ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 17 settembre 2018

Ma io mai dirò che il silenzio è il rimedio..

Bergoglio non si stanca



Cito Francesco durante la sua conferenza stampa sull’aereo (1) nel suo viaggio di ritorno dall’Irlanda, Domenica 26 agosto, nel corso della quale si è rifiutato di qualificare l’aborto come peccato, rifiutando di definirlo un’offesa a Dio, e riducendo la questione a qualcosa di puramente naturale e antropologico.

«Sull’aborto, voi sapete come la pensa la Chiesa. Il problema dell’aborto non è un problema religioso: noi non siamo contro l’aborto per la religione. No. E’ un problema umano, e va studiato dall’antropologia. Studiare l’aborto incominciando dal fatto religioso, è scavalcare il pensiero. Il problema dell’aborto va studiato dall’antropologia. E sempre c’è la questione antropologica sull’eticità di far fuori un essere vivente per risolvere un problema. Ma questa già è la discussione. Soltanto voglio sottolineare questo: io non permetto mai che si incominci a discutere il problema dell’aborto dal fatto religioso. No. E’ un problema antropologico, è un problema umano. Questo è il mio pensiero.»

Questo è il discorso umanista, naturalista e antropocentrico che è stato introdotto nella Chiesa a partire dal Vaticano II. Così, parlare basandosi sull’autorità di una “rivelazione divina” estrinseca alla mente e all’esperienza umana sarebbe qualcosa di non accettabile, perché minerebbe quella “maturità della coscienza” dell’uomo contemporaneo, che scontatamente è puro modernismo.

Cito un altro passaggio  della stessa conferenza stampa, relativo all’omosessualità:

Quando gli è stato chiesto cosa direbbe ad un padre il cui figlio vuole andare a convivere con una persona dello stesso sesso, Francesco ha risposto:
«Io gli direi anzitutto di pregare: prega. Non condannare, dialogare, capire, fare spazio al figlio o alla figlia. Fare spazio perché si esprima. … Ma io mai dirò che il silenzio è il rimedio: ignorare il figlio o la figlia con tendenza omosessuale è una mancanza di paternità e maternità. Tu sei mio figlio, tu sei mia figlia, così come sei; io sono tuo padre e tua madre, parliamo. E se voi, padre e madre, non ve la cavate, chiedete aiuto, ma sempre nel dialogo, sempre nel dialogo. Perché quel figlio e quella figlia hanno diritto a una famiglia.»

Vale a dire che al figlio che sta per avere una relazione con un sodomita si dovrebbe solo dire “sei il mio amato figlio, l’importante per me è che ti senta capito e che sappi che in questa casa troverai sempre uno spazio in cui poterti esprimere liberamente”.

Secondo Francesco, se quest’uomo dicesse a suo figlio che quello che sta per fare è qualcosa di molto brutto, un peccato molto grave, abominevole agli occhi di Dio, e che coloro che praticano queste cose non entreranno nel regno di Dio, citando ad esempio il primo capitolo della Lettera ai Romani, sarebbe senza dubbio un esercizio “irresponsabile” e “autoritario” della paternità, privo dell’apertura al dialogo e della sensibilità misericordiosa che devono mostrare i genitori “moderni”, ponendosi lontani da ogni “condanna” traumatizzante e senza cadere in quella “crudeltà” retrograda di esprimere una franca e chiara riprovazione con cui si cerca di far reagire la coscienza morale del figlio traviato.

Bergoglio suggerisce, quindi, che il progetto di “concubinaggio sodomitico” non dovrebbe essere censurato, e tanto meno impedito. L’unica cosa che dovrebbe fare lo sfortunato padre in una circostanza così tremenda sarebbe accettare il desiderio perverso della sua progenie che cade in errore e permettere che si concretizzi l’atto immondo, facendogli anche capire che nella casa paterna potrà sempre sentirsi a casa sua, dove avrà una totale libertà di espressione per raccontare le sue delusioni sentimentali e le sue deplorevoli peregrinazioni contro natura, senza mai essere turbato o giudicato da una famiglia incapace di fargli vedere chiaramente, da una prospettiva spirituale e soprannaturale, che il suo comportamento è qualcosa, non solo eticamente riprovevole, ma degno dell’eterna condanna. E questo, a causa di un’errata concezione della carità cristiana e in virtù di un diabolico snaturare la misericordia divina.
Questo è quello che Jorge Mario Bergoglio si compiace di insegnare spudoratamente e senza soluzione di continuità da più di cinque anni.

