ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 12 dicembre 2017

Tutti ne paghiamo le conseguenze

Stiamo chiedendo a Dio la distruzione perché non abbiamo più fede in Lui


“Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto. I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini. Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare…“(Sir. 15,17-20)
La notizia è la seguente: L’Europa vende la sua storia E le chiese diventano uffici, ristoranti, negozi e moschee.
Le Chiese un tempo, gloria della testimonianza dell’evangelizzazione – anche di san Benedetto e dei monaci – che fecero grande l’Europa, stanno scomparendo semplicemente perché i Cristiani non ci sono più. E’ come quando vediamo andare in rovina un terreno, una villa, una casa, dopo che i loro proprietari si sono estinti. Così si vendono i terreni, le case, e ciò che resta viene acquistato dai nuovi proprietari con quel che rimane di quei beni che li trasformerà, giustamente, a suo gusto.
«Lasciate – diceva il Santo Curato d’Ars – una parrocchia per vent’anni senza prete e la gente finirà per adorare le bestie. Quando si vuole nuocere alla religione, si comincia attaccando il prete, perché laddove non c’è più il prete, non c’è più sacrificio eucaristico e laddove non c’è più sacrificio, non c’è più religione».
Tutto vero, ma forse ciò che non previde il grande Santo Curato era che l’attacco al prete sarebbe cominciato dal di dentro, l’attacco alla Messa, la trasformazione della Messa in ricreazioni o festini – con le innovazioni usate come droghe da sballo – sarebbero state introdotte proprio dai pastori modernisti.

