THE POLITICAL POPE. UN LIBRO NEGLI USA ANALIZZA CRITICAMENTE
IL PONTIFICATO DI BERGOGLIO.
Ci sembra interessante rilanciare qualche brano dell’intervista che Maike Hickson, di OnePeterFive, ha fatto a George Neumayr, autore del libro “The Political Pope”, e il cui sottotitolo è: “Come papa Francesco sta deliziando la Sinistra liberal e abbandonando i Conservatori”. Il libro di Neumayr, che è uscito il 2 maggio scorso negli Stati Uniti, è un’analisi critica dei primi quattro anni del regno di papa Bergoglio. Non sappiamo se e quando uscirà in Italia; ma certamente è un contributo al dialogo sulla situazione della Chiesa far sentire una voce come quella di Neumayr.
“Dal primo momento in cui l’ho visto, ho saputo che saebbe stato una palla da demolizione modernista, e mi ha colpito dall’inizio come il tipico ‘gesuita progressista’…Ho capito che sarebbe stato un pontificato storicamente angosciante…mentre si sviluppava, è diventato sempre più chiaro che qualcuno doveva fare la cronaca di questo pontificato caotico”.
Neumayr ha studiato presso un’università dei gesuiti. “Il programma di Francesco era così ovviamente impostato per promuovere il liberalismo politico e al tempo stesso minimizzare la dottrina; quella era la formula del cattolicesimo vuoto e di moda che ho visto in vetrina all’Università dei Gesuiti di San Francisco”.
Neumayr ha letto tutti i libri biografici esistenti su Jorge Bergoglio, ha parlato con preti, ha parlato con gesuiti, con attivisti cattolici, specialisti di diritto canonico e professori cattolici. La maggior parte di essi preferiva parlare sotto anonimato. Ha trattato del Bergoglio prima e dopo l’elezione al Soglio di Pietro. La conclusione?
“La conclusione innegabile è che la Chiesa cattolica sta soffrendo sotto un cattivo papa, e che i cardinali devono affrontare questa crisi”.
Secondo Neumayr, il Pontefice “è il prodotto di un sinistrismo politico e di un modernismo teologico. La sua mente è stata formata da tutte le eresie post-illuministe e dalle ideologie da Marx a Freud a darwin. E’ la realizzazione della visione del card. Martini di una Chiesa modernista che si adatta alle eresie dell’Illuminismo. Su quasi tutti i fronti Francesco è un seguace della scuola modernista.”. Questo, dice Neumayr, si può vedere dall’interpetazione di certi passaggi del Vangelo, “Come quano descrive il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci come una metafora e non come un miracolo”.
“Questo pontificato è un esmpio flagrante di clericalismo fuori controllo. Papa Francesco usa il pulpito del papato non per presentare gli insegnamenti della Chiesa, ma, piuttosto, per promuovere la sua agenda politica personale”.
“Molte delle sue dichiarazioni non sono in linea con gli insegnamenti della Chiesa, come documento nel libro”.
Neumayr cita fra i maître a penser del Pontefice Esther Ballestrino de Careaga, una fervente comunista. E Paulo Freire, autore del libro “Pedagogia degli oppressi”; e ha riabilitato, afferma Neumayr i teologi della Liberazione.
“Rende omaggio al relativismo morale e al socialismo, che sono al centro della sinistra globale. Non è un caso che le sue frasi simbolo siano ‘Chi sono io per giudicare’, e ‘ineguaglianza è alla radice di ogni male ’”. E’ un cocco della sinistra globale perché promuove molti dei temi della loro agenda come l’attivismo per il climate change, i confini aperti e l’abolizione dell’ergastolo”.
“Il Papa asseconda il volontarismo inerente ai liberal che prende la forma sia del relativismo morale che la forma di un socialismo del mostrarsi virtuosi…in altre parole, i liberals amano apparire buoni senza esserlo. E un pontificato che unisce liberalismo politico e relativismo dottrinale e morale va d’accordo con la loro politica di auto indulgenza. Amano anche un tocco di spiritualismo non minaccioso nella loro politica, che un dilettante gesuita dall’America Latina fornisce”.
Su “Amoris Laetitia” Neumayr è molto critico. “E’ uno dei documenti più scandalosi nella storia della Chiesa. Papa Francesco da un’ovvia strizzatina d’occhio e un cenno del capo agli adulteri nella nota 329 del documento. Nel mio libro parlo dell’ambiguità intenzionale di quel documento…tipico di un gesuita”.
Neumayr è critico per la debole risposta da parte dei prelati. E afferma che ci vorrebbe un’iniziativa: “La mia posizione è che i cardinali dovrebbero confrontare direttamente il Papa su questo tema e rendergli chiaro che la posizione eterodossa a cui aderisce è assolutamente inaccettabile. E poi, se manca di rispondere ai dubia, devono muoversi per una correzione formale”.
Neumayr è nato nel 1972. Dice di sé di essere di quella generazione di cattolici che hanno “chiesto del pane e ricevuto delle pietre”. Spera che il suo libro “possa contribuire a un ritorno all’ortodossia e alla santità nella Chiesa, e penso che sia il dovere dei giornalisti di dire la verità senza paura o favoristismi”.
MARCO TOSATTI
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.