ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 10 giugno 2018

L'attore di se stesso

Bergoglio attore di se stesso? Ma la sua parola è il vero problema!




Cari Amici, oggi vogliamo discutere e riflettere con voi su di un film appena uscito e che ha per attore di se stesso lo stesso Bergoglio. Un fatto inedito, e diremo anche sconcertante – poi capirete il perché – nella storia dei Pontefici. Proprio per questo useremo meno il riferimento al “Pontefice”, al Papa Francesco, perché qui siamo davanti ad una vera esaltazione della persona, del “culto” a Bergoglio, e non del ruolo cattolico del sommo Pontefice, Vicario di Cristo e successore dell’Apostolo Pietro e di tutti gli altri Papi.

Noi il film non lo abbiamo visto e non lo andremo a vedere, ci è bastata la presentazione che ne ha fatto il sito ufficiale del Vaticano – vatican-news – nella quale l’esaltazione alla persona Bergoglio è davvero oscena e plateale, roba di cui davvero vergognarsi e restare imbarazzati quando, anche i non cattolici, ci chiedono ragione di questa spettacolarizzazione e culto dell’uomo che governa la Chiesa.
Se non abbiamo visto il film e non abbiamo intenzione di vederlo, di cosa stiamo parlando? Beh! Diciamocelo onestamente: per sapere se una pistola carica può ucciderci, non saremo così stolti da puntarcela alla tempia!! Oppure: deve forse un giudice diventare un assassino per poter giudicare chi uccide? Ecco, noi ci affidiamo ora al sito ufficiale “onepeterfive.com” attraverso il quale, Matt Gaspers è andato anche per noi, a vederlo, e ciò che ha rilevato è molto inquietante, e non distante dalle impressioni che noi stessi abbiamo avuto, vedendo la presentazione ufficiale.
Qui il testo originale in inglese, qui a seguire invece, noi faremo per voi un sunto dettagliato, ma esprimendolo a parole nostre.
Diceva il grande Cicerone: “Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi.” Dove qui, per legge è ovvio, intendiamo quella Divina! In sostanza accade che esistono due tipi di dittature: quella che vieta tutto, la più visibile e la più diretta ed esiste quella più micidiale, che permette tutto, magari velatamente o sfacciatamente in nome di qualche ideologia, e allora il risultato è lo stesso, avremo cioè una dittatura  che già Benedetto XVI aveva identificato quale quella del RELATIVISMO, che recentemente – Bergoglio – ha decisamente sconfessato affermando che esisterebbe persino una dittatura del relativismo che è BUONO… da lui definito il “relativismo della gioia” (sic! dall’Osservatore Romano del 5.6.2018).
Tenendo bene a mente ciò, di cosa tratta questo “film”? Tratta del COMPIACIMENTO e dell’auto-esaltazione dell’uomo Bergoglio diventato il “papa” di tutti, e di nessuno chioseremo noi a buona ragione!
Per fare questo è necessario fare LA PROPAGANDA! Un dittatore – anche fosse del relativismo “della gioia” (sic!), ha bisogno della propaganda, affinché un uomo e le sue idee accumulino un seguito – specialmente se l’uomo o le sue idee non sono buone – è necessario propagare una narrativa favorevoleche di solito richiama prima le emozioni, i sentimenti, piuttosto che l’intelletto e omette le verità scomode. Un film DI PROPAGANDA. Dall’inizio alla fine del film infatti, lo scopo è quello di presentare Bergoglio nel modo migliore possibile, ossia, nel modo in cui egli deve PIACERE AL MONDO.
Uno dei temi centrali del film è di presentare Bergoglio ATTINENTE e quasi un successore di san Francesco d’Assisi! In realtà ne esce fuori come ANTAGONISTA per chi conosce la vera storia del vero poverello d’Assisi!! Non esiste affatto, infatti, un san Francesco ambientalista, animalista o addirittura vegano, o fratello sincretista tra i non cattolici o tra i musulmani! Questa immagine distorta nasce nell’Ottocento in ambienti protestanti filo-massoni, e subito fatta propria da ambienti progressisti interni alla Chiesa. Verso la fine del film, ad esempio, viene mostrato un filmato della cerimonia della Giornata mondiale della preghiera per la pace ad Assisi (il famoso incontro sincretista per il quale Ratzinger non volle andarci, nel 1986, e a causa del quale si promulgò anni dopo la famosa Dominus Jesus), seguito dal narratore che dice qualcosa come: “Qui ad Assisi, l’eredità di San Francesco continua a vivere.” Questa è un’assurdità assoluta, visto che il vero San Francesco era un fedele cattolico che chiamava tutti gli uomini – anche il sultano islamico dell’Egitto – a convertirsi all’unica vera fede per la salvezza.