L’Europa svende la sua storia perché non ha più fede! «Ho visto Dio in un uomo» affermò un pellegrino vedendo il parroco di Ars dire ad un cappellano: «come vorrei perdermi e non trovarmi che in Dio»; si può dunque vedere “Dio in un uomo” ma come un passaggio che conduce a quel “trovarsi per perdersi in Dio” e non, come accade oggi, rimanere “in un uomo”, senza mai giungere a quella unione con Dio.
L’Europa vuole rinunciare a questo e non da oggi. Questo lento ma inesorabile suicidio è cominciato con l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese: si legga qui, per onestà, si legga anche qui, e pure qui. La Massoneria poi assunse una specie di comando guidando le rivoluzioni contro la Chiesa di Cristo, contro il papato assumendo, della nuova Europa che si andava formando, il controllo economico e politico. Il tutto con l’aiuto del catto-comunismo, sì, perché senza l’aiuto dei cattolici progressisti e modernisti, in sostanza comunisti o simpatizzanti delle idee marxiste rivoluzionarie guidate dal gesuitismo modernistavedi qui, tutto questo non sarebbe accaduto.
Ma serve ben poco trovare i responsabili, come se Dio poi non ci conoscesse!! Già per bocca di san Pio X ci aveva avvisati, ci aveva messi in guardia attraverso la condanna del Modernismo, ognuno perciò pagherà per le proprie responsabilità personali.
Tuttavia è bene sapere che al momento TUTTI ne paghiamo le conseguenze. Pensavate forse che le leggi sull’aborto e sul divorzio non avrebbero avuto gravi conseguenze sulle generazioni future? Leggete qui cosa profetizzava il Patriarca di Venezia nel 1883: «Se tutta questa dolorosa sequela di mali non è avvenuta ancora fino alle ultime conseguenze fra noi, lo dobbiamo alla fede profondamente radicata nei cuori, alle tradizioni cattoliche secolari, della maggior parte delle famiglie, alla ferma adesione a quei principi cattolici, che sottrassero la nostra patria alla invasione pestilenziale dell’ eresia protestante; ma sentiamo pur troppo di dover deplorare ancor noi tante sciagure morali, e l’indifferentismo dominante, e la smania continua di piacere e di novità, e la licenza sfrenata onde si vuole far licito ogni libito, sono funesti preludj che annunciano come presto o tardi saremo ancor noi condotti ad un paganesimo nuovo. Solo rimedio a tutto questo noi lo vediamo nei santi principi»
Pensate forse che le conseguenze delle leggi sulla iniqua e perversa battaglia dei presunti “diritti sessuali” ci avrebbe preservati? Quante volte sentiamo dire dalla voce di chi si dice cattolico: “ma che male c’è? ognuno può vivere come vuole, Dio lo capisce, Dio è misericordioso…. l’importante è credere, amare, fare il bene, la carità, le dottrine non ci salvano…” e così via, su questo terreno delle amenità.
La Fede senza la DOTTRINA che è la prima forma della vera carità, produce nefaste conseguenze i cui frutti veleniferi sono davanti a noi! C’è infatti la perversa convinzione, specialmente dentro la Chiesa, che la carità siano solo le opere materiali verso i bisognosi. Nulla di più diabolico il crederlo! Guardiamo a Gesù: quali erano le sue opere di carità?
– le guarigioni e i miracoli; infatti disse a noi «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe» (Lc.17,6). Le guarigioni poi le conosciamo, un esempio è Luca 18,35-43! Ma cosa abbiamo imparato da questa Dottrina del Cristo? Perché questa è la carità, poi viene il resto.
– incontra i peccatori per convertirli, e li converte predicando e seminando la sana dottrina! E’ vero che lo scandalo per i farisei è che Gesù sieda accanto a coloro che la legge giudica peccatori ma il vero scandalo, per loro, sta nel fatto che GESU’ LI CONVERTE E LI PERDONA, lo scandalo sta nel fatto che per i farisei, i peccatori, erano perduti per sempre mentre Gesù ribalta il finale e se un peccatore mostra segnali di pentimento, ecco la vera carità nel Sacramento del perdono (Mt.9,9-13; Mc.2,7; Gv.20,21-23), si legga anche qui.
Gesù non ha mai dialogato o fatto incontri “interreligiosi”, e quanto agli incontri ecumenici del suo tempo, sappiamo come rispose, ad esempio, sull’Eucaristia nell’intero capitolo di Giovanni 6, o se preferite sul Matrimonio in Matteo 19.
Le famose Opere di Misericordia sono quattordici e non solo sette! Non riguardano solo il corpo che per quanto risusciterà trasformandosi, subirà la corruzione della tomba, ma soprattutto l’anima che sarà immediatamente destinata all’inferno o al paradiso, oppure al purgatorio fin quando esisterà questo mondo: si legga qui, ed anche qui. Chi tende a separarle non compie la carità, ma la devastazione della dottrina stessa, dice infatti Dio in Ezechiele: «se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato» (Ez.3,16-21).
E allora, non deve impensierirci ciò che sta accadendo (Mt.18,6-7), ma deve preoccuparci il motivo per cui siamo arrivati a tanto! Ognuno di noi deve domandarsi in quale modo stiamo contribuendo a questa distruzione.
Non lamentiamoci poi dei CASTIGHI DIVINI. Come siamo giunti ad esorcizzare la morte con le festaiole, Halloween o i funerali “laici”, funerali di canonizzazione dei Defunti con battimani e gli “Osanna eh!“, così siamo giunti a NEGARE A DIO LA SUA GIUSTIZIA, negare che Dio possa esercitare il Suo divino CASTIGO! Castigo da ben intendersi vedi quiIntanto se l’Europa è in queste pietose condizioni, andando a peggiorare, la colpa non è certo di Dio, ma nostra! Ciò che stiamo costruendo LONTANI DA DIO, si ripercuote rovinosamente su tutta la comunità europea. Essere “lontani da Dio” non significa altro che essere lontani dalle Sue Leggi, dai Suoi Comandamenti, dal Suo progetto di vita sugli uomini, significa costruire fuori dalla roccia con le conseguenze drammatiche che vediamo (Mt.7,24-29); «Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?» (Lc.6,46-49).
