ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 luglio 2018

Una guerra interna

SALVINI SOTTO ATTACCO MA CONTINUA LA SUA MISSIONE: FERMARE LA TRATTA DI NUOVI SCHIAVI IN ITALIA
di  Elena Quidello
Siamo in guerra! Una guerra interna che vede come sempre la sinistra mondialista all’attacco dei sovranisti che ostacolano il piano mondialista di invasione e africanizzazione dell’Italia.
Questo avviene soprattutto adesso che la battaglia si è estesa a livelli europei quando il ministro Salvini, con determinazione e senso di responsabilità verso i milioni di italiani che gli hanno dato fiducia con il loro voto, (nell’incontro di Insbruck) ha saputo egregiamente affrontare con i rispettivi ministri di Germania e Austria e con la stessa Cancelliera Merkel il drammatico fenomeno migratorio che sta facendo collassare le società dell’Italia del sud , del Nord, Centro. A Innsbruck Salvini è riuscito a strappare alla grande Germania il consenso alla protezione dei confini esterni dell’Europa per fermare gli sbarchi irregolari di cui l’Italia si è dovuta far carico in tutti questi anni oltre la revisione del Trattato di Dublino.
Il patto tra Germania, Austria Italia ha messo nell’angolo Macron , il ‘pupazzo’ dei Rothschild che predica bene e razzola male ma nello stesso tempo ha sollevato le critiche del PD che, preoccupato di perdere consensi in ambito europeo, ha deplorato l’accordo a tre che minerebbe la stabilità dell’Unione Europea.
La verità è che la sinistra del PD non si arrende e il Ministro Martina, probabile futuro segretario del suo partito, approfittando della linea dura tenuta da Salvini nel caso delle aggressioni avvenute da parte di due migranti contro il personale di comando della nave, Diciotti, con inopportuna presunzione, invoca addirittura le dimissioni del Ministro Salvini. In questo modo si dimostra ancora una volta quanto pericolose ed incoscienti siano le dichiarazioni solitamente emesse dai ‘buonisti’ di sinistra e nel caso specifico, dal ministro Martina il quale, con la sua esternazione contro l’operato di Salvini, pone nelle mani dei migranti un’arma esplosiva che rappresenta un invito alla rivolta , all’odio e alla violenza. Maurizio Martina, con la sua folle dichiarazione ha offeso l’uomo Salvini prima che il Ministro disprezzando nel contempo il ruolo che l’elettorato gli ha affidato : Fermare l’Immigrazione già nei porti di partenza e impedire che il paese Italia diventi UN INFERNO SENZA FINE.
Sulla stessa linea di presunzione , la Cassazione ha voluto colpire Salvini a ciel sereno con l’ assurda pretesa di prelevare 49 milioni dalle tasche dei leghisti e ovviamente da Salvini. Un’azione che parla da sola visto che, in passato questo nostro paese di storie simili ne ha udite tante. Gli italiani sono testimoni delle manipolazioni che una certa Magistratura ha praticato contro ‘chi’ , da ordini superiori , doveva essere accusato, processato, condannato … quella stessa ‘Magistratura politicizzata’ appunto, come denunciava anni addietro una delle vittime più popolari della nostra politica italiana: Berlusconi.
Si sa bene che in Italia, ‘paese di mafia, ndrangheta e camorra, tutto può essere modificato per servire lo scopo di chi con il danaro può distruggere anche una mal ridotta democrazia e favorire la continuità di un progetto dittatoriale che nessun altro governo alternativo dovrebbe poter distruggere.
Manifestanti pro migrazioni in magliettta rossa
Quanto felice sarebbe la sinistra italiana ed europea se il ‘matrimonio’ Lega-5Stelle si concludesse repentinamente con un divorzio definitivo! Esulterebbero Saviano, Boldrini, Bonino , Orlando, e tutti i politici che hanno perduto l’uso della ragione per essere stata quest’ultima ottenebrata dal fanatismo politico che non sa più distinguere il bene dal male. Lo stesso Presidente Mattarella , figura che non sembra essere affatto il garante di libertà, di verità e di giustizia poiché l’immigrazione l’ha sempre sostenuta, come un ‘mite agnello’ pronunciando quattro frasi inconcludenti e come ‘Ponzio Pilato’ si è lavato anche le mani prima ancora di ricevere Salvini intimandogli di rispettare la decisione della Cassazione.! Ma certo Mattarella non può che recitare questo ruolo dal momento che a candidarlo Presidente è stato un leader solitario di sinistra che in barba agli accordi presi con altri partiti , ha scelto da solo Mattarella quale capo dello Stato. E’ fin troppo chiaro che la vicenda dei rimborsi elettorali è una macchinazione fatta ad arte per distruggere Salvini e il nuovo Governo.
Ma Fortunatamente Di Maio , ‘con la testa ancora sulle spalle’ come si suole dire nel gergo comune, ha riconosciuto nella severità di Salvini quel rispetto che si deve esigere da chiunque tocchi il suolo italico perchè è nel riconoscimento delle regole e delle leggi italiane che si potrà evitare quella destabilizzazione sociale perseguita dalla sinistra mondialista e dai suoi complici.
Nessuno infatti, potrebbe negare che stiamo accogliendo i nostri nemici; islamisti pronti ad uccidere i cristiani e , nonostante questa verità possa sembrare folle agli occhi della sinistra, è un fatto comprovato dagli episodi verificatisi sui barconi, casi di intolleranza e di odio religioso nel corso dei quali alcuni migranti islamici senza scrupoli hanno buttato in mare migranti cristiani sostenendo ai carabinieri (che li arrestavano una volta a terra) di non tollerare a bordo la loro presenza.; un fatto emblematico che dimostra come il fuoco brucia sotto la cenere prima che diventi una fiamma gigantesca. Stiamo importando orrende culture tribali, dal cannibalismo allo stupro di gruppo; assistiamo a sparizioni di donne probabilmente rinnegate dai mariti islamici di cui si sospetta addirittura la macellazione nei macelli islamici; apprendiamo di ragazze uccise da padri e fratelli come da frequente cronaca nera, insomma ,eventi e pratiche di cui troppe donne e ragazze italiane sono ignare .