La “trama” documentaria del film – racconta Matt Gaspers – si concentra sui viaggi del papa argentino in tutto il mondo, non per predicare il Vangelo e convertire le anime come fece San Pietro (ad esempio, “Fate penitenza e essere battezzati” – Atti2,38), ma per promuovere Cause “progressiste” come l’ambientalismo, i cambiamenti climatici, i diritti dei lavoratori e dei migranti, la fine della povertà, il dialogo interreligioso, l’armonia fraterna tra tutti i popoli, ecc. Per chiunque fosse interessato, e per par condicio se preferite, tale suor Rose Pacatte descrive in modo diverso questi temi nella sua recensione del film, scritto, probabilmente, per il National Catholic Reporter, portando l’enfasi emotiva, suggestiva, soggettiva e sentimentale all’estrema potenza.
Cioè, vorremmo sottolineare la gravità di questo film che presenta Bergoglio come l’Uomo del secolo che  fonda una sorta di RELIGIONE MONDIALISTA E SINCRETISTA, leggi qui, che parte dal basso, fa proprie tutte le rivendicazioni SOCIALI, tutte le ingiustizie del mondo, e combatte per queste, non per la salvezza delle Anime dall’inferno! La sua priorità è il benessere nel mondo, non la prospettiva finale dell’Anima il cui scopo è salvarsi dalla dannazione eterna. ROVESCIANDO LE PRIORITA’: infatti chi si converte davvero a Cristo, Dio vero e VIVO, diventa in modo del tutto naturale difensore degli oppressi e degli “scartati”, ma chi NON si converte usa i poveri per affermare le proprie ideologie.
Infatti, il narratore nel trailer del film, dice: “il Papa apre le sue porte per affrontare le domande e le questioni che affrontiamo [.] … In un mondo diviso, un leader ha la missione di riunirci….”  Giustamente Matt Gaspers  si domanda: Insieme in Cristo e nella sua unica vera chiesa? O insieme in una sorta di fratellanza massonica dell’uomo a parte Cristo?Dal momento che Francesco sottolinea nel film, ancora una volta, la sua forte avversione per il “proselitismo” (cioè, proselitismo è per lui chi cerca di convertire le anime alla Vera Fede), lascia che il lettore decida che tipo di “unità” sta perseguendo l’attuale new-chiesa, che non per nulla affermiamo, noi, essere quella progettata dall’eretico gesuita Karl Rahner..
Rammentiamo come a buona ragione  Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht (Paesi Bassi), al termine del suo recente commento sulla scandalosa proposta episcopale tedesca sull’ intercomunione” (l’ammissione dei coniugi protestanti alla Santa Comunione in” alcuni casi “), disse:
  • Osservando che i vescovi e, soprattutto, il Successore di Pietro non mantengono e trasmettono fedelmente e in unità il deposito di fede contenuto nella Sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, non posso fare a meno di pensare all’articolo 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica: L’ultimo processo della Chiesa – “Prima della seconda venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso un processo finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “mistero dell’iniquità” nella forma di un inganno religioso che offre agli uomini un’apparente soluzione ai loro problemi al prezzo dell’apostasia dalla verità. “