Se non facciamo quel che Dio ci dice di fare (leggasi tutti e dieci i Comandamenti e tutti e 7 i Sacramenti), finiamo di costruire la casa sulla sabbia, ed ecco come al primo tormento, alla prima invasione, essa crollerà. Questo è il “castigo di Dio” il quale, rispettando la nostra scelta e la nostra libertà e avendolo noi abbandonato, NON CI AIUTERA’ e ci abbandonerà alle nostre nefande conseguenze, si legga anche Luca 18-7-8.
Dopo la Vittoria di Lepanto e un secolo dopo il tentativo dei Musulmani di riprendere l’Europa da Vienna, il sultano Solimano fa una strana profezia. Passando in rassegna le truppe avrebbe detto loro: “ci rivedremo alla Mela Rossa“. La “Mela Rossa” era per l’Islam il “frutto proibito” nella conquista delle città cristianizzate. Ma c’è un’altra profezia che attribuita a Solimano è molto inquietante. Dopo la sconfitta di Vienna (quella del 1683), al generale che rimise in piedi le truppe gli chiese quando avesse voluto ritentare l’attacco, il Sultano rispose: “No! Riconquisteremo l’Europa quando i cristiani avranno abbandonato il loro Dio“.
Nel punto in cui ci troviamo, e nel quale stiamo affossando l’Europa Cristiana, non è più importante approfondire la credibilità di certe “profezie” o aneddoti, quel che conta in questo momento è ciò che stiamo vivendo, e il destino suicida al quale ci siamo votati. Possiamo sempre prendere in considerazione “La visione di Giovanni Paolo II: «L’islam invaderà l’Europa»… vedi qui: «Vedo la Chiesa del terzo millennio afflitta da una piaga mortale, si chiama islamismo. Invaderanno l’Europa. Ho visto le orde provenire dall’Occidente all’Oriente: dal Marocco alla Libia, dall’Egitto fino ai paesi orientali… l’Europa sarà una cantina, vecchi cimeli, penombra, ragnatele…. dovrete contenere l’invasione. Ma non con le armi, le armi non basteranno, con la vostra fede vissuta con integrità…».
Possiamo fermarci e tornare indietro? Sì! La speranza è l’ultima a morire e l’unica ripresa può solo cominciare DALLA CONVERSIONE A CRISTO GESU’, tuttavia sei MILIONI di abortiti dal 1978 ad oggi– tanto per fare un esempio e rimanere coi piedi per terra – qualcuno deve pagarli, è questa la vera giustizia, non una vendetta! Sei milioni di anime INNOCENTI che sarebbero state, oggi, il nostro presente e il nostro futuro (e parliamo solo dell’Italia), non ci sono più perché una legge iniqua LI HA UCCISI, e non pochi cattolici sono d’accordo con questa strage “legittimata”, la vogliono e la difendono.
Diceva santa Madre Teresa di Calcutta: “come può pretendere uno stato, una nazione, l’Europa intera la pace se – per legge – sta uccidendo il proprio futuro?
Non avremo alcuna pace perché non ci è bastato l’aborto, ora siamo alla falsificazione delle unioni, siamo all’eutanasia per eliminare i più deboli, i veri poveri, gli ammalati…. siamo al sincretismo religioso attraverso il quale Gesù il Cristo è messo – dagli stessi cristiani – sullo stesso piano di un Buddha o di uno spirito variegato… siamo al supermarket delle fedi, e con questi nuovi spiriti stiamo ricostruendo l’Europa con LA SUPERBA volontà di renderla bella e grande, mentre a breve saremo circondati dalle nuove “chiese” trasformate in Moschee, fast food, discoteche, ambienti adatti a diffondere le nuove DROGHE anestetizzanti le coscienze. E non si tratta solo di un problema di “culle vuote”, ma anche di cervelli svuotati e di coscienze aride. Si tratta del fatto che abbiamo abbandonato la vera Fede e che la carità, intesa oggi in termini di aiuti materiali, non basta, non è sufficiente se viene dissociata dalla sana Dottrina di Cristo Gesù (2Tim.4,1-5).
«Chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla. In vaste parti del mondo esiste oggi una strana dimenticanza di Dio. Sembra che tutto vada ugualmente anche senza di Lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione, di insoddisfazione di tutto e di tutti. Vien fatto di esclamare: Non è possibile che questa sia la vita! Davvero no. E così insieme con la dimenticanza di Dio esiste come un boom del religioso…. non di rado la religione diventa quasi un prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace, e certuni sanno anche trarne un profitto. Ma la religione cercata alla maniera del “fai da te” alla fin fine non ci aiuta. È comoda, ma nell’ora della crisi ci abbandona a noi stessi. Aiutate gli uomini a scoprire la vera stella che ci indica la strada: Gesù Cristo!…».  (Benedetto XVI – GmG 21.8.2005)
Se non credete a noi, cercate di credere, almeno, alla Parola di Dio:
“In realtà l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia,  poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.
Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;  essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.  Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti  e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
 Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.  E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno,  colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,  maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,  insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.  E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.” (Rm.1,18-32)
Non serve andare a caccia di profezie, è tutto scritto, a noi spetta decidere da che parte stare: o con Dio o contro Dio, con le dovute conseguenze. “In una casa grande però non vi sono soltanto vasi d’oro e d’argento, ma anche di legno e di coccio; alcuni sono destinati ad usi nobili, altri per usi più spregevoli. Chi si manterrà puro astenendosi da tali cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al padrone, pronto per ogni opera buona.“(2Tim.2,20-21)

