STRISCIA DI STAINO/ LA (PRIMA) RESA DI TARQUINIO IL SUPERBO
https://cristianesimocattolico.files.wordpress.com/2018/02/022-avvenire-vignette-blasfeme-1.jpg (immagine aggiunta) |
L’Avvenire di stamattina, domenica 21 ottobre, offre una sorpresa: la collaborazione con Staino è interrotta. Una grave sconfitta, certo una prima ‘resa’, per il direttor Tarquinio e per la sua linea editoriale. E’ una ‘resa’ tanto più dolorosa in quanto è stata imposta dalle proteste di una parte del mondo cattolico.
Da domenica prossima niente più ‘striscia’ di Staino su Avvenire. Marco Tarquinio ne prende atto con rammarico, ma deve arrendersi: le proteste cattoliche sono state così tante – e sempre più coinvolgenti (per dirla con Staino) “la figura” del direttore, “il valore del giornale” e anche il Papa – che il vignettista rileva di non avere più la serenità necessaria per disegnare vignette destinate a essere “passate sotto microscopio”. E’ così che Tarquinio il Superbo è costretto ad alzare una bandiera bianca intrisa di lacrime ma non di pentimento. Può essere che www.rossoporpora.org abbia contribuito in una certa misura al ‘commiato’ di Staino: fin dagli inizi, un anno fa, abbiamo evidenziato (senza volgarità ma con chiarezza e ironia pungente) la non rara incompatibilità della ‘striscia’ di Staino con il quotidiano dei cattolici italiani (vedi ad esempio quanto pubblicato martedì 16 ottobre 2018: https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/816-l-avvenire-e-la-striscia-anti-salvini-tradite-le-parole-di-paolo-vi.html ).
Ribadiamo di non avere nulla contro il vignettista: Staino fa il suo mestiere e riesce a incarnare nelle sue vignette il suo ‘sentire’ soprattutto politico. Ma – lo comprende anche il paracarro del Monte Ceneri che divide Bellinzona da Lugano - non è da Avvenire. La responsabilità della sua collaborazione al giornale è in parte del direttor Tarquinio e in parte di chi avrebbe dovuto intervenire a tempo debito, in primo luogo dunque del presidente della CEI e del presidente del Consiglio di amministrazione di Avvenire. Nell’articolo di martedì 16 ottobre ci eravamo chiesti se il cardinale Bassetti e il vescovo Semeraro esistessero in carne ed ossa o non fossero solo dei fantasmi: può darsi che negli ultimi giorni si siano scossi dal torpore complice, magari per ragioni pragmatiche o magari anche sollecitati da Oltretevere (ma non da Santa Marta). E Tarquinio il Superbo ha dovuto (come si dice a Roma) abbozzare… oppure (come si dice a Bellinzona) “Ciapa sű e porta a cà”).
STAINO: TROPPI ATTACCHI, SOTTOPOSTO ALLA LENTE DEL MICROSCOPIO
Stamattina abbiamo comprato all’edicola i soliti tre quotidiani, tra cui Avvenire. Un’occhiata alla prima pagina, in attesa di analizzare la seconda (normalmente ‘arricchita’ da una risposta del direttore e dalla ‘striscia’ di Staino)… Stavolta però in prima c’è un ‘lancio’ sulla destra che attira la nostra attenzione… titolo: “Staino saluta: Jesus non merita il microscopio”; occhiello: “Il commiato”. Ooohhh…. si prefigura una domenica coi fiocchi…
In apertura di pagina 2 ecco il titolo del lancio, integrato da “con un abbraccio”: “Staino saluta con un abbraccio: Jesus non merita il microscopio”. Alla lettera di Staino seguono la risposta del direttor Tarquinio e un’ultima ‘striscia’, in questo caso arguta e garbata.
La lettera di Staino: “Ci abbiamo provato, è stato bellissimo”, ma purtroppo… “Certo il mio Jesus non risponde completamente ai canoni tradizionali (NdR: notare il ‘completamente’): suona il basso, legge “Internazionale” e ha la mamma ancora giovane che forse vede su Netflix qualche serial di troppo, ma, nelle mie intenzioni, mantiene tutta la carica rivoluzionaria contenuta nel messaggio evangelico. Per questo mi piaceva, da non credente, essere al fianco di quel grande rinnovamento che osserviamo oggi nella Chiesa cattolica guidata da Francesco”.
