ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 3 luglio 2017

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

Nuove e vecchie eresie: il “secondo” Battesimo           

Oramai se ne vedono di tutti i colori. Dagli atei che vogliono lo “sbattezzo” (e molti Parlamentari di area radicale ma non solo lo propagandano) a quelli che di Battesimo ne vogliono non uno ma due. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
La questione è reale. E andrebbe fatta chiarezza. Spesso si parla di “un secondo Battesimo”. In molteplici circostanze. Ad esempio si è soliti dire che la Confessione è come un “secondo battessimo”. Ed ancor più, ed a maggior ragione, tale metafora viene utilizzata riguardo il grandissimo dono dell’Indulgenza Plenaria, un grande tesoro della Chiesa Cattolica (che, come è noto, l’eretico Lutero ha sempre contestato e condannato). E comunque sempre tra mille virgolette!
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La storia del “secondo Battesimo” dura da anni: soprattutto in ambienti protestanti o nella sètta dei Testimoni di geova c’è questa bizzarra usanza del “secondo battesimo”. Spesso fatto in circostanze plateali (mega raduni, immersione totale ed altre cose bizzarre). Americanate verrebbe da dire. Ed infatti le sètte pentecostali vengono dagli Usa (anche se sono diffusissime ovunque: in America Latina, in Africa e persino in Asia).
Ed è pure noto il fanatismo del “rinnovamento” che pullula di adulteri e brulica di neo/finti convertiti. Costoro, a suon di balli, abbracci ed altro (spesso davanti al Santissimo Sacramento) vivono illusioni e suggestioni. “Mi sento bene”, dicono inquiete signore “fresche” di divorzio e “a caccia” di nuovi compagni.
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In tutta questa confusione che la “nuova chiesa” vive ecco insinuarsi la idea del “secondo Battesimo”. Con persone che, provocatoriamente o in buona fede, vanno dai preti (o da Religiosi) per chiedere di ricevere il “secondo Battesimo”. Poi costoro -quelli manovrati- vanno a riferire al capo della sètta come ha risposto l’ignaro prete o Religioso a cui hanno teso la trappola.



Il prete agli adulteri “potete fare la Comunione, mi assumo io la responsabilità”

“il diavolo sa che gli è rimasto ormai poco tempo e quindi è diventato furioso”. E noi stiamo vedendo gli effetti: sacerdoti e vescovi, chiaramente sotto il suo influsso e schiavi del peccato, dicono e fanno cose inaudite ed orribili.
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Sul versante delle cose che fanno: lo sappiamo. Sono stati scritti libri (uno in particolare) e poi i recenti fatti di cronaca ne sono ulteriore conferma. Festini-gay, orge, droga party ma anche preti sporcaccioni “secondo natura”  con l’amante e/o che insidiano parrocchiane. Per non parlare della pedofilia.
Non meno grave è quanto vanno affermando: in Confessione (ma lì non abbiamo riscontri. Ed anche se li avessimo non li riferiremmo mai) e pubblicamente. Quello che dicono pubblicamente è, appunto, pubblico e quindi può essere riferito.
In una diocesi italiana un parroco ha esplicitamente invitato tutti i presenti a fare la Comunione, specificando che potevano farla anche quelli che stanno nel peccato mortale con l’indicazione ancora più specifica agli adulteri(divorziati-risposati) ed aggiungendo la sfacciata dichiarazione “mi prendo la responsabilità di quello che dico”
Cosa aggiungere? Speriamo che i  fedeli di quella Diocesi facciano sapere al Vescovo le stranezze (eufemismo) che QUESTO PRETE “CARISMATICO” dice e fa.
*** 
POSTILLA: in molti state scrivendo, indignati, e molti ci state chiedendo il luogo dove questo fatto è avvenuto. Rispondiamo qui a tutti: NON RIVELEREMO IL LUOGO DOVE E’ AVVENUTO, NE’ LA DIOCESI E TANTO MENO IL NOME DEL SACERDOTE. E’ un fatto di riservatezza. 
Ogni separazione una Causa di Nullità: ora basta
Si svilisce il Sacramento del Matrimonio. Essenzialmente questo. Non serve a nulla “snellire” i processi. O addirittura, come ha detto un vescovo argentino massone, affernare che la maggior parte dei Matrimoni celebrati sono nulli. E’ la demolizione di un Sacramento (o meglio: il tentativo di demolirlo).
E’ insopportabile vedere questi sfacciati e sfacciate, con figli e figlie, che vivono in peccato (in adulterio) accostarsi alla Eucaristia. E’ un grave scandalo che non dovrebbe essere più tollerato.
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Per non parlare di uomini e donne sposate che, addirittura, entrano in Congregazioni Religiose!
Uno, per garbo, non chiede. Ma se ti accosti e gli chiedi lumi ti rispondono sfacciatamente: “ho chiesto l’annullamento” (manco avessero detto “si, ho messo l’annuncio: sto vendendo la vecchia macchina).
A costoro, poveri sventurati, la nostra umana e cristiana compassione. A chi sta permettendo questo scempio -dai parroci ai vescovi e su su fin la Curia Romana (dove ogni giorno arrestano un monsignorino frocetto beccato in un festino gay tra fiumi di droga) – la nostra ferma disapprovazione e la nostra indignazione.

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