E’ questa ignoranza che le rende vulnerabili al punto da aderire a qualsiasi manifestazione che venga spacciata per difesa dei diritti umani .
Guidate dal falso pietismo di fondamentalisti cattolici sfilano nelle piazze con le magliette rosse per invocare ancora immigrazione non immaginando cosa e come potrebbe essere la loro vita in un futuro dove il controllo e la sicurezza diventano sempre più difficili da monitorare. Un esempio reale questo di come ragione e sentimento, realtà e idealità vengano pericolosamente confusi . Per rispondere a questa trovata delle magliette rosse da parte di don Ciotti , il prof. Alessandro Meluzzi intervistato da sputnik Italia dice: “ mi è parsa una pessima iniziativa, espressione di una pseudo sinistra italiana, che , avendo perduto molti appuntamenti con la storia, cerca di riappropriarsi in chiave globalista, migrazionista, obbediente più ai dettami di Soros che a quelli di Karl Marx……(L’Accoglienza) non è né solidarietà,né generosità, né bontà. E’ un falso buonismo ideologico…..non si capisce come la piccola Italia….possa reggere un’immigrazione di milioni di afro islamici, né dal punto di vista della sicurezza, nel dal punto di vista economico, sociale e sanitario …
Vertice Nato di Bruxelles
Trump in Europa
L’arrivo di Trump a Bruxelles per il vertice Nato è stata anche l’occasione perchè la lotta agli sbarchi irregolari e alla immigrazione incontrollata intrapresa dal nuovo Governo italiano ricevesse il plauso del presidente Usa che, fortunatamente per l’Europa, ha una visione opposta al ‘Deep State’, ovvero a quel Governo parallelo che governa illegalmente e senza alcun consenso popolare, gli Stati Uniti.Ma a Londra Trump è stato molto più esplicito contro l’immigrazione . Le sue parole : La migrazione di massa verso le nazioni dell’UE è “molto, molto triste”, ha detto il presidente Donald J Trump, avvertendo che l’Europa deve “agire rapidamente” per fermare il flusso migratorio, altrimenti i cambiamenti saranno peggiorativi.
“Amo molto i paesi europei”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti, richiamando l’attenzione sulle sue radici scozzesi e tedesche mentre ha rivelato che il livello di migrazione visto nel continente negli ultimi anni lo addolora a livello personale. ..
“Penso che quello che sta succedendo in Europa sia una vergogna”, State perdendo la vostra cultura… “ha detto, parlando in un’intervista al popolare tabloid britannico The Sun. Trump si è soffermato sugli effetti deleteri dell’immigrazione in altre citta pacifiche come la Svezia e la Scandinavia diventate problematiche per la crescita di criminalità e disordini mai vissuti prima che l’immigrazione facesse la sua avanzata in questi paesi.
Nel frattempo, altre pratiche culturalmente estranee si sono stabilite in molte nazioni europee, tra cui la mutilazione genitale femminile (MGF), la rimozione di parti della vagina di una ragazza per motivi religiosi o culturali. Il Breitbart di Londra la scorsa settimana ha riferito che nuovi casi di MGF vengono rilevati in Inghilterra ogni due ore. L’abuso è illegale dal 1985, ma il consiglio dei capi della Polizia nazionale la polizia e i pubblici ministeri non hanno mai emesso una sola condanna , descrivendo questi crimini come ‘ Nuances”(sfumati)” ovvero leggeri.
Strano che in Italia la Bonino che un tempo sembrava occuparsi di questi strazianti pratiche in inflitte a bambine innocenti , si sia defilata dalla missione e abbia sposato al causa della immigrazione di massa illimitata in Europa . Vergogna per una donna che nella politica sta facendo il gioco degli arabi andando anche contro la salute di migliaia di bambine che soffocate da un dolore fisico e psicologico non possono gridare la loro richiesta di aiuto neanche in un paese detto civile perchè gli uomini primitivi che hanno preso il controllo sulle loro vite continuano indisturbati a compiere tali crimini nella nostra decaduta Europa .
Un mezzo a tanto orrore, c’è da augurarsi che l’incontro di Trump con Putin a Helsinki sia l’inizio di una nuova ‘ Era’ e di una nuova promessa di pace. Un incontro osteggiato dal ‘Deep State’ che da sempre ha demonizzato Putin al punto che la stessa Hillary Clinton lo aveva paragonato a Hitler. Ma Trump ha tutt’altra idea di Putin e ritiene che la Russia non sia affatto una minaccia per l’Europa tanto che anche la Nato non avrebbe motivo di esistere. Una riconciliazione con la Russia servirebbe ad eliminare le spese miliardarie per contrastare una minaccia come suddetto, inesistente.
Quando Trump durante la campagna elettorale lanciava i suoi segnali di distensione alla Russia per prevenire una seconda guerra fredda, i neocon e tutti gli affiliati al ‘Deep State’ si prodigarono per far apparire Trump come un traditore della patria . Il Russiagate è stato il solito complotto ordito dalla Elite finanziaria per impedirgli di espletare la sua funzione di presidente. Ma Trump è riuscito a resistere alle accuse ed ha agito per il bene degli americani a cui aveva promesso di rendere l’America nuovamente grande. Al contrario, sono gli alleati europei , in primis la Gran Bretagna, ad essere preoccupati per un eventuale accordo di pace tra Putin e Trump.
Di vero c’è che ad essere preoccupato dovrebbe esser proprio Putin che dopo il tradimento di Bush che aveva promesso la fine di ogni ostilità e una pace duratura , ingannando l’ingenuo  Gorbaciov che apri la strada alla unificazione delle due Germanie, nessuna promessa fu mantenuta . Al contrario, la Russia , dopo lo sgretolamento della Unione Sovietica, è stata testimone di altre guerre nei paesi un tempo sotto la sua influenza , fino alla ultima inopportuna interferenza della Nato in Ucraina, senza parlare della grande base americana costruita a ridosso del confine russo con la Polonia. Ma c’è ancora tempo per la riparazione e per una nuova alleanza paneuropea nel segno della pace.
Elena Quidello
P.S. L’opinione dell’autore può non coincidere con la posizione della redazione.