Staino dice che fin da subito sono arrivati lettere e messaggi che “anche a me non lasciavano promettere bene, ma speravo fossero sparute figure rancorose che si trovano dentro ogni comunità”. Citazione casuale di un messaggio ‘estremo’ e poi: “Ma adesso è troppo. Adesso le voci dissonanti, a volte al limite della volgarità, sono troppe ed investono, sfruttando strumentalmente il mio lavoro, la tua figura, il valore del giornale da te diretto, fino, oserei dire, a colui che oggi guida il mondo cattolico”. La conseguenza? “E’ chiaro che in questa situazione è ben difficile lavorare: prendere la matita in mano sapendo bene che qualunque cosa io disegni verrà passata sotto microscopio alla ricerca di punti o sfumature che possano essere letti come offensivi o blasfemi, fa sì che venga a mancare quella serenità di fondo….” (Ndr: Staino c’è o ci fa? Significativo quel ‘serenità di fondo’… ovvero libertà di insultare ad esempio Matteo Salvini, dipingendolo come un demonio).
Conclusione: “Per questo, caro Marco, è forse meglio chiudere qui o, se vogliamo essere ottimisti, sospendere qui la nostra esperienza comune”. Meglio tardi che mai.
TARQUINIO: DESTINO CINICO E BARO…. MA NIENTE SCUSE
La risposta di Tarquinio il Superbo (“onesta e coraggiosa” secondo un noto collaboratore di Avvenire, l’economista Luigino Bruni – vedi Facebook del giornale): l’incipit è da vedova inconsolabile… destino cinico e baro, è andata male. Colpa di chi si è sentito “turbato e in qualche caso eccitato anche solo dall’idea di un ‘ateo che disegna per Avvvenire’ ”. Nessuna sorpresa, ma il direttor Tarquinio evidenzia anche (ed è quello che lo arrovella di più) “la lente di microscopio ostile che hai sentito addosso”. Tuttavia “quelle parole arse e brucianti” non somigliano “ai pensieri e alle parole di tanti cattolici accanto ai quali io cammino dentro le pagine di questo giornale ‘uguale e speciale’ “. Poi i ringraziamenti al ‘caro Sergio’ per le sue parole, per le sue preoccupazioni e per l’ultima ‘striscia’.
Tarquinio il Superbo (ora un zicchinin meno) ha dovuto incassare la sospensione della collaborazione: un brutto colpo per lui che della ‘striscia’ di Staino – cui mai avrebbe voluto rinunciare - aveva fatto una sorta di bandiera della sua direzione, una questione anche di puntiglio, tale da salire sulle barricate per urlare No pasaran. Sono passati, invece, accompagnati dal consenso di tanti lettori cattolici e non catto-fluidi. Lettori naturalmente di Avvenire. E questa è una constatazione che il direttore, che si considera interprete sommo del cattolicesimo odierno, farà molta ma molta fatica a digerire (se mai ci riuscirà).
Tarquinio il Superbo (ora un zicchinin meno) non ha però ritenuto di dover chiedere scusa a chi dalla ‘striscia’ di Staino si è sentito offeso. E allora, proprio a suo beneficio spirituale propedeutico al pentimento, riprendiamo quanto scrisse l’11 giugno 2017 nella rubrica delle lettere al direttore: “Ho sperimentato di persona che da certi pulpiti, purtroppo, non si sa mai chiedere scusa (magari si rimuovono forzature ed errori, ma senza ammettere di avere sbagliato). E io ormai da anni divido un po’ tutti, a cominciare da coloro che fanno il mio mestiere, in quelli che sanno riconoscere gli sbagli e quelli che rifiutano di farlo e li confermano persino con malizia. Solo per i primi ho stima, per gli altri ho pena.”. Marco Tarquinio, presumiamo quanto ti sia costato interrompere la collaborazione con Staino. Presumiamo che la cosa provochi dentro di te non solo un dolore acuto, ma anche un’eruzione vulcanica di rabbia (che cerchi di trattenere). Tuttavia, rileggiti quel che hai scritto. Potrà servire anche per una prossima volta. Perché questa non è che una prima resa. Altre ne potranno seguire, perché ora la tua posizione si è (e di molto) indebolita. Così come l’indirizzo politico che hai impresso ad Avvenire. Tu sei ben cosciente di questa nuova debolezza, tua e della tua linea editoriale. Vedremo se ne terrai conto.