Laudetur Jesus Christus
La cattiva teologia che ha desacralizzato le chiese

La campagna della Nuova BQ #salviamolechiese circa le nuove forme di okkupazione delle chiese con sfilate di moda, rassegne dell’artigianato locale, mostre di quadri di dubbio gusto e così via … mette il dito in una piaga che ha origini lontane. Se si trattasse solo di sprovvedutezza e noncuranza la cosa non sarebbe poi così grave. Sprovvedutezza e noncuranza riguardano casi particolari, pur se di numero crescente, e possono pretendere le attenuanti che si danno di solito agli sprovveduti e ai noncuranti. Il fatto è, purtroppo, che questa nuova okkupazione delle chiese è stata ampiamente teorizzata e addirittura fondata teologicamente. E’ per questo che la cosa è piuttosto grave: l’okkupazione delle chiese con i corsi di aerobica rappresenta l’ingresso del profano nel sacro o, meglio, l’annullamento della distinzione tra sacro e profano. E questo concetto la teologia lo sta insegnando ormai da decenni, almeno fin dagli anni Sessanta del secolo scorso.


Nel 1969 Ladislaus Boros scriveva che da quando Cristo si è incarnato, Dio lo si incontra nell’uomo e il mondo è diventato grazia. Due anni dopo, Gustavo Gutiérrez, padre della teologia della liberazione, insisteva sul medesimo concetto: «Da che Dio si fece uomo, l’umanità, ogni uomo, la storia, sono il tempio vivo di Dio. Il pro-fano, ciò che sta fuori del tempio, non esiste più», e concludeva così il suo ragionamento: «Se l’umanità, se ogni uomo, è tempio vivo di Dio, allora incontriamo Dio nell’incontro con gli uomini, nell’impegno col divenire storico dell’umanità».

Clodovis Boff, fratello del più noto Leonardo, nel suo libro “La grazia liberatrice nel mondo” sosteneva che non bisogna più parlare della grazia, come fa la Chiesa, ma lasciare la grazia parlare, intendendo che la grazia opera nel mondo e parla attraverso i fatti del mondo. In precedenza, eravamo nel 1964, Jürgen Moltmann aveva spiegato che c’era stata una evoluzione della presenza di Dio tra gli uomini: dapprima nella tenda, poi nell’Arca, poi nel tempio … fino a quando Dio avrebbe preso dimora nell’umanità stessa. Pannenberg aveva parlato di rivelazione come storia, Schlette di epifania come storia, Cullmann di salvezza come storia. Tutte queste teologie hanno sostenuto che Dio si sarebbe rivelato non tramite una teofania diretta, ma in modo indiretto tramite gli avvenimenti della storia. Il sacro, inteso come il luogo e la dimensione diretta della rivelazione e della teofania, doveva quindi essere sostituito col profano, inteso come il modo indiretto con cui Dio si rivela e guida la storia della salvezza. Edward Schillebeecks aveva scritto nel 1965 che «Tutta la vita profana costituisce una specie di esplicitazione di ciò che vuol dirci l’intima offerta della grazia di fede». Nello stesso anno Harvey Cox aveva dichiarato che «Dio ama il mondo e non la Chiesa».


Se si vuole però andare alle origini di questa identificazione del sacro col profano occorre parlare di Karl Rahner. Per lui il mondo come esistenza è il luogo della auto-rivelazione di Dio all’uomo. Noi non incontriamo mai gli insegnamenti di Dio e Dio non ci ha dato degli insegnamenti diretti, noi vediamo il mondo e gli uomini e lì Dio comunica se stesso in via anonima e priva di contenuti, una via che accetta e fonda la nostra libertà. Ecco allora «L’odierna tendenza a parlare non di Dio, bensì del prossimo, a predicare non l’amore di Dio, bensì l’amore del prossimo, a non dire Dio, bensì mondo e responsabilità verso il mondo».

La storia della salvezza coincide quindi con la rivelazione e con la storia dell’umanità e non c’è distinzione tra storia sacra e storia profana: «Il mondo media a Dio come a colui che si comunica nella grazia, e in questo senso il cristianesimo non conosce alcun settore sacrale delimitato, nel quale soltanto potremmo trovare Dio». Il mediatore tra gli uomini e Dio è ormai diventato il mondo.

Questi scarni esempi possono adeguatamente testimoniare che l’ingresso della “pizza solidale” in duomo o dei pranzi con i poveri in cattedrale non sono solo dovuti a superficialità o sprovvedutezza, ma sono alimentati da una visione della relazione tra il mondo e la Chiesa che data ormai da alcuni decenni. Non ha importanza la notevole differenza tra le dotte asserzioni dei teologi e lo squallore di molte di queste okkupazioni, le idee filtrano dalla aule universitarie alle piccole parrocchie di periferia dove qualcuno organizza l’ingresso del mondo in chiesa senza aver mai letto Cox o Rahner ma seguendone ugualmente e di fatto gli insegnamenti.

Se Dio si manifesta prima di tutto nel mondo tramite eventi storici, allora lo si incontra nella prassi di fare entrare gli eventi storici nelle chiese. Viene quindi trascurato che la Chiesa è il luogo in cui il fedele può entrare in contatto con quanto storico non è. Lo spazio sacro è il luogo dell’eterno. La Chiesa, per la presenza del Santissimo Sacramento dell’altare, è un luogo “metafisico” e non più solo storico: lì è presente l’Alfa e l’Omega della storia, che proprio perciò non è storia. Ed infatti, quando entra la “pizza solidale” in duomo, il Santissimo – almeno per ora - viene trasportato altrove.


Stefano Fontana
 LA CAMPAGNA #SALVIAMOLECHIESE

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