https://www.controinformazione.info/salvini-sotto-attacco-ma-continua-la-sua-missione-fermare-la-tratta-di-nuovi-schiavi-in-italia/



Tele-Razza


Va in onda TeleRazza, il telegiornale monografico a reti unificate che ogni giorno invade le case degli italiani. Razzismo è la parola chiave più ricorrente, anzi ossessiva, che apre e chiude i servizi sugli sbarchi, sui migranti, sulle reazioni a Salvini, che sono sempre dieci volte più ampie delle dichiarazioni proSalvini. Uno a dieci è la regola della rappresaglia sancita dai nazisti.

Ma anche nei servizi dall’estero, parlando di Trump la parola chiave nei tg è razzismo, come mostravano ieri gli ampi reportage sui quattro sciamannati che si agitavano a Londra contro il presidente Usa, come se fossero la voce profonda degli inglesi (che invece a larga maggioranza sono per i conservatori, i nazionalisti, la Brexit e per l’alleanza atlantica con l’America di Trump).

È impressionante ascoltare i telegiornali, della Rai e non solo, dedicati ogni giorno a colpire Salvini. Gli attacchi sono palesi, indiretti, occulti, istituzionali, subliminali, e si estendono nello sport, nello spettacolo, nei concerti ripresi dalle telecamere. E occupano mezzo telegiornale, tre volte al dì prima dei pasti. Per infilzare il fantoccio di Salvini vengono fatti sfilare Mattarella e il Papa (che a volte si scambiano i ruoli e le magliette), Mortina e il suo moribondo Pd, i Leucociti (non so come chiamare i militanti di LeU), i Magistrati, gli Eurocrati, varie associazioni, l’Anpi, le femministe, le Ong, i Vegani, le Anime Belle, i Preti, i Saviano, i GinoStrada (mai un opinionista del versante opposto). A volte la salvinofobia si estende anche in ambiti impropri: per esempio si legge la finale Croazia-Francia come se fosse la sfida tra Salvini e Macron, lo scontro finale tra i nazionalisti, populisti, razzisti croati e gli internazionalisti, bellagentisti, illuministi francesi.

Ogni giorno tir di merda vengono rovesciati nelle discariche dei quotidiani nazionali contro Salvini e il razzismo. L’accusa di demagogia, fake news e populismo diventa in certi casi grottesca e autobiografica. Ne cito un paio. La famosa frase di Tito Boeri, il presidente dell’Inps, che gli immigrati ci pagheranno le pensioni è di una trita, falsa demagogia come nemmeno i più beceri dei populisti. È facile dimostrare, conti alla mano e casi precisi, che i minimi versamenti dei migranti all’Inps sono largamente superati dagli sgravi fiscali di cui beneficiano, dagli assegni di sostegno e dai costi dei medesimi per la sanità, la scuola, ecc. È imbarazzante che un presidente dell’Inps usi un gergo da bar dello sport e lo faccia deprecando quelli che usano argomenti da bar dello sport… Le bufale degli antipopulisti sono peggiori di quelle populiste…

Altro esempio sulla sorellastra minore di Salvini, la Meloni. L’hanno massacrata perché ha chiesto di cancellare la legge sulla tortura approvata l’anno scorso. Il sottinteso è che la Salvini’s sister, razzista de roma, sgarbatella e fascistella, voglia ripristinare la tortura in Italia. Nella loro falsificazione idiota e demagogica, i giornali non si sognano di dire che da noi la tortura è reato da secoli, dai tempi di Beccaria; e che quella legge approvata lo scorso anno, non introduceva finalmente il reato di tortura che era già in pieno vigore; ma semplicemente mirava a intimidire la polizia e i carabinieri. Perché dopo ogni scontro, ogni saccheggio, ogni violenza, quel che resta poi nei media è sempre e solo la reazione vera e presunta delle forza dell’ordine.