STRISCIA DI STAINO/ LA (PRIMA) RESA DI TARQUINIO IL SUPERBO – di GIUSEPPE RUSCONI –www.rossoporpora.org – 21 ottobre 2018
https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/818-striscia-di-staino-la-prima-resa-di-tarquinio-il-superbo.html
Non mi riconosco affatto nelle parole di Tarquinio, che indicano un atteggiamento malevolo che sarebbe presente in chi ha criticato questa specie di umorismo blasfemo che non dovrebbe avere spazio sulle colonne di un quotidiano cattolico:
Non nascondiamoci dietro la storia dell’ateismo, che non c’entra proprio nulla. Tali vignette sono oggettivamente blasfeme in se stesse e lo sarebbero ugualmente, anche se le avesse disegnate il direttore Tarquinio in persona...
http://www.sergiostaino.it/blog/hello-jesus-57/
Cari Staino e Tarquinio, «Deus non irridetur»
«Ti ringrazio per la tua schiettezza e il tuo rigore morale [che assomiglia molto da vicino a un «rigor mortis», la morte del buon gusto e del rispetto N.d.A]. E mi dispiace, mi dispiace davvero. Così come mi dispiace che altre persone, turbate e in qualche caso eccitate anche solo dall’idea di un «ateo che disegna per “Avvenire”», abbiano perso la loro serenità...»
«Non ingannatevi; Dio non si prende in giro» dice San Paolo nella lettera ai Galati (6,7).
E questo vale anche per i cristiani, che non amano essere presi in giro né ingannati. Tanto meno dalle pagine di quegli strumenti di comunicazione che sono la cosiddetta stampa cattolica. Ricordo i tanti sacrifici fatti per sostenere un giornale come Avvenire che sembrava essere la voce di una fede limpida e coraggiosa, presente nell’ambiente così spesso ostile dei mass-media laicisti e massonici.
Che sconcerto dopo l’ultima vignetta di Staino contro Salvini e dopo la lettura delle sue dimissioni dall’Avvenire stesso, ma soprattutto che fastidio leggere il commento del Direttore Tarquinio alla sua missiva.
Già tempo fa avevo scritto con amici una lettera al Card. Bassetti a proposito di una striscia offensiva della fede ospitata dall’Avvenire. Ed era una lettera chiara, pacata e niente affatto offensiva né violenta nei toni. Ecco che cosa avevamo scritto:
E questo vale anche per i cristiani, che non amano essere presi in giro né ingannati. Tanto meno dalle pagine di quegli strumenti di comunicazione che sono la cosiddetta stampa cattolica. Ricordo i tanti sacrifici fatti per sostenere un giornale come Avvenire che sembrava essere la voce di una fede limpida e coraggiosa, presente nell’ambiente così spesso ostile dei mass-media laicisti e massonici.
Che sconcerto dopo l’ultima vignetta di Staino contro Salvini e dopo la lettura delle sue dimissioni dall’Avvenire stesso, ma soprattutto che fastidio leggere il commento del Direttore Tarquinio alla sua missiva.
Già tempo fa avevo scritto con amici una lettera al Card. Bassetti a proposito di una striscia offensiva della fede ospitata dall’Avvenire. Ed era una lettera chiara, pacata e niente affatto offensiva né violenta nei toni. Ecco che cosa avevamo scritto:
«A Sua Eminenza reverendissima Card. Gualtiero Bassetti
Le scriviamo in merito alle oltraggiose vignette di Sergio Staino, pubblicate ogni domenica sul quotidiano Avvenire, giornale di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana, ed espressione del mondo cattolico.