Per concludere, ecco una notizia di grande importanza, relativa alla “mafia gay” che opera nella Chiesa degli Stati Uniti con la copertura della stessa da parte della gerarchia ecclesiale di quel Paese, e persino del Vaticano stesso. Si tratta di un’ampia lettera aperta scritta da monsignor Vigano, già nunzio apostolico negli Stati Uniti dal 2011 al 2016, in cui accusa con nome e cognome diverse figure di spicco della gerarchia ecclesiastica americana, alcune per perversione sessuale e altre per occultamento. Ma la cosa principale è che include nell’accusa di protezione e occultamento lo stesso Francesco, che esorta ad abdicare al supremo pontificato.

È molto interessante notare che il popolarissimo sito “conservatore” Church Militant, un’agenzia d’informazione assolutamente contraria al tradizionalismo preconciliare e che accetta senza riserve il Vaticano II, e che durante i cinque anni di pontificato di Francesco non aveva mai osato pubblicare qualcosa contro di lui, questa volta ha subito fatto eco alla lettera di Vigano con diversi articoli (2) in cui sostiene apertamente la richiesta di dimissioni di Francesco.

Ad ogni modo, oltre a considerare improbabile che questo evento provochi le dimissioni di Bergoglio, la realtà è che, se dovesse verificarsi, non avrebbe alcun significato in relazione alla questione di fondo, che consiste nella rottura dottrinale operata dal Vaticano II, dalle successive riforme e dall’intero magistero postconciliare, di stampo inequivocabilmente liberale, ecumenico e modernista.
D’altra parte, sostenere che Francesco debba dare le dimissioni a causa di questo scandalo – certamente enorme – tralasciando le sue innumerevoli eresie e bestemmie debitamente documentate (3) e perpetrate durante il suo disastroso “pontificato”, è cosa che costituisce una manifesta incoerenza...


NOTE

1 - http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2018/august/documents/
papa-francesco_20180826_irlanda-voloritorno.html

2 https://www.churchmilitant.com/news/article/episcopal-sodomy-pope-francis-must-resign
           https://www.churchmilitant.com/video/episode/vort-cm-statement-on-the-pope
3 -  https://www.catolicosalerta.com.ar/bergoglio2018/anathema-sit-bergoglio-sp.pdf 
            https://www.catolicosalerta.com.ar/bergoglio2018/con-voz-de-dragon-extracto.pdf

di Miles Christi

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2604_Miles-Christi_Bergoglio_non_si_ferma.html


Francesco mente di fronte alla telecamera su caso di molestie

Papa Francesco ha mentito quando un giornalista, durante un'udienza del mercoledì, gli ha chiesto per il documentario "Il silenzio dei Pastori" (2017) di Martin Boudot se avesse tentato di influenzare la giustizia nel case del sacerdote argentino don Julio Grassi.

Grassi sta scontando una condanna a 15 anni per aver molestato adolescenti maschi.

Francesco ha negato. Quando il giornalista ha replicato "No? Allora perché ha commissionato una contro-indagine?" Francesco ha affermato: "Non l'ho mai fatto".

Il giornalista si riferiva a uno studio in quattro volumi fatto in difesa di Grassi. Nell'ultimo volume, pubblicato nel 2013, l'autore, Marcelo Sancinetti, dichiara esplicitamente che il lavoro è stato commissionato dal cardinale Jorge Maria Bergoglio.

Bergoglio ha consegnato copie dello studio ai giudici della Corte Suprema Argentina che in seguito hanno respinto l'appello di Grassi.

#newsZqhynuqcio
it.news
https://gloria.tv/article/Zo9XdaZbyChm2girTyZDSbov6

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