Lo stesso linciaggio, la sventurata subì pochi giorni prima quando osò come tanti far notare il rolex e la maglietta rossa di Gad Lerner. Le hanno rinfacciato di prendere lo stipendio di parlamentare (come si sa, lei è l’unica a ritirarlo, gli altri lo respingono al mittente) e di aver ostentato una volta nientemeno che una borsa di Vuitton. Come dire, sei populista, ergo devi usare le buste di plastica o meglio di carta riciclabile. Ma l’orologio rolex, le mega-terrazze, gli stipendi pazzeschi, non sono in sé un crimine e un misfatto, ma fanno impressione se sono ostentati da chi si mette dalla parte dei disperati e dei migranti. C’è contraddizione, si o no, a fare i pauperisti griffati?

Ma la Spocchiosa Macchina da Guerra dei Media, l’Uniforme telegiornalismo del nostro Paese, marciano imperterriti contro il Razzista alle porte, il Feroce Salvini.

Suggerimento finale. Per fare la telecronaca quotidiana dei razzi contro i razzisti, ossia dei missili lanciati ogni giorno contro Salvini, suggerirei di ingaggiare in Rai un’esperta a livello mondiale: Ri Chun-hee, la speaker nordcoreana. È la più adatta al ruolo e al regime dell’informazione nostrana.

TUTTE LE BALLE SULLA VOS THALASSA – ControRassegna Blu #24






Ecco la nuova edizione della Controrassegna Blu, la rassegna stampa di Byoblu: le notizie che i radar dell’informazione mainstream non rilevano.

Vos Thalassa: come è andata davvero?

Chi lo chiama “incrociatore”, come Toninelli, chi “peschereccio”, chi “rimorchiatore”.. ma cos’è davvero la Vos Thalassa, la nave che ha raccolto martedì sera 67 migranti e si è rifiutata di consegnarli alle autorità libiche? E cosa ci faceva da quelle parti?
Per capirlo, facciamo un passo indietro.