_0025 Spirito Santo e Francesco 3Appare evidente, dunque, come questo film voglia propagandare una visione distorta dello stesso ruolo petrino. In fondo, il film stesso, non è affatto qualcosa di eccezionalmente “nuovo”, esso non è altro che LA RACCOLTA – ben pilotata, propagandata – di questi cinque anni del PENSIERO di Bergoglio e di come egli voglia IMPORRE una “nuova chiesa” fatta a sua immagine e sulla sua parola. Henry Sire, autore di The Dictator Pope,  ha visto anche lui il film e verso la fine dell’intervista concessa allo stesso Matt Gaspers , riporta:
“Se guardi il trailer di questo film, inizia con queste parole: “Non importa cosa ci divide, le sue parole ci uniscono”. Questo, riguardo al papa più divisivo che la Chiesa ha visto per secoli. È tipico di tutto il tenore della propaganda liberale, che dipende dal tenere la verità sulla sua testa….”
Ricapitolando: lo scopo del film è quello di propagare una narrativa favorevole che faccia appello alle emozioni piuttosto che all’intelletto e che ometta le verità scomode.
Sono cinque anni che assistiamo ad una vergognosa PROPAGANDA (ciò che si chiama essere marketing) al culto della persona di Bergoglio!! Sono cinque anni che chiunque usasse la ragione, l’intelletto per rifiutare questa DITTATURA, viene defenestrato, buttato fuori dalla Chiesa, imprigionato (vedi Padre Stefano Maria Manelli dei Francescani dell’Immacolato), accusato di essere “antipapista”, accusato di essere scismatico, mentre lo scisma è già in atto, ma è contro il Cristo-Eucaristia!! Infine, sono cinque anni che siamo costretti a subire l’oscurantismo di Bergoglio sulle VERITA’ SCOMODE.
Cosa sono queste “verità scomode”? Mica le abbiamo inventate noi o la Chiesa “di ieri”. Sono LE DOTTRINE di Gesù Cristo, è la Legge divina dei Dieci Comandamenti non adulterati, non falsificati da questa propaganda, sono i Dogmi, è il Catechismo della vera Chiesa, è il vero Magistero pontificio di ben duemila anni di storia… Ecco, questo film non parla di tutto ciò, non parla di Gesù Cristo vero Dio fatto Uomo per liberarci da queste dittature attraverso le quali, piuttosto, Bergoglio sembra imporci attraverso gli atteggiamenti UMANITARI, sensibili, di “papa-piacione“, in verità è un magistero PARALLELO quello che ci viene imposto, ma non è quello cattolico!
Infine un riferimento all’unico vero film fatto su un Pontefice: PASTOR ANGELICUS, dedicato al Venerabile Pio XII, del quale c’è chi ha osato – tristemente – un paragone assurdo e allucinante. E sì, perché quel film non è affatto l’esaltazione della persona Pacelli, ma l’esaltazione del RUOLO PETRINO nella sua quotidianità, in qualità di PASTORE DELLE ANIME DA REDIMERE E DA PORTARE A GESU’ CRISTO. In quel film si parla dei NOVISSIMI, non di ambientalismo o di naturalismo… si parla della “preoccupazione” della sorte delle Anime redente dal Cristo e della urgente conversione, si parla di Gesù Cristo e delle Sue priorità attraverso il suo Vicario in terra, il sommo Pontefice.
Che cosa succede quando uomini di Chiesa vogliono strappare la Chiesa dalle mani di Cristo per rendere il mondo un posto migliore? Cliccate qui!
Per concludere: il film su Bergoglio è stato presentato come “UOMO DI PAROLA“, ma è proprio la “sua parola” ad essere il problema per noi, oggi, leggete qui!  Mentre dovremo allora chiederci, poi, perché: tutti gli altri Papi non erano “di parola”? Dipende quindi di quale “parola parliamo”.
Sfogliando i nostri editoriali di cronaca, potrete comprendere come “questa parola” sta causando divisioni, ambiguità dottrinali, confusioni catechetiche, imbrogli come quelli avanzati da Eugenio Scalfari quando attribuisce a Bergoglio la negazione dell’inferno, e la Santa Sede invece di smentire categoricamente, allunga la brodaglia con un intervento ridicolo, vedi qui.
Potremo affermare: UN FILM COMICO, se non fosse che il suo contenuto è maledettamente reale, di cui c’è poco da scherzare.
E poi, scusateci, MA IL VERBO, NON ERA DIO? Il vero Pietro, dice, infatti: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti…»(Lc.5,5), Bergoglio è riuscito a rovesciare anche questo e, sulla sua parola, vuole modellare la sua chiesa rahneriana.


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