In queste vignette, come Ella potrà bene vedere nella striscia allegata e nel sito di Staino dove sono tutte raccolte, Nostro Signore Gesù Cristo è presentato come un vero e proprio bamboccione, poco sveglio e poco pulito, che crede di essere Figlio di Dio. Insomma, uno tipo un po’ fissato come dichiarato da Staino a Marina Corradi nell’intervista del I° ottobre 2017:
Però il punto è che Gesù sosteneva di essere morto e risorto...
Staino sorride, da toscano la mette in facezia: “Massì, va bene, Gesù aveva questa sua idea”Questi disegni offendono l’onore di Nostro Signore Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, offendono la Chiesa italiana e, per giunta, violano il secondo Comandamento del decalogo. Nella sostanza, nulla hanno da invidiare alle vignette blasfeme di Charlie Hebdo.
Siamo indignati e scandalizzati che il giornale dei Vescovi italiani pubblichi tali disegni assolutamente irriguardosi verso Dio, verso la Chiesa, verso i credenti e verso l’umanità intera.
Confidiamo che Ella possa intervenire per porre fine a tale scempio.
Le auguriamo un fecondo cammino nella guida dei Vescovi italiani, certi che la Sua paternità aiuti tutta la Chiesa italiana a vivere la testimonianza a Nostro Signore nella gioia e nel coraggio.
Don Gabriele Mangiarotti, Laura Costantini, Andrea Mondinelli»
Non mi riconosco affatto nelle parole di Tarquinio, che indicano un atteggiamento malevolo che sarebbe presente in chi ha criticato questa specie di umorismo blasfemo che non dovrebbe avere spazio sulle colonne di un quotidiano cattolico:
«Ti ringrazio per la tua schiettezza e il tuo rigore morale. (sic) E mi dispiace, mi dispiace davvero. Così come mi dispiace che altre persone, turbate e in qualche caso eccitate anche solo dall’idea di un «ateo che disegna per “Avvenire”», abbiano perso la loro serenità fino a concepire e scrivere invettive come quella che citi. Anche passandosi parola. Terribile, ma purtroppo per me non sorprendente. Proprio come la lente da microscopio ostile che hai sentito addosso, soprattutto per dimostrare che “Staino deride Gesù”, sebbene il “tuo” Jesus abbia fatto e faccia pensare e sorridere in modo dolce o amaro sulla vita, sulle ingiustizie, sul prezzo dell’amore per la verità, sulle scelte dei potenti, e mai (sic) sia oggetto e vittima di sberleffo, come fu fin sulla croce... Sappi, però, che non somigliano, quelle parole arse e brucianti, ai pensieri e alle parole di tanti cattolici accanto ai quali io cammino dentro le pagine di questo giornale “uguale e speciale”, ma prima ancora, e ormai da una vita, nella Chiesa e sulle strade del mondo. Strade che non sono solo nostre e lungo le quali incontriamo e affianchiamo donne e uomini che vengono da altre direzioni, ma hanno voglia di parlare la stessa lingua (sic), di riconoscere il bene, di capirsi e di appassionarsi insieme per l’umanità e soprattutto per i più poveri e i più piccoli. Ognuno porta la luce che ha, e accende quella che trova o che gli viene donata lungo il cammino. Tu sei così.
Grazie, caro Sergio, per le parole che riservi ai nostri lettori e al nostro lavoro. Grazie per la limpida preoccupazione per il nostro Papa. Grazie per il tuo abbraccio di saluto in forma di “striscia”. Lo ricambio con altrettanta forza, perché so che non resterai svenuto... Diranno che ora sei senza avvenire, ma non è vero.»
Non nascondiamoci dietro la storia dell’ateismo, che non c’entra proprio nulla. Tali vignette sono oggettivamente blasfeme in se stesse e lo sarebbero ugualmente, anche se le avesse disegnate il direttore Tarquinio in persona...
http://www.sergiostaino.it/blog/hello-jesus-57/
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