutta Europa, ha detto in sostanza: i terroristi non arrivano con i migranti; sappiamo che i soldi per finanziare l'estremismo e il terrorismo islamico arrivano dai Paesi del Golfo Persico; indagando abbiamo trovato evidenze del fatto che in quei Paesi ci sono anche strutture di supporto al terrorismo.
Sappiamo da dove partono i soldi, e con questo possiamo intuire anche i fini. Che altro ci serve per capire che qui non c'è alcun progetto di attacco all'Europa o di guerra di religione in atto?
Se chi finanzia l'Isis è lo stesso cui abbiamo venduto mezza Milano o una parte consistente del “made in Italy”, e altrettanto è successo in Francia e in Gran Bretagna, è concepibile che questo stesso si proponga di mandare a monte i propri lucrosi investimenti?
Quanto a lungo faremo ancora finta di non capire che l'Occidente parla tanto dei terroristi ma troppo poco dei loro padroni? E che, in altre parole, con una mano colpiamo i manovali della violenza e della paura e con l'altra accarezziamo i loro finanziatori? Ma demonizzare i musulmani e scambiare un demente per un agente segreto è più comodo. A giudicare dal via vai di primi ministri europei nel Golfo Persico, forse anche più redditizio.
Promenade des Anglais e altre stragi
La mafia uccide solo d'estate? A quanto pare anche il terrorismo. Se lo cerchi allo stadio di Saint- Denis, lui ti sorprende al mare. Sul lungomare di Nizza: quella Promenade des Anglais festante e rutilante nei suoi fuochi d'artificio per un 14 luglio trasformatosi da festa della République a tragedia della democrazia aperta ad oves et boves. In questi giorni parallelamente e in perfetto sincronismo con le stragi americane coi cecchini sui tetti, quasi in simultaneità c'è il camion con gli "effetti speciali" alla "Terminator" e alla "Duel", col solito Mohamed di turno che spara a casaccio e travolge i passanti sulla Promenade des Anglais di Nizza, provocando una carneficina di oltre ottanta morti. Occorre però, guardare cosa proporranno le élites eurocratiche e la Nato, in queste ore drammatiche. Se la risposta è la solita "ci vuole più Europa", allora è chiaro che sapremo bene a chi giova tutto ciò.
La Boldrini è andata subito a Palazzo Farnese dalla sua collega francese a portare le sue condoglianze proprio con questa formuletta: più Europa. Un governo Onu a guida globale? Una ristrutturazione della Nato? A pensare male ci si azzecca, purtroppo.
In ogni caso Hollande se ne deve andare. Come minimo è uno jettatore, e come massimo, è complice di qualche losco disegno. Comunque sia, trattasi di un presidente che non sa proteggere né garantire sicurezza e incolumità ai suoi cittadini, tenuto conto che finora i morti, vittime di tutte le stragi avvenute in Francia (Charlie Hébdo, Bataclan, Nantes e altre) ammontano a 250 .
Nella nostra Penisola, i treni italiani più che i treni dei desideri che all'incontrario vanno (come dal testo della famosa canzone di Paolo Conte) sono i treni dei deragliamenti, dei disastri ferroviari, degli scontri frontali come è successo ad Andria nella Puglia. Però certamente la compagnia privata che ha acquisito la proprietà delle tratte ferroviarie, sarà quotata in Borsa. Ma che volete che siano 23 vittime? Arriva un'altra valanga di 84 morti dalla vicina Costa Azzurra, di cui, pare, una trentina di italiani dispersi. E ogni catastrofe recentissima cancella quella immediatamente precedente, ogni tragedia si sovrappone all'altra senza che nessuno di questi morti a noi così vicini, ottenga mai vera giustizia. Il tutto, sotto i nostri occhi attoniti e sgomenti, di spettatori impotenti.
Ma per tornare alla Promenade des Anglais che da luogo di svago si è trasformata in luogo di lutto e di rovina, ecco l'elenco delle baggianate che sentiremo proporci in queste ultime ore:
- l'assassino stragista era un franco-tunisino nato in Francia (un nuovo francese) e non c'entra nulla coi barconi
- l'islam moderato è un'altra cosa
- ci vuole più integrazione
- ci vuole più Europa
- ci vuole più Nato
- occorre sciogliere la UE in una vasta Nato (proposta della Mogherini)
- occorre accelerare una governance mondiale per combattere il "terrorismo internazionale". (Obama dixit)
- occorrono leggi speciali, leggi marziali, divieti di manifestare, un esercito e Intelligence europei unificati.