E’ il 2002 quando, sulla scorta dei successi egiziani, la Libia mette all’asta il suo “mare”, dividendolo in blocchi, e viene così presto annunciato un progetto di estrazione di gas nel blocco C137. Si tratta della seconda struttura galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico dopo quella in Tunisia, chiamata con l’abbreviazione FPSO.
Siamo a 100 km dalla Libia, 160 da Tripoli, sul confine con la Tunisia, a una novantina di metri di profondità. Per il progetto, che costerà 230 milioni di dollari, viene creata la Mabruk Oil Operations (che in arabo vuol dire “auguri”) una Joint Venture tra la National Oil Corporation libica (che detiene il 50%), la Totàl francese con il suo 37,5% e la tedesca Wintershall (12,5%). Dieci pozzi petroliferi per una capacità di produzione di 45 mila barili al giorno, a regime, che sono parte del campo chiamato “Al Jurf Oil Field“.
Chi si occupa delle operazioni di routine? Li chiamano Charter Offshore. E nel 2017 la Mabruk fa un bando per navi rimorchiatore. Tra i partecipanti la società libica AlSadafa, che tra i suoi vascelli propone propio la Vos Thalassa, e vince la gara d’appalto.
Quindi effettivamente parliamo di un rimorchiatore, dato in appalto da una società libica, costruito dalla cinese FUJIAN SOUTHEAST SHIPYARD nel 2012, registrato a Singapore e poi ceduto all’armatore olandese VROON, le cui navi in passato sono state noleggiate dalle ONG per le operazioni di salvataggio, e che aveva già traghettato 890 migranti nei porti italiani.
Martedì sera la Vos Thalassa carica 67 migranti, senza aspettare l’intervento libico. Le viene ordinato di consegnarli alla guardia costiera libica, ma lancia all’Italia un allarme sicurezza per il proprio equipaggio, dai contenuti inequivocabili: i migranti ci minacciano, in Libia non ci vogliono tornare. Venite a prenderli, o – addirittura – il nostro equipaggio potrebbe non rivedere le sue famiglie.
Un’equipaggio che a bordo delle navi VROON sembra passarsela del resto molto bene, come si vede da questi video, certo.. realizzati a scopo promozionale.
La prima reazione è molto conflittuale: doveroso salvare delle vite, ma che si arrivi a dirottare una nave pur di arrivare in Italia, pare troppo. Poi qualcuno suggerisce che forse le cose non siano andate proprio così, anche perché la Vos Thalassa lavora per una piattaforma Totàl. E i rapporti con Macron non sono idilliaci: “che sia una manovra di destabilizzazione”?
Ci sono un 37,5% di possibilità: quelle pari alle quote di Totàl della Mabruk Oil Operations, ma poi il giallo si infittisce, anche perché Francesco Borgonovo, giornalista de La verità, riesce a parlare con l’armatore. E sentite cosa gli dice.
Allora, io ho parlato con il dottor Vattuone che è il responsabile tecnico della Vroon (che è una grossa compagnia che nasce in Olanda, ma poi ha una sede a Genova). Questa persona mi ha risposto ieri mattina e mi ha detto che a bordo non c’è stata alcuna rivolta e mi ha detto che la situazione era stata molto ingigantita dai giornali. Al che gli ho fatto presente che non sono stati i giornali a ingigantire la questione di quello che è successo a bordo della Vos Thalassa, ma ci sono delle mail che anche noi abbiamo pubblicato e che vengono mandate da questa – come dire – dirigenza della compagnia di Genova e dalla nave stessa. Questo signore non era a bordo della nave e adesso bisogna sentire anche quello che dice l’equipaggio, però secondo questo signore non c’è stata alcuna rivolta, non ci sono stati pestaggi e non c’è stata violenza da parte dei migranti. «C’è stata» dice lui «una situazione di tensione che è andata crescendo, in particolare quando i migranti avevano capito che sarebbero stati portati verso una motovedetta della Guardia Costiera libica». Nella mail si parla esplicitamente di “rivolta” (c’è proprio la parola virgolettata “rivolta”), si dice che il primo Ufficiale della Vos Thalassa sia stato circondato e spintonato da queste persone. Più volte la compagnia dice: «Bisogna intervenire perché noi vogliamo garantire al nostro personale di fare ritorno presso le proprie famiglie». Io, parlando con la persona che è uno che ha mandato queste email sentendo il Capitano, mi ha detto: «No, non c’è stata alcuna rivolta. Noi abbiamo sollecitato perché dobbiamo sollecitare, dobbiamo garantire… dobbiamo tutelare il nostro equipaggio, dobbiamo tutelare, sostanzialmente, i nostri affari». Mi ha ripetuto più volte questa persona che loro non possono tenere a bordo 60/70 persone per una settimana, o comunque per più giorni, perché devono ovviamente sfamarle, farle dormire, gestirle e poi hanno il loro lavoro da fare. La mia sensazione è che questa nave volesse in qualche maniera liberarsi dei profughi o aspiranti tali – diciamo così – nel modo più veloce possibile. Cioè loro li hanno fatti salire, a quanto pare, perché altrimenti sarebbero naufragati e una volta che sono stati a bordo hanno cercato in tutti i modi di velocizzare l’operazione di trasbordo. Per evitare problemi, quando hanno visto che qualcuno si lamentava perché arrivavano i libici, hanno cominciato a scrivere alla guardia costiera italiana – chi lo sa – forse esagerando la situazione perché comunque resta curioso il fatto che – come dire – il rappresentante dell’armatore dica: «No, la rivolta non c’è stata», ma è la stessa persona che scriveva: «È in corso una rivolta!».
Insomma, sembra che, più che a causa di una rivolta, l’equipaggio del rimorchiatore abbia preferito agire per difendere i propri interessi, i propri asset, forse anche strizzando l’occhio ai francesi. Ma allora, adesso più che mai, le responsabilità devono essere accertate, anche per non creare un pericoloso precedente.
Prima di proseguire, alcune doverose precisazioni. Nel servizio sul report dell’Opac, andato in onda nell’edizione precedente, è stata omessa un’informazione importante, ovvero che a Douma, in Siria, nessuna traccia di gas nervino era ancora stata trovata – sì – ma che erano state trovate invece tracce di cloro e di esplosivi. Informazioni ancora da interpretare circa il loro reale significato, ma tuttavia, informazioni da dare, perché non è che se (eventualmente) non si muore di gas nervino ma di cloro, allora vada tutto bene. Io credo che vi meritiate un tg diverso da quello dei media generalisti che tanto critichiamo. E la prima diversità che vi aspettate è l’onestà intellettuale. Ce lo avete segnalato nei commenti, e noi ce la metteremo tutta – e abbiamo preso provvedimenti – per garantirla.
Sono stati tre mesi faticosi ed entusiasmanti, questi della Controrassegna Blu. Abbiamo fatto arrabbiare il Quirinale, abbiamo contribuito ad allontanare lo spettro del Copyright da Bruxelles. Adesso ci fermiamo e andiamo a caccia di fondi per ripartire, da settembre, con un servizio ancora migliore.
https://www.byoblu.com/2018/07/13/controrassegna-blu-24/
QUALE EUROPA VOGLIAMO?

Solo odio anti-cristiano? Cari europei, dovete scegliere quale Europa volete. Il caso Francia, che non è più Europa forse Africa o semplicemente il nulla, risultato di una ideologia necrofila uscita dalla palude della modernità 
di Francesco Lamendola  

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Un vecchio adagio, pare di origine cinese, dice che, se vuoi la vendetta, devi solo sederti sulla riva del fiume e aspettare: la corrente, prima o poi, ti porterà il cadavere del tuo nemico. E che la Francia sia nemica dell’Italia, nemica politicamente, economicamente, finanziariamente, e nemica implacabile, sleale, arrogante, su questo non c’è, e non c’è mai stato, il benché minimo dubbio; peggio per noi se non l’abbiamo capito a tempo debito. Tuttavia, se qualche anima bella l’ha finalmente capito, e si angustia per gli insulti irriferibili che il presidente Emmanuel Macron e il suo tristo entourage hanno rivolto agli italiani e al loro legittimo governo, compreso quello di essere “vomitevoli”, per la decisione di chiudere i porti agli sbarchi di nuovi falsi profughi, sappia che non dovrà aspettare molto per veder scorrere il cadavere del suo nemico. Macron è già morto, come la sua decrepita première dame, la sessantacinquenne Brigitte Trugneux, che lo abusò quando, lei quarantenne, sposata e con tre figli, era la sua professoressa di liceo e lui, poverino, di anni ne aveva sedici. Ma non sono morti solo loro, purtroppo; è morta l’intera Francia. Diciamo purtroppo perché, pur essendo nemica storica e implacabile dell’Italia e avendolo mostrato innumerevoli volte, anche con la sciagurata guerra contro la Libia del 2011, mirante a soffiarci le forniture di petrolio e a far fuori un nostro alleato, la Francia è pur sempre, o piuttosto era, un pezzo importante della storia e della civiltà europea. Anche se, per inseguire la sua ridicola smania di grandeur, ha sempre fatto il tifo per i nemici dell’Europa (per esempio, era alleata dei Turchi quando costoro assediavamo Vienna, nel 1529 e di nuovo nel 1683), è innegabile che essa ha dato un contributo notevole alla formazione e allo sviluppo della civiltà europea, probabilmente secondo solo a quello del nostro Paese, che occupa incontestabilmente il primo posto. È difficile, per non dire impossibile, pensare all’Europa, quale essa si è andata definendo nel corso dei secoli, facendo astrazione dalla Chanson de Roland e da Chrétien de Troyes; pensarla senza la cattedrale di Notre Dame e la Sorbona, senza Montaigne e Rabelais, Victor Hugo e gli impressionisti; e senza Jean-Marie Vianney, Rue du Bac e La Salette, Bernadette e Lourdes, Santa Teresa di Lisieux e Paul Claudel… Lasciamo perdere i malefici illuministi e i troppo sopravvalutati contemporanei, i poeti maledetti, i Baudelaire e i Rimbaud, gli esistenzialisti e gli strutturalisti, per non parlare di dadaisti e surrealisti; resta il fatto che una bella fetta della civiltà europea parla, o parlava, francese, e che solo un ingrato o un ignorante può disprezzare il contributo transalpino alla formazione dell’anima del nostro continente, dei suoi valori, dei suoi stili, del suo pensiero.

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 La "Festa della Musica, tenuta all’Eliseo è l'immagine della "grande" Francia di Macron e della decrepita première dame Brigitte Trugneux?  La Francia, che si propone come il modello e il cuore dell’Europa futura, è una bolgia dantesca dove trionfano gli stili di vita più aberranti, le pratiche più perverse, dove si attua il capovolgimento più radicale dei valori sui quali è nata ed è cresciuta la nostra civiltà.