In altre parole, tutto ciò che rappresenta un vero angoscioso problema, secondo le élites e i nostri politici, dovrebbe fungere da SOLUZIONE.Senza contare che queste tragedie rischiano di rendere permanente un leader a pera con la testa a pera (e difatti i francesi lo chiamano La Poire), come Hollande che si è mostrato una vera nullità. Insomma, una vera e propria sospensione della democrazia e della libertà di espressione nella patria di Voltaire, attuata con la solita scusa della "dell'emergenza e della solidarietà nazionale".
Inoltre non convince per nulla la versione dell'autotreno dei tragici "effetti speciali", distributore di gelati.
Dopo tutto quanto è già successo e che sta accadendo o come si fa a far entrare un camion di quelle dimensioni in zona pedonale sovraffollata senza perquisirlo,all'interno? Avrebbero potuto esserci decine di terroristi armati, arsenali di armi o tonnellate di esplosivo.Ma se anche l'avessero aperto e ci fossero stati dei gelati, avrebbero dovuto come minimo fare una telefonata di verifica al presunto destinatario (nel caso in cui il terrorista lo avesse indicato).
Non so in Francia ma qui da noi, non si è mai visto consegnare gelati con un TIR sprovvisto di marchi pubblicitari. Mi piacerebbe sapere poi perché, a strage avvenuta, salta fuori che il criminale stragista aveva dei precedenti penali (cinque) e simpatizzava per l'islam radicale.
Rita Katz del del sito SITE sapeva già tutto. Beata lei! Inoltre c'è sempre qualcuno che dopo tragedie di questo tipo sente ululare la formuletta di prammatica "Allah u' akbar". L'ISIS rivendica un loro fratello guerriero e tanti altri scenari già visti. Ovviamente non mancano i cretini "occidentali" di turno pronti a dire che "non dobbiamo rinunciare al nostro stile di vita". It's matter of style, of course.
Tanto per non farci mancare di niente, in queste estati sempre più violente, ecco arrivare il colpo di stato in Turchia che ti fa 280 vittime in un solo colpo. Anche i golpe e i crack finanziari arrivano sempre d'estate. Golpe vero? Fasullo? Voluto dalla Nato? Messo in atto per ristrutturare l'esercito? O per dare una lezione a quell'Erdogan che si è riavvicinato troppo a Putin?
Ma a Nizza, lo scenario di morte è sempre lo stesso: bimbi che piangono, morti che non vengono identificati, nonni eroi che perdono la gamba per salvare i nipotini, ospedali e obitori in tilt, turisti che scappano e militari che presidiano ogni angolo trasformando una ridente località turistica in un check point. Per favore però, smettiamola con cumuli di fiori, candele, lumini, pelouche, bigliettini e improvvisati "luoghi della memoria", e passiamo finalmente alla controffensiva. E' inumano continuare a sopportare tutto ciò. Quasi certamente non sarà una promenade. Ma almeno proviamoci.
Pubblicato da Nessie
Il Popolo Eletto
Nella Bibbia si parla di “Angeli delle Nazioni”, che tutelano i Popoli, e del fatto che gli Ebrei si sono attribuiti la tutela dell’Angelo più forte (Michele); non pochi di loro sono però scivolati nel razionalismo moralista, che era molto lontano dal piano provvidenziale.
Ma analogo difetto è emerso tra i Popoli cristiani. La Francia si vantò d’essere la “figlia primogenita” della Chiesa, il loro Re d’essere “cristianissimo” e il Popolo francese del 600 – 700 il più ricco e più potente d’ Europa. Ed ecco, il secolo dopo, un ecclesiastico tedesco (Döllinger) proclamare che il Popolo destinato a svolgere la missione guida mondiale era quello tedesco, ch’egli vantava come il più colto.
E dopo un secolo … eccoti il Popolo statunitense che si atteggia ad essere a guida della democrazia, con la speciale missione globale d’imporre un ben strano impero basato su una dottrina militare, che prevede l’attribuzione a se stessa della decisione della guerra preventiva e di usare l’arma atomica per prima.
Tutti questi “spacconi” sono destinati all’umiliazione, come sta scritto: “I primi saranno ultimi”.
Don Ennio Innocenti
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