Ebbene, una cosa bisogna mettersi in testa, sia che la si ami, sia che la si odi: la Francia non esiste più; è un cadavere; è morta e sepolta, solo che non sa di esserlo. La Francia non è più Europa; forse è Africa, forse è semplicemente il nulla. Non c’è più un’anima francese, tanto meno una cultura francese. Ancora una cinquantina d’anni fa si poteva immaginare il commissario Maigret camminare con la sua pipa in riva alla Senna, e vedere in lui il simbolo di quell’anima, di quella civiltà (per quanto Simenon non fosse francese, ma belga); oggi sarebbe impossibile. Mentre fa la voce grossa sul piano internazionale, mentre si compra i pezzi pregiati della nostra economia e manda i suoi aerei a bombardare la Siria, la Francia ha cessato di esistere da un bel pezzo: al suo posto c’è una terra di nessuno, una terra desolata, direbbe Eliot, popolata da tutte le razze, sfigurata dalle mode più triviali, disumanizzata dal consumismo più becero, azzerata dalla globalizzazione più furiosa. L’Italia, nonostante tutto, è riuscita a difendere, con fatica, qualche brandello della sua anima e della sua antica e gloriosa civiltà; a preservare il fuoco sotto la cenere, nella speranza che, un domani, possa tornare a divampare e a spandere la sua luce e il suo calore: ma la Francia è solo un cadavere freddo e inerte. Non perché la sua squadra nazionale di calcio sia formata da ben due francesi bianchi e da nove africani; non perché, se andate a spasso per il centro di Parigi (il centro, non le periferie), vedete in giro un bianco ogni venti passanti o residenti; ma soprattutto perché si è definitivamente arresa all’ideologia maligna e anti-umana sorta con l’illuminismo e portata avanti, con infaticabile tenacia, dalla massoneria, di cui la Francia, fin dal XIX secolo, non è diventata che un’agenzia per le relazioni pubbliche: una ideologia necrofila, fatta di radicalismo, femminismo, immigrazionismo, omosessualismo, e soprattutto d’un feroce, compulsivo, paranoico odio anti-cristiano. La Francia, che si propone come il modello e il cuore dell’Europa futura, è una bolgia dantesca dove trionfano gli stili di vita più aberranti, le pratiche più perverse, dove si attua il capovolgimento più radicale dei valori sui quali è nata ed è cresciuta la nostra civiltà; come la Città del Diavolo di agostiniana memoria, che incarna tutto quanto di torbido, di lutulento, di pestilenziale è uscito dalla palude della modernità, e non è mai sazia di oscenità, di blasfemie, di satanici sghignazzi nei confronti di ciò che è puro, onesto, bello e sano.
L’immagine visiva di quel che stiamo dicendo è stata offerta dalla cosiddetta Festa della Musica, tenuta all’Eliseo la sera del solstizio d’estate, il 21 giugno scorso, presenti Emmanuel Macron, che cercava di sorridere con la bocca tirata in una smorfia, e la sua grottesca moglie-madre, una degenerata che avrebbe dovuto finire in galera (perché quello è il posto in cui finiscono le insegnanti che seducono i loro alunni minorenni), la quale penosamente ancheggiava e fingeva di divertirsi un mondo davanti ai riflettori e ai ballerini che si esibivamo nel cortile dello storico edificio. Il re, si fa per dire, della serata, è stato il sedicente artista Dj Smile, vestito con una maglietta a rete, più volgare e provocatorio che mai, il quale ha saltellato e sculettato a lungo, coi suoi sodali, nelle tipiche danze dei locali gay, e alla fine, non contento, si è fatto fotografare in pose da pornodivo accanto ai coniugi Macron, simboli della modernità, dell’apertura e del pluralismo culturale. Lui, però, non è del tutto soddisfatto delle politiche ufficiali dell’Eliseo, a suo dire non sufficientemente aperte e tolleranti; e per veicolare il suo messaggio di “protesta”, come si sono affrettati a dire una quantità di organi di stampa, francesi ed esteri, portava ben stampata sulla maglietta la trionfale scritta: Fils d’immigés, noir et pédé, come un grido di battaglia; scritta che i suddetti organi di (dis)informazione si sono affrettati a tradurre, nei pochi Paesi del mondo, semicivili e votati all’irrilevanza, nei quali non risuona la lingua dell’oui, “figlio immigrati, nero (mi raccomando: nero, giammai negro) e omosessuale”. Nossignori, ancora una volta avete fatto i furbi e lo capisce anche chi, come noi, il francese  non l’ha studiato a scuola; la giusta tradizione avrebbe dovuto essere: “figlio d’immigrati, nero e pederasta”. Perché pédé, come capirebbe anche un bambino, non significa “solo” omosessuale, bensì anche pederasta; pur se capiamo benissimo le vostre remore ed i vostri scrupoli, dettati non dal timore di turbare l’innocenza altrui, ma di mostrare il legame, strettissimo, ma sempre negato dalla cosiddetta cultura gay e dai movimenti militanti LGBT, fra omosessualità e pederastia. Chissà, forse in quelle traduzioni taroccate c’entrava anche il desiderio, da parte dei nostri media politicamente corretti, cioè pro Macron e anti Le Pen (del resto, chiunque andrebbe bene, persino una paranoica nullità come Macron, pur d’impedire che all’Eliseo vada la Le Pen) di risparmiare un qualche imbarazzo alla splendida coppia, moderna ed emancipata, che siede all’Eliseo, la prova vivente che la cultura femminista è bella, vitale, portatrice di diritti, anche quello per una quarantenne di violentare un alunno sedicenne. Perché menzionare la pederastia avrebbe potuto risvegliare fantasmi addormentati e ricordare a qualcuno che Macron è un pover’uomo, tormentato da inconfessabili turbe psichiche, a causa degli abusi subiti nella prima adolescenza dalla sua vorace e disinibita professoressa (vedere, in rete, il video del professor Adriano Segatori, il quale spiega, in maniera molto scientifica, come e perché Emmanuel Macron sia un pericoloso psicopatico al quale non si sarebbe dovuta affidare la responsabilità del benché minimo ruolo istituzionale, figuriamoci la presidenza della Quinta Repubblica). Infatti, parlare di pederasti sarebbe stato come parlare di corda in casa dell’impiccato: anche se la signora Brigitte (ineffabili vantaggi del femminismo) non può esser definita pederasta, perché il termine si usa solo al maschile, di fatto lei è una adulta che ha abusato un bambino, visto che la loro storiaccia è iniziata quando lui era quindicenne. Si aggiunga che, in Francia, tutti sanno che i gusti sessuali del signor Macron non sono proprio quelli che ostenta in pubblico, al fianco dell’inseparabile consorte, e che l’ammiccare sculettante di Dj Smile e degli altri ballerini deve averlo interessato più di quel che il protocollo non preveda.

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La paranoica nullità Emmanuel Macron e la sua grottesca moglie-madre, simboli dell'ideologia necrofila uscita dalla palude della modernità

Con la festa del 21 giugno scorso l’Eliseo è diventato il palcoscenico ufficiale del Gay Pride; e lo è diventato deliberatamente e intenzionalmente, senza attenuanti, non perché costretto da circostanze di forza maggiore. Macron ha voluto che ciò avvenisse, perchéquella è la sua idea della Francia e dell’Europa del futuro, e perché, per fronteggiare i “populisti”, quelli di casa sua e quelli di casa d’altri, come l’odiatissimo Salvini, ha bisogno dell’appoggio di quel tipo di umanità (o di post-umanità), oltre, beninteso,  quello delle banche e delle lobby finanziarie; ha bisogno di tutti quelli che odiano le radici autentiche della Francia e dell’Europa, e in particolare ha bisogno di tutti quelli che odiano il cristianesimo. Il cristianesimo vero, s’intende, non quello taroccato e falsificato del signor Bergoglio; con il quale Bergoglio, peraltro, Macron ha mostrato di voler stabilire un asse privilegiato in funzione anti-Conte e anti-Salvini. Il signor Bergoglio, da parte sua, si è lasciato volentieri baciare, abbracciare e sussurrare misteriose parole nell’orecchio, in perfetto stile massonico (lo hanno visto tutti, e l’ottimo Gigi Moncalvo ne ha parlato in un video consultabile in rete); dimenticando dettagli irrilevanti, come quello che la signora Brigitte, ricevuta in gran pompa, è la madre snaturata e la moglie fedifraga che sappiamo, oltre che una abusatrice di minorenni, inezie e quisquilie che un altro papa avrebbe considerato più che sufficienti per non riceverla affatto (ai diplomatici l’ingrato compito di trovare la quadratura del cerchio, ossia di evitare reciproci imbarazzi e umiliazioni), anche a non tener conto dello sgarbo intenzionale di aver mandato per due volte, come ambasciatore presso la Santa Sede, un gay dichiarato, al preciso scopo di “far vedere” ai preti romani che la Francia è una nazione laica e moderna e che se ne infischia dei loro medievali pregiudizi sessuofobi e omofobi. Bergoglio, dunque, il 26 giugno (appena cinque giorni dopo la ripugnante esibizione musicale all’Eliseo) ha ricevuto a braccia aperte i coniugi Macron e ostentato, come del resto fa sempre in simili casi, la massima comprensione e la massima tolleranza, o, per meglio dire, ha semplicemente fatto finta che tutto vada bene e che non ci sia nulla di strano in una coppia come quella, né, quel che più conta, nella politica laicista e secolarizzata portata a avanti, a tappe furiose, dal governo di Parigi, ben deciso a fare della Francia l’emblema della civiltà europea prossima ventura. Nessun problema per il signor Bergolio: Macron non è mica il cardinale Caffarra, al quale non ha mai dato un cenno di risposta dopo aver ricevuto (e averlo poi negato, mentendo e calunniando l’onorabilità dei vivi e la memoria dei morti) la lettera coi Dubia circa Amoris laetitia; e se a quattro rompiscatole di cardinali oscurantisti non vale la pena di rispondere, a un giovane presidente simpatico e dinamico come Macron non si rifiuta certo una festosa accoglienza, da perfetto padrone di casa.

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E' nato un nuovo asse Macron-Bergoglio per arginare i “populisti” della Le Pen e dell'odiatissimo Salvini?

Davanti alle immagini, e ai video, che mostrano quel che è accaduto all’Eliseo la notte del 21 giugno scorso, vorremmo che tutti coloro i quali hanno a cuore, anche solo minimamente, l’identità, la sanità, la bellezza dell’Europa, riflettano, e lo facciano molto seriamente.È questa l’Europa futura che desiderano per sé e i loro figli, nel segno della globalizzazione e della distruzione delle identità e delle tradizioni? Un’Europa dove i capi di Stato si circondano di osceni personaggi che celebrano i baccanali della decadenza e dell’abbrutimento, l’abolizione della morale, la celebrazione dell’orrido e del disgustoso? C’erano stati dei segnali, ma i mass media ne avevano parlato pochissimo, e i nostri intellettuali erano in ben altre faccende affaccendati. Per esempio, nel 2013 alcune militanti del gruppo Femen (è interessante vedere chi c’è dietro di loro, chi le stipendia e le sponsorizza, chi paga gli avvocati nei processi, ecc.) avevano fatto irruzione, ovviamente a seno nudo, com’è loro costume, nella cattedrale di Notre Dame, nel bel mezzo della santa Messa, esibendosi in una danza oscena e maltrattando alcuni arredi sacri; rinviate a giudizio, sono state assolte con formula piena, previo indennizzo delle “violenze” subite per essere state spinte fuori dagli addetti; i quali addetti sono stati condannati a pagare una multa. Ecco, questo è stato uno dei campanelli d’allarme, per chi lo voleva udire (e non c’era ancora il signorino Macron all’Eliseo). La Francia moderna è la massoneria francese, un semplice ramo della massoneria internazionale; e la sua ideologia è questa: sradicare il cristianesimo e sostituirlo con la pornografia, la sodomia e la pederastia. Cari europei, siamo giunti a un bivio e bisogna scegliere. Se la Le Pen, e Salvini, e Orban e Putin, vi fanno così tanta paura, continuate pure a votare per i vari Macron, Renzi, Merkel. Il futuro che ci aspetta è quello reclamizzato da Dj Smile all’Eliseo il 21 giugno. Bello, non è vero?
  
Cari europei, dovete scegliere quale Europa volete

di Francesco Lamendola

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